stefano
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giovedì 16 febbraio 2006
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the way we were...
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Vent’anni di storia americana e di cronaca del nostro secolo, vissuti attraverso gli sguardi e le vicende private di una coppia di innamorati: Hubbell Gardiner (Robert Redford), un brillante studente di estrazione borghese che si arruola nell’esercito e coltiva il sogno di diventare scrittore, e Katie Morosky (una superlativa Barbra Streisand, nella migliore interpretazione della sua carriera), una giovane e determinata attivista politica di sinistra che non cessa di battersi per i propri ideali. Sono i due protagonisti di “Come eravamo”, uno dei capolavori del grande regista Sydney Pollack e uno dei più famosi classici d’amore di tutti i tempi. Uscito nel 1973 e accolto da un clamoroso successo, soprattutto per merito della popolarità dei due divi, il film ha inizio nella seconda metà degli Anni ’30, quando la società americana è in fermento e dall’altra sponda dell’oceano, in Europa, si profila inevitabile l’ombra della guerra.
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Vent’anni di storia americana e di cronaca del nostro secolo, vissuti attraverso gli sguardi e le vicende private di una coppia di innamorati: Hubbell Gardiner (Robert Redford), un brillante studente di estrazione borghese che si arruola nell’esercito e coltiva il sogno di diventare scrittore, e Katie Morosky (una superlativa Barbra Streisand, nella migliore interpretazione della sua carriera), una giovane e determinata attivista politica di sinistra che non cessa di battersi per i propri ideali. Sono i due protagonisti di “Come eravamo”, uno dei capolavori del grande regista Sydney Pollack e uno dei più famosi classici d’amore di tutti i tempi. Uscito nel 1973 e accolto da un clamoroso successo, soprattutto per merito della popolarità dei due divi, il film ha inizio nella seconda metà degli Anni ’30, quando la società americana è in fermento e dall’altra sponda dell’oceano, in Europa, si profila inevitabile l’ombra della guerra. Nonostante i caratteri diametralmente opposti e i differenti stili di vita, Hubbell e Katie scoprono di essere attratti l’uno dall’altra; si ritrovano a guerra conclusa, riprendendo finalmente la loro contrastata storia d’amore. Nel frattempo, lui ha successo come scrittore e viene chiamato a Hollywood per comporre sceneggiature; lei, che intanto è diventata sua moglie, decide di seguirlo, sebbene si adatti con difficoltà a vivere nell’ambiente frivolo e superficiale delle amicizie borghesi di suo marito. Ma arrivano gli Anni ’50, e con l’avvento del Maccartismo iniziano anche le persecuzioni anticomuniste e la caccia alle streghe a Hollywood: il mondo del cinema è messo sotto indagine in un clima di repressione e di denunce, e alla fine, a dispetto dell’amore che ancora li unisce, Katie e Hubbell saranno costretti a separarsi. Si ritroveranno soltanto diversi anni dopo, nel periodo della distensione e del disarmo nucleare, salutandosi con uno degli addii più teneri e commoventi mai visti sul grande schermo. Sydney Pollack dirige un film intenso e appassionante, reso ancora più memorabile dall’eccezionale bravura degli interpreti e dalle splendide musiche di Marvin Hamlisch. La colonna sonora e la canzone del film, la mitica “The way we were”, vinsero 2 premi Oscar, mentre la straordinaria Barbra Streisand ricevette la nomination come miglior attrice.
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giovedì 23 agosto 2007
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tu non molli mai
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"You never quit", "Tu non molli mai"; sono le parole con cui Hubbell Gardiner, il personaggio maschile principale, si rivolge in alcuni momenti del film alla presidentessa militante comunista Katie.Katie Moroski(interpretata da Barbra Streisand)è un personaggio originale che non lascia traccia di sdolcinature.ha una forte personalità; Impegnata politicamente, imperterrita nel perseguire i suoi ideali;non incline a seguire alcuna possibilità che le possa far cambiare idea nel suo stile di comportamento. Sembra così lontana dal carattere di Hubbell, eppure tanto affascinata, anche perchè quest'ultimo si rivela uno scrittore di talento.Contrariamente,forse, anche alle aspettative di lui,Katie diventa la sua compagna fidata.
