rongiu
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sabato 4 febbraio 2012
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sông hương
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Sông Hương \ il fiume dei profumi /
I lavori di Stanley Kubrick proiettano lo spettatore, inevitabilmente ed aggiungo fortunatamente, in realtà storico-temporali certe, vere, propositive, prive di mistificazioni e se aggiungo dinamitarde sotto tutti i punti di vista, non penso di essere lontano dalla sua “mente”. In Full Metal Jacket la narrazione è forte, sovversiva, terroristica, violenta, intimidatoria; “obbliga”, “coinvolge” ed “inizia” le esperienze sensoriali in un processo mentale immediato e concreto. E’ con queste realtà che l’uomo, padrone e preda dei propri sensi deve necessariamente misurarsi.
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Sông Hương \ il fiume dei profumi /
I lavori di Stanley Kubrick proiettano lo spettatore, inevitabilmente ed aggiungo fortunatamente, in realtà storico-temporali certe, vere, propositive, prive di mistificazioni e se aggiungo dinamitarde sotto tutti i punti di vista, non penso di essere lontano dalla sua “mente”. In Full Metal Jacket la narrazione è forte, sovversiva, terroristica, violenta, intimidatoria; “obbliga”, “coinvolge” ed “inizia” le esperienze sensoriali in un processo mentale immediato e concreto. E’ con queste realtà che l’uomo, padrone e preda dei propri sensi deve necessariamente misurarsi. E’, sempre lo stesso uomo, che perde la sua connotazione di genere per assurgere e trasmigrare in Soggetto/Storia - Protagonista/Narratore. Così mi par di capire.
Kubrick non ama proporsi spesso, Shining è del 1980, Full Metal Jacket è del 1987. Sette anni; sette lunghissimi anni, ma perché? Perché, probabilmente, il “Monolite” ha bisogno di tempo per aggiungere un nuovo / vero tassello all’universo cinema. Mi piace pensare che tutta l’opera di Kubrick, è impegnata a difendere una Eusocialità continuamente minacciata da micro/macro Poteri economico/politici.
Il film.
L’istruttore Gerheim protagonista del romanzo “The Short-Timers” di Gustav Hasford a cui fa riferimento Kubrick, si trasforma nel temibile Sergente Maggiore Hartman \ Ronald Lee Ermey /. Chi è Hartman? Ricordate l’ ”I want you for U.S. Army?” con l’indice dello Zio Sam puntato? Bene, Hartman è figlio degenero di quell’idea. (quanti Hartman ci sono in giro?) E’ un militare istruttore nato per distruggere la personalità umana con annessi e connessi. E’ talmente bravo da diventare vittima dei suoi stessi “canoni”.
Conosciamolo meglio in questo breve dialogo:
Sergente Hartman: I tuoi genitori hanno anche figli normali?
Soldato Palla di Lardo\ Vincent D’onofrio /: Signorsì, signore!
Sergente Hartman:Si saranno pentiti di averti fatto! Tu sei talmente brutto che sembri un capolavoro d'arte moderna! Come ti chiami sacco di lardo?
Soldato Palla di Lardo:Signore, Leonard Lawrence, Signore.
Sergente Hartman:Lawrence? Lawrence come, d’Arabia?
Soldato Palla di Lardo:Signor no, Signore.
Sergente Hartman:Il tuo è un nome da nobili! Tu sei di sangue reale?
Soldato Palla di Lardo:Signor no, Signore!
Sergente Hartman:E tu li succhi i cazzi?
Soldato Palla di Lardo:Signor no, Signore!
Sergente Hartman:Balle! Tu ti succhi una pallina da un capo all'altro del tubo per innaffiare!
Soldato Palla di Lardo:Signor no, Signore!
Sergente Hartman:Non mi piace il nome Lawrence, solo finocchi e marinai si chiamano Lawrence! D'ora in poi tu sarai "Palla di Lardo"!
Soldato Palla di lardo:Signor sì Signore.
Sergente Hartman: Mi trovi carino, soldato Palla di Lardo? Ti sembro buffo?!
Soldato Palla di Lardo:Signor no, Signore!
Sergente Hartman:Allora strappati dal grugno quel sorriso da stronzo!
Soldato Palla di Lardo:Signorsì, Signore!
Sergente Hartman:...Bene, prenditela pure comoda, tesoro!
