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mercoledì 12 luglio 2006
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sayuri, la geisha leggendaria dagli occhi blu.
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Drammatica e intensa è la storia di Chiyo, il mondo presentato, e visto dagli occhi di una geisha, occhi non proprio normali direi, ma del color della pioggia e dall'emozionante capacità di suscitare nello spettatore i sentimenti più complicati. Rob Marchall innaugura con questo film la stagione dedicata ai misteri dell'oriente e infrange così uno dei miti più segreti e custoditi: la vita di una geisha! Questi personaggi, al contempo innocenti e seducenti, incarnano nella tradizione giapponese un omaggio galante all'arte e alla natura, alla bellezza e all'armonia, e nell'immaginario collettivo sono venerati come le"Uri dell'estremo est". Ma c'è ancora un'altra faccia di queste bambole di porcellana, che riflette dietro la maschera di cera, la solitudine e la sofferenza di donne come le altre, che nel loro destino non hanno trovato l'alternativa dei cari affetti, e che nel loro sorriso no, celano forse il più inquietante dei passati che si possa mai immaginare!Altro che il bozzo misterioso dipinto da Leonardo e leggermente accennato sulla celeberrima Gioconda; lo stato d'animo di una geisha non può mai trasalire ed esprimersi ed è per questo che gli occhi di Sayuri tanto ci commuovono e ci fanno sospirare, sembra quasi di osservare la più deliziosa creatura della terra, orrendamente piegata in un destino che non le darà mai niente in cambio dei suoi meriti! Dietro quel pallore cereo dipinto sul volto e quel frusciare ondeggiante di stoffe e kimono vari, una donna piange ed è completamente sola.
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Drammatica e intensa è la storia di Chiyo, il mondo presentato, e visto dagli occhi di una geisha, occhi non proprio normali direi, ma del color della pioggia e dall'emozionante capacità di suscitare nello spettatore i sentimenti più complicati. Rob Marchall innaugura con questo film la stagione dedicata ai misteri dell'oriente e infrange così uno dei miti più segreti e custoditi: la vita di una geisha! Questi personaggi, al contempo innocenti e seducenti, incarnano nella tradizione giapponese un omaggio galante all'arte e alla natura, alla bellezza e all'armonia, e nell'immaginario collettivo sono venerati come le"Uri dell'estremo est". Ma c'è ancora un'altra faccia di queste bambole di porcellana, che riflette dietro la maschera di cera, la solitudine e la sofferenza di donne come le altre, che nel loro destino non hanno trovato l'alternativa dei cari affetti, e che nel loro sorriso no, celano forse il più inquietante dei passati che si possa mai immaginare!Altro che il bozzo misterioso dipinto da Leonardo e leggermente accennato sulla celeberrima Gioconda; lo stato d'animo di una geisha non può mai trasalire ed esprimersi ed è per questo che gli occhi di Sayuri tanto ci commuovono e ci fanno sospirare, sembra quasi di osservare la più deliziosa creatura della terra, orrendamente piegata in un destino che non le darà mai niente in cambio dei suoi meriti! Dietro quel pallore cereo dipinto sul volto e quel frusciare ondeggiante di stoffe e kimono vari, una donna piange ed è completamente sola. I suoi occhi sono pieni di sfumature, sanno incantare e supplicare, comandare e riverire, ma sopra tutto si cela la rassegnata compassione di chi sa che tutto è ombra.Canta, danza, intrattiene certo, ma nella sua vita non c' è spazio per nient'altro. Il suo deve essere sempre un santuario intatto e il piacere della vita soltanto un evanescente bagliore confuso che lei stessa può solamente contemplare. Il sacrificio di una geisha deve essere totale, dalla sua vita stessa offerta alla mercè dei clienti,alle sue più intime aspirazioni; persino il suo più prezioso attributo,la verginità, viene contesa come indegno baratto al miglior offerente. La libertà resta soltanto un sogno lontano, una vuota visione notturna che di vero ha ben poco, e la verità un segreto insvelabile che non può essere rivelato ad alcuno. Nessuno può partecipare e conoscere il dolore di una geisha, sarebbe come profanare lo scrigno di un prezioso tesoro di cui non esiste una chiave, e nessuno può provare pietà per qualcosa che si ignora e che sembra mille anni lontano nel tempo e nello spazio!
