marcobrenni
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lunedì 19 novembre 2018
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film mediocre con ambizioni da blockbuster
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Un film ambizioso che mira solo a diventare Blockbuster, però con pecche di regia a volte dilattentesche. Ha due soli spunti validi: l'incipit e la fine. Inzia col botto, con l'ottima prestazione canora-country del duo Ally/Jackson, ma poi si perde subito in meandri ridondanti-scontati. Già la fulminea storia d'amore folle che scatta troppo presto appare improbabile-artificiosa, ma poi si dilunga in inutili, scontatissime scene di coppia felice. Per rispettare i dettami del copione romantico, incombe già subito la spada di Damocle del sempre sbronzo Jackson in preda a crisi esitenziale-alcolica. Motivi? Mah: gelosia, invidia, vuoto esistenziale-artistico? Si scade anche nell'aperto narcissimo con gli eterni primi piani di Ally/Lady Gaga ripulita dal pesante trucco Artpop, e del faccione bonario-sempre abbronzato del cowboy da palcoscenico Jackson/ Bradley Cooper.
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Un film ambizioso che mira solo a diventare Blockbuster, però con pecche di regia a volte dilattentesche. Ha due soli spunti validi: l'incipit e la fine. Inzia col botto, con l'ottima prestazione canora-country del duo Ally/Jackson, ma poi si perde subito in meandri ridondanti-scontati. Già la fulminea storia d'amore folle che scatta troppo presto appare improbabile-artificiosa, ma poi si dilunga in inutili, scontatissime scene di coppia felice. Per rispettare i dettami del copione romantico, incombe già subito la spada di Damocle del sempre sbronzo Jackson in preda a crisi esitenziale-alcolica. Motivi? Mah: gelosia, invidia, vuoto esistenziale-artistico? Si scade anche nell'aperto narcissimo con gli eterni primi piani di Ally/Lady Gaga ripulita dal pesante trucco Artpop, e del faccione bonario-sempre abbronzato del cowboy da palcoscenico Jackson/ Bradley Cooper. Il film li mostra fino alla noia, sebbene fotogenici. Poi la fulminea, improbabile ascesa di Ally nell'Olimpo delle Star e la contemporanea discesa agli inferi del compagno Jackson, vittima di sbronze distruttive sempre più pesanti. Poche le scene di buona musica, subito interrotte da banale narrazione ridondante. La seconda parte risulta sin troppo lunga, anche inconsistente, tanto da sucitare spesso noia. Si riscatta solo alla fine con l'eccellente exploit canoro-interpretativo di Ally dal cuore infranto, che sa suscitare vera emozione. In buona sostanza: l'evidente intento del film è di usare tutti gli stratagemmi per diventare un "must" da vedere assolutamente. Ingredienti: Lady Gaga come cavallo trainante, qui addirittura come "reborn Star" e faccia pulita; poi il fascinoso cowboy da pacoscenico Jackson/Bradely Scott - evidente magnete per il pubblico femminile; infine un copione stranoto, sebbene attualizzato alla sensibilità postmoderna: siamo ormai già alla terza edizione (!). Insomma un film mediocre valorizzato solo dalle rare, ma eccellenti prestazioni scenico-canore di Ally/ex Lady Gaga.
Non male anche Jackson/Bardley Cooper come cantante-attore, ma non come regista.
Marco Brenni
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samanta
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martedì 16 ottobre 2018
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voglio ancora vederti
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E' il terzo remake dopo il primo film del 1937 (con Frederich March e Janet Gaynor) e riprende la stessa trama, ma ambienta la storia nel mondo della musica come il film del 1976 (con Barbra Streisand) e non più nel mondo del cinema di Hollywood.
Vengono anche riprese alcune frasi come quella di lancio della mia recensione che è presente in tutti i film e il discorso sul talento che tutti hanno e devono tirare fuori dal proprio io, fatto da James Mason a Judy Garland nel remake del 1954. Come tutti i remake (non l'originale) è una commedia musicale e quindi la musica è un elemento importante. Lo dico subito secondo me la colonna sonora è un misto di rock, di pop e di country, con alcuni pezzi veramente belli ed altri che invece non trovo interessanti forse perché il genere rock non mi piace.