Soldato Palla di Lardo:Signore, ci provo, Signore!
Sergente Hartman:Palla di Lardo, ho deciso di darti tre secondi, esattamente tre fottuti secondi, per toglierti quel sorriso da cretino dal muso! In caso contrario ti strappo le palle degli occhi e ti fotto il cervello!... Uno... Due... Tre...
Soldato Palla di Lardo:...Signore, non ci riesco, Signore!
Sergente Hartman:Balle! Mettiti in ginocchio, sacco di merda! [Palla di Lardo si mette in ginocchio] Strangolati da solo! [Palla di Lardo si strangola con entrambe le mani] Ma no, con la mia mano, brutto stronzo! [Palla di Lardo fa per prendere la sua mano] Non mi tirare la mano! Ho detto di strangolarti da solo! Chinati davanti e fatti strangolare! [Palla di Lardo poggia il collo sulla mano di Hartman e si fa strangolare] Hai finito di sorridere?!
Soldato Palla di Lardo:Signorsì, Signore..!
Sergente Hartman:Balle! Non ho sentito quello che hai detto!
Soldato Palla di Lardo:...Signorsì, Signore..!
Sergente Hartman:Balle! Non ti sento ancora! Urla come se li avessi davvero!
Soldato Palla di Lardo:...Signorsì, Signore!
Sergente Hartman:Basta così, alzati in piedi! Palla di Lardo, è meglio che metti il culo in carreggiata e cominci a cacarmi anelli con brillanti su un piatto d'argento se no sarò costretto a fotterti di brutto!
Soldato Palla di Lardo: Signorsì, Signore!
In seguito Palla di Lardo darà un meraviglioso saggio di quanto imparato da Hartman. E’ coadiuvato in questa performance da una calibro 7.62 la famosa Full Metal Jacket!
Nella seconda parte del film è il sodato Joker a narrare gli errori/orrori di un esercito allo sbando. \ Molte scene sono forti e molte verità ancora avvolte nel mistero / Dunque, Kubrick propone le sue riflessioni al pubblico e lo fa riversando nel lavoro severità, tecnicismo, pignoleria.
Quanto è costata la lotta al comunismo? Io non lo so. Una cosa la so. Tanti soldati non hanno potuto raccontare del Sông Hương \ il fiume dei profumi / così come tanti bimbi la riva dello stesso fiume non l’hanno mai raggiunta.
Luckiness!
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weach
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lunedì 30 agosto 2010
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uccidi, uccidi te lo comando!!!!
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Quella di Stanley Kubrick è guerra decisa contro le mostruosità della violenza in genere sia espressa con la guerra che con l'esercizio del potere ,che con il controllo , che con la sottomissione e con ogni altro mezzo .
Questa crociata contro la violenza e lo schema ideleogico della guerra è costante nella sua filmografia.: vedi Orizzonti di gloria, Il dottor Stranamore , Full Metal Jacket sia in qualche modo Shining.
Il principio d'azione - reazione che alimenta nei secoli tutta la violenza dell'umana civiltà ,sintetizza con ogni probabilità un progetto occulto che "superficialmente viene bollato come la stupidità dell'uomo" ma che in realtà ha una chiara matrice ideologica ispirata dal comando,controllo ,distruzione, reazione ,contrapposizione.
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Quella di Stanley Kubrick è guerra decisa contro le mostruosità della violenza in genere sia espressa con la guerra che con l'esercizio del potere ,che con il controllo , che con la sottomissione e con ogni altro mezzo .
Questa crociata contro la violenza e lo schema ideleogico della guerra è costante nella sua filmografia.: vedi Orizzonti di gloria, Il dottor Stranamore , Full Metal Jacket sia in qualche modo Shining.
Il principio d'azione - reazione che alimenta nei secoli tutta la violenza dell'umana civiltà ,sintetizza con ogni probabilità un progetto occulto che "superficialmente viene bollato come la stupidità dell'uomo" ma che in realtà ha una chiara matrice ideologica ispirata dal comando,controllo ,distruzione, reazione ,contrapposizione.
Ma chi è l'ispiratore di questo disegno criminoso indegno?
Chiaramente il potere costituito, quello dominante , al servizio di una ristretta gerarchia ,in particolare la labby finanziaria che usa il potere per muovere interessi , provocare ingerenze ,pianificare la storia dell 'umana sofferenza.
