The Wrestler |
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Un film di Darren Aronofsky.
Con Mickey Rourke, Marisa Tomei, Evan Rachel Wood, Mark Margolis, Todd Barry.
continua»
Drammatico,
durata 109 min.
- USA, Francia 2008.
- Lucky Red
uscita venerdì 6 marzo 2009.
MYMONETRO
The Wrestler
valutazione media:
3,78
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Mickey il guerrierodi Fabrizio CirnigliaroFeedback: 2418 | altri commenti e recensioni di Fabrizio Cirnigliaro |
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mercoledì 20 maggio 2009 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Negli ultimi anni i film che hanno vinto il festival di Venezia non hanno avuto molto fortuna, non sarà certamente così per The Wrestler. La storia potrebbe sembrare banale, priva di originalità.Randy “The Ram“ Robinson(Mickey Rourke) era una stella del Wrestling negli anni ’80, venti anni dopo sbarca il lunario con incontri in palestre delle periferia e lavorando come magazziniere nei week end. Vive in un sobborgo, una sorta di Trailer Park ed è un nostalgico degli anni ’80, lo testimoniano la sua capigliatura, il pupazzo del suo personaggio al culmine della carriera sul cruscotto dell’auto, la vecchia console, molto vintage, con cui gioca insieme ad un ragazzino al videogioco del wrestling e soprattutto la musica che ascolta e che lo esalta, i Quiet Riot , gli Scorpions, i primi Guns’n Roses. Infatti odia Kurt Cobain, colpevole di essere la “checca che ha rovinato tutto negli anni ’90 ”. E’ un uomo “fuori posto”, quando a causa di un infarto che lo colpisce nello spogliatoio dopo un incontro viene costretto dal medico ad abbandonare il wrestling, si ritrova ad essere totalmente solo. Inizia a corteggiare allora due donne, Cassidy (una sempre più splendida Marisa Tomei) spogliarellista non più apprezzata come un tempo e con 2 figli a carico, e Stephanie (Evan Rachel Wood) la figlia abbandonata tanti anni prima, tentando con quest’ultima una difficile riconciliazione. Darren Aronofsky, giovane regista autore già di 2 capolavori Pi e Requiem for a Dream, decide di abbandonare il suo stile, visionario e innovativo, per dedicarsi totalmente a Mickey Rourke, seguendolo passo dopo passo con la telecamera a mano , sin dalla prima inquadratura, svelandoci gradualmente il suo volto, le sue paure, la sua fragilità. Ed è grazie ad Aronofsky che Mickey riesce finalmente a spiccare in volo fornendo una interpretazione da Oscar che vale da sola, per lui, un’intera carriera, per noi, il prezzo del biglietto.The Wrestler non è la solita pellicola celebrativa dedicata a uno sport, non è neanche la classica favola sulle “seconde occasioni” e le rivincite dei “loser”. Il film racconta l’altra America e manda a tappeto l’illusione del sogno americano e delle seconde possibilità, temi tanto decantati in pellicole come Rocky. Quello che vediamo nel film è il wrestling di serie B, dove i lottatori mettono in scena dei combattimenti molto violenti, non adatti a chi ha lo stomaco debole, resi ancora più reali grazia alla regia di Aronofsky, con inquadrature quasi amatoriali, che non ricordano niente affatto gli incontri di Wrestling trasmessi in TV. In uno degli incontri Randy “The Ram” combatte fuori dal ring, tra la folla. Un suo fan gli passa la protesi della sua gamba, pregandolo di colpire con questa l’avversario. Ma è proprio tra quelle persone che The Ram si sente a casa propria , lottando per il suo pubblico, la sua vera e unica famiglia. Per le musiche Aronofsky va sul sicuro e si affida nuovamente a Clint Mansell, già autore delle colonne sonore per tutti i lavori precedenti del regista, che questa volta sacrifica un po’ del suo talento per lasciare spazio a tante Hit “metal” degli anni ’80. Il finale dei film e fra i più belli visti negli ultimi anni, il nero che piomba improvvisamente nell’ultima scena viene gradualmente riempito dalla voce e dalla chitarra di Bruce Springsteen che ha scritto appositamente per il film una bellissima ballata. La voce del Boss riesce a commuovere ed emozionare quasi quanto il volto del Guerriero Mickey.
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