calime
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venerdì 17 febbraio 2006
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da rivedere più volte
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Bello vederlo, spettacolare rivederlo.
La trama semplice viene trattata in modo molto originale. Di un delicato romanticismo, non scade mai nella stucchevolezza. Fantastiche le citazioni cinematografiche e la Mole che fa la sua bella figura. Un film che nel suo piccolo ti fa venir voglia di apprendere qualcosa di più sul cinema, che riesce ad intenerire e divertire.
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woody62
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sabato 8 agosto 2020
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storie d''amore di giovani infelici a torino
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Davide Ferrario cinefilo, prima che regista, realizza un film per cinefili tutto incentrato sul Museo del Cinema all'interno della Mole Antonelliana a Torino e nel quartiere malfamato della Falchera. Lì si intrecciano le storie dei tre giovani protagonisti: l'enigmatico e solitario Martino, guardiano notturno del Museo, l'insoddisfatta Amanda, impiegata in un fast food e fidanzata con Angelo, ladro d'auto di mezza tacca, accompagnato da un paio di amici balordi. Il film è un lungo flash back che inizia con Angelo ferito nella notte e la voce narrante di Silvio Orlando che accompagna lo spettatore fino alla fine.
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Davide Ferrario cinefilo, prima che regista, realizza un film per cinefili tutto incentrato sul Museo del Cinema all'interno della Mole Antonelliana a Torino e nel quartiere malfamato della Falchera. Lì si intrecciano le storie dei tre giovani protagonisti: l'enigmatico e solitario Martino, guardiano notturno del Museo, l'insoddisfatta Amanda, impiegata in un fast food e fidanzata con Angelo, ladro d'auto di mezza tacca, accompagnato da un paio di amici balordi. Il film è un lungo flash back che inizia con Angelo ferito nella notte e la voce narrante di Silvio Orlando che accompagna lo spettatore fino alla fine. Dopo un furioso litigio con il datore di lavoro che ferisce con l'olio bollente, Amanda fugge dalla polizia e si nasconde nel museo, dove Martino la ospita. La ragazza si accorge ben presto che il giovane andava al fast food solo per vederla ed ogni dubbio sparisce quando Martino, regista dilettante, le mostra un breve film ove lei risulta protagonista inaspettata, con inquadrature rubate per strada o al lavoro, inframmezzate da citazioni di film antichi del cinema muto. Tra i due nasce una strana storia d'amore che si complica quando Amanda torna da Angelo e si accorge di non saper scegliere tra i due. Per un po' proveranno un difficile menage a trois, destinato a finire quando Amanda sceglie Martino e Angelo si consola con la coinquilina di Amanda, la bionda sciampista Barbara; ma anche questo rapporto finirà presto e male come si capirà alla ripresa della scena iniziale. Opera interessante, pluripremiata dalla critica e amata dal pubblico, ove Ferrario propone una narrazione originale e asciutta, che spazia dal fascino e dalla magia del Museo del Cinema, allo squallore della periferia torinese, grazie anche alla splendida fotografia di Dante Cecchin. Emerge in particolare la figura di Martino, taciturno e solitario, che ha qualche rapporto solo con il nonnno, a pesca sul Po e il cugino meridionale. La sua ossessione per le riprese della realtà con una vecchia cinepresa a manovella ha molto in comune con il personaggio di Ricky Fitts - l'attore Wes Bentley - il giovane pusher vicino di casa di Kevin Spacey in American Beauty. Ottime le interpretazioni di Pasotti/Martino, di Troiano/Angelo e di Inaudi/Amanda al suo debutto cinematografico.
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jonny merenda
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domenica 29 maggio 2005
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bello a metà
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Magnificamente fotografato e splendidamente commentato dalla colonna sonora è un film girato e raccontato in modo davvero originale. Tenero e spiritoso, ma anche amaro e profondo, racconta le storie che si incrociano di singolari protagonisti in una Torino per lo più notturna. Tuttavia, verso la fine, il film perde qualche colpo, proponendo alcune situazioni che scadono nel ridicolo; ed è un vero peccato perché fino a quel momento la delicata armonia tra il serio e il faceto reggeva splendidamente. Tra l'altro, en passant, il regista inserisce pure un accenno di satira politica (e tanto per cambiare su Berlusconi) che, comunque la si pensi, appare davvero appiccicata col chewing-gum, tanto è fuori luogo e fuori contesto col resto del film.
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Magnificamente fotografato e splendidamente commentato dalla colonna sonora è un film girato e raccontato in modo davvero originale. Tenero e spiritoso, ma anche amaro e profondo, racconta le storie che si incrociano di singolari protagonisti in una Torino per lo più notturna. Tuttavia, verso la fine, il film perde qualche colpo, proponendo alcune situazioni che scadono nel ridicolo; ed è un vero peccato perché fino a quel momento la delicata armonia tra il serio e il faceto reggeva splendidamente. Tra l'altro, en passant, il regista inserisce pure un accenno di satira politica (e tanto per cambiare su Berlusconi) che, comunque la si pensi, appare davvero appiccicata col chewing-gum, tanto è fuori luogo e fuori contesto col resto del film. Ad ogni modo il giudizio rimane positivo. Di sicuro un film che vale la pena vedere.
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