Come al solito non si capisce se Virzì ha voluto fare un film dai contenuti e sfumature politiche approfittando dell'attuale situazione politico-economica e sociale italiana o ha voluto imitare,ma come al solito male, i film commedia-drammatici del cinema francese,sta di fatto che sottolinea solo un lato della situazione senza dare però indicazioni o quanto meno raccontare che una notevole quantità di precari riesce ad uscirne fuori grazie alla loro capacità e ostinazione nel voler emergere dalla massa, della serie se sei veramente cosciente di valere emergi ma se non lo sei e non vuoi fare niente e vorresti solo ed esclusivamnete il posto fisso e magari pubblico-statale allora come si suol dire chi di speranze vive di speranze muore!I film che trattono questi argomenti non devono essere solo la messa su celluoide della denucia di problemi/problematiche e fermarsi lì ma devono anche e soprattutto dare indicazioni o quantomeno suggerimenti validi per superare gli ostacoli altrimenti risultano dei mediocri documentari interpretati e/o recitate,spesso anche male,che demoralizzano e demotivano ancor di più sia i soggetti che il pubblico spettatore.Risultato un film decisamente mediocre con recitazioni al limite del patetismo(vedesi soprattutto la Micaela Ramazzotti)!Il film è tratto dal libro "il mondo deve sapere" scritto da una tale Michela Murgia,un libro, nato da una sua personale esperienza lavorativa come precaria all'interno di un call-center di una telemarketing ma il Virzì non rivela al pubblico che la signora Murgia dopo la sua esperienza lavorativa come precaria in call-center,ha lavorato poi anche come venditrice di multiproprietà, come operatore fiscale e come dirigente amministrativo in una centrale termoelettrica ed ora grazie al suo libro collabora con diverse testate giornalistiche e case editrici.
VIRZI' ED ALTRI RACCONTATE ALLA GENTE COME STANNO VERAMENTE LE COSE ,RACCONTATELE COME SI DEVE E COMPLETAMENTE FINO IN FONDO!
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mario
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lunedì 31 marzo 2008
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ottima recensione
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condivido tutto, specialmente la prima parte. il libro non l'ho letto quindi non so dire.
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anonimo881525
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lunedì 31 marzo 2008
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bella recensione
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bravo hai colto nel centro il problema,,,, l'unica correzione che ti faccio è,,, CHI DI SPERANZA VIVE DISPERATO MUORE,,,,
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anonimo881525
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lunedì 31 marzo 2008
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ps
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io lavorato in un call center,,, so cosa significa e so come la gente che non appartiene a questo mondo tende a generalizzare un lavoro che è,secondo il mio modesto parere, una ottima palestra formativa, leddove c'è ovviamente serietà di fondo
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groucho
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lunedì 31 marzo 2008
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siamo alle solite
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fino ad un certo punto ti seguo, poi però, quando vai a fare le pulci alla carriera della Murgia, mostri di cosa è fatto tutto il tuo sdegno: di meschino moralismo, confinante con l'invidia. Che doveva fare? Restare in un call-center a vita? o trovare un lavoro come donna delle pulizie? Personalmente, l'idea che una ragazza come lei, in virtù della sua sola intelligenza, abbia fatto questo percorso, mi riempie di ottimismo. Ed è proprio quello che dice il film, attraverso la figura della protagonista. Invece di piangersi addosso e rodersi il fegato per il successo degli altri, meglio rimboccarsi le maniche e far lavorare il cervello (ammesso che uno lo abbia)
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albe
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martedì 1 aprile 2008
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problemi/problematiche
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guarda volevo scriverti altro per manifestare il mio dissenso nei confronti della tua ingarbugliata recensione. ma credo che sia sufficiente evidenziarti che hai scritto: problemi/problematiche, e credo anche che tu pronunci la barra: slash.
