nicola
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giovedì 8 agosto 2024
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ottimo western
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Il film lo ho trovato bellissimo, 3 ore che sono volate,io di solito sono uno di quelli per i quali un film deve avere una durata di 1 ora e 30, 2 ore massimo ma questa volta non mi sono neanche accorto del fatto che il film fosse durato 3 ore. Il film è molto scorrevole, non ti annoia mai, la qualità delle riprese e la colonna sonora sono uniche. Certo, il film non ha una trama precisa ma semplicemente racconta la vita quotidiana dell'America della guerra civile e dell'espansione ad ovest, nel film non ci sono buoni e cattivi ma sia degli Indiani ( sia chiaro, io sono sempre stato dalla loro parte in tutti i western) che dei coloni statunitensi vengono raccontati entrambi i lati della medaglia, lasciando che sia lo spettatore a pensarla come vuole, a prendere una posizione a favore dell'uno o dell'altro.
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Il film lo ho trovato bellissimo, 3 ore che sono volate,io di solito sono uno di quelli per i quali un film deve avere una durata di 1 ora e 30, 2 ore massimo ma questa volta non mi sono neanche accorto del fatto che il film fosse durato 3 ore. Il film è molto scorrevole, non ti annoia mai, la qualità delle riprese e la colonna sonora sono uniche. Certo, il film non ha una trama precisa ma semplicemente racconta la vita quotidiana dell'America della guerra civile e dell'espansione ad ovest, nel film non ci sono buoni e cattivi ma sia degli Indiani ( sia chiaro, io sono sempre stato dalla loro parte in tutti i western) che dei coloni statunitensi vengono raccontati entrambi i lati della medaglia, lasciando che sia lo spettatore a pensarla come vuole, a prendere una posizione a favore dell'uno o dell'altro. Molto bello che non venga usata solo la classica ambientazione Western del deserto ma vengono mostrati anche i territori a nord, quelli delle montagne innevate, territori che venivano colonizzati anche quelli ma che nessuno considera mai. Insomma che dire, nonostante il film non abbia fatto grande successo, per me è bellissimo, lo consiglio a tutti e non vedo l'ora che esca la parte II. Complimenti a Kevin Kostner per l'aver realizzato questo film!
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luciano sibio
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mercoledì 31 luglio 2024
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una sfida ajja critica e a un certo pubblico
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Non si può negare che il film sia una sfida contro le inevitabili strettoie deI criticI cinematografici e del pubblico non amante del genere. Ma si vede che Costner sentiva la necessità di rinverdire una certo disegno esplicativo degli americani sempre alla ricerca di nuove frontiere per veder trionfare la propria libertà e la propria individualità E come in tuttti i viaggi per sentieri inesplorati, dove la legge non ha ancor attecchito e bisogna sbrigarsela da soli Costner ne apporoftta per mettere in evidenza un altro carattere ancora non totalmente sopito nel popolo americano a far da se anche quando trattasi di giustizia.
Secondo me il film è positivo e da vedere e non vedo l'ora del proseguio.
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Non si può negare che il film sia una sfida contro le inevitabili strettoie deI criticI cinematografici e del pubblico non amante del genere. Ma si vede che Costner sentiva la necessità di rinverdire una certo disegno esplicativo degli americani sempre alla ricerca di nuove frontiere per veder trionfare la propria libertà e la propria individualità E come in tuttti i viaggi per sentieri inesplorati, dove la legge non ha ancor attecchito e bisogna sbrigarsela da soli Costner ne apporoftta per mettere in evidenza un altro carattere ancora non totalmente sopito nel popolo americano a far da se anche quando trattasi di giustizia.
Secondo me il film è positivo e da vedere e non vedo l'ora del proseguio.
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pellicola74
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mercoledì 24 luglio 2024
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"eco"
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... è di genere femminile
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andrea
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venerdì 12 luglio 2024
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il titolo corretto dovrebbe essere...
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Per chi ha fretta: se amate il cinema andatelo a vedere. Se vi piace l’epopea del west ovviamente andatelo a vedere. Nel dubbio, andatelo a vedere. Scritto questo, mi spiego meglio per chi ha voglia di leggere. Hanno sbagliato titolo, questo è il problema. E forse anche periodo di rilascio (mesi di ferie estive). Riguardo al titolo, quello corretto si ottiene invertendolo: per rendere l’idea del contenuto del film dovrebbe essere “An american saga – horizon”. Infatti il film si sviluppa su molteplici direttive, seguendo diversi filoni e prospettive. Non ha un protagonista, ne ha molteplici. Scelta a mio avviso intelligente ed efficace, volendo trattare e far conoscere un fenomeno così vasto come quello della frontiera.
