figliounico
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martedì 7 gennaio 2025
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un giallo farsesco
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Una divertente black comedy, una elegante commedia degli equivoci, una spassosa pochade francese, insomma una farsa in giallo o un giallo farsesco, ultima fatica di Hitchcock del 1976 in cui prevale lo humor inglese sulla suspense, entrambe caratteristiche tipiche dei suoi film sebbene di volta in vola miscelate in percentuali e con dosaggi diversi. Nulla da aggiungere, che lo spettacolo abbia inizio, dopo cala il sipario. Hitchcock si congeda con un suggestivo cammeo, soltanto la sua ombra, oramai, in controluce dietro la porta a vetri.
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elgatoloco
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venerdì 5 marzo 2021
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hitchcock, ever hitchcock
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"Family Plot"(Alfred Hitchcock, sceneggiatura di Ernest Lehman, liberamene tratto dal romanzo"The Rainbrig Pattern"di Victor Canning, 1976)narra di due fidanzati , una"veggente"e un attore non proprio grande costretto a sbarcare il lunatio guidando un taxi che, venuti a sapere"medianitcamente(ion realtà dllae chiacchere di un'anziana signora rivoltasi alla donna per consulenza with the ghosts, tengono d'occhio la possibilità di arricchrsi, finalmente, con un generoso lascito che, invero legalmente, verrebbe loro dato, ma c'è un'altra coppia che, in modo invece criminale, intralcia i loro piani e cercherà di "metterli fuori combattimento".
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"Family Plot"(Alfred Hitchcock, sceneggiatura di Ernest Lehman, liberamene tratto dal romanzo"The Rainbrig Pattern"di Victor Canning, 1976)narra di due fidanzati , una"veggente"e un attore non proprio grande costretto a sbarcare il lunatio guidando un taxi che, venuti a sapere"medianitcamente(ion realtà dllae chiacchere di un'anziana signora rivoltasi alla donna per consulenza with the ghosts, tengono d'occhio la possibilità di arricchrsi, finalmente, con un generoso lascito che, invero legalmente, verrebbe loro dato, ma c'è un'altra coppia che, in modo invece criminale, intralcia i loro piani e cercherà di "metterli fuori combattimento". Purtroppo è l'ultimo film di sir Alfred, il vero grande regista di sempre. Si inizia con l'immagine della sfera di cristallo, si prosegue con un colloquio tra l'anziana singora e Blanche, la"veggente", dove la ragazza dà prova non di doti"paranormali"ma attorali, con cambi di voci e altro, oltre a una mimica che spiazzerebbe chiunque. Tutto nel film, che è una ricomposizione di storie legate alle due coppie contrapposte, ma anche di altro, contrisbuisce a una ricostruzione eccelsa del puzzle a partire dai singli pezzi dello stesso, una composizione perfetta(non conosco il romanzo, ma il film, su screenplay di Lehman, è perfetto), con tanti giochi"ironici"sulla morte(quando sir Alfred si avvicinava al"traguardo"), con un contniuo gioco"realtà"-"finzione"che rasenta la genialità gnoseo-ontologica, con vari scherzi sui preti e i vescoci da parte di Hitchock, cattolico, con la parte "incredibile" quanto allucinante del viaggio in macchina a freni e acceleratore bloccato, dove le musiche di John Williams, subiscono un'accelerazione.intensificazione(un crescendo, per dirla in temrini musicali)formirabile a livello timprico e ritmico, in prossimitò del quasi disastro della giovane coppia, quando invece sarà un intruso, ma comolice del"vilain"a rimetterci le penna, finendo fuori strada, dopo un ennesimo tentativo di uccidere i due giovani, per non dire del finale, quando la ragazza" finta"medium"ha una respiscenza finale che le fa"intuire"la presenza del gioiello rarissimo e dunque di grande valore in zona molto vicina, quasi ostentamente visibile, seguendo i parametri di Poe e di Manzoni("8cpaitolo dlela monaca di Monza, nascondimento del corpo dle piccino), con una strizzatina d'ochci al pubblico che è quella di uncle Alfred, purtrppo di"comm,iato"...Ottimi Bruce Dern e Barbara Harris(i buoni), ma anche Karen Black e Willaim Devane(the vialins), ma anche altri(e)straordinari comprimari(ie. El Gato
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elgatoloco
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sabato 4 aprile 2020
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geniale come sempre, sir alfred!