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"You never quit", "Tu non molli mai"; sono le parole con cui Hubbell Gardiner, il personaggio maschile principale, si rivolge in alcuni momenti del film alla presidentessa militante comunista Katie.Katie Moroski(interpretata da Barbra Streisand)è un personaggio originale che non lascia traccia di sdolcinature.ha una forte personalità; Impegnata politicamente, imperterrita nel perseguire i suoi ideali;non incline a seguire alcuna possibilità che le possa far cambiare idea nel suo stile di comportamento. Sembra così lontana dal carattere di Hubbell, eppure tanto affascinata, anche perchè quest'ultimo si rivela uno scrittore di talento.Contrariamente,forse, anche alle aspettative di lui,Katie diventa la sua compagna fidata.Ma lo stile ed il modo di concepire la vita sembra incidere fortemente, tanto da portare alla rottura della storia d'amore tra i due personaggi.Eppure, da spettatrice, questa mi è sembrata una delle più belle storie raccontate sul grande schermo;mai banale,con dei sentimenti forti che traspaiono oltre il video,resi ancora più intensi dalla splendida colonna sonora cantata dalla protagonista.nell'ultima scena, Hubbell, nel riincontrare Katie,ripete appunto "You never give up";anche se si rende conto proprio in quel momento di aver perso per sempre quella donna tanto in gamba che era stata nel passato la sua meravigliosa compagna.
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f.vassia 81
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giovedì 22 luglio 2010
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storia di un rapporto tumultuoso
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Vent'anni di storia del rapporto (all'insegna di amore, odio, fastidio, paura) tra l'americano medio (di buona estrazione socio-culturale) e l'attivismo politico idealista-progressista incarnato con grinta dal personaggio della Streisand. Pollack gestisce con classe, dirigendo magnificamente gli attori, e può contare su una fotografia espresiva al punto giusto. Tra le cose migliori certamente i dialoghi, sempre intelligenti e mai banali. Forse un'opera un tantino troppo intellettualistica in certi punti, ad esempio quando parla della Hollywood maccartista, ma comunque importante e mai superficiale.
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great steven
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giovedì 9 maggio 2019
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un amore complesso per via della politica.
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COME ERAVAMO (USA, 1974) di Sydney Pollack. Con Barbra Streisand, Robert Redford, Patrick O'Neal, Viveca Lindfors, Bradford Dillman, Lois Chilles, James Woods
A inizio Anni Quaranta, l’attivista e studentessa Katie Morosky si batte e tiene comizi fuori dalla sua università affinché riesca a convincere i suoi coetanei e colleghi che gli Stati Uniti non devono entrare in guerra, ma mantenere il fronte pacifista senza interventi militari. Fra i ragazzi che la ascoltano deridendola e tacciandola come un’invasata, c’è l’atleta Hubbell Garnier, con uno spiccato talento per la scrittura di racconti e romanzi, inizialmente ispirato dalle storielle sciocche sui personaggi politici del tempo, ma poi affascinato dalla personalità combattiva ed energetica di Katie.
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COME ERAVAMO (USA, 1974) di Sydney Pollack. Con Barbra Streisand, Robert Redford, Patrick O'Neal, Viveca Lindfors, Bradford Dillman, Lois Chilles, James Woods
A inizio Anni Quaranta, l’attivista e studentessa Katie Morosky si batte e tiene comizi fuori dalla sua università affinché riesca a convincere i suoi coetanei e colleghi che gli Stati Uniti non devono entrare in guerra, ma mantenere il fronte pacifista senza interventi militari. Fra i ragazzi che la ascoltano deridendola e tacciandola come un’invasata, c’è l’atleta Hubbell Garnier, con uno spiccato talento per la scrittura di racconti e romanzi, inizialmente ispirato dalle storielle sciocche sui personaggi politici del tempo, ma poi affascinato dalla personalità combattiva ed energetica di Katie. Quando si lasciano nel 1940, lui ha al suo attivo una prima pubblicazione letteraria e lei una partecipazione assidua alle edizioni di un quotidiano anti-fascista e ad un’importante trasmissione radiofonica locale. Cinque anni dopo, si ritrovano in un night-club. Lui è ubriaco e, quasi senza accorgersene, rimane a dormire a casa di lei. Fra i due nasce spontaneo un rapporto d’amore che conduce a un fidanzamento. Ma la relazione viene resa complicata dal comportamento di Katie: il suo impegno e la sua passione per la politica sono tali da esautorare la sua capacità di pensare a qualunque cosa che sia più leggera, così come la sua intolleranza verso chi disprezza gli aspetti più rilevanti della vita socio-politica del proprio Paese la porta sovente a scontri e diverbi, mentre Hubbell, molto più affabile e