Lanterne rosse |
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Un film di Zhang Yimou.
Con Li Gong, He Caifei, Cao Cuifeng, Jin Shuyuan, Jingwu Ma.
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Titolo originale Dahong Denglong Gaogao Gua.
Drammatico,
Ratings: Kids+16,
durata 125 min.
- Cina 1991.
MYMONETRO
Lanterne rosse
valutazione media:
4,20
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Il volto di una Cina mai vista primadi GiorpostFeedback: 16209 | altri commenti e recensioni di Giorpost |
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sabato 24 ottobre 2009 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Zhang Yimou è un uomo coraggioso, filosoficamente aperto, intellettualmente onesto. Si, perchè raccontare la Cina e le sue (assurde) tradizioni nel modo in cui l'ha fatto in "Lanterne Rosse"(1991) lo rende un Che Guevara dei nostri tempi, un condottiero audiovisivo, un soldato cinematografico che ha avuto la forza di parlare della sua terra sfidando il regime ancora vigente nel Paese della Grande Muraglia. E lui quella Muraglia l'ha scavalcata con un balzo felino, come felina è la bellezza di quella Donna che risponde al nome di Gong Li, musa ispiratrice, amante (e non concubina)e quindi moglie del regista che anche grazie alla bellezza inaudita della ragazza (oggi avvenente 43enne) sforna un capolavoro che resta di diritto nella storia del Cinema. Riprese mazzafiato tra un tetto e l'altro della residenza, accompagnate da una fotografia impeccabile, fantastico intreccio di colori su uno sfondo grigio come solo un tipico palazzo tradizionale cinese può trasmettere, con tanto di signorotto di corte discendente di una ricca e nobile famiglia. E proprio quel contrasto tra i tetti grigi o imbiancati dalla neve (nell' episodio "Inverno" ossia "Winter")e il rosso acceso delle lanterne o i colori vivaci ed a tratti sgargianti della casa della Terza Signora fa da traino all'opera terza del regista. Le inquadrature non sono mai banali. Alcune usanze,poi, come il massaggio ai piedi che spetta alla Signora prescelta per passare la notte , vengono attesi da chi osserva, facendo provare allo spettatore un quasi sollievo nel vedere il volto rilassato della bella ventenne Quarta Signora (Gong li, appunto)dopo una giornata passata tra complotti e dispetti. L'idea delle lanterne è del regista (non presenti nel libro), fatto che sancisce la sua genialità peraltro confermata nella trilogia dei film avventurosi iniziata con "Hero". Le lanterne che sono premio per la notte che verrà; le lanterne che fungono da punizione (coperte da teli neri) per l'inganno subito dal Padrone (mai inquadrato con un primo piano). Genio e disincanto, quasi una favola, poi l'abberrante finale, prima con la morte per polmonite della serva gelosa ed aspirante concubina poi con l'impiccagione (presunta) della Terza Signora rea di aver commesso adulterio, entrambe avvenute in qualche modo a causa del'ultima arrivata a Palazzo. Fortunatamente quest'opera è arrivata fino a noi, altrimenti non avremmo conosciuto un grande regista e non avremmo saputo di certe usanze (ancora attuali?) di un Paese che corre ma che è frenato dalla sua stessa antichissima tradizione. Quel volto mai visto nel film dell'attore che interpreta il Padrone è in realtà il volto della Cina stessa.
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