Rain Man - L'uomo della pioggia |
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Un film di Barry Levinson.
Con Dustin Hoffman, Tom Cruise, Valeria Golino, Gerald R. Molen, Michael D. Roberts.
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Titolo originale Rain Man.
Drammatico,
Ratings: Kids+16,
b/n
durata 133 min.
- USA 1988.
MYMONETRO
Rain Man - L'uomo della pioggia
valutazione media:
3,92
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Hoffman doveva essere Charliedi Gianni LuciniFeedback: 29144 | altri commenti e recensioni di Gianni Lucini |
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lunedì 17 ottobre 2011 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Quando Barry Levinson propone a Dustin Hoffman di partecipare alla realizzazione di “Rain Man – L’uomo della pioggia” non lo immagina nei panni di Raymond Babbit, ma in quelli dell’egoista e un po’ arrogante fratello Charlie Babbit. L’attore in quel periodo è reduce dall’avventura non troppo fortunata della commedia “Ishtar”, diretta da Elaine May e da lui interpretata insieme a Warren Beatty. Il soggetto gli sembra interessante, ma non dà una risposta immediata e si prende più di qualche giorno di tempo. Analizza la storia, si confronta con i personaggi e, con la puntigliosa cura dei dettagli che lo caratterizza, si informa sulle caratteristiche di un mondo poco conosciuto come quello degli autistici sapienti. Alla fine accetta di interpretare il film ma pone una condizione assolutamente insuperabile e non mediabile. Lui sullo schermo non vuole impersonare Charlie ma Raymond Babbit, il fratello autistico, quello che all’apparenza sembra il più debole dei due. Sa di poterci lavorare come piace a lui, applicando i metodi classici dell’Actor’s Studio e calandosi nel personaggio fino a viverlo intensamente. Barry Levinson inizialmente non è convinto. Nella sua immaginazione Dustin Hoffman può essere uno straordinario Charlie. Lo vede dare corpo e anima alla trasformazione da arrogante ed egoista a premuroso, affezionato e tenero compagno d’avventure del fratello fisicamente più fragile. Gli argomenti di Levinson non cambiano la convinzione dell’attore che tiene duro e alla fine ottiene la parte di Raymond. Il ruolo di Charlie viene così assegnato al giovane ma non inesperto Tom Cruise, che ha dimostrato di saper reggere bene il confronto con i “mostri sacri” del cinema in “Il colore dei soldi” al fianco di Paul Newman. Hoffman inizia a lavorare sulle caratteristiche del personaggio di Raymond con cura maniacale, senza lasciare nulla al caso. Incontra Kim Peek, l’uomo che ha ispirato a Barry Morrow il personaggio del film e altri come lui per comprendere a fondo la loro natura e recitare con maggior aderenza. Il risultato è un’interpretazione straordinaria premiata con un meritatissimo Oscar.
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