evak.
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venerdì 20 ottobre 2017
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ruvida, tenera, bella
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"Nico, 1988" sorprende, accende, emoziona. Vibra. Azzarda. Ti assale.
Un'opera indiscutibilmente riuscita. Il racconto inizia laddove la donna che indossava gli abiti di Nico cerca il sè, dimenticato o forse sconosciuto anche a se stessa. Nico scende dal palconoscenico e dai riflettori dell'icona e sale sul palcoscenico della vita. In scena, ora, c'è Christa.
Christa cade, si rialza, si punisce, si ribella. Si odia, si ama. Un percorso complesso che la porta a disfarsi di una bellezza osannata per farsi dimenticare ("sono molto brutta?" - "bene, perchè non ero felice quando ero bella") e poter rinascere. Non gli importa di essere amata dagli altri.
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"Nico, 1988" sorprende, accende, emoziona. Vibra. Azzarda. Ti assale.
Un'opera indiscutibilmente riuscita. Il racconto inizia laddove la donna che indossava gli abiti di Nico cerca il sè, dimenticato o forse sconosciuto anche a se stessa. Nico scende dal palconoscenico e dai riflettori dell'icona e sale sul palcoscenico della vita. In scena, ora, c'è Christa.
Christa cade, si rialza, si punisce, si ribella. Si odia, si ama. Un percorso complesso che la porta a disfarsi di una bellezza osannata per farsi dimenticare ("sono molto brutta?" - "bene, perchè non ero felice quando ero bella") e poter rinascere. Non gli importa di essere amata dagli altri. Sceglie se stessa.
Tra disperazione, demoni e abissi, la protagonista si impone come una donna forte e coraggiosa. Susanna Nicchiarelli la racconta con una lucidità e un rigore che esulano da dietrologie e retropensieri. Protegge la verità di Christa e lo fa con quella grande e onesta professionalità artistica che le appartiene.
La fedeltà alla persona più che al personaggio ci mostra stati d'animo così autentici quanto coinvolgenti. Christa dentro di sè sembra avere un'opera di Pollock, di Alberto Burri e ce le svela con lo sguardo, grazie alla magistrale regia. Il merito va anche alla una superba interpretazione di Trine Dyrholm. Magnetica, ruvida, tenera. Bella.
Questo film è anche il racconto di una generazione e delle donne che come Nico/Christa l'hanno attraversata.
Susanna Nicchiarelli fa centro.
Susanna Nicchiarelli fa un regalo al cinema italiano.
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[+] complimenti
(di francesco2)
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holdrei
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mercoledì 11 ottobre 2017
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un grande regalo ai fan di nico!
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Un film che racconta l'ultima fase della vita di Nico, un viaggio attraverso l'Europa degli anni 80. Aspettavo da tempo questo film in quanto fan di Nico e sono rimasto molto soddisfatto.
La regista Susanna Nicchiarelli in questa sua coraggiosa opera, dipinge con maestria scene e personaggi memorabili, scrivendo un film che parte da un grande lavoro di ricerca delle testimonianze. La protagonista Trine Dyrholm interpreta in maniera impeccabile il personaggio di Nico, polverizzando scena dopo scena i miei timori iniziali per la scarsa somiglianza. Le canzoni di Nico, riarrangiate dalla band torinese "Gatto ciliegia contro il grande freddo", brillano di una nuova luce pur restando fedeli alle orginali, anche grazie all'ottima interpretazione vocale di Trine.
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Un film che racconta l'ultima fase della vita di Nico, un viaggio attraverso l'Europa degli anni 80. Aspettavo da tempo questo film in quanto fan di Nico e sono rimasto molto soddisfatto.
La regista Susanna Nicchiarelli in questa sua coraggiosa opera, dipinge con maestria scene e personaggi memorabili, scrivendo un film che parte da un grande lavoro di ricerca delle testimonianze. La protagonista Trine Dyrholm interpreta in maniera impeccabile il personaggio di Nico, polverizzando scena dopo scena i miei timori iniziali per la scarsa somiglianza. Le canzoni di Nico, riarrangiate dalla band torinese "Gatto ciliegia contro il grande freddo", brillano di una nuova luce pur restando fedeli alle orginali, anche grazie all'ottima interpretazione vocale di Trine. Le canzoni vengono sfruttate come elemento narrativo nella storia sottolineando il significato delle parole.