accomodante, sa apprezzare i divertimenti e le occasioni di svago che i giorni che passano offrono. L’itinerario della coppia segue le vicende statunitensi di volta in volta: la guerra civile spagnola, Pearl Harbor, la morte del Presidente Roosevelt, la "caccia alle streghe" anti-comunista e la campagna contro le armi nucleari. Dopo che Katie ha svelato al compagno di essere incinta, va a Washington per un ulteriore comizio, dove però si scatena un tafferuglio coi manifestanti contrari al convegno e in tale occasione le divergenze che creano attrito fra Hubbell e Katie esplodono definitivamente. Ciò costerà la loro separazione. Si rincontrano di nuovo qualche tempo dopo, entrambi risposati con altri, mentre lei sta distribuendo, come sua abitudine, volantini per sostenere l’ennesima causa. Riconoscono di essersi amati nonostante le impervie asperità che han macchiato il percorso dei loro sentimenti e gli amici invadenti che han sempre cercato di mettere in mezzo le loro opinioni insensate. Primo film statunitense che ha per protagonista una comunista e dove si parla esplicitamente dei Dieci di Hollywood. Tratto dal romanzo di Arthur Laurents. Non sempre le intenzioni della sceneggiatura, di cui si occupò lo stesso Laurents, coincidono con quelle del regista, un S. Pollack in forma ma con lo sguardo un po’ disorientato: prolissità, stridori, squilibri. Caso raro di una pellicola hollywoodiana in cui i problemi di due fidanzati hanno un’origine politica. Complessa alchimia fra Redford e Streisand: lui sembra che non reciti, lei recita troppo. Ebbe numerosi guai di censura e autocensura cui si dovette rimediare con numerosi tagli. È una di quelle opere cinematografiche che sono vive anche per merito dei loro scompensi. Per fortuna, il discorso di base sull’importanza della Storia sta in piedi senza nessuna retorica e si regge autonomamente schivando con abilità la demagogia. Com’è presumibile, le scene migliori appartengono ai vivaci duetti Redford-Streisand, ma si difendono bene pure le sequenze che ritraggono gli ampi locali da ballo d’un’epoca passata che non nasconde il suo fascino e gli svariati incontri con gli amici che assurgono a tripudi di beata ignoranza e smaccata faciloneria. Sa suscitare nello spettatore non americano la voglia di aver vissuto quei tempi per comprendere cosa sperimentarono coloro che si videro cambiare il mondo davanti e dovettero regolarsi di conseguenza, il che fu tutt’altro che elementare e richiese quella forza d’animo indefessa e incorruttibile incarnata dal personaggio focoso di Streisand. Due Oscar: colonna sonora di Marvin Hamlisch e canzone originale (The Way We Were), interpretata dalla stessa Streisand. Nella prima parte, in un veloce cameo, appare un giovane J. Woods, che sfonderà dieci anni dopo con C’era una volta in America di Sergio Leone.
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francescaromanacerri
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martedì 29 agosto 2017
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perfetto
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Questo film nonostante pare che sia stato ridotto risulta ai miei occhi e sopratutto al mio animo perfetto. E vado a spiegarne il perchè. Lungi dall'essere stereotipato esso coglie due tipi di persona esistenti che generalmente si attraggono in virtù della loro diversità l'iedalista e il realista. Tuttavia la profonda storia d'amore pur con le sue contraddizioni interne comincia a cedere dove inizia a emergere una diversa scala valoriale; E' significativa la scena in cui la Streisan dice "noi siamo i nostri valori" e Retford scaraventa qualcosa a terra....Lei è idealista crede nella lotta per cambiare il mondo, è una compagna vera, è una comunista che agisce con questo proposito e vuole che il suo compagno sia migliore perchè crede nel potenziale del suo uomo anche se lui più volte le rimarca che questa battaglia continua lo sfianca.
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Questo film nonostante pare che sia stato ridotto risulta ai miei occhi e sopratutto al mio animo perfetto. E vado a spiegarne il perchè. Lungi dall'essere stereotipato esso coglie due tipi di persona esistenti che generalmente si attraggono in virtù della loro diversità l'iedalista e il realista. Tuttavia la profonda storia d'amore pur con le sue contraddizioni interne comincia a cedere dove inizia a emergere una diversa scala valoriale; E' significativa la scena in cui la Streisan dice "noi siamo i nostri valori" e Retford scaraventa qualcosa a terra....Lei è idealista crede nella lotta per cambiare il mondo, è una compagna vera, è una comunista che agisce con questo proposito e vuole che il suo compagno sia migliore perchè crede nel potenziale del suo uomo anche se lui più volte le rimarca che questa battaglia continua lo sfianca. Ma d'altra parte lui è affascinato dalla grinta di lei, grinta che a lui manca poichè egli da realista sà che dovrà cedere a compromessi con il mondo .
