Il giorno dello sciacallo |
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Un film di Fred Zinnemann.
Con Michel Auclair, Edward Fox, Terence Alexander, Delphine Seyrig
Titolo originale The Day of the Jackal.
Giallo,
durata 141 min.
- USA 1973.
MYMONETRO
Il giorno dello sciacallo
valutazione media:
3,70
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Dal romanzo al cinemadi Fran87Feedback: 0 |
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martedì 10 febbraio 2009 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Uno dei thriller più avvincenti degli anni ’70. Tratto dall’omonimo e felicemente famoso romanzo di Fredrick Forsyth, “Il giorno dello Sciacallo”, è una corsa contro il tempo, un classico scontro fra i due poli opposti che governano il mondo: il bene e il male, la giustizia e la criminalità sovversiva. Un complotto contro il generale francese De Gaulle ha destato lo scompiglio fra le forze dell’ordine che si vedono chiamate in causa per fermare una delle più serie minacce mai affrontate; l’obiettivo da fermare è un fantasma, un killer professionista ingaggiato dall’OAS con l’unico scopo di punire la Francia e ciò che essa rappresenta, lasciando un monito per tutti. L’abilità dello Sciacallo (questo l’AKA del killer) è esemplare: non lascia tracce, è meticoloso, preciso, attento a tutti i dettagli, è cauto, dispone di diverse identità e soprattutto non lascia nulla al caso. Freddo e calcolatore non si ferma davanti a niente e nessuno, uccide se necessario e lo fa con straordinaria apatia, nonostante la consapevolezza di avere la polizia e i servizi segreti alle spalle; lui “va avanti” con il piano, senza guardarsi mai indietro. Questo film, diretto dal premio Oscar Fred Zinnemann, ha il grande pregio, a differenza di tante altre pellicole basate su romanzi, di essere stato realizzato rimanendo il più fedele possibile alle vicende narrate (anche se alcune sequenze pur essendo presenti nel racconto sono state ambientate in zone diverse qui nel film), quasi si fosse cercato di rispettare la sacralità di un’opera letteraria di tal pregio (da ricordare che “Il giorno dello Sciacallo” fu premiato come miglior libro dell’anno). Analogamente a quanto si può leggere, c’è anche nel film quella che si può definire come “dualità parallela”, ovvero il racconto intersecato delle due vicende che riguardano l’una l’apoteosi del killer, e l’altra la disperata ricerca delle forze dell’ordine, che, imparando a pensare come lo Sciacallo, giungono a poco a poco alla maturità. L’unico punto debole del film è probabilmente la parte finale, che pur essendo fedele, manca della giusta dose di suspance presente in modo straordinario nel testo. Ma forse questa scelta non è stata casuale, poiché si può pensare che il fatto di girare il tutto in modo vorticoso e precipitoso abbia avuto lo scopo di creare un senso di inquietudine nello spettatore, come uno shock improvviso e fulmineo, e di rimanere conforme a quella che è stata per tutta la vicenda “una corsa contro il tempo”, come la corsa contro una bomba innescata che sta per esplodere e lasciare il segno.
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