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"Family Plot"/Alfred Hithcock, 1976), un film ancora una volta geniale, dove le"flase piste", le sequenze oblique, quelle apparentemente pletoriche, contribuiscono a un"Play"assolutamente formidabile, dove lo specchio(mirror), il doppio e altro ancora sono i sémi nuclei di significato, insieme all'amore, alla morte, come sempre. Come sempre quando poi il regista, purtroppo ci lascia, il suo ultimo film diviene quasi un suo testamento, ma qui il testamento è quello sorridente, quasi da"Happy End"in qualche modo da preventivare eppure non scontato, dove appunto è il sorriso di uncle Alfred, l'esperienza che vede, fa esperienza e valuta il mondo, la vita, .
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"Family Plot"/Alfred Hithcock, 1976), un film ancora una volta geniale, dove le"flase piste", le sequenze oblique, quelle apparentemente pletoriche, contribuiscono a un"Play"assolutamente formidabile, dove lo specchio(mirror), il doppio e altro ancora sono i sémi nuclei di significato, insieme all'amore, alla morte, come sempre. Come sempre quando poi il regista, purtroppo ci lascia, il suo ultimo film diviene quasi un suo testamento, ma qui il testamento è quello sorridente, quasi da"Happy End"in qualche modo da preventivare eppure non scontato, dove appunto è il sorriso di uncle Alfred, l'esperienza che vede, fa esperienza e valuta il mondo, la vita, .... che ci guida a vedere il cinema e il suo "alter", quanto sta al di fuori dello stesso. Illusione sì, volendo, ma illusione dotta, mai peregrina o inutile, in qualche ci rimanda fantasmatica a ciò che defniamo , anche con un po'di presunzione, "realtà", per non dire(sarebbe un errore più grossolano)"verità". Il gioco del doppio sembra chiaro: da un lato una coppia di criminali, dall'altra i buoni, findazato e findanzata, ma anche loro, per vivee-sopravvivere non sono poi"impeccabili", sanno giocare anche in modo poì"particoalre", forzando determinate regole di convivenza sociale...Sarà che, appunto nel su ultimo fim(ma non sapeva che lo fosse, da testimonaizne e da vaiie sue dichiarazioni sappiamo che ne stava preparando un altro)riflette un po'sul"prima", ma certo è che il sorriso non è tout court"saggezza"(concetto comunque discutibile, dato che i saggi non sono molti e spesso non sono tali e/o non riescono ad esserlo), ma una riflessione bonaria e comuqnue sempre"visiva". C'è il parallelismo, l'alternanza, ci sono comunque divari fortissimi tra i personaggi, c'l'insistenza sul tema funerario8ma sempre, da very english man, Sir Alfred ci scheza sopra con sommo humor, con un velo neppure larvato di ironia), c'è ancora una volta il tema della donna, fantasma irraggiungibile per il grande autore filmico(con eccezione e con buona pace di Alma Reville, consorte forever), c'è quasi lo"shining", nella luccicanza finale dei diamnti(e con ciò spero di non aver anticipato in alcun modo il finale), c'è molto altro. Bruce Dern e Karen Black i"buoni", Barbara Harris e William Devane, i"vilains"; ma, appunto,... Noteovlissimi interpreti, sempre con buona pace di Hitchock, che agli attori non le mandava a dire, anzi gliene diceva di ogni colore e tipo... Ancora la musica di John WIlliams, adattissima(e Hitch, anche se non lo affemra mai esplictiamente, era attentissimo anche a questo...attenzione, giustamente), mentre del romanzo cui il film si ispira(ma la mediazione è della sceneggaitura di Ernest Lehman), "The Rainbird Pattern"di Victor Canning è difficile dire qualcosa, in quanto non ne se sa molto, fracmanente... El Gato
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samanta
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domenica 14 luglio 2019
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l'ultimo "hitch"
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Complotto di famiglia del 1976, è l'ultimo film di Hitchcock, narra le vicende di 2 coppie che si intersecano, a causa della ricerca di un figlio naturale erede di una cospicua fortuna. La prima coppia è composta da Blanche (Barbara Harris caratterista con una non eccelsa carriera cinematografica) pseudo medium che truffa per pochi dollari vedove che vogliono comunicare con il marito defunto e il suo amante George (Bruce Dern prevalentemente caratterista con una discreta carriera e 2 nomination all'Oscar) taxista con velleità artistiche che l'aiuta nell'attività di medium. La seconda copia è composta da Fran (Karen Black attrice non di primo piano che comunque ha vinto 2 Golden Globe) che è l'amante di Arthur Adamson (William Devane atttore cinematograficamente modesto che sfoggia nel film una dentiera sfavillante) che apparentemente è un gioiellere ma che aiutato dall'amante sequestra uomini facoltosi facendosi pagare il riscatto con grossi diamanti.