Kubrick disse nel 1981 più o meno questo della guerra "Quante energie perse nel nulla... quanta intelligenza affossata,quanti sogni violati...ho cercato di capire ma ancora non riesco ....posso solo denuciare ed attendere un risveglio dell' umanità "
Il film , liberamente tratto dal romanzo The Short Timers di G. Hasford ,narra dell' ideologia della guerra , che attimo per attimo, viene inculcata nella testa di 17 giovani americani inermi in un campo di addestramento dei Marines .
Kubrick affronta il tema con la sua consueta genialità facendo una "denuncia contro" che in certi momenti è satira, in altri dramma , in altri ancora disperazione , in altri ancora consapevolezza di non avere scampo dentro quella macchina da guerra schiaccia anime .
Petali di libertà ,creatività , umanità si disperdono nel nulla dentro questo male oscuro mentre il regista da corpo alla sua denuncia con puntualità lucida, evidenziando la follia di questo mondo guerrafondaio , "psicanalizzandolo" con la sua cinepresa attenta.
Pause di goliardia , brani musicali energetici contenuti nella colonna sonora del film sono strumentali e smussano per un attimo la durezza del film "contro" ,facendo l'opera "più digeribile"... Kubrick sa che per dialogare con il suo pubblico deve anche saper viaggare più leggero "ma senza perdere il bandolo della matassa".
Capolavoro autentico da vedere e rivedere , qui c'è li miglior Kubrick.
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mikelangelo
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sabato 2 febbraio 2008
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la guerra secondo kubrick
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La penultima opera di Stanley Kubrick è anche uno dei suoi maggiori capolavori. Il film è strutturato in due parti: nella prima vi è la meticolosa descrizione dell'addestramento, nella seconda la guerra vera e propria, con tutte le atrocità che ne conseguono. La prima scena fa vedere la rasatura dei soldati prossimi all'addestramento, il taglio, e quindi la perdita dei capelli, è sinonimo di perdita d'identità e l'inizio di una brutale disumanizzazione. Dopo la prima scena, quasi di presentazione, ci viene presentato il sergente maggiore Hartman, capo istruttore del reparto dei marines. La sceneggiatura gli riserva una caterva di frasi particolarmente pesanti (che non mi permetto di citare per non molestare il vostro pudore), talmente divertenti che col tempo sono diventate cult.
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La penultima opera di Stanley Kubrick è anche uno dei suoi maggiori capolavori. Il film è strutturato in due parti: nella prima vi è la meticolosa descrizione dell'addestramento, nella seconda la guerra vera e propria, con tutte le atrocità che ne conseguono. La prima scena fa vedere la rasatura dei soldati prossimi all'addestramento, il taglio, e quindi la perdita dei capelli, è sinonimo di perdita d'identità e l'inizio di una brutale disumanizzazione. Dopo la prima scena, quasi di presentazione, ci viene presentato il sergente maggiore Hartman, capo istruttore del reparto dei marines. La sceneggiatura gli riserva una caterva di frasi particolarmente pesanti (che non mi permetto di citare per non molestare il vostro pudore), talmente divertenti che col tempo sono diventate cult. I idaloghi riguardanti Hartman, erano spesso improvvisati dallo stesso attore (Lee R. Ermey). Si narra che Kubrick abbia scelto il suddetto attore dopo aver visionato una cassetta dove urlava oscenità ai soldati per quindici minuti di fila. Infatti, Ermey è stato capo istruttore dei marines anche nella realtà. La figura del sergente, potrebbe rappresentare la perfetta miniatura dell'intero apparato militaristico americano, che trasforma ragazzi normali in macchine per uccidere, killer dotati anche di un certo umorismo. E mentre alcuni soldati fanno proprio dell'umorismo l'arma vincente per non impazzire (il soldato Joker), soldati più deboli come "palla di lardo", finiscono per subire le invettive del sergente e degli stessi commilitoni. Possiamo solo dire, che la fine del povero soldato obeso, non è tra le migliori. Il soldato Joker potrebbe rappresentare (tra le altre cose) l'aspetto irriverente e buffonesco contrario a tutta la logica della guerra. E' come se Kubrick, con questa dicotomìa, ci volesse far capire tutta la stupidità della guerra. La legge del più forte e del più violento, è la stessa legge che governa il mondo, e purtroppo in guerra ci sono non poche persone diventate virulente a causa delle circostanze. Il soldato Animal è la personificazione della violenza. E quando si tratterà di far fuori un cecchino, sarà proprio lui il promotore dell'azione. Un film stereotipato? No, assolutamente, gli stereotipi sono lontani da questo film quanto Plutone è lontano dalla Terra, Kubrick rende la sua opera di una perfezione tecnica ineccepibile (come suo solito), ma anche di una complessità narrativa spaventosamente straordinaria. Capolavoro assoluto della storia del cinema.
