The Wolf of Wall Street |
||||||||||||||
Un film di Martin Scorsese.
Con Leonardo DiCaprio, Jonah Hill, Margot Robbie, Matthew McConaughey, Kyle Chandler.
continua»
Biografico,
Ratings: Kids+16,
durata 180 min.
- USA 2013.
- 01 Distribution
uscita giovedì 23 gennaio 2014.
- VM 14 -
MYMONETRO
The Wolf of Wall Street
valutazione media:
4,05
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
|
||||||||||||||
|
||||||||||||||
|
|
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Storia di un uomo che sacrificò tutto per i soldi.di Great StevenFeedback: 70023 | altri commenti e recensioni di Great Steven |
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||
lunedì 16 maggio 2016 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
THE WOLF OF WALL STREET (USA, 2014) diretto da MARTIN SCORSESE. Interpretato da LEONARDO DICAPRIO, JONAH HILL, MARGOT ROBBIE, MATTHEW MCCONAUGHEY, JON BERNTHAL, JEAN DUJARDIN, KYLE CHANDLER, ROB REINER, JON FAVREAU, CRISTIN MILIOTI, JOANNA LUMLEY, SHEA WINGHAM, CHRISTINE EBERSOLE
Ascesa e caduta di Jordan Belfort, broker di punta della Stratton Oakmont: da semplice e impreparato agente di borsa a Wall Street, costruisce in pochi anni uno stupefacente impero economico assoldando validi collaboratori intenzionati esclusivamente, come anche lui del resto, a far soldi e pensare come spenderli rapidamente adottando ogni sorta di eccesso senza il minimo scrupolo. Diventato ormai una leggenda imbattibile nel mondo della finanza, Jordan conquista un’enorme ricchezza, e vi fonda sopra un autentico modo di vivere, dedicandolo completamente alle droghe, alle prostitute, all’alcool e allo scialacquamento fine a sé stesso. Finché le autorità, e in particolar modo l’FBI nelle vesti dell’irriducibile agente Patrick Denham, non subodorano l’illegalità dei suoi maestosi introiti e non riescono ad incastrarlo per frode aggravata, privandolo di tutto ciò che gli è più caro (la moglie ex modella, le due figliolette, i suoi amici e, non ultima, l’associazione finanziaria da lui stesso tirata su dal nulla), ma senza defraudarlo del possesso del denaro e specialmente dell’uso che ne ha sempre fatto mantenendo uno stile di vita che l’ha trasformato in un idolo per intere generazioni di broker. Tratto dal libro autobiografico del vero Jordan Belfort (una storia vera che trasuda effetti reali dal primo momento in cui compare sullo schermo), è in assoluto il film più pazzo e meno controllato di Scorsese: il suo ritmo adrenalinico, i suoi toni da commedia satirica a briglia cortissima e il suo accavallarsi di nudi frontali, feste orgiastiche, montagne di denaro sperperato, fiumi di alcolici, yacht da sballo e attività economiche perentoriamente al di fuori della legge ne fanno un prodotto appetibile anche per la fetta di pubblico che non mastica di economia, dato che ha tutta l’aria di rivolgersi ad un target cui vadano a genio i personaggi mascalzoni (perché spesso più simpatici degli onesti) che divengono protagonisti di storie che ne narrano il successo e poi la decadenza. Che in questa pellicola ricchissima di sorprese come di cadute di tono, non poteva non centrare meglio il volto del carattere principale: un DiCaprio in forma smagliante che straparla, effettua rapidi movimenti, sorride e ringhia davanti alla telecamera come una rockstar ubriaca e strafatta su un palcoscenico, col piede decisamente abbassato sull’acceleratore e senza sbagliare una manovra sulla scia dell’autoparodia consapevole e di un fregolismo istrionico che non gli è normalmente abituale, ma che gli permette di fare centro con un’interpretazione irripetibile e ben più che efficace. Toni non certo consueti per lo stesso regista, ma Scorsese, dopo le ottime prove di Gangs of New York, The Departed e Shutter Island, ha abituato il suo pubblico ad una cooperazione col suo secondo attore di fiducia (da taluni considerato l’erede naturale di Robert De Niro) capace di sfornire chicche meravigliose, che si fanno apprezzare anche per qualche eccesso non certo frutto di sbadataggine o di fretta, ma bensì figlio di uno studiato amalgama di pathos, ironia, sarcasmo e trovate narrative di gusto sopraffino. Benché l’opera cavalchi spesso fuori dai recinti segnati dal percorso, il risultato predisposto e concordato all’inizio non potrebbe essere più soddisfacente di così: una critica al mondo della finanza statunitense che non risparmia nessuno, e sa mettere in cattiva luce quegli "intoccabili" che, già fra gli anni 1980 e 1990, governavano le sorti del mondo maneggiando palate di pecunia in modo da intascarne quanta più potevano e metterla da parte per interessi sfrenatamente egoistici e lussuriosi. Oltre ad un eccezionale DiCaprio, brilla J. Hill nel ruolo del suo braccio destro, l’occhialuto Donnie Azoff, inizialmente cameriere in un McDonald’s, e poi suo inseparabile compagno di birichinate a base di cocaina e birra, ma non meno straordinarie sono le performances di K. Chandler nella parte del poliziotto federale deciso fino in fondo a non farsi corrompere pur di incastrare un nemico quanto mai abile, di J. Dujardin come il collega svizzero che contribuisce a far incriminare i soci di Belfort dal suo piedistallo di finanziere manipolatore e di M. Robbie nelle vesti dell’impudica e autoritaria seconda moglie di Jordan, forse più amante del vil denaro e dell’esistenza dissipata che del suo stesso consorte. Un sottofondo di pessimismo non poteva mancare, per questo mastodontico apologo assolutamente spiazzante e fortificante sul tema di coloro che muovono i fili dell’economia internazionale: il film non esita a dipingere questo universo come un immondo crocevia di criminali che sanno il fatto loro e lo perseguono sacrificando volentieri ogni forma di rispetto, onestà e integrità.
[+] lascia un commento a great steven »
|
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||
|
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Ultimi commenti e recensioni di Great Steven :
|
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||