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mavic
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giovedì 29 dicembre 2005
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il mondo perduto delle geishe
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La trasposizione di un romanzo in film è faccenda delicata, quando poi si tratta di un best seller come "Memorie di una geisha", libro assai amato di Arthur Golden, l'impresa rischia di diventare improba. Rob Marshall ci prova e riesce a tirar fuori dalle pagine stampate un film di grande fascino estetico, filologicamente corretto nell'assunto di base di ricreare l'atmosfera di una vita da geisha. Il monumentale tomo di Golden, ricco di metafore icastiche, viene prosciugato e sciolto nel film in una narrazione necessariamente più semplicistica, che tuttavia non fallisce nell’esibizione di bellezza connaturata all’ambiente delle geishe. Seguiamo così la storia di Chiyo, strappata agli affetti familiari e venduta in una okiya, la casa similcollegio dove si apprende l'arte della geisha, poi la vediamo trasformarsi, dopo tante angherie ed un paio di incontri fortunati, nella splendida Sayuri, la geisha più desiderata di Kyoto, e sappiamo che mai il suo cuore ha deviato dal sogno, accarezzato bambina, di conquistarsi il vero amore.
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La trasposizione di un romanzo in film è faccenda delicata, quando poi si tratta di un best seller come "Memorie di una geisha", libro assai amato di Arthur Golden, l'impresa rischia di diventare improba. Rob Marshall ci prova e riesce a tirar fuori dalle pagine stampate un film di grande fascino estetico, filologicamente corretto nell'assunto di base di ricreare l'atmosfera di una vita da geisha. Il monumentale tomo di Golden, ricco di metafore icastiche, viene prosciugato e sciolto nel film in una narrazione necessariamente più semplicistica, che tuttavia non fallisce nell’esibizione di bellezza connaturata all’ambiente delle geishe. Seguiamo così la storia di Chiyo, strappata agli affetti familiari e venduta in una okiya, la casa similcollegio dove si apprende l'arte della geisha, poi la vediamo trasformarsi, dopo tante angherie ed un paio di incontri fortunati, nella splendida Sayuri, la geisha più desiderata di Kyoto, e sappiamo che mai il suo cuore ha deviato dal sogno, accarezzato bambina, di conquistarsi il vero amore. Il film di Marshall ci racconta tutto questo, comprese le lotte intestine tra donne per la supremazia della casa, ed in più è un meraviglioso affresco di un mondo sempre più lontano e perduto, esteticamente perfetto e concluso nelle rigidità protocollari e nei riti necessari a preservarne l’alone di mistero e la fragile bellezza. Memorabili e di grande impatto visivo alcune sequenze, una su tutte, il balletto del debutto da geisha di Sayuri; e non passano inosservate neppure la perfezione dei dettagli nella ricostruzione del Giappone dell’epoca, cosa ancor più straordinaria se si pensa che il film è stato interamente girato in California, e la magnificenza dei costumi delle attrici nonché delle acconciature e del make up. Si obietterà che il risultato complessivo è un po’ freddo emotivamente, e che c’è una rappresentazione manieristica dell’Oriente, ma non si dimentichi che tali obiezioni venivano mosse già al romanzo di Golden, reo di aver osato descrivere un mondo troppo lontano dalla sensibilità occidentale e quindi non avvicinabile da uno scrittore “altro”. Persino la critica più volte ascritta al regista, di aver scelto un cast cinese per un film giapponese, risulta spuntata perché il risultato è più che soddisfacente: le tre star rappresentano al meglio i personaggi, la dolcezza e l’astuzia di Michelle Yeoh (Mameha), la grazia seducente di Zhang Ziyi (Sayuri), e la perfidia perfettamente incarnata dalla splendida Gong Li.
