Salvate il soldato Ryan |
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Un film di Steven Spielberg.
Con Tom Hanks, Tom Sizemore, Edward Burns, Matt Damon, Barry Pepper.
continua»
Titolo originale Saving Private Ryan.
Guerra,
Ratings: Kids+16,
durata 167 min.
- USA 1998.
- UIP - United International Pictures
uscita venerdì 30 ottobre 1998.
MYMONETRO
Salvate il soldato Ryan
valutazione media:
3,89
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Un film di guerra di grande realismodi jacopo b98Feedback: 37256 | altri commenti e recensioni di jacopo b98 |
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lunedì 23 dicembre 2013 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Un reduce (Young), in visita a un cimitero di guerra, ricorda di quando, da giovane (interpretato da Matt Damon) aveva combattuto la guerra e, a causa della morte sul campo di tutti i suoi tre fratelli, era stato rimandato indietro, a casa. senza però poter evitare la morte di quasi tutti i membri della compagnia mandata a cercarlo. Scritto da Robert Rodat, è un filmone di guerra ad alto costo. Il più grande pregio del film è lo sconvolgente realismo con cui viene descritta la battaglia e la guerra: la scena dello sbarco in Normandia è da antologia del cinema, per il crudo realismo con cui è messa in scena. Ho voluto che lo spettatore immaginasse cosa voleva dire trovarsi lì: ho voluto riprodurre la violenza, il suono, persino l’odore di una vera battaglia (S. Spielberg). Ed è innegabile la grande maestria con cui il regista ha messo in scena un paese devastato dalla guerra e dalle violenze. Film violento, crudo e, oserei dire, in certe sequenze un po’ insistito, ma mai esagerato. Si divide in tre atti: lo sbarco (oltre venticinque minuti), la caccia a Ryan, e la battaglia finale nel villaggio. Che senso ha mettere a rischio la vita di tanti uomini per salvarne uno? Si domandano i soldati ed è il quesito attorno a cui gira attorno il film: esemplare è la scena dell’attacco al ricevitore, in cui Wide (Ribisi) perde la vita, perché non aggirare la torretta? Perché lo scopo è vincere la guerra. Tuttavia la retorica non manca e un certo sentimentalismo è innegabile. La più grande caduta del film risiede nell’inserire il tutto all’interno di un flashback di Ryan, cosa inutile e di un buonismo contrastante con la cruda drammaticità del film. Visivamente grandioso, con un impianto scenografico di grande impatto, magistralmente fotografato da Janusz Kaminski. Hanks, nella parte del capitano Miller è grandioso, ma anche gli altri interpreti lasciano il segno. Cinque Oscar: regia, fotografia, montaggio, suono, montaggio del suono.
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