Gli spietati |
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Un film di Clint Eastwood.
Con Morgan Freeman, Gene Hackman, Richard Harris, Clint Eastwood, Frances Fisher.
continua»
Titolo originale Unforgiven.
Western,
durata 122 min.
- USA 1992.
MYMONETRO
Gli spietati
valutazione media:
3,09
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Maturo, disilluso ed incredibilmente atipicodi rmarci 05Feedback: 12879 | altri commenti e recensioni di rmarci 05 |
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lunedì 10 giugno 2019 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Meritatamente premiato con 4 Premi Oscar, Gli Spietati è, oltre che uno dei capolavori assoluti di Clint Eastwood, una improvvisa svolta nonché un incredibile salto di qualità nella sua carriera, il suo “film della maturità”. Incredibilmente lucido e disilluso, il leggendario regista, stravolgendo le convenzioni del western classico, realizza un film atipico in cui traspaiono tutto il suo cinismo riguardante la violenza brutale costantemente incombente nella società contemporanea in un mondo sempre più pericoloso, ostile e decadente, in cui il confine tra “buoni” e “cattivi” è molto sottile, quasi inesistente. Questo aspetto è reso con brillante efficacia dalla perfetta caratterizzazione dei personaggi, in particolare quello volutamente invecchiato del bravissimo C. Eastwood e quello perfido ed ipocrita del magistrale G. Hackman. Ottimi anche i comprimari M. Freeman e R. Harris, così come i personaggi secondari. Un’altra tematica di bruciante attualità è la violenza sulle donne, intese da molti, all’epoca quanto ancora oggi, come semplici oggetti senz’anima né sentimenti. La drammaticità delle tematiche trattate è perfettamente esaltata dalla lugubre fotografia, che rispecchia, inoltre, lo stato d’animo del protagonista, un uomo dal passato sanguinoso e dal presente distrutto dai rimorsi, che cerca disperatamente l’irraggiungibile via della redenzione. L’autoironia con cui Eastwood tratta il suo personaggio all’inizio del film, nonostante sia troppo accentuata, rappresenta al meglio lo spirito trascendentale di un’opera che racconta una storia in cui a sparare non sono dei semplici ed impassibili pistoleri, ma degli uomini fragili, violenti, tormentati, al confine tra bene e male e costantemente prigionieri del proprio passato. Un film che sfiora il capolavoro. 4.5 stelle su 5.
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