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yawgmoth
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mercoledì 6 settembre 2006
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il prezzo e le conseguenze della guerra
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Che film! un vero capolavoro, incentrato non tanto sulla guerra ma su quello che comporta, sui suoi danni irreversibili, sulla disumanizzazione dell'uomo in funzione di un nemico da combattere fino alla più estrema conclusione di un duello eterno senza senso e senza scopo dove non importa chi sia il nemico quanto che ci sia un nemico da combattere.
Il film inizia con i soldati che vengono "rapati a zero" prima di essere gettati nella camera comune e presentati a chi dovrà far di loro dei veri marine. Già la sequenza iniziale mostra l'umanità delle reclute che viene portata via coi colpi dei barbieri: chi aveva i capelli lunghi, chi corti, chi biondi, chi con un taglio piuttosto che un altro, ora sono tutti "rapati a zero" e la loro diversità individuale sembra già compromessa.
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Che film! un vero capolavoro, incentrato non tanto sulla guerra ma su quello che comporta, sui suoi danni irreversibili, sulla disumanizzazione dell'uomo in funzione di un nemico da combattere fino alla più estrema conclusione di un duello eterno senza senso e senza scopo dove non importa chi sia il nemico quanto che ci sia un nemico da combattere.
Il film inizia con i soldati che vengono "rapati a zero" prima di essere gettati nella camera comune e presentati a chi dovrà far di loro dei veri marine. Già la sequenza iniziale mostra l'umanità delle reclute che viene portata via coi colpi dei barbieri: chi aveva i capelli lunghi, chi corti, chi biondi, chi con un taglio piuttosto che un altro, ora sono tutti "rapati a zero" e la loro diversità individuale sembra già compromessa.
Il sergente istruttore Hartman si presenta a loro, li insulta, dice chiaramente che il suo ruolo è quello di trasformarli in killer. Viene da sorridere guardando Hartman, il suo sguardo da invasato, il suo linguaggio grottescamente volgare e gratuito, si sorride perché un pò a tutti questo personaggio sembra in qualche modo irreale, frutto di una parodia malriuscita dell'uomo. Anche i soldati pensano questo e alcuni di loro sorridono o fanno una battuta ma i loro sorrisi spariscono dopo che Hartman gli fa capire quanto sia reale e tangibile tutto ciò che vivranno lì. Il soldato "palla di lardo" non riesce a disumanizzarsi, a uniformarsi a quella vita, viene maltrattato, vessato, insultato durante tutto l'addestramento, persino dai suoi compagni. L'addestramento prosegue e come in un crescendo di follia Hartman parla di persone come l'assassino di Kennedy e di un omicida come di esempi da seguire in quanto "erano ottimi cecchini", e avevano imparato a sparare proprio tra i marines.
L'addestramento volge al termine, nell'ultima notte il soldato "palla di lardo", ormai definitivamente impazzito e brutalizzato da quel mondo si rinchiude in un bagno con un fucile carico, il suo caposquadra entra in bagno ed entra anche Hartman che nella sua follia persino davanti a un fucile carico insulta gratuitamente e violentemente "palla di lardo" prima che questi uccida il proprio tiranno e infine se stesso.
L'addestramento è terminato, chi non era stato efficientemente disumanizzato è morto e chi è rimasto ora è un killer a tutti gli effetti.
Il film prosegue seguendo il soldato Joker (il caposquadra di "palla di lardo") nel Vietnam, non si prova simpatia per lui, come per nessun altro militare incontrato lungo la strada, il cui unico vero pensiero è trovare qualche puttana a basso prezzo. Si può vedere tutto lo squallore della guerra: quando una troupe televisiva intervista i soldati dicono quanto fremono per uccidere, Joker ammette orgoglioso come desideri essere il primo ragazzo del suo palazzo a uccidere un Vietcong.
