Happiness |
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Un film di Todd Solondz.
Con Ben Gazzara, Lara Flynn Boyle, Jared Harris, Dylan Baker, Jane Adams.
continua»
Drammatico,
durata 140 min.
- USA 1998.
- Bim Distribuzione
MYMONETRO
Happiness
valutazione media:
3,45
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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1 grande Hoffman x raccontare il travagl di 1 uomodi alberto 86Feedback: 0 |
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venerdì 26 maggio 2006 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
E'uno di quei film "Capote"che vale soprattutto per la vertiginosa e strabiliante interpretazione del grande Philip Seymur Hoffman,un volto che molti ricordano di aver già visto da qualche parte ma che nessuno o quasi ha mai scoperto del tutto.Hoffman è perfetto nel ruolo di una delle personalità più ambigue,fascinose ed estrose della letteratura mondiale. Il film mostra più che la difficile e non certo ordinaria vita di Capote la gestazione di "A sangue freddo",il romanzo che più di tutti lo renderà famoso e che diverrà il prototipo del romanzo-documento.Il lavoro per il quale Capote venderà la propria anima...il romanzo che cambierà radicalmente la sua vita fatta di feste modaiole,di champagne,di applausi,di risate e sberleffi. La duplicità del personaggio di Capote è resa benissimo dal film di Miller,che mostra da una parte un uomo che si atteggia a dandy e a stravagante intellettuale nella festaiola New York,ove è adorato come una divinità,dall'altra un uomo fragile,sensibile e alieno alla realtà che lo circonda nel rustico Kansas. Capote costruisce il suo grande romanzo sul dolore altrui,sulle bugie,sull'amicizia fittizia...E'di certo un personaggio spregevole per questo,ma a chi verrebbe in mente di salire in cattedra nel momento in cui vediamo iniziare il duro travaglio esistenziale che lo accompagnerà fino alla morte e che gli lascerà un segno indelebile?Un travaglio che lo porterà contemporaneamente a desiderare la morte degli assassini del Kansas per terminare finalmente il suo lavoro,a sentirsi profonamente in colpa una volta smascherato da uno dei due,a piangere al momento dell'impiccagione e a sentirsi vuoto e privo di una parte di sè per tutto ciò che ha commesso. Capote è un uomo che vive per la sua arte,che vive per il riconoscimento altrui,per il successo,per la mondanità...ma questa è solo una facciata della sua complessa personalità.L'altra nasconde un uomo fragile ed insicuro,privo di veri affetti(a parte il suo compagno e la fidata amica scrittrice Nell Harper Lee)e dall'interiorità ambivalente e lacerata.Il film dunque vale per questo:per averci dato la possibilità di conoscere l'anima di un uomo e le sue contraddizioni e per averci regalato l'interpretazione meravigliosa di Hoffman,che regge con incredibile mimetismo tutto il film e giustamente premiato con l'Oscar.Un film che non vale tanto per la regia di Miller,che pur non avendo guizzi particolari non è affatto male,ma che di sicuro colpisce perchè la figura di Capote è difficile da dimenticare! 3 stelle.
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