Ad impreziosire il tutto, la regista inserisce filmati inediti sulla factory di Andy Warhol che si inseriscono come frammenti del passato, sul presente dell'artista.
Interessante anche la scelta del formato in 4:3 che rende tutto piu vintage oltre a valorizzare le inquadrature della regista.
Consiglio vivamente la visione in lingua originale, che ritengo fondamentale per apprezzare al meglio questa pellicola.
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zim
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mercoledì 6 dicembre 2017
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flashs a trequarti
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Nico
pochi misurati Flash significativi della vita anteriore della Päffgen dove lampeggiano decolorati e sgranati istanti americani dalla factory di Warhol di quando Christa era Nico con i Velvet underground e di cui non rimane che il trequarti del sedici millimetri per tutto il film a contenere la grassa inconsistenza degli anni '80 ritagliata nel lucido nichilismo di una vita che si fa di droghe e versi. E' un miracolo di forza questo film brava l'attrice, Trine Dyrholm,tutt'una con i bagliori di Berlino in fiamme, con gli entusiasmi genuini dei fan d'oltrecortina, con un nagra a bobine inseparabile postmediale e con testi e voce straordinariamente evocati e cucinati oltre una verisimiglianza di maniera.
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Nico
pochi misurati Flash significativi della vita anteriore della Päffgen dove lampeggiano decolorati e sgranati istanti americani dalla factory di Warhol di quando Christa era Nico con i Velvet underground e di cui non rimane che il trequarti del sedici millimetri per tutto il film a contenere la grassa inconsistenza degli anni '80 ritagliata nel lucido nichilismo di una vita che si fa di droghe e versi. E' un miracolo di forza questo film brava l'attrice, Trine Dyrholm,tutt'una con i bagliori di Berlino in fiamme, con gli entusiasmi genuini dei fan d'oltrecortina, con un nagra a bobine inseparabile postmediale e con testi e voce straordinariamente evocati e cucinati oltre una verisimiglianza di maniera. Brava Susanna che ancora una volta ha sconfitto giovani e vecchioni di una cinematografia che vuole essere grande ma lo è solo nella pornografia dell'immagine sedicinoni, nei droni e forse nelle intenzioni.
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vanessa zarastro
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venerdì 27 ottobre 2017
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decadenza e libertà
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Nico, 1988 è un film intenso che racconta il tristissimo tramonto di una stella. Nico è la cantautrice tedesca bellissima che ha cantato con i Velvet Underground, ha frequentato The Doors –«Prendevamo un sacco di LSD – racconta a proposito di Jim Morrison» - è stata anche una modella e musa di Andy Warhol. Christa Päffgen, detta Nico, ha rappresentato un’icona rock degli anni Sessanta, ha avuto un figlio da Alain Delon (che però non lo ha mai riconosciuto) e negli ultimi anni della sua vita ha vissuto a Manchester, dove in un’intervista dice «Mi piace questa città perché mi ricorda Berlino subito dopo la guerra, bombardata e piena di rovine».
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Nico, 1988 è un film intenso che racconta il tristissimo tramonto di una stella. Nico è la cantautrice tedesca bellissima che ha cantato con i Velvet Underground, ha frequentato The Doors –«Prendevamo un sacco di LSD – racconta a proposito di Jim Morrison» - è stata anche una modella e musa di Andy Warhol. Christa Päffgen, detta Nico, ha rappresentato un’icona rock degli anni Sessanta, ha avuto un figlio da Alain Delon (che però non lo ha mai riconosciuto) e negli ultimi anni della sua vita ha vissuto a Manchester, dove in un’intervista dice «Mi piace questa città perché mi ricorda Berlino subito dopo la guerra, bombardata e piena di rovine». Nico era stata soprannominata “sacerdotessa delle tenebre” per le atmosfere gotiche e cupe dei suoi brani. Scriveva canzoni sue, girava registrando vari e disparati suoni, da quello del mare al rumore della caldaia. Si faceva di eroina, fumava tabacco ed erba ma aveva un suo pubblico, non numeroso, che la considerava “un pezzo di storia”.