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E' il terzo remake dopo il primo film del 1937 (con Frederich March e Janet Gaynor) e riprende la stessa trama, ma ambienta la storia nel mondo della musica come il film del 1976 (con Barbra Streisand) e non più nel mondo del cinema di Hollywood.
Vengono anche riprese alcune frasi come quella di lancio della mia recensione che è presente in tutti i film e il discorso sul talento che tutti hanno e devono tirare fuori dal proprio io, fatto da James Mason a Judy Garland nel remake del 1954. Come tutti i remake (non l'originale) è una commedia musicale e quindi la musica è un elemento importante. Lo dico subito secondo me la colonna sonora è un misto di rock, di pop e di country, con alcuni pezzi veramente belli ed altri che invece non trovo interessanti forse perché il genere rock non mi piace.
La star che nasce Ally è Lady Gaga, mentre Il personaggio di Jack Maine (nel 1954 si chiamava Norman Maine) la star in declino, è interpretato da Bradley Cooper che è anche regista , sceneggiatore e uno dei produttori e francamente è un pò troppo. Infatti a mio avviso la regia pur vissuta con grande impegno ne risente, il film non è sciolto. ATTENZIONE - SPOILER. Alcune scene sono di troppo, per tutte l'epilogo è superfluo, sarebbe stato un finale veramente notevole se si fosse fermato all'inquadratura del garage in cui Jack si chiude per impiccarsi, con il cane che fa la guardia davanti alla serranda chiusa. Invece il regista ha aggiunto un finale posticcio e lacrimoso con Ally che ricorda il marito davanti al pubblico cantando una canzone previo discorsetto.
Anche l'ambientazione nel mondo della musica pur risultando abbastanza efficace, non mostra con l'evidenza che merita la crudeltà di un mondo in cui si deve essere sempre ai massimi vertici per non cadere dal piedistallo. Il mondo crudele di Hollywood fu descritto da Cukor con ben maggiore incisività, non per nulla il film del 1954 è considerata un cult specie per l'ottima interpretazione della Garland a cui ingiustamente fu tolto l'Oscar.
In questo film il personaggio femminile passa in secondo piano, al centro dell'interesse c'é Jack interpretato dal bravo Bradley Cooper in particolare vena, mentre la stella nascente è in secondo piano al contrario dei film precedenti in cui la star femminile era al centro della vicenda. Ma forse c'é un motivo Lady Gaga pur con la sua buona volontà non è un'attrice e si vede, ha una bella voce e canta bene, ma recita mediocramente, è anni luce da una Judy Garland attrice completa e grande cantante e anche da Barbra Streisand.
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vanessa zarastro
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sabato 13 ottobre 2018
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come è effimero il successo!
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Il film è il terzo remake di “È nata una stella” del 1937, diretto da William A. Wellman con Janet Gaynor e Friedric March, seguito dal film di George Cukor del 1954 con Judy Garland e James Mason, poi da quello di Frank Pierson del 1976 con Barbra Streisand e Kris Kristofferson.
Bradley Cooper recita, canta e dirige, alla sua prima esperienza. Nell’interpretare Jackson Maine, il talentuoso ma alcolizzato chitarrista e cantante country, Cooper rifà il verso a Jeff Bridges (in “Crazy Heart” di Scott Cooper del 2009) con i capelloni e barba lunga. Sta piuttosto bene ed è quasi irriconoscibile.
Ally è interpretata da Lady Gaga ed è una cameriera un po’ insicura, figlia di un autista che ama giocare ai cavalli, e ogni tanto si esibisce cantando in un pub di drag queen.
