parpignol
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domenica 9 febbraio 2014
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un film di evasione e di invasione...
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Possiamo dire che è un’accozzaglia disgustosa di luoghi comuni, volgarità sottili e assurde e improponibili goliardie. La protagonista, Frances, donna americana (divorziata, ovviamente!) acquista una sontuosa casa a Cortona, in Toscana (tanto si sa, le case in Italia non sono per gli Italiani...), si affida dunque ad una scalcinata ed odiosa squadra di immigrati polacchi carpentieri per le ristrutturazioni necessarie. La gente del luogo è eccentrica in maniera disgustosamente esponenziale, e ciò fa apparire l’americana la donna migliore di tutte, perfino in bellezza. Tale particolarità si accentua ancor più quando entra in scena un’altra attrice, una bionda vecchia e brutta che si diverte a fare la giovincella di felliniana memoria, esibizionista e filosofeggiante, in un trionfo di goliardico sofismo commisto ad un’intollerabile approssimazione estetica.
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Possiamo dire che è un’accozzaglia disgustosa di luoghi comuni, volgarità sottili e assurde e improponibili goliardie. La protagonista, Frances, donna americana (divorziata, ovviamente!) acquista una sontuosa casa a Cortona, in Toscana (tanto si sa, le case in Italia non sono per gli Italiani...), si affida dunque ad una scalcinata ed odiosa squadra di immigrati polacchi carpentieri per le ristrutturazioni necessarie. La gente del luogo è eccentrica in maniera disgustosamente esponenziale, e ciò fa apparire l’americana la donna migliore di tutte, perfino in bellezza. Tale particolarità si accentua ancor più quando entra in scena un’altra attrice, una bionda vecchia e brutta che si diverte a fare la giovincella di felliniana memoria, esibizionista e filosofeggiante, in un trionfo di goliardico sofismo commisto ad un’intollerabile approssimazione estetica. Il risultato è qualcosa di sconcio e rivoltante oltre ogni umana immaginazione. Ciò che continua però a martellare nella mente dello spettatore accorto, è che tutta la strana gente che ruota attorno alla protagonista dovrebbe rappresentare gli Italiani, e credetemi, ci rappresenta proprio male. Successivamente l’americana incontrerà Raoul Bova a Roma, il qual garzoncello avrà (ovviamente) macchina lussuosa e casa a Positano… Dopo un flirt alquanto discutibile essi si lasceranno con buona pace dell’intollerabile luogo comune dell’Italian Latin Lover, mentre intanto a Cortona sembra che questo principio sia addirittura ribaltato, in quanto uno dei muratori polacchi intende accasarsi con una ragazza Italiana del luogo, contro il parere della di lei famiglia e Frances stessa incontrerà un conterraneo americano, Ed, il quale ovviamente sarà l’uomo della sua vita. Al termine di quest’insieme indefinito ed indefinibile di brutture (vi assicuro che ce n’erano a iosa, ben oltre il poco che ho potuto includere in questo stringato sunto), resta una situazione che non può lasciare nell’animo dello spettatore una certa amarezza e disgusto. A conti fatti c’è un’americana con un conterraneo che spadroneggia in una Toscana dipinta come un parco giochi per stranieri, una ragazza italiana che sposa un polacco qualunque, contro il volere della famiglia, e soprattutto solo per discutibili motivi estetici (i due infatti copulano per tutto il film, non si vedono fare altro). Ogni italico rappresentante fa davvero una magra figura al cospetto degli stranieri, americani o polacchi che siano; non c’è senso della misura e del rispetto, qualsiasi cosa il regista abbia voluto comunicare con questo filmetto risulta essere inconsciamente anti-italiano. La protagonista, un’ignorante (perché dimostra di avere cultura nulla) americana, è posta in risalto sempre e comunque, e soprattutto è nella totale incapacità di apprezzare ogni cosa made in Italy, le tradizioni e la religiosità, la casa stessa che ha acquistato, i lavoratori italiani, gli amanti italiani, e persino Positano, la divina perla della Costiera Amalfitana, è sminuita, quasi un pallido sfondo agli occhi della sprezzante e insulsa protagonista.
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(di anitalara)
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alberto
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giovedì 26 luglio 2007
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un film semplice per aiutarci a ricordare l'italia
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Sotto il sole della Toscana ha una trama banale, piena di luoghi comuni, ed in questo posso essere d’accordo con il vostro recensore, ma serviva, eccome !
Infatti sono rare le operazioni cinematografiche che hanno il coraggio di “Tornare alla origini” raccontando con immediatezza il potenziale straordinario di paesaggio, cultura e cucina che rendono l’Italia (e, nella specie, le sue regioni centrali) uniche al mondo.