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Per chi ha fretta: se amate il cinema andatelo a vedere. Se vi piace l’epopea del west ovviamente andatelo a vedere. Nel dubbio, andatelo a vedere. Scritto questo, mi spiego meglio per chi ha voglia di leggere. Hanno sbagliato titolo, questo è il problema. E forse anche periodo di rilascio (mesi di ferie estive). Riguardo al titolo, quello corretto si ottiene invertendolo: per rendere l’idea del contenuto del film dovrebbe essere “An american saga – horizon”. Infatti il film si sviluppa su molteplici direttive, seguendo diversi filoni e prospettive. Non ha un protagonista, ne ha molteplici. Scelta a mio avviso intelligente ed efficace, volendo trattare e far conoscere un fenomeno così vasto come quello della frontiera. Perché qui si parla di frontiera intesa nel senso più ampio del termine, anche se quella illustrata è quella americana. Con tutti i suoi miti ed i suoi drammi. Ecco perché ci si deve concentrare sul termine “saga” più che su “american” piuttosto che “horizon”. Questo film è una saga. Le tre ore filano via lisce, il film non è mai noioso. Non si vede l’ora di vedere come si evolverà una situazione. Certamente il film è uno spaccato di realtà, quello che vediamo non è il west edulcorato della pellicola ma la storia nuda e cruda, con tutte le debolezze e le miserie umane. L’azione c’è ma è veritiera. L’atmosfera è quella di un mondo in fermento, in continua evoluzione, in totale cambiamento. Un mondo appunto di frontiera. In alcuni tratti vi emozionerete, in altri addirittura potreste sorridere. Questo è un film che si gusta come una pipa, con tutto il suo rito di preparazione e la lunga fumata contemplativa, magari accompagnata da un buon whisky; nulla a che vedere con la tirata nevrotica di una sigaretta. La mia idea è che sarà un film che verrà rivalutato con il tempo, quei classici film che nascono un po' così ma che poi diventano un cult. In ogni caso, per il costo di un biglietto, sono pur sempre tre ore di intrattenimento: male che vada, non siete legati alla poltrona. Ma io sono certo che resterete seduti fino alla fine e poi non vedrete l’ora di vedere il seguito.
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andrea
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venerdì 12 luglio 2024
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il titolo corretto è: an american saga - horizon ...
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Per chi ha fretta: se amate il cinema andatelo a vedere. Se vi piace l’epopea del west ovviamente andatelo a vedere. Nel dubbio, andatelo a vedere. Scritto questo, mi spiego meglio per chi ha voglia di leggere. Hanno sbagliato titolo, questo è il problema. E forse anche periodo di rilascio (mesi di ferie estive). Riguardo al titolo, quello corretto si ottiene invertendolo: per rendere l’idea del contenuto del film dovrebbe essere “An american saga – horizon”. Infatti il film si sviluppa su molteplici direttive, seguendo diversi filoni e prospettive. Non ha un protagonista, ne ha molteplici. Scelta a mio avviso intelligente ed efficace, volendo trattare e far conoscere un fenomeno così vasto come quello della frontiera.
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Per chi ha fretta: se amate il cinema andatelo a vedere. Se vi piace l’epopea del west ovviamente andatelo a vedere. Nel dubbio, andatelo a vedere. Scritto questo, mi spiego meglio per chi ha voglia di leggere. Hanno sbagliato titolo, questo è il problema. E forse anche periodo di rilascio (mesi di ferie estive). Riguardo al titolo, quello corretto si ottiene invertendolo: per rendere l’idea del contenuto del film dovrebbe essere “An american saga – horizon”. Infatti il film si sviluppa su molteplici direttive, seguendo diversi filoni e prospettive. Non ha un protagonista, ne ha molteplici. Scelta a mio avviso intelligente ed efficace, volendo trattare e far conoscere un fenomeno così vasto come quello della frontiera. Perché qui si parla di frontiera intesa nel senso più ampio del termine, anche se quella illustrata è quella americana. Con tutti i suoi miti ed i suoi drammi. Ecco perché ci si deve concentrare sul termine “saga” più che su “american” piuttosto che “horizon”. Questo film è una saga. Le tre ore filano via lisce, il film non è mai noioso. Non si vede l’ora di vedere come si evolverà una situazione. Certamente il film è uno spaccato di realtà, quello che vediamo non è il west edulcorato della pellicola ma la storia nuda e cruda, con tutte le debolezze e le miserie umane. L’azione c’è ma è veritiera. L’atmosfera è quella di un mondo in fermento, in continua evoluzione, in totale cambiamento. Un mondo appunto di frontiera. In alcuni tratti vi emozionerete, in altri addirittura potreste sorridere. Questo è un film che si gusta come una pipa, con tutto il suo rito di preparazione e la lunga fumata contemplativa, magari accompagnata da un buon whisky; nulla a che vedere con la tirata nevrotica di una sigaretta. La mia idea è che sarà un film che verrà rivalutato con il tempo, quei classici film che nascono un po' così ma che poi diventano un cult. In ogni caso, per il costo di un biglietto, sono pur sempre tre ore di intrattenimento: male che vada, non siete legati alla poltrona. Ma io sono certo che resterete seduti fino alla fine e poi non vedrete l’ora di vedere il seguito.