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Il film è il terzo remake di “È nata una stella” del 1937, diretto da William A. Wellman con Janet Gaynor e Friedric March, seguito dal film di George Cukor del 1954 con Judy Garland e James Mason, poi da quello di Frank Pierson del 1976 con Barbra Streisand e Kris Kristofferson.
Bradley Cooper recita, canta e dirige, alla sua prima esperienza. Nell’interpretare Jackson Maine, il talentuoso ma alcolizzato chitarrista e cantante country, Cooper rifà il verso a Jeff Bridges (in “Crazy Heart” di Scott Cooper del 2009) con i capelloni e barba lunga. Sta piuttosto bene ed è quasi irriconoscibile.
Ally è interpretata da Lady Gaga ed è una cameriera un po’ insicura, figlia di un autista che ama giocare ai cavalli, e ogni tanto si esibisce cantando in un pub di drag queen.La popstar così ha dichiarato in un’intervista: «A 19 anni io sapevo già di voler fare musica, passavo le notti a esibirmi da un bar all’altro e, a differenza di Ally, credevo molto in me stessa. Già all’inizio della mia carriera ho potuto fare le cose come volevo io, non m’importava di essere sexy come le altre, volevo imporre una mia visione personale».
La storia è nota: Jackson Maine incontra casualmente Ally nel pub dove lei si esibisce. Ne intuisce il talento e la fa debuttare insieme a lui. Poiché lei scrive anche canzoni inizia a farne degli arrangiamenti e la spinge a tirar fuori tutto ciò che ha da dire. L’amore tra i due s’incrementa fino ad arrivare anche a sposarsi.
Man mano, in crescendo, il successo di lei finisce per oscurare quello di lui che, continuando a bere e a drogarsi, sarà costretto a partecipare a concerti minori solo come chitarrista. Presentandosi completamente fatto all’assegnazione ad Ally del Grammy Award come miglior esordiente, inciampa e cade mettendola in imbarazzo.
Dopo un periodo di disintossicazione in una clinica ritorna a casa ma si rende conto che lei, pur di rimanergli vicina rinuncia a fare delle importanti tournée. Finirà per togliersi la vita.
La mia compagna di cinema ha detto che secondo lei il film Bradley Cooper l’ha fatto perché aveva una gran voglia di cantare. In effetti, Cooper è anche bravino ma è tutto il resto che convince poco. La colonna sonora è notevole, la popstar Lady Gaga è credibile come cameriera e senza trucco, peccato che il suo fisico non regga così tanti primi piani.
Mentre la prima parte del film è abbastanza accattivante con i vari concertoni rock di Jackson (compreso il Coachella Valley Music and Arts Festival, in California), i suoi assolo di chitarra e le riprese controluce un po’ dal basso, la seconda parte che descrive il declino scade nel melodramma. È lenta e noiosa e lo spettatore si chiede solo, visto che non c’è l’oceano, come Cooper farà morire il protagonista.
“A Star is Born” diBradley Cooperè stato presentato alla 75esima Mostra del cinema di Venezia quest’anno riscuotendo, a mio avviso, anche un eccessivo successo.
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mauro
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martedì 30 ottobre 2018
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e'nata una stella?
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Cosa posso evidenziare in questo film se non la banalità con la quale viene trattata la figura della rockstar?! Non c'è niente da fare, continuiamo a voler vivisezionare l'artista per vedere coa c'è dentro, a guardargli nelle mutande per vedere se sia uguale a noi, o meno, con la mediocrità, l'invidia e l'ignoranza di chi alla fine vuole dimostrare che tutto sommato un artista non sia qualcuno con qualcosa in più, ma con qualcosa in meno della normalità. Questo film non fa eccezione e da questo punto di vista fa un po' rabbia, non ci se la fa a godere della diversità e quindi dell'arte di un individuo, bisogna per forza appiccircargli una morale, deve essere degno moralmente del suo talento, questa visione della natura umana è bigotta e ripugnante.