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Complotto di famiglia del 1976, è l'ultimo film di Hitchcock, narra le vicende di 2 coppie che si intersecano, a causa della ricerca di un figlio naturale erede di una cospicua fortuna. La prima coppia è composta da Blanche (Barbara Harris caratterista con una non eccelsa carriera cinematografica) pseudo medium che truffa per pochi dollari vedove che vogliono comunicare con il marito defunto e il suo amante George (Bruce Dern prevalentemente caratterista con una discreta carriera e 2 nomination all'Oscar) taxista con velleità artistiche che l'aiuta nell'attività di medium. La seconda copia è composta da Fran (Karen Black attrice non di primo piano che comunque ha vinto 2 Golden Globe) che è l'amante di Arthur Adamson (William Devane atttore cinematograficamente modesto che sfoggia nel film una dentiera sfavillante) che apparentemente è un gioiellere ma che aiutato dall'amante sequestra uomini facoltosi facendosi pagare il riscatto con grossi diamanti. Blanche riceve da una ricca vedova la promessa di un compenso rilevante se scoprirà il figlio naturale della sorella dato in adozione che sarà erede di un ingente fortuna. Dopo alterne vicende si scopre che Adamson è l'erede ma che ha conti in sospeso con la giustizia perché uccise i genitori adottivi, e per questo motivo cerca di uccidere la copia Blanche e George che lo hanno scoperto.
E' un film diverso dal solito "Hitch", sia per i dialoghi con l'introduzione di imprecazioni non usuali nei suoi film, per l'assenza di quella suspence assillante presente nei suoi film, ma con colpi di scena diciamo per così dire abbastanza "tranqulli", con l'utilizzo di attori non certo di primo piano (siamo lontani da Cary Grant, James Stewart, Grace Kelly e Ingrid Bergman tanto per citarne qualcuno), con il ripescaggio di una scena cult presente in Intrigo Internazionale cioè la corsa di un'auto senza freni che discende i tornanti ripidi di una montagna. "Hitch" da parte sua si divertì a depistare i suoi esegeti, ad esempio prendendo parte del discorso funebre dal "Libro di Mormon". Si può dire che il regista cercò di aggiornare il suo stile il che dimostra la sua ancora fresca capacità creativa, pur mantenendo la consueta dimistichezza con la tecnica cinematografica, si pensi alla scena dell'inquadramento del lampadario di cristallo in cui sono nascosti da Adamson i diamanti, fatto con la macchina da ripresa che sale le scale inquadrando il lampadario da varie posizioni. La recitazione è decorosa, certo "Hitch" aveva a sua disposizione un cast non eccezionale, però il regista riesce a dirigere con autorevolezza le diverse interpretazioni.
Un addio (non voluto) al cinema certamente non al livello di molti suoi capolavori, ma comunque con il risultato di uno spettacolo più che decoroso.
