Edipo re |
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Un film di Pier Paolo Pasolini.
Con Franco Citti, Alida Valli, Carmelo Bene, Julian Beck, Silvana Mangano.
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Drammatico,
Ratings: Kids+16,
durata 104 min.
- Italia 1967.
MYMONETRO
Edipo re
valutazione media:
3,93
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Pasolini cineasta letterario eternodi luigimFeedback: 0 |
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venerdì 21 aprile 2006 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Innanzitutto, bisogna dire che il film oltre che alle due tragedie di Sofocle, Edipo Re e Edipo a Colono, come consuetudinalmente si dice, dà ampio spazio alla trattazione degli antefatti della vicenda. Vicenda che quasi tutti conosciamo più o meno bene, ed è quindi inutile dilungarsi nella sua esposizione. Molto più importante, invece è notare come Pasolini, secondo anche l'abitudine di prendere gli attori dalla strada, inserisce il mito di Edipo in un contesto a metà tra i villaggi africani di oggi e la Sicilia d'inizio secolo, mettendo da parte la bellezza e le perfezione classiche tipiche dell'ellenismo. Aggiunge un prologo ed un epilogo, ambientato il primo negli anni '20 ed il secondo nei '60 (contemporaneamente, in pratica): in questo modo, da un lato assegna una connotazione fortemente autobiografica alla vicenda, mentre dall'altro arricchisce la leggenda edipica di una particolare rilettura e di una serie di significati. Particolare importanza assumono in primis la musica, incaricata di fare le veci degli stasima delle tragedie sofoclee; lo stile che ha sempre contraddistinto l'opera cinematografica di Pier Paolo Pasolini, che tra l'altro appare anche in un breve cammeo, nel ruolo di un sacerdote; infine, come sempre nei film del letterato romano, le interpretazioni degli attori, a cui è lasciata una grande libertà, secondo una consuetudine che poi Kiarostami porterà all'apoteosi: Franco Citti (forse mediocre nella recitazione, ma bisogna ammettere molto incisivo), Silvana Mangano (che interpreta una Giocasta particolarmente silenziosa quanto espressiva, che cerca di nascondere al figlio, intrattenendolo sessualmente, la verità di cui sembra essersi accorta da tempo), e poi Carmelo Bene e Alida Valli (Creonte e Merope, regnanti di Corinto), Ninetto Davoli (il "pupillo" di Pasolini, che ripete l'interpretazione giocosa che aveva fornito nel precedente Uccellacci e uccellini, al fianco di Totò). Purtroppo delude il fatto che Pasolini, da regista colto e disinibito qual'è, non conceda spazio all'interpretazione che Freud diede dell'accecamento di Edipo: infatti, come non tutti sanno, il filosofo di Freiberg vide in questo episodio una metafora dell'evirazione, come se Edipo più che i suoi occhi che non dovevano più vedere il male che c'era nel mondo, volesse punire il suo organo genitale per il male che aveva realmente fatto.
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