American Gangster |
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Un film di Ridley Scott.
Con Denzel Washington, Russell Crowe, Cuba Gooding Jr., Josh Brolin, Rza.
continua»
Drammatico,
durata 157 min.
- USA 2007.
- Universal Pictures
uscita venerdì 18 gennaio 2008.
MYMONETRO
American Gangster
valutazione media:
3,27
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Da vedere e rivedere.di MicheleFeedback: 0 |
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giovedì 24 gennaio 2008 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Chi conosce il percorso di Ridley Scott riconosce la firma dell'autore di Blade Runner e Black Rain tra le strade della metropoli in cui i due protagonisti complessi si muovono e s'incontrano. L'asciutezza della messa in scena, in confronto a regie precedenti di Scott, ricorda in parte il percorso di Michael Mann nei suoi ultimi due film, anche se Scott è meno "notturno" rispetto alla visione del creatore di "Miami Vice". Lucas è il capitalismo nuovo, il progresso, quel tipo di progresso spregiudicato e vittorioso detestato dalle lobby conservatrici: e non c'è "incoerenza" nel suo personaggio diviso tra il rispetto totale per la famiglia e la violenza, è a suo modo integerrimo. Come, nelle mille contraddizioni, lo è il personaggio di Crowe. E qui ritorna la tematica di molte pellicole altre pellicole di Scott (da "Il Gladiatore" a "Le crociate" fino a "1492"): la difficile, insopportabile possibilità di rimanere "puri" in un mondo che non riconosce più possibile questo valore. In "American gangster" il tema è sviscerato volutamente con più sobrietà rispetto ai precedenti, e Scott fa salva l'oggettività della narrazione, non schierandosi, ma raccontando - con un messa in scena che ricorda "Casinò" di Scorsese - senza fronzoli una storia necessaria di uomini che, ancora, come sempre nei suoi film, tentano di difendersi e sopravvivere, più che inserirsi. Da urlo il montaggio di Scalia e la fotografia (desaturata) di Savides, mentre Washington è un perfetto cattivo laconico e apparentemente contradditorio; Crowe dimostra l'amore di lavorare per Scott, tanto da non essere minimamente affezzionato alla sua immagine di divo. E non dimentichiamo che il regista inglese è un maestro nella direzione d'attori. Grandissimo film, tra i migliori nel genere. Pochi registi al mondo avrebbero potuto fare di meglio, forse nessuno.
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