Il cubo di Rubik.Nani da giardino.Luci natalizie.Vecchie videocassette.Sono le uniche tracce di un'umanità scomparsa.Nel deserto silenzioso di un pianeta abbandonato in preda ai rifiuti,tutto ciò che resta della pulsante vita di un tempo,le uniche tracce di un'ormai assente attività umana sono gli oggetti sopravvissuti all'incedere dei secoli.Souvenirs.Nelle grandi città svettano immense torri metalliche,più alte dei grattacieli,menhir della religione del consumo fatte da tanti mattoncini,tutti uguali tra loro.Cubetti di rifiuti,rottami,i mattoni dell'architettura del capitalismo.Ed in questa giungla ferrosa,spazzata dalle polveri del deserto che avanza,un piccolo,instancabile operaio continua a svolgere il suo lavoro.Un botolo metallico,piccolo spazzino del futuro,raccoglie ed ammassa senza sosta i resti abbandonati della civiltà umana.Lo fa perchè è il suo scopo di vita,la sua direttiva.Wall-E,ultimo della sua specie,ultimo abitante del pianeta,condannato come Sisifo ad uno sforzo eterno e senza tregua.Ma il piccolo è felice perchè,in fondo,sotto quelle lamiere ossidate nasconde l'animo di un bambino.La tenera curiosità di chi scopre il mondo,di chi resta affascinato dalla bellezza di una scatoletta di velluto blu,piuttosto che dalla volgarità dell'anello di diamanti al suo interno.Le sue giornate passano così,costruendo palazzi di spazzatura e collezionando oggetti di un'epoca passata,per lui così belli e misteriori.Ma ciò che ama di più in assoluto è rintanarsi la sera nel suo rifugio,mentre fuori imperversa l'ennesima tempesta di sabbia,a perdersi sulle note di Hello Dolly,ritrovato su una vecchia videocassetta,cercando di imitarne goffamente le danze.Le note del musical,in un momento di poesia assoluta,risuonano come un carillon stonato sulle vestigia della razza umana.Ma ecco che dal cielo giunge qualcosa.Qualcosa per noi,qualcuno per Wall-E.Uno strano oggetto ovale,candido e luccicante come la neve.Poi ecco due braccia,una testa,degli occhi.Sotto lo sguardo stupito del piccolo,il nuovo arrivato si mette alla ricerca di qualcosa.La sua direttiva.Emissario degli umani,Eve ricerca la vita.Una qualche flebile traccia di vita sull'arida e tossica superficie del pianeta...Inizia così la loro epopea,che li porterà a distanze siderali dal pianeta,fino ad un angolo sperduto dell'universo,dove la razza umana si è rintanata su un'enorme astronave,nell'attesa che la terra tornasse "abitabile".Ma dal loro viaggio sono passati 700 anni,e la terra sembra essere scomparsa del tutto dai loro ricordi.Flaccidi e grassi come pachidermi gli uomini,immemori dello scempio da loro perpetrato ai danni del pianeta,trascorrono le loro vite in un'eterna crociera,dipendenti dai robot per le loro più comuni esigenze,finanche incapaci a camminare.E sarà il piccolo Prometeo,Wall-e,a riportare all'uomo la fiamma della speranza.Una piccola,esile piantina in un vecchio scarpone,trionfo pulsante della vita,porterà l'uomo alla presa di coscienza che non tutto è perduto.Che c'è tanto di meravigliso su quel vecchio pianeta insudiciato che aspetta solo di essere riscoperto.L'essere umano torna in piedi,riassume la posizione eretta,si libera dalle pastoie del consumismo e ricomincia da capo.Dalla terra,dal grano,dai fiumi,dal bestiame.Uomini e robot danno il via alla ri-evoluzione,in una sinergia mai proprosta al cinema.E tutto grazie a quel piccolo esserino metallico,dal cuore di bambino,dallo sguardo capace di commuovere,mosso soltanto dall'amore per la sua Evaaaa...
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