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mercoledì 10 luglio 2024
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horizon
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Ho letto il tuo commento con passione..ho appena visto il film al cinema e condivido tutto l'entusiasmo della tua bellissima recensione! Kevin Costner è l'unico attore che vestito da cowboy sembra del tutto naturale e a proprio agio..personalmente adoro il genere e sono una fan di Kevin Costner..il film mi ha emozionata e commossa e non vedo l'ora di assistere al secondo episodio! Grazie
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tozkino
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martedì 9 luglio 2024
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finalmente un vero western: epopea fondativa usa
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Il genere western sia americano che italiano, drammatico o comico, storico o solo di avventura, ha sempre affollato la mia fantasia fin dagli anni delle elementari, da John Wayne a Sergio Leone, da Ombre Rosse eMezzogiorno di fuoco ail Buono, il Brutto e il Cattivo, dalle storie popolate dai lunghi coltelli e daipellerossa, da Toro seduto a Manitou, dagli Apache alla tribù dei Piedi Neri, passando per Lo chiamavano Trinità eMezzogiorno di fuoco, dai bravissimi Bud Spencer e Terence Hill, al geniale Quentin Tarantino e la lista si allungherebbe assai. Non potevo dunque mancare alla prima di Horizon: An American Saga.
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Il genere western sia americano che italiano, drammatico o comico, storico o solo di avventura, ha sempre affollato la mia fantasia fin dagli anni delle elementari, da John Wayne a Sergio Leone, da Ombre Rosse eMezzogiorno di fuoco ail Buono, il Brutto e il Cattivo, dalle storie popolate dai lunghi coltelli e daipellerossa, da Toro seduto a Manitou, dagli Apache alla tribù dei Piedi Neri, passando per Lo chiamavano Trinità eMezzogiorno di fuoco, dai bravissimi Bud Spencer e Terence Hill, al geniale Quentin Tarantino e la lista si allungherebbe assai. Non potevo dunque mancare alla prima di Horizon: An American Saga. Particolarmente emozionante rivedere il talentuoso Kevin Kostner nei panni di un eroico e solitario cowboy della prima epoca, quella mitica della conquista dell’Ovest texano. Ma torniamo alla American Saga: il progetto prevede ben 4 parti, quattro pellicole di circa tre ore ciascuna, una goduria autentica per gli amanti del genere: le prime due usciranno a distanza di un mese, una è uscita il 4 luglio, l’altra sarà in sala il 15 agosto. Ogni pellicola avrà una durata di circa tre ore, cosa che potrebbe mettere a dura prova sia gli amanti del genere western che i fan del premio Oscar che è coinvolto in questi film da ogni punto di vista, dalla sceneggiatura all’interpretazione di uno dei ruoli principali. Dopo aver visto la prima parte certamente andrò a vederlo per intero: il film che ho visto è proprio l’western che mi aspettavo tutto azione, sentimenti, emozioni forti, passione e denuncia: una pagina storica che da un lato ha costituito gli Stati Uniti che tutti conosciamo, ma a che prezzo. Gli inglesi da pessimi conquistatori hanno operato un autentico genocidio quello di nativi americani. Il film da questo punto di vista non sembra esprimere giudizi sommari, al contrario elenca e presenta volutamente e con dovizia di particolari tutti gli elementi di una narrazione assolutamente storica e vera che restituisce al popolo dei pellerossa la loro dignità culturale e umana, lasciando agli spettatori di emettere un giudizio morale su fatti e personaggi storici. Andiamo dunque velocemente alla linea narrativa. Anzitutto il termine Horizon che designa uno degli ultimi appezzamenti di terreno colonizzabili in un West che è in parte ancora selvaggio, cioè abitato da coloro che i coloni e i soldati chiamano selvaggi, ma che di fatto sono i veri proprietari e che giustamente si ribellano, con ogni forma di resistenza anche violenta e crudele, al furto della loro terra. Siamo nel 1859, nel territorio chiamato Montana, due anni prima della Guerra Civile Americana. Da un lato vi sono le carovane dei coloni che vogliono insediarsi in territori che non gli appartengono, dall’altra gli Apache che vogliono difenderla a tutti i costi: è la loro terra e non possono lasciarla ai visi pallidi dagli occhi chiari (i bianchi). Gli indiani attaccano di notte, approfittando del fatto che i nuovi arrivati si sentano talmente al sicuro da festeggiare, e attaccano mietendo più vittime di quante se ne possano contare. Una famiglia si ritrova a barricarsi in casa e grazie ad una botola, una madre e una figlia si salvano e, insieme ai pochi altri sopravvissuti, vengono soccorse da una guarnigione dell’esercito degli Stati Uniti.