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Cosa posso evidenziare in questo film se non la banalità con la quale viene trattata la figura della rockstar?! Non c'è niente da fare, continuiamo a voler vivisezionare l'artista per vedere coa c'è dentro, a guardargli nelle mutande per vedere se sia uguale a noi, o meno, con la mediocrità, l'invidia e l'ignoranza di chi alla fine vuole dimostrare che tutto sommato un artista non sia qualcuno con qualcosa in più, ma con qualcosa in meno della normalità. Questo film non fa eccezione e da questo punto di vista fa un po' rabbia, non ci se la fa a godere della diversità e quindi dell'arte di un individuo, bisogna per forza appiccircargli una morale, deve essere degno moralmente del suo talento, questa visione della natura umana è bigotta e ripugnante. Qusto film dice qualcosa di vero sulla differenza tra artista e artigiano, se non hai nulla da dire, essere solo bravo non porterà molto lontano. Il personaggio di Jack è ridotto ai minimi termini,è semplicemente lo stereotipo della rockstar, qui la padrona della scena è la Germanotta, per la verità non male a recitare. Poteva distaccarsi un po' di più dalla metamorfosi in Lady Gaga, perchè per come si propone all'inizio del film dal punto di vista artistico, il seguito è poco credibile. E' stata per lei l'occasione di ripulirsi del suo clichè e far vedere le sue potenzialità in un altro personaggio e genere anche, cosa riuscita a metà, perchè se noto queste qulità non posso fare a meno di fare paragoni importanti magari con Aguilera, Houston dei vecchi tempi, insomma gente un tantino superiore al suo livello, pur ottimo, forse ci ha dimostrato che come Lady Gaga funziona, perchè originale, in altri ambiti molto meno. Cooper poteva dirigersi un po' meglio, manca parecchio l'aspetto della rockstar inteso come impatto live con il pubblico, non è riuscito appieno a dare l'adrenalina del live vista dal palco. La sceneggiatura fatica non poco a tenere le due ore, andando via via in una penuria di idee che risulta quasi un buco nero, già super sfruttata come storia, poteva essere rinnovata in modo più originale. Poichè è un film musicale, vediamo uin po', abbiamo canzoni che vanno dal finto rock, alla ballata sentimentale costruita da sapienti arrangiatori durante la pausa pranzo. Insomma non s se a Germanotta sia stato utile fare un'esperienza del genere, ripulita dal trucco e parrucco non è questa gran bellezza e ha perso un sacco della sua aria sensuale data dalla sua maschera. Il confronto vocale con la Streisand la vede oltremodo perdente, avrei evitato questa avventura, dal punto di vista commerciale, dal punto di vista prestativo invece non ne esce male. Film decisamente troppo pungo per quello che ha da dire, poco interessante a livello musicale, storia trita e ritrita, se non si ha di meglio da fare in una serata piovosa va bene, ma lo si perde non è peccato.
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ale
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lunedì 4 febbraio 2019
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e' nata una stella
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Il film appare per alcuni versi banale raccontando la discesa negli inferi di un bluesman Jack (Bradley Cooper) alcolizzato e drogato e la corrispettiva
ascesa di Ally (Lady Gaga) cameriera e aspirante cantante con il sogno di sfondare nella musica.
Argomento banale e per certi versi scontato, come in certi frangenti la loro storia d'amore.
Anche i personaggi al contorno sembrano pressoche' inutili come per esempio il fratello di Jack o il padre di Ally.
Quello che emerge in questo film e' l'interpretazione di Lady Gaga, interpretazione vera, sincera chissa' se in parte anche autobiografica.
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Il film appare per alcuni versi banale raccontando la discesa negli inferi di un bluesman Jack (Bradley Cooper) alcolizzato e drogato e la corrispettiva
ascesa di Ally (Lady Gaga) cameriera e aspirante cantante con il sogno di sfondare nella musica.
Argomento banale e per certi versi scontato, come in certi frangenti la loro storia d'amore.
Anche i personaggi al contorno sembrano pressoche' inutili come per esempio il fratello di Jack o il padre di Ally.
