Harry Potter e il calice di fuoco |
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Un film di Mike Newell.
Con Daniel Radcliffe, Emma Watson, Rupert Grint, Bonnie Wright, Robert Pattinson.
continua»
Titolo originale Harry Potter and the Goblet of Fire.
Fantastico,
Ratings: Kids+13,
durata 153 min.
- Gran Bretagna, USA 2005.
uscita venerdì 25 novembre 2005.
MYMONETRO
Harry Potter e il calice di fuoco
valutazione media:
3,29
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Harry sabglia incantesimo e fà Flop.di QuentinFeedback: 0 |
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martedì 29 agosto 2006 | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Sembra proprio che la migliore qualità dei film di Harry Potter sia quella di cambiare regista a quasi ogni episodio, per "Il calice di fuoco" è la volta di Mike Newell che ha preso il copione e lo ha trasformato in una specie di "Dramma Giocoso" sfruttando lo stile di uno dei suoi film più fortunati "Quattro matrimoni e un funerale" ma diciamocela tutta, funzionava molto meglio con Hugh Grant. Niente da dire sugli effetti speciali, che in questo capitolo della saga sono al loro livello migliore (Il drago, lo stadio, la nave che sale dal fondo del lago, il viaggio sulla passaporta) e sui paesaggi (come i fondali marini, assai suggestivi). Il regista si basa di più su Cuaròn che su Columbus, ma da in ogni modo un taglio a tratti comico, (Harry e Ron che devono invitare una ragazza al ballo; Harry che tenta di invitare Cho facendo una figura di M…) e a tratti “drammatico” (La morte di Diggory- che tra parentesi nella versione italiana è più che penosa). Ma ormai il pubblico non è più composto da ragazzini under 12, ci sono anche ragazzi più grandi è queste cose non bastano più, perciò il regista tenta un “aggiornamento” sul piano sentimentale- in parte riuscito- che viene fuori nella sequenza più riuscita del film: Il Ballo del Ceppo, un miscuglio di comicità demenziale e di commediola romantica che in questa scienza si mescola alla perfezione (personalmente ho assai gradito la scena in cui Hermione scende dalla scalinata in abito da sera, e Ron vestito come un valletto del settecento è da ricordare per sempre, come Neville che si atteggia a Sinatra o Hagrid e Maxime, oppure la sala da ballo che si trasforma in una discoteca, e la litigata finale tra Ron ed Hermione in pieno stile “Via col Vento” non è affatto pesante). Però (Ehhh… c’è sempre un però in questi casi) il personaggio di Potter fa più presa come una volta, insomma in poche parole siamo stanchi del ragazzo sfigato con gli occhiali che in ogni occasione riesce a cavarsela solo per pura fortuna e non grazie alle sue capacità, ( come spiega brutalmente Bartemius Crouch Junior al protagonista) in parole povere vorremmo un “vero” eroe e non un ragazzo che viene osannato per un’insulsa cicatrice la cui unica utilità è di bruciare e provocare incubi e svenimenti. La figura di Voldemort è una vera delusione, certo non è semplicemente un “Orco Cattivo” ma viene dipinto come un pazzo schizofrenico che non riesce ha controllare le proprie emozioni, ricordiamo che il personaggio del libro non ha vere e proprie e mozioni, di conseguenza non è pazzo: è cattivo e basta, ed è questo il punto di forza di Voldemort, che odia e basta ma che si mantiene lucido e riflessivo e non esplode mai di rabbia, come accade troppo spesso a Harry, di conseguenza l’unico personaggio completamente azzeccato è e resterà sempre Ron Weasley (interpretato da un bravo Rupert Grint). Insopportabile l’idea di saltare la Coppa del Mondo di Quiddich, che si limita a una gigantografia dello stadio di Krum. Per riassumere: tanti e ben curati effetti speciali ed una buona sceneggiatura, qualche buona sequenza, ma uno stile debole che non convince mai, una recitazione scarsa, (questa volta anche nella versione inglese) e un protagonista che non convince più, tanto da farsi superare dai propri amici e dalle semplici comparse (che almeno ci regalano delle gag niente male, come i gemelli Fred e George Weasley, che senza di loro il film non potrebbe nemmeno essere proiettato) il tutto amalgamato dalla Warner per un film commerciale e senza nessuna vera emozione. Banale. P.S. Consiglio vivamente a chiunque voglia fare un film del maghetto di vedere prima “Il Padrino parte 1° e 2° di Coppola, per imparare da un vero maestro l’arte della dilatazione temporale.
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