THE HATEFUL EIGHT (USA, 2016) diretto da QUENTIN TARANTINO. Interpretato da SAMUEL L. JACKSON, KURT RUSSELL, JENNIFER JASON LEIGH, TIM ROTH, WALTON GOGGINS, MICHAEL MADSEN, DEMÌAN BICHIR, BRUCE DERN
Qualche anno dopo la fine della Guerra di Secessione, una diligenza arranca fra le nevi del Wyoming mentre infuria una tormenta. A bordo ci sono il cacciatore di taglie John "The Hangman" Ruth e la sua prigioniera Daisy Domergue, che dovrà impiccata a Red Rock e sulla quale John riscuoterà una taglia di 10.000 dollari. Lungo il viaggio, la carrozza carica su due uomini: il collega di Ruth Marquis Warren, maggiore nordista dell’Esercito che, a differenza di John che cattura i ricercati e li consegna vivi per l’esecuzione, li ammazza affinché creino meno problemi, e l’ex fuorilegge sudista Chris Mannix, che sostiene di essere stato incaricato di diventare il nuovo sceriffo di Red Rock e perciò deve recarsi in città per prestare giuramento. Poiché la tempesta di neve è sempre più violenta, i quattro viaggiatori (più O. B. Jackson, conducente della carovana) sono costretti a fermarsi all’emporio di Minnie, dove incontrano: Osvaldo Mobray, boia britannico dai modi raffinati; Sandy Smithers, vecchio generale sudista; Joe Gage, mandriano intenzionato a raggiungere la madre per Natale e Bob, un messicano che afferma d’aver ricevuto da Minnie la consegna di badare all’emporio mentre lei e l’altro gestore Sweet Dave sono via. Dopo una prima ora di presentazione, dove i personaggi, in pieno stile tarantinesco, parlano a ruota libera – delineando i caratteri nonché vertendo la conversazione su rivalità, alleanze, sfide e provocazioni –, a John sorge il sospetto che qualcuno degli astanti non sia chi dice di essere, e s’accorge pure che molto probabilmente uno o più uomini obbligati a stare con lui nella locanda per due/tre giorni a causa della bufera sono in combutta con Domergue per tentare di impedirgli di portarla alla forca. Un vecchio regolamento di conti fra il generale e il nero Warren e l’avvelenamento del caffè aprono il conflitto. Mentre lascia in sospeso lo spettro della missiva di Lincoln ricevuta (forse) dal maggiore Marquis (con tutte le sue idealistiche speranze) e dopo aver fatto entrare in scena alla spicciolata i personaggi del suo ottavo film, Tarantino spiega la Storia agli adolescenti di oggi come fosse un inesauribile percorso di vendetta, un apologo incattivito sulla società, nell’impossibile mescolanza di individui che mai potranno convivere in pace fra loro. Nel frattempo le riprese in 70 mm scorrono sui volti degli attori, in primo e secondo piano, come fossero i vasti panorami esterni dell’inizio. Il film è molto più che uno spaghetti-western: racchiude in sé gli elementi della tragedia classica (la tempesta adoperata come movente per far stare insieme i personaggi; la morte quale spirito che volteggia nell’aria silenzioso per poi piombare loro addosso) e li sviscera in versione moderna col dispiegamento di una sceneggiatura attentissima a non smarrire alcunché per strada e inoltre particolarmente abile a camuffare fino all’istante opportuno le identità segrete che vengono infine smascherate. La materia narrativa viene pertanto strutturata al servizio dei dialoghi di un cast in gran forma, in cui ciascuno sa esprimersi al meglio: Jackson spietato ma pur sempre coerente; Russell determinato oltre ogni pericolo, la Jason Leigh impertinente col suo aspetto abbrutito di fuggitiva massacrata dai pugni; Goggins finalmente in un ruolo che gli permette di recitare senza forzature, facendo invece ampia leva sul suo istrionismo ironico; il terzetto Bichir-Roth-Madsen, i passeggeri che mentono sulla propria identità, eccellente nella sequenza mattutina dello sterminio di massa al magazzino; e infine il sobrio Dern che, senza muoversi dalla sedia accanto al camino, impersona un confederato coinvolto suo malgrado e con minacce mortifere nel piano del capobanda Jodie Domingray (fratello di Daisy, interpretato da Channing Tatum). Premiate con l’Oscar alla colonna sonora le musiche originali di Ennio Morricone, che usa alcuni brani rimasti inediti di quella del film La cosa di J. Carpenter.
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