L'insensatezza della guerra e delle sue ragioni traspaiono anche dalle tipiche canzoni americane, tutte in momenti "sbagliati" che sottolineano la discordanza, la follia della guerra, delle ragioni che l'hanno provocata. Il finale coi soldati che tra le macerie cantano "viva topolin" rimarca tutto questo.
Una perla del cinema da custodire con cura, uno dei pochi film che descrive senza "se" e senza "ma" l'estrema crudeltà e insensatezza della guerra e degli enormi danni che essa provoca sulle menti umane.
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piernelweb
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domenica 25 novembre 2007
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born to kill
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Strutturato in due parti distinte questo ennesimo capolavoro del geniale Stanley è una profonda riflessione sul rapporto fra l'uomo e la guerra. La prima mezzora, ambientata al campo di addestramento dei marines di Parris Island, è la narrazione eloquente della simboloca spogliazione dalle vesti civili, la fase della creazione di soldati, non più uomini, "born to kill". Il ritmo vertiginoso dettato dai tempi e dai modi di addestramento del sergente Lee Ermey (interpretazione eccezzionale) disegna la prova di forza mentale, virile e fisica tragicamente necessaria per affrontare il campo di battaglia. Kubrick celebra l'inadeguatezza dell'uomo alle armi attraverso il dramma del soldato palla di lardo, vittima più che carnefice di fronte all'atto bellico.
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Strutturato in due parti distinte questo ennesimo capolavoro del geniale Stanley è una profonda riflessione sul rapporto fra l'uomo e la guerra. La prima mezzora, ambientata al campo di addestramento dei marines di Parris Island, è la narrazione eloquente della simboloca spogliazione dalle vesti civili, la fase della creazione di soldati, non più uomini, "born to kill". Il ritmo vertiginoso dettato dai tempi e dai modi di addestramento del sergente Lee Ermey (interpretazione eccezzionale) disegna la prova di forza mentale, virile e fisica tragicamente necessaria per affrontare il campo di battaglia. Kubrick celebra l'inadeguatezza dell'uomo alle armi attraverso il dramma del soldato palla di lardo, vittima più che carnefice di fronte all'atto bellico. Il resto del film che si svolge in Vietnam, restituisce l'abilità tecnica di un Kubrick padrone degli spazi e degli scenari bellici che sublima nella lunga sequenza del cecchino, straordinaria per intensità e crudezza. Il soldato Jocker, nel famoso finale, cederà anche lui alle regole della battaglia perdendo quello scampolo di integrità morale che ancora custodiva con orgoglio. La fine della dignità, la sconfitta dell'uomo nei confronti di sè stesso.
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gene92
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domenica 6 febbraio 2011
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non e' permesso morire senza autorizzazione!
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"Se creperete nel campo di battaglia vi ritroverete in un mare di mer**, perché ad un Marine non è permesso morire senza autorizzazione!"
Non è un semplice film storico che ci fa pensare "quanto è brutta la guerra" è un capolavoro assoluto che ci fa rimanere letteralmente a bocca aperte in molte parti del film. La grandezza di Kubrick in questo film sta nel riuscire a narrare i fatti in chiave neutra e, in maniera indiretta, ci fa capire la mentalità e la vita durante la guerra del Vietnam.
E' estremamente reale nella rappresentazione degli scenari, e nei comportamenti dei personaggi.
Lo spettatore rimane inoltre colpito dall'incredibile perfezione in ogni scena, basti pensare che l'ultima scena della prima parte del film è stata girata 63 volte.
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"Se creperete nel campo di battaglia vi ritroverete in un mare di mer**, perché ad un Marine non è permesso morire senza autorizzazione!"
Non è un semplice film storico che ci fa pensare "quanto è brutta la guerra" è un capolavoro assoluto che ci fa rimanere letteralmente a bocca aperte in molte parti del film. La grandezza di Kubrick in questo film sta nel riuscire a narrare i fatti in chiave neutra e, in maniera indiretta, ci fa capire la mentalità e la vita durante la guerra del Vietnam.
E' estremamente reale nella rappresentazione degli scenari, e nei comportamenti dei personaggi.