Scoppia il contrasto vero quando entrambi si accorgono che l'altro non può cambiare e quando l'idealismo di lei rischia di comprometterela carriera di lui. Allora scatta il tradimento di lui con la pallida figura del suo amore giovanile una piccola borghese senza grandi pretese. La storia va avanti ma l'entusiasmo non è più lo stesso e quando si ricontreranno dopo anni lei sarà in piazza a dare i volantini e lui sarà al braccio di una donna con il viso borghese simile al suo amore giovanile e con una carriera in mano nella tv di stato. Così va la vita, si può amare tanto la diversità, si può non sapendo amare cercare di cambiare l'altro, si può rimanere fedeli a se stessi e una volta divisi seguire il proprio destino, si può nel ricontrarsi provare ancora un magone che si riproverà sempre quando c'è stata la dimensione dell'Incontro e dell'Amarsi; Ma alla fine NOI SIAMO I NOSTRI VALORI.
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elgatoloco
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domenica 25 febbraio 2018
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capolavoro senza se e senza ma
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Capolavoro assoluto, questo"The Way We Were"(1973, Sidney Pollack), con interpreti strepitosi, come Redford e la Streisand, dove quest'ultima finalmente esibisce la sua bellezza, esibendo anche sine ulla cura il suo naso, il suo combattivo ebraismo, che la porterà a scrivere, dirigere, interpretare dieci anni dopo"Yentl", ma anche Viveca Lindfors, Patrick O'Neal, Bradford Dillman e altri/e, dove ogni batter di ciglia, ogni "stormir di guance", ogni movimento facciale e ogni minimo accenno di mimica e di gestualità, ma anche i silenzi sono iper-espressivi, carichi di significati e di produzione di senso, c'è lo straordinario rapporto presente-passato(anni Settanta versus anni dell'immediato dopoguerra e della"caccia alle streghe"maccartista, ossia dell'anticomunismo fanatico a Hollywood ma invero per ogni dove)senza trucchi, flash-backs e altro, in una comparazione perfetta e decisamente riuscita, dove la storia USA(in realtà mondiale)e la persecuzione anticomunista negli States(per chi crede ancora incondizionatamente alla"great America")viene descritta senza mezzi termini e spiegata in modo completo.
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Capolavoro assoluto, questo"The Way We Were"(1973, Sidney Pollack), con interpreti strepitosi, come Redford e la Streisand, dove quest'ultima finalmente esibisce la sua bellezza, esibendo anche sine ulla cura il suo naso, il suo combattivo ebraismo, che la porterà a scrivere, dirigere, interpretare dieci anni dopo"Yentl", ma anche Viveca Lindfors, Patrick O'Neal, Bradford Dillman e altri/e, dove ogni batter di ciglia, ogni "stormir di guance", ogni movimento facciale e ogni minimo accenno di mimica e di gestualità, ma anche i silenzi sono iper-espressivi, carichi di significati e di produzione di senso, c'è lo straordinario rapporto presente-passato(anni Settanta versus anni dell'immediato dopoguerra e della"caccia alle streghe"maccartista, ossia dell'anticomunismo fanatico a Hollywood ma invero per ogni dove)senza trucchi, flash-backs e altro, in una comparazione perfetta e decisamente riuscita, dove la storia USA(in realtà mondiale)e la persecuzione anticomunista negli States(per chi crede ancora incondizionatamente alla"great America")viene descritta senza mezzi termini e spiegata in modo completo. Ma è film sull'amore, sulla difficoltà di comunicare(l'impossibilità di trovare un senso comune all'agire e prima ancora al pensare, con i due amanti che finiscono quasi per essere le famose"rette parallele"della geometria euclidea, che non s'incontrano mai), sul cinema, sul rapporto letteratura-cinema e molto altro ancora, non come si suol dire ma come è veramente... Da vedere in ogni modo, anche rinunciando ad altri impegni, bypassando altro e facendone a meno.In breve un film come non se ne vedono più e non solo"perché si è già visto tutto", formula comunque inefficace... El Gato
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elgatoloco
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lunedì 23 marzo 2020
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un quarto di secolo attraverso una love story
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in"The Way We Were"(1973, Sidney POllack, da un romanzo di Arthur Laurents, anche sceneaggiatore)una rappresentazione filmica di un quarto di sceolo di storia degli USA (e non solo, dato che non esiste una"storia locale" nel 1900, in specie non esiste per una superpotenza mondiale come gli USA)attrraverso una molto tormentata e per nulla"facile"(anzi)storia d'amore tra due studenti, poi scrittori, schierati anche politicamente su fronti diversi(lei comunista, pacifista, ebreo, lui biondo,"arianO", politicamente disinteressato o quasi, a tratti"quaunquista di destra")daglli anni precedenti la Seconda Guerra Mondiale ai primi Sixties, al periodo immediatamente successivo al superamento della fase più dura del"maccartismo"(da Joseph MCCarthy, senatore repubblicano fanatico, che vedeva"rosso dappertutto", spesso anche proprio dove questo non c'era).