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oriente_express
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martedì 23 gennaio 2007
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memorie di un mondo tanto lontano quanto magico
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Memorie di una geisha e' un film bellissimo curato nei particolari che riesce magnificamente a portare sullo scermo la vita (piena di preparazioni e sacrifici) di una geisha, quello che era e che quello che doveva diventare. Tra conpetizione, gelosia e sentimento la protagonista principale Chiyo da povera bambina venduta dai genitori diventa una delle geishe piu famose di tutto il Giappone. E nonostante il film sia stato relizzato da un regista americano il risultato e' comunque perfetto a dispetto delle critiche ricevute. Favolose la fotografia, la scenografia e ovviamente le interpretazioni degli attori che danno il meglio di loro stessi. Un film che rispecchia in pieno il Giappone degli anni trenta durante e dopo la seconda guerra mondiale.
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Memorie di una geisha e' un film bellissimo curato nei particolari che riesce magnificamente a portare sullo scermo la vita (piena di preparazioni e sacrifici) di una geisha, quello che era e che quello che doveva diventare. Tra conpetizione, gelosia e sentimento la protagonista principale Chiyo da povera bambina venduta dai genitori diventa una delle geishe piu famose di tutto il Giappone. E nonostante il film sia stato relizzato da un regista americano il risultato e' comunque perfetto a dispetto delle critiche ricevute. Favolose la fotografia, la scenografia e ovviamente le interpretazioni degli attori che danno il meglio di loro stessi. Un film che rispecchia in pieno il Giappone degli anni trenta durante e dopo la seconda guerra mondiale. In una sola parola : film indimenticabile!
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sayuri san
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lunedì 9 gennaio 2006
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geisha...sì
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Il film è meraviglioso, pieno di sfaccettature e di magia, l'unica cosa che mi ha "dato fastidio" è che la parte della cattiva sia stata data a un'attrice di una bellezza surreale.Gong Li non è bella, è stupenda...cosa che mi ha fatto riflettere è la differenza di cultura che ha il Giappone, un Giappone che pochi conoscono, e che, personalmente, mi affascina.Ora sto leggendo anche il libro e voglio saperne di più
[+] graziosa attrice
(di nicolaus)
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wanny de gonzales
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martedì 16 maggio 2006
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"preziosissimo biglietto per il giappone anni 40"
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Film davvero bello.Durante le picevolissime e assolutamente scorrevoli due ore piene dell'ultima fatica di Marshall riusciamo assolutamente ad immergerci in quella che era lo società di un piccolo paese del Giappone durante la II Guerra Mondiale,prima che gli americani,mi sia concessa la battutta,civilizzassero e impiantassero con grande arroganza la loro cultura anche lì,distruggendo secoli e secoli di storia e per fortuna di intramontabile tradizione.Tornando al film,questo intensissimo percorso che lo spettatore ha la fortuna ed il privilegio di compiere accompagnato oltretutto da uno straordinario pathos è una grande e bellissima caratteristica del film perchè entare ed immedesimarsi in una realtà ed in un modo di vivere così diverso dal nostro è cosa affatto semplice per noi occidentali,e non solo.
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Film davvero bello.Durante le picevolissime e assolutamente scorrevoli due ore piene dell'ultima fatica di Marshall riusciamo assolutamente ad immergerci in quella che era lo società di un piccolo paese del Giappone durante la II Guerra Mondiale,prima che gli americani,mi sia concessa la battutta,civilizzassero e impiantassero con grande arroganza la loro cultura anche lì,distruggendo secoli e secoli di storia e per fortuna di intramontabile tradizione.Tornando al film,questo intensissimo percorso che lo spettatore ha la fortuna ed il privilegio di compiere accompagnato oltretutto da uno straordinario pathos è una grande e bellissima caratteristica del film perchè entare ed immedesimarsi in una realtà ed in un modo di vivere così diverso dal nostro è cosa affatto semplice per noi occidentali,e non solo......