Lo spettatore rimane inoltre colpito dall'incredibile perfezione in ogni scena, basti pensare che l'ultima scena della prima parte del film è stata girata 63 volte.
Un film irripetibile al giorno d'oggi. Imperdibile, 5 stelle su 5!
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cress95
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venerdì 28 agosto 2015
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kubrik ci spiega che cosa è la guerra
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Dallo spazio profondo ai campi di battaglia, il cinema del maestro britannico non conosce confini: con "Full metal jacket", il Kubrik mette a nudo la crudele insensatezza della guerra e lo fa avvalendosi di uno dei più cruenti conflitti degli ultimi anni, quello tra America e Vietnam.
Divisibile in due grandi tempi, questo ennesimo capolavoro del Maestro introduce gli spettatori dapprima in un affollato campo di addestramento Marines e in seguito, e nel modo più brutale possibile, li scaraventa nel crudo scenario della città vietnamita di Hué, sede di continui e violenti conflitti a fuoco.
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Dallo spazio profondo ai campi di battaglia, il cinema del maestro britannico non conosce confini: con "Full metal jacket", il Kubrik mette a nudo la crudele insensatezza della guerra e lo fa avvalendosi di uno dei più cruenti conflitti degli ultimi anni, quello tra America e Vietnam.
Divisibile in due grandi tempi, questo ennesimo capolavoro del Maestro introduce gli spettatori dapprima in un affollato campo di addestramento Marines e in seguito, e nel modo più brutale possibile, li scaraventa nel crudo scenario della città vietnamita di Hué, sede di continui e violenti conflitti a fuoco. Ma andiamo per ordine. Occorre riporre la propria attenzione infatti su alcune figure chiavi, altamente simboliche, della pellicola: il soldato Joker, il sergente maggiore Hartman e il soldato Leonard "Palla di lardo" Lawrence (splendidamente interpretati nell'ordine da Matthew Modine, Ronald Lee Ermey e Vincent D'Onofrio). Quest'ultimo, in particolare, incarna perfettamente il paradigmatico messaggio che il Kubrik ha cercato di trasmettere con questo suo film, ovverosia l'oscena e categorica insensatezza della guerra. Leonard, fragile ragazzo per bene, viene staccato a forza dal mondo che conosceva e gettato violentemente in un contesto molto, troppo più grande di lui, che lo svuota e lo cambia, interiormente ed esteriormente, cotanto da portarlo (complici le continue vessazioni del sergente) al tragico e folle gesto estremo.
Egli non è altro che il modello del giovane americano di quei tempi, esasperato però fino alle sue peggiori conseguenze.
Dal canto suo, neanche Hartman è un personaggio fine a se stesso, anzi, egli più che un personaggio nel senso proprio del termine, è un'ideologia, un messaggio. Il vero e proprio essere del famoso "zio Sam", espressione di una corrente interventista e guerrafondaia che ha caratterizzato molto profondamente e intimamente l'America di quegli anni.
E infine giungiamo a Joker, il quale funge da vero e proprio osservatore (e narratore) esterno, mediante i cui occhi il pubblico può "assaporare" in prima persona l'agghiacciante atmosfera della guerra.
In conclusione "Full metal jacket" si colloca certamente tra le pietre miliari del cinema di guerra, pur non trascurando una profonda (e stupefacente a mio avviso) anima introspettiva, aprendo così una finestra su temi (e ferite) ancora aperti.
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reiver
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domenica 6 gennaio 2008
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kubrick 18 carati
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Cos'è che mi piace dei film di Kubrick?E' difficile dirlo.Il fatto che abbiano sempre 4 o 5 stelline?Nooo,non sono condizionabile.I suoi film sono come spade di samurai,bellissime da vedere e dalle lame fredde all'apparenza;in realtà basta toccarle per scottarsi le dita.Non ho mai scritto una recensione di un film di Kubrick.I film che piacciono sono come figli (quasi,non esageriamo),è giusto dedicare un pò di attenzione in più a quelli meno fortunati,più sfigatelli.Ma ho deciso di fare un'eccezione,e la mia scelta non poteva cadere che su "Full metal jacket", anche perchè per me è una battaglia persa (al liceo).
E' un film "di guerra",sull'"orrore della guerra",sul Vietnam...Tutto vero.Ma come "Apocalypse now",è qualcosa di più,o di diverso.
