Reality |
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Un film di Matteo Garrone.
Con Aniello Arena, Loredana Simioli, Nando Paone, Graziella Marina, Nello Iorio.
continua»
Drammatico,
durata 115 min.
- Italia 2012.
- 01 Distribution
uscita venerdì 28 settembre 2012.
MYMONETRO
Reality
valutazione media:
3,15
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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parabola del sogno a buon mercato e conseguenzedi ScatterbrainFeedback: 105 |
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domenica 30 settembre 2012 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
In una Napoli anacronistica, squisitamente intrisa di tradizione e così dannatamente autentica, vive Luciano, padre di famiglia con una spiccata propensione alla teatralità. Tra le piccole truffe per sbarcare il lunario ed i siparietti occasionalmente offerti ai clienti della pescheria di sua proprietà scorrono ordinariamente le sue giornate, finché, inaspettatamente, per via dell’insistenza dei suoi familiari, non decide di prendere parte ad un provino che gli potrebbe valere l’accesso alla nota trasmissione televisiva del “Grande Fratello”. Da quel momento in poi la sua vita cambierà tragicamente ed irrimediabilmente, l’ossessione dovuta all’attesa che la propria aspettativa venga colmata gli imporrà di alterare la propria realtà rimpiazzandola con quella fittizia del reality show. Una pellicola, questa, che in un periodo storico che mortifica le vocazioni spingendo i più alla rassegnazione del vivacchiare, diventa un atto di limpida denuncia alla onnipresente scatola dei sogni che tutti i giorni e ad ogni ora offre immagini completamente difformi dal reale “vero”. “Never give up”, l’esortazione sciorinata irresponsabilmente da chi è stato generosamente adottato dal teleschermo, diventa per il protagonista più che un mantra una psicosi. Il sogno si tramuta nell’anti-sogno, la speranza concepisce la disperazione, la determinazione conduce alla follia. In un teatro a cielo aperto quale solo Napoli poteva offrire, il film risulta credibile e godibile per la genialità dei suoi (non chiamateli) personaggi, definibili un fluire di disadorno ed incorrotto candore in netta contrapposizione con la materia del tema di fondo, impregnato, invece, dall’inganno e dalla mistificazione che si nasconde dietro il piccolo schermo. Compassione e sgomento sono le sensazioni evocate dall’(anti-)eroe, vittima ed al tempo stesso carnefice di sé stesso, perso irrimediabilmente nel limbo di chi lascia il territorio di chi osserva per dirigersi irresponsabilmente e sfacciatamente in quello di chi viene osservato. In un racconto dove le tinte dell’antinomia tra realtà e reality sono le indiscusse protagoniste tutto si chiude con una risata alienata ed alienante che risuona nel più assordante silenzio lasciando un senso di vuoto colmabile esclusivamente da un funambolesco esercizio di riflessione.
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