Quello che emerge in questo film e' l'interpretazione di Lady Gaga, interpretazione vera, sincera chissa' se in parte anche autobiografica.
E come non si puo' rimanere incantati dalla sua voce quando, insieme a Cooper, interpreta la hit "Shallow" (canzone candidata all'Oscar):
Cooper palesa buone doti canore, ma niente a che paragonare con la voce di Ally, bellissima, cristallina, coinvolgente, emozionante.
La cosa che piace di Ally e' la semplicita' disarmante e la volonta' di non cambiare il suo modo di essere anche se il successo lo impone:
semplicita' con cui Lady Gaga ben si sposa in questo film e che certamente non e' visibile nei suoi concerti, nei suoi video, nel suo porsi come personaggio pubblico.
Ma chissa come sara' in privato la vera Lady Gaga?
Il suo Oscar per me l'ha gia' vinto, perche', con queto film, e' nata una vera attrice.
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ninopellino
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mercoledì 17 ottobre 2018
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dietro il sipario del successo
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Il regista Bradley Cooper, alla sua prima prova cinematografica, dimostra di avere buone doti di regista e di sceneggiatore. La vicenda che racconta un grande amore nato tra due talenti della musica contemporanea, ci viene descritta con grande maturità narrativa. Ottimo lo stesso regista Cooper nel ruolo del protagonista e ovviamente Lady Gaga nell'interpretazione della cantante e musicista Ally, le cui doti musicali riescono ad effondersi nel corso di questa pellicola con positiva determinazione e credibilità. La pellicola ci evidenzia, inoltre, di come l'effimero successo esteriore spesso causa uno sgretolamento nei rapporti umani ed affettivi, nonché una perdita nell'equilibrio psicologico di chi vive tale condizione a tal punto da vedere sfumare la magia iniziale e l'unicità di un grande sentimento d'amore, oltre che deprimere esistenzialmente.
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Il regista Bradley Cooper, alla sua prima prova cinematografica, dimostra di avere buone doti di regista e di sceneggiatore. La vicenda che racconta un grande amore nato tra due talenti della musica contemporanea, ci viene descritta con grande maturità narrativa. Ottimo lo stesso regista Cooper nel ruolo del protagonista e ovviamente Lady Gaga nell'interpretazione della cantante e musicista Ally, le cui doti musicali riescono ad effondersi nel corso di questa pellicola con positiva determinazione e credibilità. La pellicola ci evidenzia, inoltre, di come l'effimero successo esteriore spesso causa uno sgretolamento nei rapporti umani ed affettivi, nonché una perdita nell'equilibrio psicologico di chi vive tale condizione a tal punto da vedere sfumare la magia iniziale e l'unicità di un grande sentimento d'amore, oltre che deprimere esistenzialmente. La bellezza descrittiva di questa pellicola è accompagnata da una riuscita colonna sonora, caratterizzata appunto dalla grande vocalità e interpretazione dell'artista Lady Gaga e da un validissimo Bradley Cooper nelle vesti di talentuoso musicista. Il film sebbene di durata molto lunga non conosce tempi morti e ciò grazie ad una efficace solidità narrativa, appunto, come già puntualizzato in precedenza. Infine un plauso a Lady Gaga che debutta in maniera convincente come attrice, sapendo anche emozionarci nelle scene finali.
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[+] "ricorda per sempre quanto siamo felici adesso"
(di antoniomontefalcone)
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giorgio postiglione giorpost
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domenica 2 giugno 2019
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la prima regia di cooper non convince: troppa noia
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Jackson Maine è un importante musicista rock-blues, di quelli che riempiono le arene e scaldano il pubblico; dedito all'alcol, non lesina improvvisate nei pub delle cittadine dove tiene i concerti. Proprio in uno di questi, un venerdì qualunque, scopre Ally Campana, cameriera italo-americana e chansonnier all'occorrenza, dotata di una voce potente che incanta il "suo" piccolo pubblico con un repertorio classico. È subito attrazione: Jack la "invita" (in modo a dir poco insistente) ad un concerto e, dopo un iniziale tentennamento, Ally vola da lui e da quel momento i due fanno coppia fissa sui palchi di mezza America, lanciando hits e conquistano i tabloid, fino ad uno scontato sodalizio sentimentale.
