contrassurdo
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venerdì 20 febbraio 2009
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ma li guarda i film che recensisce, d. morena?
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Proprio in questi giorni sto riflettendo su come la vita di ognuno di noi in epoca globalizzata assomigli sempre più ad un puzzle impazzito.
Ogni situazione si dilata e si restringe cristallizzandosi in una noia mortale, in un succedersi di giorni tutti uguali per poi precipitare nella tragedia o esplodere nella gioia o scorrere tranquilla e rassicurante come lo sciabordio delle onde di un mare trasparente e calmo la mattina o al tramonto.
Il film rappresenta molto bene le sensazioni che gli esseri umani consapevoli provano senza soluzione di continuità imprigionati in un sistema sempre più ingiusto, contraddittorio, assurdo e paradossale perfino.
Una volta forse aveva un senso o una prospettiva affermare che non bisogna chiedersi che cosa ognuno di noi può fare per cambiare il sistema, oggi si può solo cercare il modo migliore per non soffrire troppo o per smettere di soffrire.
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Proprio in questi giorni sto riflettendo su come la vita di ognuno di noi in epoca globalizzata assomigli sempre più ad un puzzle impazzito.
Ogni situazione si dilata e si restringe cristallizzandosi in una noia mortale, in un succedersi di giorni tutti uguali per poi precipitare nella tragedia o esplodere nella gioia o scorrere tranquilla e rassicurante come lo sciabordio delle onde di un mare trasparente e calmo la mattina o al tramonto.
Il film rappresenta molto bene le sensazioni che gli esseri umani consapevoli provano senza soluzione di continuità imprigionati in un sistema sempre più ingiusto, contraddittorio, assurdo e paradossale perfino.
Una volta forse aveva un senso o una prospettiva affermare che non bisogna chiedersi che cosa ognuno di noi può fare per cambiare il sistema, oggi si può solo cercare il modo migliore per non soffrire troppo o per smettere di soffrire.
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[+] quoto controassurdo...
(di thething)
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[+] appunto su morena
(di gianleo67)
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ele
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venerdì 20 febbraio 2009
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da non perdere
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Un film multistrato: incomunicabilità fra culture; drammi da isolamento sociale; strazio esistenziale, da una parte dovuto all'insanabile dolore per una terra amata e forzatamente abbandonata per approdare in un mondo di umiliazioni, dall'altro al vuoto della solitudine di un anello debole di una società che non si ferma a raccogliere chi non è conforme. Poi ancora relazioni familiari dolorose per motivi diametralmente opposti...Ognuno colpevole di non voler ascoltare fino in fondo. Ognuno di questi temi è trattato sobriamente senza cadere nel melodramma. Attori bravissimi.
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filippo catani
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domenica 6 novembre 2011
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la casa della disperazione
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Una ragazza sbandata si vede sottrarre dalla contea la casa che aveva ereditato dal padre insieme al fratello. Appena messa in vendita, la casa viene acquistata da un ex colonello iraniano che attualmente fa due umili lavori per mantenere se e la propria famiglia. Le ragioni della ragazza e del colonello finiranno per trascinare la vicenda dentro un gorgo nero che finirà per assorbire tutto e tutti.
Cosa non si farebbe per una casa? D'altra parte questa è una domanda tutt'altro che retorica dal momento che tutti noi cerchiamo in essa quantomeno riparo e conforto. In questo caso invece la casa finisce per diventare una centrifuga che restituirà completamente strizzati e devastati i protagonisti di questa vicenda.
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Una ragazza sbandata si vede sottrarre dalla contea la casa che aveva ereditato dal padre insieme al fratello. Appena messa in vendita, la casa viene acquistata da un ex colonello iraniano che attualmente fa due umili lavori per mantenere se e la propria famiglia. Le ragioni della ragazza e del colonello finiranno per trascinare la vicenda dentro un gorgo nero che finirà per assorbire tutto e tutti.
Cosa non si farebbe per una casa? D'altra parte questa è una domanda tutt'altro che retorica dal momento che tutti noi cerchiamo in essa quantomeno riparo e conforto. In questo caso invece la casa finisce per diventare una centrifuga che restituirà completamente strizzati e devastati i protagonisti di questa vicenda. La ragazza (la bravissima Connelly) che, abbandonata a se stessa da marito e fratello, dopo aver perso la casa sarà disposta a tutto pur di riaverla trascinando a fondo con se un vicesceriffo che aveva perso la testa per lei. E pure l'ex colonnello (un bravissimo Kingsley) che strappato dalla sua posizione in Iran, si è ritrovato negli USA a subire qualsiasi tipo di vessazione pur di salvaguardare lo status della famiglia e di conseguenza non è certo ben disposto al confronto. Purtroppo le posizioni dei protagonisti porteranno a pagare un prezzo altissimo a tutti i protagonisti della drammatica vicenda. Un film meno premiato rispetto a quanto avrebbe sicuramente meritato.