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elgatoloco
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venerdì 5 luglio 2019
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grande sempre, sir alfred
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L'ultimo film di Alfred(sir Alfred)Hitchock, "Family Plot"(1976, realizzato dunque quando aveva 77 anni), vagamente ispirato da un romanzo di Victor Canning, contrappone due coppie, speculari: una esprime simbolicamente il bene(se pure con qualche"trucco"e aggiustamento)l'altra il male(ma la donna è meno"cattiva"), dunque la visione non è certo del tutto manichea, poi i temi forti della morte e dell'amore(Eros kai Thanatos, come nell'antica grecia, in Freud, in Lacan, in Baudrillard etc.) che pervadono il film: ma c'è anche molto altro; il doppio dei due protagonisti"buoni"(gli ottimi Bruce Dern e Barbara Harris)che sono come sono e al tempo stesso recitano(un playing the play allo specchio) e quasi allo stesso modo quello dei"cattivi"(Karen Black e William Devane) ; il gioco macabro ironico al cimitero che richiama decisamente"The Trouble With Harry"(1955), una simpatica e come sempre geniale autocirazione, poi ampliata e modificata Ancora il tema della magia, dato che la"buona"Barbara Harris si improvvisa(finge"medium"e alla fine coglie nel segno.
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L'ultimo film di Alfred(sir Alfred)Hitchock, "Family Plot"(1976, realizzato dunque quando aveva 77 anni), vagamente ispirato da un romanzo di Victor Canning, contrappone due coppie, speculari: una esprime simbolicamente il bene(se pure con qualche"trucco"e aggiustamento)l'altra il male(ma la donna è meno"cattiva"), dunque la visione non è certo del tutto manichea, poi i temi forti della morte e dell'amore(Eros kai Thanatos, come nell'antica grecia, in Freud, in Lacan, in Baudrillard etc.) che pervadono il film: ma c'è anche molto altro; il doppio dei due protagonisti"buoni"(gli ottimi Bruce Dern e Barbara Harris)che sono come sono e al tempo stesso recitano(un playing the play allo specchio) e quasi allo stesso modo quello dei"cattivi"(Karen Black e William Devane) ; il gioco macabro ironico al cimitero che richiama decisamente"The Trouble With Harry"(1955), una simpatica e come sempre geniale autocirazione, poi ampliata e modificata Ancora il tema della magia, dato che la"buona"Barbara Harris si improvvisa(finge"medium"e alla fine coglie nel segno. Per non dire, infine(ma tra simboli, metafore, altro ci sarebbe da scrivere un saggio lungo, non una breve recensione) dell'alternanza tra i "picchi"stratosferici di suspense adrenalica, come la corsa con un'auto manomessa(freni e acceleratore, insomma tutto...), che però si"appiana"quasi comicamente , preceduti da situazioni francamente comiche, come la gitarella del parroco con gli allivevi buoni(ancora...)del catechismo.... Quasi un crescendo-decrescendo ovviamente ridato, replicato dalle musiche, di John Williams.TUtto funziona benissimo, Htich stesso si vede solo quale sagoma di un'ombra, a marcare la firma, l'appartenenza. Dire di più forse vorrebbe dire ripetersi, ma la bravura del grande autore filmico si esprime sempre, in ogni attimo della visione del film. El Gato
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elgatoloco
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venerdì 1 dicembre 2017
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hitch, the great hitch
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La morte, la sua evocazione, il sesso e l'eros)Hitchcock, forse, non avrà mai letto Georges Bataille non ne avrà neanche sentito il nome, ma ha capito tutto, qu'importe...), ciò che è incpmprensibile ma detto con lo humor sopraffino tutto suo(la falsa"veggente"Barbara Harris, protagonista insiieme con Karen Black, sua controaltare...), la ricerca del"gruzzolo"che è un tesoro, nascosto lacanianamente dove ... no, leggetevi"THe stolen Letter"di Poe, commentata da Lacan...o non leggetelva guardando il film, forse è meglio...con tutti gli incroci di situazioni, la ricerca della tomba, del tesoro, con alcune sequenze fuliminanti, come sempre con uncle Alfred, per es.