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Jackson Maine è un importante musicista rock-blues, di quelli che riempiono le arene e scaldano il pubblico; dedito all'alcol, non lesina improvvisate nei pub delle cittadine dove tiene i concerti. Proprio in uno di questi, un venerdì qualunque, scopre Ally Campana, cameriera italo-americana e chansonnier all'occorrenza, dotata di una voce potente che incanta il "suo" piccolo pubblico con un repertorio classico. È subito attrazione: Jack la "invita" (in modo a dir poco insistente) ad un concerto e, dopo un iniziale tentennamento, Ally vola da lui e da quel momento i due fanno coppia fissa sui palchi di mezza America, lanciando hits e conquistano i tabloid, fino ad uno scontato sodalizio sentimentale.
Ma Jackson, che ha avuto una brutta infanzia e soffre di una fastidiosa quanto invalidante acufene, non è un tipo facile, è depresso ed ha un rapporto conflittuale col fratello, mentre continua imperterrito ad ondeggiare tra i fiumi alcolici e le cascate di coca; nel complicato tentativo di riabilitarsi, la vita gli scivola tra le mani, proprio nel momento in cui la sua scoperta Ally (che nel frattempo ha preso il volo grazie ad un manager arrivista e abietto) arriva al culmine della carriera...
Questo di Bradley Cooper è il terzo rifacimento della favola drammatico-musicale A star is born (USA, 2018); l'opera parte bene, con un forte impatto dedicato alla Musica con l'iniziale maiuscola, tra riff rockeggianti e coinvolgenti (lui) ed una suadente interpretazione di La vie en rose (lei).
Poi il film vira su un sentiero fatto di dialoghi prolissi, sguardi e sorrisi mielensi che lo allontana da quell' iniziale incipt; tutto si fa prevedibile (e non perché la storia sia nota) e, soprattutto, comincia a prevalere un'incontrollabile noia.
Lady Gaga, a mio avviso, non ha la faccia giusta per il Cinema, esattamente come è accaduto per miss Ciccone (sua mentore) negli anni '80; oltretutto, Cooper mi ha dato l'impressione di volersi "servire" della popstar per andare sul sicuro, dando troppa enfasi anche alla sua fisicità depredata da trucchi e parrucche.
Ritengo sopravvalutata anche la colonna sonora: sia la canzone Shallow che fa da traino alla pellicola (premiata forse più nella speranza di scatenare i gossip sui due protagonisti) che quella del finale, scritta da Jack e interpretata da lei al piano, a mio avviso un ridicolo mix tra Without you, I will always love you ed I believe i can fly.
Alla sua prima regia, Bradley Cooper lascia trapelare tutto il suo attaccamento allo stile lento e pacato cui ci ha abituati Eastwood, non convincendo del tutto. Il fatto che i botteghini gli diano ragione è un altro discorso: il ragazzo ha comunque un gran talento recitativo (Il lato positivo su tutti), bella presenza ed un seguito già di tutto rispetto.
Sicuramente andrà meglio alla prossima... e non parlo degli incassi: quelli già ci sono.
Voto: 6+
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felicity
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martedì 26 febbraio 2019
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una favola al tempo stesso disperata e amabile
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Un bellissimo melodramma per l'età moderna. Una storia di grandi personaggi e di persino più grandi errori.
Il regista, da attore, sa quando è il momento di mettersi da parte per lasciar brillare Lady Gaga. Riconosce che lei come performer è immensa ed in effetti Lady Gaga ci dà una performance elettrizzante.