Il film narra questi ultimi due anni di vita della cantante, la sua carriera da solista e le sue tournée per vari paesi europei e, a parte in Italia ad Anzio, sono stati prevalentemente nell’Est comunista: Cecoslovacchia, Polonia, Germania dell’Est. Tutto il film è pervaso di squallore, dall’appartamento in affitto a Manchester alle locations dei concerti nei vari Paesi, nelle case e/o alberghi dove venivano ospitati lei, la sua troupe e il suo manager. Molte sono le scene girate nei bagni dove ci si inietta eroina, oppure si vomita l’alcool, oppure (come nel caso del figlio) si tenta il suicidio.
Mangiando un piatto di bucatini nella misera cucina in una orribile palazzina di Anzio, Nico racconta al suo ospite che ha dovuto sempre patire la fame, prima a causa della guerra, poi perché per fare l’indossatrice non poteva assolutamente ingrassare. Alla ricerca di una propria identità non vuole neanche più esser chiamata Nico ma Christa, con il suo vero nome. La sua è una voce diventata roca, ma ancora sensuale, che canta di amore e di dolore come uno dei suoi pezzi migliori “Il cuore svuotato”, tratto dal suo ultimo album dal titolo Camera Obscura.
Susanna Nicchiarelli, regista e sceneggiatrice al suo quarto lungometraggio, ha fatto una ricerca accurata ritrovando le tracce della sua esistenza attraverso racconti dei testimoni e parlando con il figlio Ari. Gira con spontaneità questo film “agrodolce”, misurato e commovente. Con la spietata inquadratura di 4:3 dove la bravissima Trine Dyrholm sembra strabordare, Nico, 1988 è stato presentato alla Sezione Orizzonti della Mostra del Cinema di Venezia 2017 riscuotendo ottime critiche.
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mauridal
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venerdì 17 novembre 2017
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nico donna e artista inquieta.
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NICO 1988 un film di Susanna Nicchiarelli , con Trine Dyrholm. Italia 2017 Quando una empatia si manifesta ,così palese tra il personaggio e l’interprete , tanto che lo spettatore identifica tout court l’attrice con il personaggio come avviene nel film Nico 1988, allora una buona parte del senso di questo film è raggiunto pienamente. Il film infatti non vuole e non è una biografia ricostruita del personaggio Nico nome d’arte di Christa Päffgen cantante del gruppo rock Velvet Underground ma in realtà , donna dalle molte vite ,accomunate dall'innegabile fascino e anche dalla iniziale giovanile bellezza ,poi in età matura perduta , a favore di una diversa maturità e consapevolezza artistica .
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NICO 1988 un film di Susanna Nicchiarelli , con Trine Dyrholm. Italia 2017 Quando una empatia si manifesta ,così palese tra il personaggio e l’interprete , tanto che lo spettatore identifica tout court l’attrice con il personaggio come avviene nel film Nico 1988, allora una buona parte del senso di questo film è raggiunto pienamente. Il film infatti non vuole e non è una biografia ricostruita del personaggio Nico nome d’arte di Christa Päffgen cantante del gruppo rock Velvet Underground ma in realtà , donna dalle molte vite ,accomunate dall'innegabile fascino e anche dalla iniziale giovanile bellezza ,poi in età matura perduta , a favore di una diversa maturità e consapevolezza artistica . il racconto di una donna dalla vita così densa nel pieno degli anni ottanta già di per sé così densi di avvenimenti ,risulta difficile per chiunque, ma per la regista e per l’interprete è scattato il fattore empatia, per cui tutto il personaggio Nico, è pienamente riuscito sotto l’aspetto umano ,ma anche dal punto di vista artistico come donna rock star che anche negli ultimi anni della sua vita, appunto verso il 1988 riesce nelle sue esibizioni a dare il meglio di sé coinvolgendo un pubblico giovanile in una musica dura ,inquieta, definita dark nel pieno di un gusto musicale completamente diverso , cioè commerciale e rassicurante. Tutto il film è improntato sulla ribellione, sull'antagonismo di una donna che esce fuori dagli schemi dello spettacolo per voler esprimere un suo carattere e una sua cifra artistica originale. Il merito della regista è di aver determinato pienamente questo aspetto ,insieme ai drammi di una donna che come tante altre in quegli anni hanno vissuto la tossico dipendenza, la mancata realizzazione come madre e l’abbandono dell’amatissimo figlio. Dunque una complessità femminile che solo l’intesa tra una regista brava e impegnata come la Nicchiarelli e l’ottima interprete Trine , poteva realizzare compiutamente. Il film si conclude accennando alla fine prematura della donna Nico , ma non alla morte della sua musica , che infatti resta nella mente di tanto suo pubblico. (mauridal)