forse lo è ancor di più per la popolazione stessa del Giappone di oggi.Attenzione:lo spaccato del mondo delle Geishe ,ivi ben ricostruito, si riferisce a quando questo ancora rappresentava un vero e proprio codice, modo di pensare,stile di vita segreto e delicato,che veniva bramosamente custodito e tramandato da "Madre" a "Figlia" prediletta della okya.Dietro la figura di una grande Geisha si nascondevano molti misteri, ed anche molti comportamenti ambigui, contraddittori, ma a mio avviso assolutamente eleganti ed affascinanti, tali da rappresentare sicuramente una vera e prorpria forma di arte, "sguainata" al momento opportuno come arma di seduzione letale. Ed ecco allora come riuscivano queste donne, di bellezza semplice ma dirompente, ad essere sempre in perfetto equilibrio tra la sobrietà e l'eccentricità, l'ingenuità
e la maliziosità. Erano dotate di una straordinaria pudicità, capace però, quando e se esse lo desideravano, di scatenare in tutto l'universo maschile
vortici di piacere immenso ma, nella maggior parte dei casi, solo immaginario. E non solo in uomini qualunque,ma anche e soprattutto in uomini illustri, nobili, potentissimi, capaci di scendere a qualunque compromesso, di arrivare ad annietare loro stessi,ad autodistruggersi,a desiderare di competere tra di loro mettendo in gioco somme spropositate di danaro pur di cogliere la donna così ardentemente desiderata nella loro ancora acerba intimità, per la primissima volta. Erano donne fatali,ammirate, stimate, temute da tutti. Ma non bisogna cadere in inganno: lunga e tortuosa è la strada che conduce una piccola fanciulla a diventare una grande Geisha; e anche che ciò accada,bisogna guardare queste donne con tenerezza, perchè pur raggiungendo il successo rimarranno sempre "vittime" di loro stesse, perchè impossibilitate ad amare liberamente ed a seguire le loro passioni, i loro istinti. Inoltre il periodo di formazione di una Geisha risulta essere pieno di scontri, umiliazioni, privazioni e soprattutto determinazione. Nella protagonista del film la forza per compiere questo cammino che "spirituale" è fornita e sospinta dall'amore puro per il direttore generale.Il film è di grande fattura,ottima regia,bravissimi gli attori, nipponici e non. Splendida la fotografia, affascinanti i costumi...ma...il finale è un pò dolciastro e quindi, anche se condotto con uno stile tale da non farlo risultare troppo scontato,rappresenta l'unica nota stonata del film, che ci lascia un lieve retrogusto "americaneggiante" che, personalmente in questa bella storia che solo la culura orientale ci può raccontare, avrei preferito non avere.
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maura
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domenica 8 gennaio 2006
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a volte c'azzeccano
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Non ho abbastanza elementi per fare una vera e propria recensione.. Devo dire che mi sono goduta lo spettacolo senza curarmi del backstage, e quindi dei vari "tratto da un bestseller", "girato in california", "attrici made in china e non in japan" eccetera.. Non che questo sia corretto o scorretto, ma per stavolta mi sono solo concessa un paio d'ore di cinema. Quindi non la tiro per le lunghe e dico semplicemente che ho molto gradito, e la regia americana non mi è dispiaciuta per niente, anzi: a mio avviso un regista giapponese l'avrebbe reso un pochino più lento, più ermetico..senz'altro sarebbe stato più degno, giocando in casa, ma (forse pecco di occidentalismo) meno accattivante ed emozionante.
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Non ho abbastanza elementi per fare una vera e propria recensione.. Devo dire che mi sono goduta lo spettacolo senza curarmi del backstage, e quindi dei vari "tratto da un bestseller", "girato in california", "attrici made in china e non in japan" eccetera.. Non che questo sia corretto o scorretto, ma per stavolta mi sono solo concessa un paio d'ore di cinema. Quindi non la tiro per le lunghe e dico semplicemente che ho molto gradito, e la regia americana non mi è dispiaciuta per niente, anzi: a mio avviso un regista giapponese l'avrebbe reso un pochino più lento, più ermetico..senz'altro sarebbe stato più degno, giocando in casa, ma (forse pecco di occidentalismo) meno accattivante ed emozionante. Stavolta mi tocca dire che gli usa a volte c'azzeccano.. Davvero bravo il regista, ma ormai è già stato detto tutto: il fascino di quel mondo (per fortuna) lontano, i colori, le musiche, la bellezza imperante e protagonista assoluta.. Insomma, mi è piaciuto molto, anche l'inaspettato happy ending, unico elemento troppo americano.