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Cos'è che mi piace dei film di Kubrick?E' difficile dirlo.Il fatto che abbiano sempre 4 o 5 stelline?Nooo,non sono condizionabile.I suoi film sono come spade di samurai,bellissime da vedere e dalle lame fredde all'apparenza;in realtà basta toccarle per scottarsi le dita.Non ho mai scritto una recensione di un film di Kubrick.I film che piacciono sono come figli (quasi,non esageriamo),è giusto dedicare un pò di attenzione in più a quelli meno fortunati,più sfigatelli.Ma ho deciso di fare un'eccezione,e la mia scelta non poteva cadere che su "Full metal jacket", anche perchè per me è una battaglia persa (al liceo).
E' un film "di guerra",sull'"orrore della guerra",sul Vietnam...Tutto vero.Ma come "Apocalypse now",è qualcosa di più,o di diverso.E' anche,per me,un film sui condizionamenti psicologici che la società e l'educazione ci impongono.A volte,leggendo i commenti,noto una certa ipocrisia e un filino di retorica.Ci si riempie la bocca di belle parole,ci si dimentica della vita reale.Non avete mai visto un ragazzino cicciottello e imbranato vessato e umiliato dagli insegnanti e dai compagni di scuola?Io sì.Sono stato per un anno (lunghissimo) con una insegnante al cui confronto Hartman impallidisce,che umiliava in tutti i modi umanamente possibili un poveraccio sovrappeso:i ragazzini si adeguavano subito,seguendo l'esempio.Cosa fa Hartman?Recupera gli allievi marines al loro stato "naturale"?Modifica la loro predisposizione naturale pacifica per prepararli alla guerra (alla vita)?Non lo so.Non so se la violenza,e l'abitudine ad essa e alla sopraffazione,sia "naturale" o meno.Non so neppure che opinione avesse Kubrick.Ma il confronto tra Pyle e Joker mi pare abbastanza indicativo:il primo,ingenuo e mansueto, viene travolto dalla violenza sistematica;il secondo,fondamentalmente tranquillo ma razionale e arguto,pur professandosi pacifista si inserisce alla perfezione nel sistema guerra (società).Le frasi finali che lui,voce narrante,pronuncia marciando assieme ai compagni si potrebbero definire ambigue,inquietanti,o come minimo inaspettate per una pellicola antimilitarista.Forse stanno a significare una cosa:l'esercito e la guerra non sono che le propaggini di una pianta che ha radici molto profonde,di cui anche noi facciamo parte...
p.s. E' evidente che "Full metal jacket" è un capolavoro non solo per quello che dice,ma per come lo dice.E' un film bellissimo,appassionante,emozionante:forma e sostanza coincidono.Fosse stato un sermone noioso,come molti dei film "moderni",non avrei resistito più di dieci minuti.
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alex41
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sabato 19 marzo 2011
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kubrick e la follia della guerra
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Perchè Full Metal Jacket per me è un capolavoro, un ottima opera? In passato il maestro Kubrick ha realizzato molte altre opere di guerra, da Orizzonti Di Gloria alla commedia satirica Il Dottor Stranamore. Nei suoi film di guerra passati, specialmente il primo, Kubrick parla della guerra proiettando i soldati all'interno del fronte in vere e proprie battaglie. Con questo film invece, il genio mostra ciò che viene prima della guerra, ovvero come ha inizio la pazzia dell'uomo, gli addestramenti sotto le severe regole del sergente Hartman, un personaggio molto realistico e ormai epico, e la mutazione da bravo ragazzo a vero killer. Il film quindi mostra la nascita dell'uomo killer in un crescendo di tensione, suspence, seguendo la storia del Joker e del suo cambiamento insieme al buono "Palla Di Lardo" e il violento e spietato soldato Animal.