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michelino
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venerdì 17 novembre 2017
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michelino va al cinema
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"Sono stata in cima e poi ho toccato il fondo"
Sono parole di Nico nel film
Il film non racconta la cima, racconta il fondo
Il fondo di un donna ormai disillusa dalla vita
Il fondo di un donna che si sente anziana prima del tempo
Il fondo di una madre che non ha visto crescere il figlio
Il fondo di una donna disfatta dall'eroina e dalla solitudine
Il fondo di un ex modella con il corpo ormai in disfacimento
Il fondo di una artista ricordata solo per un breve periodo della sua vita
" Non voglio parlare dei Velvet Underground
voglio parlare della musica che faccio adesso "
Sono sempre parole di Nico nel film
"Non chiamarmi Nico, chiamami col mio vero nome
chiamami Christa"
"Non ero felice quando ero bella"
Sono ancora parole di Nico nel film
Un rifiuto del passato?
Non credo
Che importa il passato?.
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"Sono stata in cima e poi ho toccato il fondo"
Sono parole di Nico nel film
Il film non racconta la cima, racconta il fondo
Il fondo di un donna ormai disillusa dalla vita
Il fondo di un donna che si sente anziana prima del tempo
Il fondo di una madre che non ha visto crescere il figlio
Il fondo di una donna disfatta dall'eroina e dalla solitudine
Il fondo di un ex modella con il corpo ormai in disfacimento
Il fondo di una artista ricordata solo per un breve periodo della sua vita
" Non voglio parlare dei Velvet Underground
voglio parlare della musica che faccio adesso "
Sono sempre parole di Nico nel film
"Non chiamarmi Nico, chiamami col mio vero nome
chiamami Christa"
"Non ero felice quando ero bella"
Sono ancora parole di Nico nel film
Un rifiuto del passato?
Non credo
Che importa il passato?... che importa il presente?
Tanto il tempo ha sempre e soltanto un sapore di vuoto
Ma non credo nemmeno ad una infelicità senza desideri
Credo al desiderio di voler rinascere contando solo sulle proprie forze
Così vedo l'ultima Nico
Era il 1988
Nico...Nico...perché hai voluto quella bicicletta?
Michelino adora la musica di Nico
Michelino è andato al cinema a vedere questo bel film su Nico
Ma se il film non fosse stato su Nico
Ma se il film fosse stato su una donna comune
Per Michelino sarebbe stato ugualmente un film imperdibile
Onore alla regista
Onore all'attrice che interpreta Nico
Onore a voi che amate il buon cinema
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stefanocapasso
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domenica 26 novembre 2017
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la ricerca della normalità che guarisce
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Dopo una breve collaborazione con i Velvet Underground ed altre personalità famose come Jim Morrison e Andy Warhol, Christa Paffgen, in arte Nico, tenta di costruire la sua carriera di cantante solista. Complici gli eccessi dell’epoca, l’uso di droghe, e la difficoltà di uscire da quel personaggio famoso legato alle esperienze del passato in cui tutti cercano di ingabbiarla, la vita e la carriera di Nico vanno avanti tra grandi difficoltà, accentuate dal dolore che porta con se per essersi lasciata portare via il figlio, a causa della sua vita instabile.
E’ un film sul passato questo di Susanna Nicchiarelli, il passato della protagonista con i suoi traumi e i suoi apici che costituiscono insieme un blocco ed uno stimolo ad andare avanti; ed è una ricerca su un passato da parte del film che rievoca musiche, atmosfere, situazioni sociali e politiche degli anni 80, che viste con gli occhi di oggi assumono un aspetto quasi mitologico.
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Dopo una breve collaborazione con i Velvet Underground ed altre personalità famose come Jim Morrison e Andy Warhol, Christa Paffgen, in arte Nico, tenta di costruire la sua carriera di cantante solista. Complici gli eccessi dell’epoca, l’uso di droghe, e la difficoltà di uscire da quel personaggio famoso legato alle esperienze del passato in cui tutti cercano di ingabbiarla, la vita e la carriera di Nico vanno avanti tra grandi difficoltà, accentuate dal dolore che porta con se per essersi lasciata portare via il figlio, a causa della sua vita instabile.