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roberto
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venerdì 20 febbraio 2009
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un film oncettualmente onesto, è sempre valido
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E' sorprendente la presupponenza e tracotanza di alcuni recensori (chi è Davide Morena?) nel dare un giudizio su un film. Quello che mi viene da pensare è che quelli di professione siano un po' frustrati perchè, non essendo riusciti loro, si divertono a massacrare il lavoro degli altri. Ricordate il tennista McEnroe? Odiava, letteralmente, odiava gli arbitri perchè li riteneva invidiosi del suo talento e bravura. E questa invidia li portava a danneggiare nei giudizi le sue giocate ...
Ho visto il film "La casa di sabbia e nebbia" la scorsa notte su Rete4. Per carità, non è un film che rimarrà nella memoria ma il clima creato dalla storia conduce lo spettatore in una sorta di curiosità crescente che sfocia in uno scioglimento finale che non sarà originale nella sostanza (era facile prevedere la tragedia catartica) ma imprevedibile nella forma di scena e di contenuti (anche culturali).
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E' sorprendente la presupponenza e tracotanza di alcuni recensori (chi è Davide Morena?) nel dare un giudizio su un film. Quello che mi viene da pensare è che quelli di professione siano un po' frustrati perchè, non essendo riusciti loro, si divertono a massacrare il lavoro degli altri. Ricordate il tennista McEnroe? Odiava, letteralmente, odiava gli arbitri perchè li riteneva invidiosi del suo talento e bravura. E questa invidia li portava a danneggiare nei giudizi le sue giocate ...
Ho visto il film "La casa di sabbia e nebbia" la scorsa notte su Rete4. Per carità, non è un film che rimarrà nella memoria ma il clima creato dalla storia conduce lo spettatore in una sorta di curiosità crescente che sfocia in uno scioglimento finale che non sarà originale nella sostanza (era facile prevedere la tragedia catartica) ma imprevedibile nella forma di scena e di contenuti (anche culturali). In mezzo a tante insulsaggini, a me il film è piaciuto
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(di carlotta)
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hurricane
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venerdì 28 ottobre 2011
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può essere letto in diversi modi ma noisio e vuoto
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Lo ritengo un capolavoro secondo il mio giudizio, non per il ritmo, non per la bravura degli attori innegabile, ma per come è stato affrontato il tema dell'accoglienza o del rispetto degli americani verso i popoli medio-orientali e direi non solo. Un film importante perchè, già solo nel descrivere una sola famiglia prova a rendere merito alle culture medio orientali, proprio quella Iraniana poi, tanto presa di mira dagli USA per le affermazioni e la politica del proprio presidente (Ahmadinejād). Beh sarebbe come per l'Italia e gli italiani se fossero giudicati sulla base del proprio presedente del consiglio, figurarsi. Ma comunque mostra e giudica il paese ospitante tramite i suoi personaggi principali come superficiale, irresponsabile e violento.
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Lo ritengo un capolavoro secondo il mio giudizio, non per il ritmo, non per la bravura degli attori innegabile, ma per come è stato affrontato il tema dell'accoglienza o del rispetto degli americani verso i popoli medio-orientali e direi non solo. Un film importante perchè, già solo nel descrivere una sola famiglia prova a rendere merito alle culture medio orientali, proprio quella Iraniana poi, tanto presa di mira dagli USA per le affermazioni e la politica del proprio presidente (Ahmadinejād). Beh sarebbe come per l'Italia e gli italiani se fossero giudicati sulla base del proprio presedente del consiglio, figurarsi. Ma comunque mostra e giudica il paese ospitante tramite i suoi personaggi principali come superficiale, irresponsabile e violento. In nessuna delle azioni della giovane coppia che si viene a formare più per interesse che per reale passione, si può percepire la ponderatezza ed il giudizio necessario a valutare le conseguenze delle proprie scelte. E proprio dalla superficialità e dalla prepotenza di questi matureranno gli esiti più nefasti soprattutto per gli Iraniani che alla ricerca continua di un recupero delle condizioni sociali vissute in Iran, in un paese pieno di pregiudizi e tentando dignitosamente, rispettabilmente e aggiungerei rispettosamente di raggiungere il proprio scopo e di dare il meglio al proprio figlio ma si troveranno di fronte un imperterrita, testarda ed irresponsabile e superficiale giovane che come conseguenza della propria debolezza ed immaturità in un periodo difficile della propria vita, si vede privata per un errore burocratico di un bene dal forte valore affettivo. Solo lei si sentirà vittima di tale ingiustizia e non esiterà a devastare uno splendido esempio di nucleo sociale essenziale quale risulta essere la famiglia straniera ritratta. Ma direi che anche qui la superficialità e la violenza dei suoi gesti (vengono sottolineati con forza) nei confronti di una famiglia che per assurdo invece la accoglie in quasi tutte le occasioni con il rispetto che si dovrebbe a chiunque senza preconcetti.