Noi italiani non ne avremmo mai il coraggio, ci voleva un produzione Americana.
La confezione è estremamente curata e funziona stupendamente da “spot” turistico.. e che male c’è ? Siamo così abituati ad essere seduti su questa popò di roba che spesso ce ne dimentichiamo… invece tutti quei luoghi sono a portata di mano, con poche ore di macchina o di treno (specie se si abita nel centro Italia)
Gradevoli poi le citazioni, quelle scoperte di Fellini e quelle appena meno evidenti di “Camera con Vista” (il temporale, l’inseguimento dei corteggiatori per le vie di Roma).
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Sotto il sole della Toscana ha una trama banale, piena di luoghi comuni, ed in questo posso essere d’accordo con il vostro recensore, ma serviva, eccome !
Infatti sono rare le operazioni cinematografiche che hanno il coraggio di “Tornare alla origini” raccontando con immediatezza il potenziale straordinario di paesaggio, cultura e cucina che rendono l’Italia (e, nella specie, le sue regioni centrali) uniche al mondo.
Noi italiani non ne avremmo mai il coraggio, ci voleva un produzione Americana.
La confezione è estremamente curata e funziona stupendamente da “spot” turistico.. e che male c’è ? Siamo così abituati ad essere seduti su questa popò di roba che spesso ce ne dimentichiamo… invece tutti quei luoghi sono a portata di mano, con poche ore di macchina o di treno (specie se si abita nel centro Italia)
Gradevoli poi le citazioni, quelle scoperte di Fellini e quelle appena meno evidenti di “Camera con Vista” (il temporale, l’inseguimento dei corteggiatori per le vie di Roma).
Insomma non siamo davanti a Federico e ad James Yvory ma sono due ore gradevoli, liscie liscie ed a tratti emozionanti (come qnado la protagonista soffre pensando all’amore perduto) che ci ricordano che cosa c’è appena dietro le nostre finestre ed per il cui contenuto non saremo mai abbastanza grati alla natura ed ai nostri padri.
Godiamocelo e ben vengano altre operazioni di questo tipo (magari con i tedeschi o gli inglesi.. e, perché no, i francesi…..).
Alberto Capeccioni – 26/7/07
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luigi chierico
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venerdì 3 ottobre 2014
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gradevole
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Un film,per piacere,non deve essere necessariamente un capolavoro,deve essere gradevole,lasciarti qualcosa. Deve consentirti di uscire dal chiuso all’aperto col sorriso nel cuore e gli occhi al cielo,per cercare anche tu un cielo notturno illuminato da miliardi di stelle.
Non dar retta ai denigratori,vi sono tanti nemici in casa.
Diana Lane,nella parte di Francesca,lascia l’America per venire in Italia,in Toscana. È reduce da un fallimento amoroso.“I rimpianti sono una perdita di mpo,frammenti del passato che inibiscono il presente”le dice Katherine.Giunta nel nostro ”bel Paese là dove 'l sì suona”sorride,sorride sempre,è la giovane leopardiana Silvia: “beltà splendea negli occhi tuoi ridenti e fuggitivi,e tu,lieta e pensosa,il limitar di gioventù salivi”.
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Un film,per piacere,non deve essere necessariamente un capolavoro,deve essere gradevole,lasciarti qualcosa. Deve consentirti di uscire dal chiuso all’aperto col sorriso nel cuore e gli occhi al cielo,per cercare anche tu un cielo notturno illuminato da miliardi di stelle.
Non dar retta ai denigratori,vi sono tanti nemici in casa.
Diana Lane,nella parte di Francesca,lascia l’America per venire in Italia,in Toscana. È reduce da un fallimento amoroso.“I rimpianti sono una perdita di mpo,frammenti del passato che inibiscono il presente”le dice Katherine.Giunta nel nostro ”bel Paese là dove 'l sì suona”sorride,sorride sempre,è la giovane leopardiana Silvia: “beltà splendea negli occhi tuoi ridenti e fuggitivi,e tu,lieta e pensosa,il limitar di gioventù salivi”.Non ci sono più i grattaceli di New York,i casinò di Las Vegas,la popolosa Los Angeles,né la pericolosa Dallas;c’è un paesino italiano:Cortona con il suo verde,la sua campagna,i suoi fiori. Lì si respira un’aria di erba bagnata,di vigneti,di casolari,ma soprattutto di un rapporto interpersonale che soltanto noi italiani sappiamo offrire,a dispetto di chi mal ci rappresenta. Non siamo soltanto il Paese dei mandolini, della pizza e spaghetti, siamo il Paese della cultura e dell’arte,della generosità e dell’Amore. Se da una parte Raul Bova,nella parte di Marcello,rappresenta l’amante di una notte,Mario Monicelli,nella parte dell’anziano,rappresenta l’amore eterno,ed è al suo apparire e salutare,col cappello in mano,che alla fine Francesca,che non ha mai perso la sua innocenza infantile,applaude e fa un salto di gioia.