Ottima dunque la regia, la scrittura e la performance di Bradley Cooper, ma la mossa da scacco matto ce l'ha all'origine: ingaggiare Lady Gaga che a ogni inquadratura invita a scrutare e scrutare, quel naso un po' accentuato e quegli occhi color nocciola dall'espressione strana, quel viso al naturale, che non conosciamo.
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Un bellissimo melodramma per l'età moderna. Una storia di grandi personaggi e di persino più grandi errori.
Il regista, da attore, sa quando è il momento di mettersi da parte per lasciar brillare Lady Gaga. Riconosce che lei come performer è immensa ed in effetti Lady Gaga ci dà una performance elettrizzante.
Ottima dunque la regia, la scrittura e la performance di Bradley Cooper, ma la mossa da scacco matto ce l'ha all'origine: ingaggiare Lady Gaga che a ogni inquadratura invita a scrutare e scrutare, quel naso un po' accentuato e quegli occhi color nocciola dall'espressione strana, quel viso al naturale, che non conosciamo. E quella voce, quella voce, che invece ci è nota e che si conferma una voce che sa conquistare.
Cooper e Lady Gaga sono come dinamite insieme. Questa è una storia che vive e muore grazie alla relazione e alla chimica che si instaura tra di loro.
A Star Is Born racconta una "favola" al tempo stesso disperata e amabile, in cui si mostrano il lato oscuro dei sogni e gli effetti distruttivi della celebrità. Lady Gaga si è spogliata delle sovrastrutture artificiose da diva sopra le righe, andando alla ricerca della propria autenticità.
Bradley Cooper non è da meno: i due mostrano un vero talento l'uno nella specialità artistica dell'altra.
E’ un film che si vive tutto d’un fiato, che colpisce al cuore e alla pancia.
Ed è un film che prova ad affrontare ancora una volta la riflessione sulla differenza tra l’avere talento e l’aver qualcosa da dire, tra il saperlo fare e il volerlo fare, tra il saper emergere e l’avere successo.
Guardare "A Star is Born" è come essere risucchiati in un campo di forza. Quando arrivano i titoli di coda, capiamo che in realtà le nuove stelle sono due.
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flyanto
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lunedì 15 ottobre 2018
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una nuova stella
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Il terzo remake, dopo quelli del 1954 e del 1976, di “A Star is Born” , diretto ed interpretato da Bradley Cooper, presenta sullo schermo più o meno la stessa storia dei due precedenti e, cioè, la nascita di una star nel mondo della musica che, da ragazza sconosciuta, diventa una cantante famosa grazie al ‘fiuto’ professionale di un cantante rock di successo, ormai però in declino a causa dell’uso smodato di alcool, che la nota mentre si esibisce una notte in un bar di periferia. Tra i due protagonisti, nel corso del tempo trascorso insieme, nasce anche una sincera e profonda storia d’amore che però si interromperà bruscamente in seguito al suicidio dell’uomo.
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Il terzo remake, dopo quelli del 1954 e del 1976, di “A Star is Born” , diretto ed interpretato da Bradley Cooper, presenta sullo schermo più o meno la stessa storia dei due precedenti e, cioè, la nascita di una star nel mondo della musica che, da ragazza sconosciuta, diventa una cantante famosa grazie al ‘fiuto’ professionale di un cantante rock di successo, ormai però in declino a causa dell’uso smodato di alcool, che la nota mentre si esibisce una notte in un bar di periferia. Tra i due protagonisti, nel corso del tempo trascorso insieme, nasce anche una sincera e profonda storia d’amore che però si interromperà bruscamente in seguito al suicidio dell’uomo.
