The Wrestler |
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Un film di Darren Aronofsky.
Con Mickey Rourke, Marisa Tomei, Evan Rachel Wood, Mark Margolis, Todd Barry.
continua»
Drammatico,
durata 109 min.
- USA, Francia 2008.
- Lucky Red
uscita venerdì 6 marzo 2009.
MYMONETRO
The Wrestler
valutazione media:
3,78
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Ancora un ring per insegnar vita...di Wall-eFeedback: 0 |
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lunedì 9 marzo 2009 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
In questi mesi prima della sua uscita in Italia si è sentito molto parlare del nuovo film diretto da Aronovsky; forse non propriamente del suo nome o di quello che realmente si spiega ed insegna nella pellicola, ma piuttosto è stata fatta luce sul protagonista Mickey Rourke. Dopo il mondo della boxe e la straziante bellezza di Million Dollar Baby, il cinema, quello vero, quello che sveglia le + nascoste emozioni, si ributta in mezzo al ring e lo fa attraverso la rudezza ed il volto segnato dell'ex sex symbol anni '80. Riguardatevi Orchidea Selvaggia o lo strafamoso 9 settimane ½, ve lo sareste immaginati il belloccio di turno trasformato nel "mostro" in pantaloni attillati che salta dalle corde in The Wrestler? Sinceramente era dura immaginarlo ancora su grande schermo, figuriamoci a grandi livelli ed osannato da tutti! Per la descrizione del film si può partire benissimo dalla fine, quando già senza fiato per il toccante e significativo gesto conclusivo, si viene avvolti dalla ruvida ed incisiva voce di Springsteen; il Boss raccoglie le sensazioni sballottate tra lacrime, applausi e gesti atletici + o meno realistici e le incanala verso quella che è la morale che le immagini ci portano al cuore. Si può amare il wrestling, si può anche non sapere nulla di questo sport/spettacolo, ma la vita è una sola ed il suo cammino, seppur tormentato, presenta luci accecanti che non ci si può scordare…che ci segnano il cammino da percorrere! Per un wrestler il pubblico è tutto, ma fuori dal ring c'è tutto un mondo basato su regole diverse che bisogna saper affrontare...un avversario è tosto da superare, ma l'amore di una figlia, una carezza, una sveglia in ritardo possono colpire + duramente di una sedia spezzata sulla schiena! Aronofsky dipinge il wrestler con pennellate di grandiosa umanità, ma lo fa usando anche un certo compassionevole rispetto; il wrestler è un atleta, è un attore, spesso viene disprezzato per una morale poco etica verso il pubblico giovane, ma si sta sempre parlando di una persona in carne ed ossa... le ferite si rimarginano, le ossa si rimettono in sesto, ma quando le luci del ring non scaldano + le spalle sudate e la gente smette di ricordarti, cosa accade in quel momento? The Show Must Go On, cantava qualcuno, ma se questo non è + fattibile qual è il risultato? Rourke è un gioiello grezzo e sembra che la sceneggiatura sia stata scritta proprio a sua immagine e somiglianza; molto belle le riprese da dietro, come ad indicare che ogni porta aperta dal protagonista è una battaglia da combattere simile a quella del ring...ancor meglio la visione dello spogliatoio e dei lottatori, ma sono le donne del wrestler ciò che lo caratterizzano maggiormente. Memorabile l'incontro con la figlia, toccante il rapporto con l'amica Cassidy...ad un certo punto sembra di rivivere la bellezza del primo Rocky, con qualche ruga in + ed un Apollo in meno da combattere. Si entra nel ring, si sale sulle corde, pronti al balzo...Ram Jam!!! Poetry in motion...
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