Taxi Driver |
||||||||||||||
Un film di Martin Scorsese.
Con Jodie Foster, Robert De Niro, Cybill Shepherd, Peter Boyle, Harvey Keitel.
continua»
Titolo originale Taxi Driver.
Drammatico,
Ratings: Kids+16,
durata 113 min.
- USA 1976.
MYMONETRO
Taxi Driver
valutazione media:
4,14
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
|
||||||||||||||
|
||||||||||||||
|
|
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Come una carezza che non ti stanca maidi GiorpostFeedback: 16209 | altri commenti e recensioni di Giorpost |
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||
mercoledì 26 agosto 2009 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Partiamo da un presupposto: nella vita media di un occidentale, le cose da salvare sono davvero poche. Tra queste c'è Taxi Driver. A chi non ama il Cinema in modo intenso tale premessa sembrerà il classico preludio ad una recensione di parte, ma la realtà suggerisce che l'opera scorsesiana è il vero pilastro della cinematografia degli ultimi 30 anni. Stavolta non si parte da una storia di italo-americani mafiosi (troppo semplice per fare un bel film) come suggerirebbe il binomio dei due artefici del successo, ma da un'idea del sig. Paul Schrader, mai come in questo caso piuttosto auto-biografico. Lo sfondo è New York, ma potrebbe trattarsi tranquillamente di Berlino, Napoli o Barcellona; il periodo è quello di una campagna elettorale, con annesso fermento culturale tipicamente anni '70 e recrudescenza della violenza post-Vietnam. La miccia è la solitudine, la scintilla è l'odio per il diverso, il capro espiatorio il candidato presidente prima ed un magnaccia sfrutta-fanciulle poi. Tali ingredienti sarebbero bastati, ma Scorsese chiama De Niro e l' impasto è perfetto: la psicosi che colpisce Travis Bickle è quella che potrebbe colpire ogni uno di noi, in un occidente fatto di palazzoni, strade buie, indifferenza, diffidenza e intolleranza. Le luci di Brooklin infastidiscono chi è stato nella giungla a caccia di viet-cong, la musica del sax in sottofondo è una carezza continua allo stomaco altrimenti disturbato dalla brutalità della caduta nell'oblìo del personaggio. La scena dello specchio è un'invenzione deniriana, semplicemente stratosferica, tant'è che Scorsese ne coglie il potenziale e la lascia nel montaggio. Ci sono molte sequenze sperimentali (come quella della cinepresa che inquadra la strada da un corridoio mentre Travis è al telefono)di rilievo assoluto. C'è un diario continuamente aggiornato scritto da un quasi-folle in preda a paranoia aggravata iperossessiva. C'è il candidato che prende proprio il taxi del protagonista pronunciando le solite frasi di circostanza del politichese. C'è un marito che fa sostare l'auto gialla sotto casa dell'amante della moglie... c'è l'Occidente racchiuso in una scatola. Ogni scena un accordo, corde di violino, soave musica che penetra nella coscienza, t'accarezza, ti fa sobbalzare, ti stende, ti porge la mano per farti rialzare. Scorsese 10. De Niro 110 con lode. Avrebbero meritato l' Oscar per 10 anni di fila ma, si sa, spesso la bravura non paga. Vera arte. Sublime. P.S. Questa recensione l'ho già pubblicata lo scorso 27 gennaio con il titolo "la nona sinfonia del Cinema", ma rivedendo il film ieri notte ho voluto fortemente riproporla, avendo provato esattamente le stesse emozioni.
[+] lascia un commento a giorpost »
|
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||
|
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Ultimi commenti e recensioni di Giorpost:
|
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||