E’ un film sul passato questo di Susanna Nicchiarelli, il passato della protagonista con i suoi traumi e i suoi apici che costituiscono insieme un blocco ed uno stimolo ad andare avanti; ed è una ricerca su un passato da parte del film che rievoca musiche, atmosfere, situazioni sociali e politiche degli anni 80, che viste con gli occhi di oggi assumono un aspetto quasi mitologico. La traiettoria della protagonista, con la sua esistenza tormentata, si conclude proprio quando sembra aver definitivamente intrapreso quel percorso di guarigione, legato anche al recupero del rapporto col figlio. E si conclude in modo “normale”, quella normalità che aveva cercato da tempo. Con lei gli altri protagonisti maturano ad una nuova condizione esistenziale e soprattutto il figlio che dopo anni di ospedale psichiatrico oggi racconta la storia della madre. Tutto è poggiato sulla potente colonna sonora delle musiche di Nico, bellissime , e sui suoi testi di grande forza espressiva ed emotiva, che definiscono l’artista che il film racconta.
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holdrei
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giovedì 12 ottobre 2017
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un grande regalo ai fan di nico!
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Un film che racconta l'ultima fase della vita di Nico, un viaggio attraverso l'Europa degli anni 80. Aspettavo da tempo questo film in quanto fan di Nico e sono rimasto molto soddisfatto. La regista Susanna Nicchiarelli in questa sua coraggiosa opera, dipinge con maestria scene e personaggi memorabili, scrivendo un film che parte da un grande lavoro di ricerca delle testimonianze. La protagonista Trine Dyrholm interpreta in maniera impeccabile il personaggio di Nico, polverizzando scena dopo scena i miei timori iniziali per la scarsa somiglianza. Le canzoni di Nico, riarrangiate dalla band torinese "Gatto ciliegia contro il grande freddo", brillano di una nuova luce pur restando fedeli alle orginali, anche grazie all'ottima interpretazione vocale di Trine.
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Un film che racconta l'ultima fase della vita di Nico, un viaggio attraverso l'Europa degli anni 80. Aspettavo da tempo questo film in quanto fan di Nico e sono rimasto molto soddisfatto. La regista Susanna Nicchiarelli in questa sua coraggiosa opera, dipinge con maestria scene e personaggi memorabili, scrivendo un film che parte da un grande lavoro di ricerca delle testimonianze. La protagonista Trine Dyrholm interpreta in maniera impeccabile il personaggio di Nico, polverizzando scena dopo scena i miei timori iniziali per la scarsa somiglianza. Le canzoni di Nico, riarrangiate dalla band torinese "Gatto ciliegia contro il grande freddo", brillano di una nuova luce pur restando fedeli alle orginali, anche grazie all'ottima interpretazione vocale di Trine. Le canzoni vengono sfruttate come elemento narrativo nella storia sottolineando il significato delle parole. Ad impreziosire il tutto, la regista inserisce filmati inediti sulla factory di Andy Warhol che si inseriscono come frammenti del passato, sul presente dell'artista. Interessante anche la scelta del formato in 4:3 che rende tutto piu vintage oltre a valorizzare le inquadrature della regista. Consiglio vivamente la visione in lingua originale, che ritengo fondamentale per apprezzare al meglio questa pellicola.
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flyanto
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giovedì 19 ottobre 2017
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una cantante singolare e controversa
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Come si evince dal titolo stesso, "Nico 1988" è un film in omaggio alla cantante tedesca Christa Paffgen deceduta, appunto, nell'anno 1988 e ripercorre solo gli ultimi due anni della sua esistenza caratterizzata da abuso di droga ed alcool.
Nata a Berlino negli anni '40 al tempo della Seconda Guerra Mondiale, da ragazza Christa Paffgen, essendo molto bella, intraprende subito la carriera di modella e diventa una delle muse ispiratrici del pittore Andy Warhol.