A parte qualche variante, la storia, ripeto, nel suo insieme si presenta uguale a quelle precedenti e la pellicola punta tutta ovviamente sulle musiche sulle canzoni che in questo terzo remake sono interpretate dallo stesso Bradley Cooper e dalla cantante Lady Gaga. Girato complessivamente in maniera dignitosa (l’attore qui è, del resto, alla sua prima regia), il film però non si presenta con quella drammaticità e quella veridicità per ciò che concerne la vicenda che caratterizzavano, per esempio, la versione del 1976 con Barbara Streisand e Kris Kristofferson, bensì si propone quasi come una favola melodrammatica e nulla di più. Bradley Cooper e Lady Gaga interpretano in maniera soddisfacente i loro personaggi (Lady Gaga è da ammirare in quanto cantante e pure Bradley Cooper non scompare in questa sua ulteriore veste) ma la bravura professionale e soprattutto il carisma di Barbara Streisand sono ben lungi, purtroppo, ad entrambi da raggiungere.
Insomma, forse anche perché è la terza versione e, pertanto, la pellicola non apporta più alcunché di originale, il film risulta piuttosto banale, eccezion fatta ovviamente per la colonna sonora.
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lucascialo
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lunedì 5 novembre 2018
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scontato, come il talento di lady gaga
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Esordio alla regia per Bradley Cooper, che traspone per la terza volta questa pellicola dopo l'originale degli anni '40 e il primo remake degli anni '70. Il peccato originale della pellicola è presto compiuto: dopo appena 10 minuti i due protagonisti si incontrano e cominciano a piacersi. Troppo presto per un film che dovrà ancora dire qualcosa per altre 2 ore. Più saggio sarebbe stato mostrare le vite parallele dei due protagonisti, ossia la rockstar alcolizzata Jackson Maine (lo stesso Cooper) e la cameriera dal talento canoro sprecato Ally (Lady Gaga). I due si incontrano proprio durante una esibizione di quest'ultima, in un night club di drague queen, dove Maine fa una sosta per fare il pieno di alcol.
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Esordio alla regia per Bradley Cooper, che traspone per la terza volta questa pellicola dopo l'originale degli anni '40 e il primo remake degli anni '70. Il peccato originale della pellicola è presto compiuto: dopo appena 10 minuti i due protagonisti si incontrano e cominciano a piacersi. Troppo presto per un film che dovrà ancora dire qualcosa per altre 2 ore. Più saggio sarebbe stato mostrare le vite parallele dei due protagonisti, ossia la rockstar alcolizzata Jackson Maine (lo stesso Cooper) e la cameriera dal talento canoro sprecato Ally (Lady Gaga). I due si incontrano proprio durante una esibizione di quest'ultima, in un night club di drague queen, dove Maine fa una sosta per fare il pieno di alcol. Ma il malandato Jackson rimane colpito dal talento di Ally, che canta la Vie en rose. Ma non solo dal suo talento. Tra i due esplode una love story, che farà anche decollare finalmente il talento di Ally, la quale si esibirà per la prima volta dinanzi al grande pubblico durante un concerto di Jackson Maine. Tuttavia, le loro vite parallele si dirigono su due direzioni opposte. Mentre la carriera di Ally va a gonfie vele, malgrado si ritrovi a fare canzonette Pop, Maine scivolerà sempre più nell'abisso. E dato che l'alcol finisce per consumarti troppo a fuoco lento, accelererà la sua discesa. Oltre alla suddetta pecca iniziale, il film consuma un'altra pecca: scorre in maniera scontata, eccessivamente prevedibile. Si riscatta però nel finale, con la bella interpretazione della Germanotta che esegue un brano toccante: I'll never love again. Scritto a quattro mani dalla stessa cantante e dal regista. Il film è anche, indirettamente, la storia della stessa cantante americana dalle origini sicule. Talento vocale trasformato dallo star system in una reginetta Pop patinata. Questo lungometraggio, se non altro, ci restituisce il vero talento della Germanotta. Spogliata e struccata dagli abiti e dalla maschera che lo showbiz gli ha imposto. Speriamo che da qui parta per lei una nuova carriera, che renda giustizia davvero al suo talento. Quanto a Bradley Cooper, al netto delle pecche suddette, fa ben sperare in una discreta carriera da regista.
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[+] lady gaga ripulita con un film immaturo
(di marcobrenni)
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