The Wrestler |
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Un film di Darren Aronofsky.
Con Mickey Rourke, Marisa Tomei, Evan Rachel Wood, Mark Margolis, Todd Barry.
continua»
Drammatico,
durata 109 min.
- USA, Francia 2008.
- Lucky Red
uscita venerdì 6 marzo 2009.
MYMONETRO
The Wrestler
valutazione media:
3,78
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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"Una stella è tornata"di Everbigod81Feedback: 0 |
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venerdì 20 marzo 2009 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Randy “The ram” Robinson è ormai un uomo col corpo distrutto. E' passato da eroe del wrestling a perfetto personaggio decaduto costretto a lavorare durante la settimana e saltare sul ring nei weekend. La vita gli ha inflitto tanti colpi, non per ultimo l'intervento al cuore subito dopo uno degli ultimi combattimenti finti (se così si può dire). Cerca tenerezza in una spogliarellista (la bella Marisa Tomei) e tenta di riconquistare l'affetto della figlia (Evan Rachel Wood). Ma la vita di tutti i giorni provoca ferite molto profonde difficili da ricucire e gli occhi di Randy ci rendono partecipi del dolore che prova. Il ring è la sua casa e il pubblico la sua unica famiglia e d'altronde “Qui è l'unico posto dove non mi faccio male”. Darren Aronofsky, dopo il deludente “L'albero della vita”, risorge con una pellicola carica di dolore e sofferenza. In The Wrestler non si parla solo di sofferenza fisica ma di qualcosa di più grande. La solitudine, il vuoto, il decadimento fisico fanno parte della vita di tutti ma qui sono resi ancora più evidenti da un personaggio che è fallito in tutto. Tutti coloro che gli stanno intorno sono consapevoli di questo e non fanno nulla per aiutarlo. La telecamera segue il protagonista, in questo suo tentativo di riabilitarsi alla vita, quasi documentando la sua tragedia per poi magari allontanarsi e vedere che in fondo non importa a nessuno e che la compassione è inutile. A volte il destino è già scritto. Vincere nella realtà non è sempre facile e bisogna sacrificarsi fino in fondo se si vuole riconquistare la propria dignità. The Wretler Dopo aver vinto il Leone d'Oro a Venezia e il Golden Globe come miglior attore e miglior canzone (quella di Bruce Springsteen) ha sfiorato gli oscar con le nomination di miglior attore e miglior attrice non protagonista. Mickey Rourke interpreta magistralmente un ruolo che sembra cucito sulla sua pelle. Come Randy anch'egli all'apice della sua carriera è decaduto e si è rialzato. Per molti anni ha smesso di recitare per darsi al pugilato. Sul suo corpo leggiamo tanto dolore e non possiamo non commuoverci perché non interpreta questo ruolo solo col corpo ma anche col cuore. Più che la storia di un lottatore di wrestling decaduto sembra la sua storia riscritta a riadattata per il grande schermo. Alla fine del film si rimane sconvolti e non si sa bene se ci è piaciuto o meno ma si è consapevoli di aver rivisto comunque una vecchia stella ritornata nel firmamento.
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