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Come si evince dal titolo stesso, "Nico 1988" è un film in omaggio alla cantante tedesca Christa Paffgen deceduta, appunto, nell'anno 1988 e ripercorre solo gli ultimi due anni della sua esistenza caratterizzata da abuso di droga ed alcool.
Nata a Berlino negli anni '40 al tempo della Seconda Guerra Mondiale, da ragazza Christa Paffgen, essendo molto bella, intraprende subito la carriera di modella e diventa una delle muse ispiratrici del pittore Andy Warhol. Stancatasi presto del mondo patinato della moda, ella coltiva la propria passione per la musica e diviene presto uno degli elementi del complesso dei Velvet Underground sino a poi distaccarsene ed iniziare con successo la propria carriera da solista sino alla fine dei suoi giorni.
La regista Susanna Nicchiarelli ripercorre, dunque, solo gli ultimi due anni dell' attività canora di Christa Paffgen, in arte Nico, mettendo in luce, attraverso le sue interviste rilasciate ai giornali ed alle stazioni radio, il proprio modo di pensare libero ed indipendente, gli abusi di sostanze stupefacenti miste a bevande alcooliche, il suo fare musica caratterizzata dal forte sound del rock tedesco, le sue svariate e vissute liberamente relazioni sentimentali, nonchè il suo affetto per il figlio ormai adolescente, di cui le fu tolto l'affidamento, sofferente di crisi depressive con svariati tentativi di suicidio. Il film è ben scandito alternandosi tra scene parlate e 'private' in cui Nico si relaziona con il proprio agente ed i componenti della sua band a quelle che mostrano le molteplici tourneés per l'Europa dei suoi concerti, a volte ostacolati, quali quello a Praga, dai regimi politici locali dell'epoca. Insomma, la Nicchiarelli riesce a dare un quadro abbastanza esaustivo e soprattutto interessante di questo affascinante e controverso personaggio delle scene musicali dei decenni passati, senza assolutamente tralasciare la sua azzeccata scelta di Trine Dirholm per il personaggio di Nico che l'attrice danese interpreta in una maniera vera e toccante e cantandone addirittura di persona le canzoni.
Un bel e riuscito revival.
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clavius
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lunedì 5 febbraio 2018
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dietro l'icona
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Fin dal titolo (che riporta l'anno della morte della cantante) si intuisce che verrà raccontanta la storia di un declino. Il declino inesorabile di una delle icone degli anni '60. Il film si discosta dalla stragrande maggioranza dei biopic in circolazione. Confesso di essere rimasto felicemente sorpreso dalle scelte della Nicchiarelli che imbastisce la storia di una donna invecchaita ed appesantita dalla vita e dagli eccessi, insensibile al successo ormai alle spalle, disincantata eppure ancora vitale. Non manca un certo humor nero, oscuro come le liriche che hanno caratterizzato tutta la produzione di Nico. La tragedia del vivere (meravigliosamente impersonificato dalla Dyrholm) è superata attraverso l'ostinazione ad essere se stessi, lasciando perdere l'immagine che il resto del mondo ha di noi.
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Fin dal titolo (che riporta l'anno della morte della cantante) si intuisce che verrà raccontanta la storia di un declino. Il declino inesorabile di una delle icone degli anni '60. Il film si discosta dalla stragrande maggioranza dei biopic in circolazione. Confesso di essere rimasto felicemente sorpreso dalle scelte della Nicchiarelli che imbastisce la storia di una donna invecchaita ed appesantita dalla vita e dagli eccessi, insensibile al successo ormai alle spalle, disincantata eppure ancora vitale. Non manca un certo humor nero, oscuro come le liriche che hanno caratterizzato tutta la produzione di Nico. La tragedia del vivere (meravigliosamente impersonificato dalla Dyrholm) è superata attraverso l'ostinazione ad essere se stessi, lasciando perdere l'immagine che il resto del mondo ha di noi. Arrivando perfino ad anelare ad una vita qualunque. Ostinazione che emerge anche dalle sonorità ipnotiche e lugubri della sua produzione, che stridono rispetto ai fenomeni musicali più in voga nei tardi anni '80. Nei testi di quelle canzoni si può leggere un'urgenza espressiva impellente, incontenibile, a tratti straziante.
Si lascia la sala con la sensazione di aver conosciuto uno dei personaggi cinematografici più riusciti degli ultimi anni.
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