Esordio alla regia per Bradley Cooper, che traspone per la terza volta questa pellicola dopo l'originale degli anni '40 e il primo remake degli anni '70. Il peccato originale della pellicola è presto compiuto: dopo appena 10 minuti i due protagonisti si incontrano e cominciano a piacersi. Troppo presto per un film che dovrà ancora dire qualcosa per altre 2 ore. Più saggio sarebbe stato mostrare le vite parallele dei due protagonisti, ossia la rockstar alcolizzata Jackson Maine (lo stesso Cooper) e la cameriera dal talento canoro sprecato Ally (Lady Gaga). I due si incontrano proprio durante una esibizione di quest'ultima, in un night club di drague queen, dove Maine fa una sosta per fare il pieno di alcol. Ma il malandato Jackson rimane colpito dal talento di Ally, che canta la Vie en rose. Ma non solo dal suo talento. Tra i due esplode una love story, che farà anche decollare finalmente il talento di Ally, la quale si esibirà per la prima volta dinanzi al grande pubblico durante un concerto di Jackson Maine. Tuttavia, le loro vite parallele si dirigono su due direzioni opposte. Mentre la carriera di Ally va a gonfie vele, malgrado si ritrovi a fare canzonette Pop, Maine scivolerà sempre più nell'abisso. E dato che l'alcol finisce per consumarti troppo a fuoco lento, accelererà la sua discesa. Oltre alla suddetta pecca iniziale, il film consuma un'altra pecca: scorre in maniera scontata, eccessivamente prevedibile. Si riscatta però nel finale, con la bella interpretazione della Germanotta che esegue un brano toccante: I'll never love again. Scritto a quattro mani dalla stessa cantante e dal regista. Il film è anche, indirettamente, la storia della stessa cantante americana dalle origini sicule. Talento vocale trasformato dallo star system in una reginetta Pop patinata. Questo lungometraggio, se non altro, ci restituisce il vero talento della Germanotta. Spogliata e struccata dagli abiti e dalla maschera che lo showbiz gli ha imposto. Speriamo che da qui parta per lei una nuova carriera, che renda giustizia davvero al suo talento. Quanto a Bradley Cooper, al netto delle pecche suddette, fa ben sperare in una discreta carriera da regista.
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marcobrenni
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lunedì 19 novembre 2018
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lady gaga ripulita con un film immaturo
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È un film ambizioso che mira soprattutto a diventare Blockbuster, ma che ha pecche di regia a volte dilettantesche. Buono l'incipit che promette bene con l'ottima musica country del duo Ally (Lady Gaga) e Jackson (Bradley Cooper), ma che perde subito di contenuto e ritmo. Improbabile pure l'amore folle a prima vista che scatta troppo presto tra i due protagonisti, dilungato sino all'eccesso per mancanza di idee o anche per scarsa capacità narrativa. Troppi gli inutili dettagli da coppia felice ma minacciata dalla spada di Damocle del compagno sbronzo/drogato che imperversa per tutto il film. C'è pure l'aperto narcisismo d'eccesso di primi piani della fotogenica-espressiva Ally-ex Lady Gaga ripulita dal suo solito trucco Artpop e della faccia bonacciona dell'irsuto Jackson/cowboy da palcoscenico super abbronzato, sempre con la bottiglia di Whisky pronta.
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È un film ambizioso che mira soprattutto a diventare Blockbuster, ma che ha pecche di regia a volte dilettantesche. Buono l'incipit che promette bene con l'ottima musica country del duo Ally (Lady Gaga) e Jackson (Bradley Cooper), ma che perde subito di contenuto e ritmo. Improbabile pure l'amore folle a prima vista che scatta troppo presto tra i due protagonisti, dilungato sino all'eccesso per mancanza di idee o anche per scarsa capacità narrativa. Troppi gli inutili dettagli da coppia felice ma minacciata dalla spada di Damocle del compagno sbronzo/drogato che imperversa per tutto il film. C'è pure l'aperto narcisismo d'eccesso di primi piani della fotogenica-espressiva Ally-ex Lady Gaga ripulita dal suo solito trucco Artpop e della faccia bonacciona dell'irsuto Jackson/cowboy da palcoscenico super abbronzato, sempre con la bottiglia di Whisky pronta. Pochi gli spunti musicali appena abbozzati che passano subito a scene ritrite da coppia innamorata in difficoltà. Poi l'ascesa fulminea nell'Olimpo delle Star di Ally e la parallela discesa agli inferi dello sventurato Jackson in preda a sconforto esistenziale-artistico, scompensato da alcol e droga che lo porterà allo scontato suicidio. Insomma:l'affascinante cowboy musicale promuove la sua adorata stella nascente Ally immolando se stesso (?) I motivi rimangono romanticamente oscuri-pretestuosi: mancanza d'ispirazione? malcelata invidia artistica nei confronti di Ally? alcol e droga senza apparente motivo? La seconda metà del film risulta quasi dilettantesca-scontata e persino noiosa:si riscatta solo alla fine con l'eccellente exploit canoro dell'addolorata Ally dal cuore infranto. In buona sostanza è un film che VUOLE lasciare il segno: dapprima, ricorrendo alla brava e notissima Lady Gaga, inedita "reborn Star", e del fascinoso già famoso sex symbol Jackson/Bradley Cooper. Poi, ricorrendo a tutti gli scontati espedienti del genere rosa-kitsch romantico. Di sicuro farà comunque cassetta. Marco Brenni
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