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Perchè Full Metal Jacket per me è un capolavoro, un ottima opera? In passato il maestro Kubrick ha realizzato molte altre opere di guerra, da Orizzonti Di Gloria alla commedia satirica Il Dottor Stranamore. Nei suoi film di guerra passati, specialmente il primo, Kubrick parla della guerra proiettando i soldati all'interno del fronte in vere e proprie battaglie. Con questo film invece, il genio mostra ciò che viene prima della guerra, ovvero come ha inizio la pazzia dell'uomo, gli addestramenti sotto le severe regole del sergente Hartman, un personaggio molto realistico e ormai epico, e la mutazione da bravo ragazzo a vero killer. Il film quindi mostra la nascita dell'uomo killer in un crescendo di tensione, suspence, seguendo la storia del Joker e del suo cambiamento insieme al buono "Palla Di Lardo" e il violento e spietato soldato Animal. La scena finale del cecchino poi è da antologia, quando finalmente gli altri della squadra guardano il loro amico e gli dicono: "Adesso sei un vero duro, Joker!". Possiamo dire che da questo punto in poi si capisce come i soldati siano diventati killer spietati e la maggior parte delle volte psicologicamente pazzi. Un esempio può essere tratto dal film Apocalypse Now con il soldato Martin Sheen e lo spettacolare colonnello Kurtz/Marlon Brando. Quindi Kubrick va oltre il genere di guerra, creando un film indipendente, realistico, che lancia un messaggio forte (come in quasi tutti i suoi film) e fonde tutto questo con un ritmo meno lento rispetto alle sue altre opere precedenti creando un film a tratti dinamico grazie anche alla scenta di musiche rockeggianti, sceneggiatura fredda e stupefacente e uno spettacolare cast di attori. La regia, con i vari zoom e carrellate, è la ciliegina sulla torta. Kubrick ha realizzato un war movie con tanto sarcasmo e ironia pungente a dir poco geniale. Una delle sue opere migliori e forse il più maturo film di guerra mai realizzato.
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filippo catani
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lunedì 8 aprile 2013
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nati per uccidere?
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Un gruppo di giovani soldati americani viene addestrato da un terribile sergente a diventare membri dei marines e combattere nella guerra del Vietnam. Uno di questi soldati si ritroverà prima inviato di guerra poi in prima linea durante la cosiddetta offensiva del Tet.
Tra i migliori film di sempre contro il militarismo e tra i migliori fra quelli che hanno raccontato la follia della guerra in Vietnam, Full Metal Jacket deve gran parte della sua fama alla tirata che a inizio pellicola il terribile sergente Hartman riserva ai suoi sottoposti in un mix di umiliazioni, razzismo, stupidaggini e slogan scurrili da caserma. Questi poveri ragazzi provenienti da varie zone d'America e del tutto alieni a quel genere di vita, dovranno fare i conti con il terribile addestramento e in particolare con uno di loro (il soldato Palladilardo) che è quanto di più lontano possa esserci dalla guerra.
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Un gruppo di giovani soldati americani viene addestrato da un terribile sergente a diventare membri dei marines e combattere nella guerra del Vietnam. Uno di questi soldati si ritroverà prima inviato di guerra poi in prima linea durante la cosiddetta offensiva del Tet.
Tra i migliori film di sempre contro il militarismo e tra i migliori fra quelli che hanno raccontato la follia della guerra in Vietnam, Full Metal Jacket deve gran parte della sua fama alla tirata che a inizio pellicola il terribile sergente Hartman riserva ai suoi sottoposti in un mix di umiliazioni, razzismo, stupidaggini e slogan scurrili da caserma. Questi poveri ragazzi provenienti da varie zone d'America e del tutto alieni a quel genere di vita, dovranno fare i conti con il terribile addestramento e in particolare con uno di loro (il soldato Palladilardo) che è quanto di più lontano possa esserci dalla guerra. Scontata quindi già una tragedia durante l'addestramento, la macchina da presa si sposta in Vietnam. Quì il tutto è percorso da sagace ironia (mamma ha detto che posso spendere solo 5 dolla per le prostitute) che si aterna alla drammatica realtà come il soldato che non esita a farsi vanto di come uccide donne e bambini o il colonnello che ricorda al soldato Jocker il motto sul suo elmetto: nato per uccidere. Questo perchè ci vogliono uomini del genere finchè ci saranno persone che credernno a quella cosa insulsa che si chiama pace. I soldati che marciano alla fine canticchiando le notte della marcetta di Topolin viva topolin sono la giusta chiusura per un film che attraverso la drammaticità e la sprezzante ironia cerca di mettere alla berlina tutti coloro che credono nel potere risolutivo della guerra e dell'esercito e ci mostra come generazioni di ragazzi siano state rovinate e mandate al macello per una guerra inutile che si è pure trasformata in un pantano che ha riservato una clamorosa confitta.
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