Forse qualcuno preferisce far vedere l’Italia della ‘ndrangheta calabrese delle “Anime nere”,o quella camorristica napoletana di “Gomorra”,o quella della mafia siciliana de “Il giorno della civetta”. Non si esporta la merce marcia.
Sotto il sole toscano lavorano tutti in armonia e rispetto,anche dello straniero giovane polacco,che Francesca prende a cuore. C’è forte il senso della famiglia dappertutto,Martini dirà a Francesca”….ma io non ho mai tradito mia moglie”.
C’è l’allegria e la festa di stare seduti a tavola,da buoni amici, a gustare pietanze che in nessuna parte del mondo si possono preparare alla stesso modo. In Toscana,come in Puglia e nel Lazio, solo a citarne alcune,si trovano piante aromatiche,selvatiche,dal un profumo cosi intenso che basta qualche foglia a darne un gusto speciale. Non c’è soltanto il pesto genovese col basilico (la pianta del re),non c’solo il limoncello di Positano o il Padre Peppe di Altamura. Ben venga quindi Audrey Wells a mostrare a noi e ai popoli infreddoliti del Nord Europa,dei 36 milioni di abitanti di Tokio,cosa significa gustare un buon pranzo in dolce armonia,accompagnato da un buon vino,servito in un calice,come a Francesca. A fare da cornice non c’ è bisogno di uno scenografo,c’è la natura,la grande bellezza di Roma,il mare,i fiori, i colori ed il calore di una splendida Positano, perché andare a Dubai o Miami? Certo la regia, affidata ad una donna,non si è fatta mancare proprio nulla per rappresentare l’Italia in tutta la sua grande bellezza,dal Duomo al campanile di Giotto a Firenze,dal monumento al Milite Ignoto di Roma, agli sbandieratori del palio di Siena, quindi perché mai ricusarla invece che ringraziarla? Grazie Audrey da parte mia e di tutti coloro che si sentono italiani come me,grazie Diane per averci insegnato,almeno per una sera, a sorridere alla vita che,come l’acqua dalla fontana,scorre veloce.chibar22@libero.it
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ghigo di roma
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sabato 28 luglio 2007
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morandini,vergogna! commenti un film senza vederlo
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Morandini, ma l'hai visto il film? Definisci Bova "indigeno", ma Raoul vi interpreta un napoletano, non un toscano! Per di piu' conosciuto a Roma! E tu prima hai solo parlato di Toscana! Non hai fatto riferimenti generici all'Italia, pertanto il tuo "indigeno" non puo' essere riferito a una generica italianita'!! Per quanti difetti possa avere il film, qui il problema e' la caduta del mito Morandini! Il re e' nudo: Morandini comemnta i film senza averli visti!
Il film e' comunque un lungo polpettone turistico infarcito dei luoghi comuni con cui gli americano vedono l'Italia. Le scene "turistiche" girate a Piazza Grande di Montpulciano ricordano piu' "La ragazza del Palio" (che pero' rimane un cult!) che non la vera e affascinante storia di Iris Origo in Val d'Orcia! Leggetela! Leggete
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Morandini, ma l'hai visto il film? Definisci Bova "indigeno", ma Raoul vi interpreta un napoletano, non un toscano! Per di piu' conosciuto a Roma! E tu prima hai solo parlato di Toscana! Non hai fatto riferimenti generici all'Italia, pertanto il tuo "indigeno" non puo' essere riferito a una generica italianita'!! Per quanti difetti possa avere il film, qui il problema e' la caduta del mito Morandini! Il re e' nudo: Morandini comemnta i film senza averli visti!
Il film e' comunque un lungo polpettone turistico infarcito dei luoghi comuni con cui gli americano vedono l'Italia. Le scene "turistiche" girate a Piazza Grande di Montpulciano ricordano piu' "La ragazza del Palio" (che pero' rimane un cult!) che non la vera e affascinante storia di Iris Origo in Val d'Orcia! Leggetela! Leggete Iris Origo se vi affscinano le storie di awericani trapiantati in Italia!!!! Mi ringrazierete!
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