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rosebud
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martedì 1 aprile 2008
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infognati nello scetticismo
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Purtroppo è un male del nostro tempo, lo scetticismo, il qualunquismo, chiamatelo come volete.In questo film ho trovato molta umanità e una narrazione attenta a non sfociare mai nell'assurdo.Ne parlavo ieri sera con un amico che invece di dire che "i film devono dare vie di fuga da un problema" come dici te, confondendo forse il cinema con la filosofia o la politica, invece di dire questo diceva che il personaggio della ragazza è pompato e la situazione assurda.Se avete visto Million Dollar Baby e se l'avete apprezzato(non come me) vi ricorderete che la vicenda era al limite della follia, con l'apice nella scena in cui i genitori vanno in ospedale con le magliette di Eurodisney.Ecco lo scetticismo, ovvero l'autoconvincimento che la realtà non è questa e che il messaggio del film alla fine è retorico.
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Purtroppo è un male del nostro tempo, lo scetticismo, il qualunquismo, chiamatelo come volete.In questo film ho trovato molta umanità e una narrazione attenta a non sfociare mai nell'assurdo.Ne parlavo ieri sera con un amico che invece di dire che "i film devono dare vie di fuga da un problema" come dici te, confondendo forse il cinema con la filosofia o la politica, invece di dire questo diceva che il personaggio della ragazza è pompato e la situazione assurda.Se avete visto Million Dollar Baby e se l'avete apprezzato(non come me) vi ricorderete che la vicenda era al limite della follia, con l'apice nella scena in cui i genitori vanno in ospedale con le magliette di Eurodisney.Ecco lo scetticismo, ovvero l'autoconvincimento che la realtà non è questa e che il messaggio del film alla fine è retorico.Provate a riguardare il film facendo finta che sia di Eastwood, scommetto vi piacerà...
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macss
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mercoledì 2 aprile 2008
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wow
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ma che scambio di commenti interessanti, davvero! penso che il film non dia soluzione, non lo voglia nemmeno fare. racconta senza giudicare, dividendo la compassione in fette uguali ad ognuno dei personaggi. ci ho visto tantà pietà nelle stesse scene dove altri vi possono leggere qualunquismo. e tanto sollievo alla mia condizione di precario dove altri vedranno furberie. qui la politica non c'entra: sarei curioso di sapere cos'è in cuor suo virzì, probabilmente un anarchico umanista-livornese.
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snaporaz
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mercoledì 9 aprile 2008
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ma il cinema dove cavolo è ???
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Scusate, non voglio entrare nel merito dell'enorme problema del precariato e della preoccupante condizione di chi ci si trova (non solo i giovani!), vorrei solo dire che, secondo me, questo film e davvero BRUTTO ! Una fiction nazional-popolare (sia artisticamente, che nei toni) ! W IL CINEMA ! (non la tv facile!)
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rosebud
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sabato 12 aprile 2008
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per snaporaz
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......Si vabbè, il cinema non è solo Rambo e Vin Diesel.....
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marco712002@libero.it
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domenica 13 aprile 2008
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per rosebud
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Complimenti per la battuta! Comunque quando parlo di cinema (quello vero!) mi riferisco ad opere d'arte come quelle da cui abbiamo preso i nostri nickname ... Se mi consenti una replica alla battuta: è vero, il cinema non è solo Rambo e Vin Diesel, è anche Alvaro Vitali e Renzo Montagnani!!!
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snaporaz
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domenica 13 aprile 2008
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per rosebud
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Chiedo scusa, ma nel messaggio precedente mi sono firmato, per errore, con un mio vecchio indirizzo e-mail. Sottolineo che è vecchio e adesso NON E' PIU' ATTIVO.
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marica
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mercoledì 16 aprile 2008
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per luther
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Ma dove ti sei perso? Il messaggio è chiaro: laureati! Almeno ti puoi giocare qualche carta in più!! Questo mi sembra un ottimo suggerimento; in più lei scrive un saggio che viene pubblicato e sembra che prima o poi uscirà dall’instabile condizione di precaria, quindi chi di speranze vive di speranze muore non è sicuramente il motto di questo film. Per quanto riguarda la Murgia siamo tutti contenti per lei ma chi se ne frega! Virzì ha preso semplicemente l’idea da questo libro ma non ci vuole raccontare questa storia.
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