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simonepegg
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venerdì 6 aprile 2012
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poetico
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Film davvero molto poetico,somigliante più ad un quadro in movimento che ad un normale "movie"
Le recitazioni di tutto il cast sono ottime,le musiche perfette,le immagini e la fotografia da oscar(e appunto ha vinto l'oscar xD ),la storia,anche se abbastanza lenta nello svolgersi,è davvero coinvolgente ed emozionante.
Un film che consiglio a tutti,davvero un piccolo capolavoro!
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alberto86
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sabato 11 febbraio 2006
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un giappone così...americano!
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Stranamente questa è la seconda recensione che dedico al film di Rob Marshall "Memoirs of a Geisha",che,con mia grande sorpresa,si è aggiudicato ben 5(o forse 6)candidature agli oscar 2006,anche se probabilmente non tutte meritatissime.Di certo le nominations non hanno incluso le categorie principali, ma hanno invaso quelle tecniche,forse soprattutto per merito della fastosa mega-produzione spielbergiana e della colonna sonora del rinomato,nonchè fido collaboratore di Spielberg,John Williams,già vincitore del Golden Globe.Premetto che "Memorie di una geisha"è un film ben fatto:raffinato,elegante,curatissimo nelle scenografie,nei costumi e nella ricostruzione dell'epoca e del teatro della vicenda.
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Stranamente questa è la seconda recensione che dedico al film di Rob Marshall "Memoirs of a Geisha",che,con mia grande sorpresa,si è aggiudicato ben 5(o forse 6)candidature agli oscar 2006,anche se probabilmente non tutte meritatissime.Di certo le nominations non hanno incluso le categorie principali, ma hanno invaso quelle tecniche,forse soprattutto per merito della fastosa mega-produzione spielbergiana e della colonna sonora del rinomato,nonchè fido collaboratore di Spielberg,John Williams,già vincitore del Golden Globe.Premetto che "Memorie di una geisha"è un film ben fatto:raffinato,elegante,curatissimo nelle scenografie,nei costumi e nella ricostruzione dell'epoca e del teatro della vicenda.Forse però è un film un po'troppo "made in USA",che segue la falsariga di quei drammoni in salsa esotica che tanto piacciono agli americani.Ed in effetti lo sguardo di Marshall sul Giappone alla luce del secondo conflitto mondiale,così seducente ed onirico,con le sue geishe,i loro amori taciuti e le loro ripicche,è americano fino al midollo e per questo,forse,non del tutto sincero."Memorie di una geisha"è sì un buon prodotto,apprezzabilissimo a livello tecnico ed artistico,ma anche furbetto quanto basta,con tutti i suoi percettibili accorgimenti atti a intrattenere e affascinare un pubblico di americani esterofili.Con questo,però,non voglio abbattere una pellicola che,sebbene sarebbe stata forse ancor più apprezzabile se diretta da un regista orientale,sicuramente ha il merito,non di certo poco rilevante,di riuscire a tenere desto lo spettatore per circa 2 ore e mezzo,senza annoiare nè irritare.Alla luce di queste personali considerazioni,confermo le mie 3 stelle,anche se forse 2 stelle e mezzo sarebbero già più che sufficienti.
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danima
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mercoledì 18 gennaio 2006
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zuccà
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fotografia magica, particolari e atmosfere curate, in perfetta linea con lo stile giappo, l'unica cosa strana è l'età dell'uomo d'affari amato da Sayuri...mentre lei da bambina diventa una splendida donna...per lui il tempo sembra non passare mai! Bello il confronto tra il mondo giappo e americano, sottolineato dalla storia dell'amica geisha Zucca(?)...anche una donna meno bella e affascinante riescie a trovare un proprio "mercato"...bravo il regista che ha saputo essere critico vs la sua cultura.voto9
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dany/joker
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sabato 30 aprile 2011
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davvero un gran bel film
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Non sarà un capolavoro della cinematografia nipponica, certo, ma è davvero un gran bel film, con una regia molto attenta a scenografie, fotografia (allucinante: vedere la scena del ballo della gaisha per capire!), trama e recitazione degli attori; un film che ha meritato i 3 premi Oscari ricevuti e tutti gli altri premi vinti; un piccolo/grande affresco della vita non semplice delle geishe; colonna sonora fantastica e finale davvero commovente. Da non perdere!
Voto: 3,5/5
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