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imperior max
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lunedì 8 luglio 2024
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terre inesplorate e contese tra rivendicazioni, conti in sospeso e vendette.
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Preso dalla curiosità e dal fatto che non vedo un western da parecchio, parecchio tempo, ho voluto dare una chance a Kevin Costner con HORIZON- AN AMERICAN SAGA CAPIT0LO 1, scritto, diretto e prodotto da lui.
La storia, ambientata nel vecchio West a metà dell’800, è divisa in quattro situazioni e luoghi diversi fino ad Horizon, questa landa sconfinata nel lontano ovest non ancora assediata da nessuno e che diverrà l’obiettivo di varie fazioni tra americani caucasici, neri, asiatici ed indiani.
Nella Valle di San Pedro ci sarà una contesa tra i coloni bianchi e gli indiani Apache per l’appropriazione di tale terra dove vedranno mattanze sanguinose e sparatorie violente scatenate proprio dai secondi che vedono i bianchi come invasori.
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Preso dalla curiosità e dal fatto che non vedo un western da parecchio, parecchio tempo, ho voluto dare una chance a Kevin Costner con HORIZON- AN AMERICAN SAGA CAPIT0LO 1, scritto, diretto e prodotto da lui.
La storia, ambientata nel vecchio West a metà dell’800, è divisa in quattro situazioni e luoghi diversi fino ad Horizon, questa landa sconfinata nel lontano ovest non ancora assediata da nessuno e che diverrà l’obiettivo di varie fazioni tra americani caucasici, neri, asiatici ed indiani.
Nella Valle di San Pedro ci sarà una contesa tra i coloni bianchi e gli indiani Apache per l’appropriazione di tale terra dove vedranno mattanze sanguinose e sparatorie violente scatenate proprio dai secondi che vedono i bianchi come invasori. Dopo di che tali fazioni si divideranno tra quelli che vogliono una via diplomatica e pacifica e quelli che vogliono guerreggiare per scacciare e vendicarsi.
Tra il Montana e il Wyoming vediamo una donna ricercata da un paio di pistoleri e che vive con suo figlio, il marito imprenditore e una prostituta molto avvenente. Durante l’evolversi della vicenda verrà coinvolto il commerciante di cavalli Kevin Costner tra sparatorie, intrecci amorosi e tragici.
Nel Sentiero di Santa Fe troviamo una carovana guidata da Matthew Van Weyden intenta a raggiungere Horizon. Qui si narreranno le quotidianità di una coppia di giovani intellettuali, il comandante della carovana intento a gestire l’ordine e a far compiere a tutti il loro dovere e gli indiani Pawnee che li osservano da lontano. Il tutto facendo presagire un prossimo assalto alla carovana.
Si può dire che è la classica ed ampia storia allargata nel vecchio West come se ne vedevano negli anni ’80-90. E si vede molto da come ha voluto gestire le cose il buon Kevin Costner con le musiche, i dialoghi, i campi larghi, i paesaggi, i personaggi, le scene d’azione e le sparatorie. Ci sono scene anche divertenti e situazioni che strappano genuinamente un sorriso. Oltre a questi non mancano qualche nudo, sesso e sequenza violenta, ma tutte messe in scena in maniera classica e pulita. In almeno cinque punti c’è una bella costruzione della tensione per dare risalto a delle scene pressoché memorabili. Gli attori sono bravi, Kevin Costner a quasi settant’anni se la cava bene e a quanto pare si nota che ci abbia messo impegno nel progetto. Alcuni personaggi sembrerebbero un po’ stereotipati all’inizio, dagli indiani cattivi alle donne di facili costumi e i cowboy cattivi, ma seguendo la trama sveleranno alcune loro sfumature interessanti.
Ahimè, qui arriviamo ai punti dolenti. Le tre ore di durata purtroppo si sentono, un po’ per le sottotrame che passano da una parte all’altra con un montaggio alternato che, almeno nella parte centrale, si fa’ un po’ fatica a seguirle. E un po’ per i tempi di narrazione forse dilatati e compassati dove forse forse avrebbe giovato una divisione ad episodi, non per forza come una serie tv, ma ci siamo quasi vicini. In più alcune parti risultano essere un po’ prolisse in rapporto a quanto si veda su schermo.
Comunque la natura seriale del film è palese e speriamo in un secondo capitolo meno di contesto, dato un finale che è una piccola bombetta.
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alexfilm
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domenica 7 luglio 2024
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i love you kevin!
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Ancora una volta, Kevin Costner ha salvato il cinema Western, Dio lo benedica!!
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elisa
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domenica 7 luglio 2024
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fantastico
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