Grand Prix |
|||||||||||||
Un film di John Frankenheimer.
Con Adolfo Celi, Geneviève Page, James Garner, Françoise Hardy, Yves Montand.
continua»
Drammatico,
durata 175 min.
- USA 1966.
MYMONETRO
Grand Prix
valutazione media:
3,84
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
|
|||||||||||||
|
|||||||||||||
|
|
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Un classico inaffondabile.di IuriVFeedback: 19621 | altri commenti e recensioni di IuriV |
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||
domenica 24 aprile 2016 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Un punto va chiarito fin da subito: Grand Prix non è un film sulle corse, Grand Prix è il film sulle corse. Ma perché, dopo cinquant'anni e numerosi tentativi (alcuni recentemente anche riusciti peraltro), si può ancora affermare una cosa del genere? Basta vedere la realizzazione tecnica per capire l'entità del lavoro di Frankeneimer. Il regista ci catapulta da subito in griglia di partenza, assordandoci con il rombo dei motori e confondendoci con lo split screen. Poi ci stupisce con inquadrature da ogni angolazione e con riprese per l'epoca impensabili. Le scene di corsa sono incredibili e coerenti e ogni azione ricostruisce l'eccitazione del gran premio e la reazione dei piloti riesce a convincere sempre. Negli anni sessanta, anche per l'assenza di una adeguata copertura televisiva, le corse avevano un che di esotico. Un mondo che correva sul filo del rischio, forse incomprensibile a chi non lo viveva dall'interno. Il regista ha approfittato di questa caratteristica costruendo una storia nella quale quattro sfidanti all'iride vengono visti come cavalieri d'altri tempi. Il romanticismo della sfida a vita persa si deve confrontare con la realtà di un mondo che cambia. Non ci sono più principesse da salvare per loro, qui le donne se la cavano benissimo da sole. Quindi i quattro si trasformano, quasi senza accorgersene, in gladiatori nell'arena, il cui spettacolo va in scena solo per soddisfare la sete di sangue di un pubblico morboso. Trovano spazio i dubbi dei piloti sul significato e l'utilità del loro mestiere, il confronto con la morte (in quell'epoca iscritta d'obbligo ad ogni campionato automobilistico), il fuoco di una passione che non ammette nessuna logica razionale. Certo, si tratta di un racconto molto romanzato e in qualche caso anche sopra le righe, quindi non è esente da alcune ingenuità. E a volere fare proprio il pelo, il commento musicale avrebbe potuto essere più vario. Ma sono comunque problemi derivati dall'età. In realtà qui funziona tutto, o quasi. E ancora oggi godersi Grand Prix di John Frankeneimer vuol dire passare tre ore entusiasmanti senza accorgersi dello scorrere del tempo.
[+] lascia un commento a iuriv »
|
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||
|
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Ultimi commenti e recensioni di IuriV:
|
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Recensioni & Opinionisti |
Premi |
Multimedia | Shop & Showtime |
|
Premio Oscar (12) Articoli & News |
|