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in"The Way We Were"(1973, Sidney POllack, da un romanzo di Arthur Laurents, anche sceneaggiatore)una rappresentazione filmica di un quarto di sceolo di storia degli USA (e non solo, dato che non esiste una"storia locale" nel 1900, in specie non esiste per una superpotenza mondiale come gli USA)attrraverso una molto tormentata e per nulla"facile"(anzi)storia d'amore tra due studenti, poi scrittori, schierati anche politicamente su fronti diversi(lei comunista, pacifista, ebreo, lui biondo,"arianO", politicamente disinteressato o quasi, a tratti"quaunquista di destra")daglli anni precedenti la Seconda Guerra Mondiale ai primi Sixties, al periodo immediatamente successivo al superamento della fase più dura del"maccartismo"(da Joseph MCCarthy, senatore repubblicano fanatico, che vedeva"rosso dappertutto", spesso anche proprio dove questo non c'era).Narrativamente "pulito"(ossia senza movimenti di macchina particolari), senza l'accentuazione deisalti-cambi temporali, "The Way Were"è anche naturalmente il"trionfo"della coppia Streisand(premiata anche perl'interpretazione straordinaria della canzone del titolo, di Marvin Hamlish)-Redford, ma con il concorso di vari/e altri/e interpreti dalle qualità straordinarie, come Viveva Lindfors, Ptrick O'Neal per fare solo due nomi, è anche, al tempo stesso, il trionfo di un cinema che si voleva"artigianale"(ma il termine non dovrebbe avere una connotazione negativa, visto che la grande arte rinascimentale, per esempio, nasce nella botteghe ed è difficile da descrivere senza porre il dsicrimine arte/artigianato, ma nel senso che l'arte nasce dall'artigianato...)e che spesso si considera ancora tale, ma che qui attinge una dimensione "totale", in qualche modo. Chiaro che il cinema e in particolare un film da solo non"fa la storia", ma dovrebbe(potrebbe essere un grande incentivo a studiarla, ad approfondirla e in questo senso"The Way We Were"rimane un caposaldo, forse anche più della famosa"Corazzata Potemkn"...proprio per la capacità di mostrare periodi diversi della storia degli States... El Gato
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luca scial�
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venerdì 15 agosto 2014
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tra il romantico e il politico
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Una storia d'amore travagliata tra due giovani agli antipodi, tra la fine degli anni '30 e gli anni '50, quando in America il dibattito politico si fece serrato, influenzato soprattutto dal famigerato "pericolo sovietico". Trasposizione di un omonimo romanzo di Arthur Lorents, questa commedia riesce a malapena a solleversi oltre una spanna rispetto alle solite commedie romantiche e smielatiche stile americano. I due "pezzi da 90" Streisand-Redford salvano il salvabile, dando un tocco in più a una storia fortemente stereotipata ma anche in fondo volutamente. Non mancano momenti emozionanti, ai quali fanno però da contraltare passaggi striminziti e frettolosi, dovuti a una riduzione drastica della durata, da 200 minuti a meno di due ore.
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Una storia d'amore travagliata tra due giovani agli antipodi, tra la fine degli anni '30 e gli anni '50, quando in America il dibattito politico si fece serrato, influenzato soprattutto dal famigerato "pericolo sovietico". Trasposizione di un omonimo romanzo di Arthur Lorents, questa commedia riesce a malapena a solleversi oltre una spanna rispetto alle solite commedie romantiche e smielatiche stile americano. I due "pezzi da 90" Streisand-Redford salvano il salvabile, dando un tocco in più a una storia fortemente stereotipata ma anche in fondo volutamente. Non mancano momenti emozionanti, ai quali fanno però da contraltare passaggi striminziti e frettolosi, dovuti a una riduzione drastica della durata, da 200 minuti a meno di due ore. Poteva essere insomma un C'eravamo tanto amati all'americana, ma è stato ridotto a poco più di una commedia per romanticoni.
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