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La morte, la sua evocazione, il sesso e l'eros)Hitchcock, forse, non avrà mai letto Georges Bataille non ne avrà neanche sentito il nome, ma ha capito tutto, qu'importe...), ciò che è incpmprensibile ma detto con lo humor sopraffino tutto suo(la falsa"veggente"Barbara Harris, protagonista insiieme con Karen Black, sua controaltare...), la ricerca del"gruzzolo"che è un tesoro, nascosto lacanianamente dove ... no, leggetevi"THe stolen Letter"di Poe, commentata da Lacan...o non leggetelva guardando il film, forse è meglio...con tutti gli incroci di situazioni, la ricerca della tomba, del tesoro, con alcune sequenze fuliminanti, come sempre con uncle Alfred, per es.quasi all'iniaizo con il quasi investimento sulle strisce della"vilaine", il viaggio in elicottero, altro ancora, con il"ritornante"che torna a galla, quasi"fatalmente". Dire che Hitchcok è sempre lui, in questa sua sua opera, "Family Plot"(1976), quandi stava già male, è dire cosa scontata, ma il grande autore conferma a ogni nuovo film di essere coerente con sé e al tempo stesso assolutamente originale rispetto ai suoi film precedenti. Con Karen Black di quel film chi non avrebbe voluto andare, diciamo così, a cena, con Bruce Dern invece ciò vale per una signorina o signora o anche... William Devane, "vilain"ha un fascino inquietante come lo hanno molti personaggi hitchockiani, ma qui, forse, più del"male assoluto"domina il cinismo , che è comuqnue componente essenziale di molti umani e di molte umane. IN Hitch, anche qui, humor, leggerezza e suspense si fondono in maniera sublime e questo vale per ogni suo film, ma certamente qui anche in modo"totale"...Esaltare un autore, si dirà, ma fino a che punto?No, per Hitch ogni complimento è più che meritato, anzi inferiore ai meri reali, tanto che ogni sequenza, in certo senso, può essre considerata da antologia. El Gato
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renato c.
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venerdì 26 settembre 2014
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l'ultomp hitchcock
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Purtroppo è l’ultimo film del grande “mago del brivido” ed ha quasi più della commedia che non del giallo. La protagonista che si finge veggente, il suo compagno che fa il truffatorello, ecc. I due truffatori, che rapiscono persone (compreso un vescovo) per chiedere riscatti, e stanno per arrivare all’omicidio della protagonista (il maschio della coppia da ragazzo aveva anche fatto bruciare vivi i genitori adottivi!), hanno l’aria di due mafiosi, anche nell’aspetto, soprattutto William Devane. Non mancano i momenti di tensione e di suspance, come la corsa su strada di montagna con una macchina a cui erano stati manomessi i freni e l’accelleratore, e nel finale! Tutto finisce comunque con l’happy-end, quasi da giallorosa con la protagonista che fingendosi narcotitizzata, fa un bello sch
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Purtroppo è l’ultimo film del grande “mago del brivido” ed ha quasi più della commedia che non del giallo. La protagonista che si finge veggente, il suo compagno che fa il truffatorello, ecc. I due truffatori, che rapiscono persone (compreso un vescovo) per chiedere riscatti, e stanno per arrivare all’omicidio della protagonista (il maschio della coppia da ragazzo aveva anche fatto bruciare vivi i genitori adottivi!), hanno l’aria di due mafiosi, anche nell’aspetto, soprattutto William Devane. Non mancano i momenti di tensione e di suspance, come la corsa su strada di montagna con una macchina a cui erano stati manomessi i freni e l’accelleratore, e nel finale! Tutto finisce comunque con l’happy-end, quasi da giallorosa con la protagonista che fingendosi narcotitizzata, fa un bello scherzetto ai “cattivi” rinchiudendoli in una stanza apribile solo dall’esterno! Per i “buoni” taglia per cattura dei criminali e ritrovamento dei diamanti estorti con i ricatti! Un discreto saluto del grande Alfred Hithcock; nella breve apparizione che fa in tutti i suoi films, stavolta appare solo come ombra! Un presagio!?
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elgatoloco
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venerdì 1 agosto 2014
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hitchock forever
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ULtimo film del grande Hitch e sempre grande di per sé. A parte la regia, mai basata sulla sorpresa, salvo la scoperta finale, che "rivaluta" la"medium", ma sull'irresistibile suspense di "uncle Alfie"(sequenza in soggettiva della discesa quasi mortale in macchina, con la"preparazione del danno"molto ben esibita), c'è il tema del travestimento e del "ruolo"da cambiare (parrucca bionda della sedtuttrice"mala", in realtà mora), ma anche l'attoralità della"finta"(ma poi...)medium, il travestimento triplo di Bruce Dern(qui bravo come mai, credo, prima e/o dopo), quello del doppio uomo/donna, ossia della coppia"cattiva"(di mori)e "buona"(ma anche furba.
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ULtimo film del grande Hitch e sempre grande di per sé. A parte la regia, mai basata sulla sorpresa, salvo la scoperta finale, che "rivaluta" la"medium", ma sull'irresistibile suspense di "uncle Alfie"(sequenza in soggettiva della discesa quasi mortale in macchina, con la"preparazione del danno"molto ben esibita), c'è il tema del travestimento e del "ruolo"da cambiare (parrucca bionda della sedtuttrice"mala", in realtà mora), ma anche l'attoralità della"finta"(ma poi...)medium, il travestimento triplo di Bruce Dern(qui bravo come mai, credo, prima e/o dopo), quello del doppio uomo/donna, ossia della coppia"cattiva"(di mori)e "buona"(ma anche furba...; di biondi-il tema della bionda sexy in Hitch qui un po'cambiata di segno, sarà stata l'età?Si gioca su morte, tombe, religione, sesso, cibo e questo"anarchico rispettoso delle regole"di nome Alfie Hitch si dà da fare, nel playing the play nella decostruzione del film, eterno"work in progress"esibito(ma, intelligentemente, solo a tratti, senza far perdere il fascino). El Gato
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paride86
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mercoledì 29 settembre 2010
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intrigante e sensuale
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Chi l'ha detto che l'ultimo Hitchcock non sia all'altezza dei lavori precedenti? "Complotto di famiglia" è un perfetto condensato dei temi del grande regista britannico del cinema americano: humour sottile, sensualità, mistero, suspense, sangue. Il tutto in una storia piacevolmente perversa in cui il Maestro, meno vessato dalla censura rispetto ai decenni precedenti, può permettersi di essere più esplicito e diretto.
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luca scialò
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venerdì 26 marzo 2010
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vite di truffatori che si incrociano
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Le vite di due coppie di truffatori si incrociano per caso e ne nasce una storia complessa e intricata. Blanche è una finta sensitiva, che riesce a mettersi in contatto con l'aldilà solo grazie all'aiuto del suo compagno, il tassista Fran, che indaga sulla vita delle persone morte con le quali lei finge di mettersi in contatto per i propri clienti. Gli capita però un caso particolare, un'anziana donna pronta a sborsare fior fior di quattrini per mettersi in contatto con un nipote scomparso decine di anni prima.
Nel mettersi sulle tracce di questa persona per averne notizie e fregare l'anziana, la coppia finisce casualmente sulle tracce di altri due truffatori, che a colpi di sequestri si fanno rilasciare diamanti di rara bellezza dalla polizia come prezzo del rilascio.
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Le vite di due coppie di truffatori si incrociano per caso e ne nasce una storia complessa e intricata. Blanche è una finta sensitiva, che riesce a mettersi in contatto con l'aldilà solo grazie all'aiuto del suo compagno, il tassista Fran, che indaga sulla vita delle persone morte con le quali lei finge di mettersi in contatto per i propri clienti. Gli capita però un caso particolare, un'anziana donna pronta a sborsare fior fior di quattrini per mettersi in contatto con un nipote scomparso decine di anni prima.
Nel mettersi sulle tracce di questa persona per averne notizie e fregare l'anziana, la coppia finisce casualmente sulle tracce di altri due truffatori, che a colpi di sequestri si fanno rilasciare diamanti di rara bellezza dalla polizia come prezzo del rilascio...
Hitchcock è al suo ultimo film, e stavolta traspone un romanzo di Victor Canning. Il film si basa su una trama complessa, un intreccio a tratti difficile da seguire per lo spettatore. Qualche passaggio e dialogo banale di troppo.
Il grande regista, Re del giallo, forse non si congeda in modo brillante e all'altezza del genio che ne ha fatto la sua fama.
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