Un film che mostra come lo sminuire temi come il rispetto verso le altre culture accomunandole tutte sotto un comune denominatore che risulta essere l'estremismo religioso porta inevitabilmente parte delle masse (la più debole) a gestire l'integrazione come una forzatura, passando per pregiudizi e luoghi comuni, perdendo anche utilissime occasioni per confrontarsi e conoscere realmente altre culture. La potenza dei media e ciò che sostengono per supportare politiche di aggressione motivate da ideali assurdi e deformi di giustizia, influenza notevolmente i nostri atteggiamenti e le nostre idee in merito a culture differenti e nel film anche questo è possibile leggere.....Al critico/a uno zero spaccato da parte mia
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fabio 3121
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sabato 27 marzo 2021
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film pieno di negatività basato su un libro del 99
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il film è basato sull'omonimo romanzo del 1999 dello sconosciuto scrittore statunitense Andre Dubus III. Diventato un bestseller internazionale da 2 milioni e mezzo di copie vendute ed elogiato dalla critica americana, la DreamWorks nè acquistò i diritti affidando la regia e la sceneggiatura all'esordiente ucraino Vadim Perelman. Non ho letto il libro, ma se il film ripercorre pedissequamente la trama del romanzo, davvero risulta inspiegabile il successo del libro stante alla base una storia davvero inverosimile sotto più punti di vista. È inconcepibile che per il mancato pagamento di tasse sull'immobile per un importo di soli 500 dollari la sua giovane proprietaria Kathy (Jennifer Connelly) si vede sfrattata dalla casa che sorge vicino al mare nei dintorni di San Francisco.
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il film è basato sull'omonimo romanzo del 1999 dello sconosciuto scrittore statunitense Andre Dubus III. Diventato un bestseller internazionale da 2 milioni e mezzo di copie vendute ed elogiato dalla critica americana, la DreamWorks nè acquistò i diritti affidando la regia e la sceneggiatura all'esordiente ucraino Vadim Perelman. Non ho letto il libro, ma se il film ripercorre pedissequamente la trama del romanzo, davvero risulta inspiegabile il successo del libro stante alla base una storia davvero inverosimile sotto più punti di vista. È inconcepibile che per il mancato pagamento di tasse sull'immobile per un importo di soli 500 dollari la sua giovane proprietaria Kathy (Jennifer Connelly) si vede sfrattata dalla casa che sorge vicino al mare nei dintorni di San Francisco. Messa all'asta la detta casa viene acquistata dal colonnello iraniano Behrani (Ben Kingsley) per una cifra che rappresenta un quarto del valore di mercato e vi si trasferisce con la moglie e il figlio con l'intento poi di rivenderla e fare un affare. La ragazza, separata e disoccupata, si rivolge ad una avvocatessa di ufficio per tentare, invano, di riprendere possesso della casa ereditata alla morte del padre. Kathy viene anche aiutata dal vice sceriffo Lester che, vivendo una crisi coniugale, lascia moglie e 2 figli e va a vivere in un motel con la bella ma fragile Kathy. Se la prima parte della pellicola desta qualche interesse allo spettatore sullo svolgimento della contesa sulla proprietà della casa, la seconda parte del film scade decisamente in un susseguirsi di avvenimenti drammatici che avrebbero dovuto creare maggiore suspense e tensione ma che invece lasciano solo un senso di enorme negatività. Discreta la recitazione di Jennifer Connelly; buona la prova di Ben Kingsley. Il risultato è un film eccessivamente lungo nella sua durata, a tratti molto lento, corredato da un finale davvero brutto. In definitiva non raggiunge neanche la sufficienza; voto: 5,5/10.
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silvio silvestri
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mercoledì 18 luglio 2012
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questo e'il cinema, questi si chiamano attori!
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Che dire, quello che ci si aspetta sovente da un film made in Hollywood e' un polpettone forse anche ben confezionato ma sterile , senza pathos.
Qui no,il film tiene incollati alla poltrona principalmente per la bravura dei protagonisti. Un Kingsley nella sua credo piu' grande e convincente interpretazione,una Connelly strepitosa pari alla sua avvenenza seppure mai ostentata.
Cosi' come i personaggi che girano intorno al racconto in modo estremamente convincente. Assoluto stato di grazia per il regista Perelman,un Bravo per la sceneggiatura,per il modo in cui si riesce a mantenere sempre alta la tensione ed a rendere il plot imprevedibile.
Tanto imprevedibile che ritengo quasi superfluo enunciare il soggetto del racconto, anche per non togliervi nessuna sorpresa.
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Che dire, quello che ci si aspetta sovente da un film made in Hollywood e' un polpettone forse anche ben confezionato ma sterile , senza pathos.
Qui no,il film tiene incollati alla poltrona principalmente per la bravura dei protagonisti. Un Kingsley nella sua credo piu' grande e convincente interpretazione,una Connelly strepitosa pari alla sua avvenenza seppure mai ostentata.
Cosi' come i personaggi che girano intorno al racconto in modo estremamente convincente. Assoluto stato di grazia per il regista Perelman,un Bravo per la sceneggiatura,per il modo in cui si riesce a mantenere sempre alta la tensione ed a rendere il plot imprevedibile.
Tanto imprevedibile che ritengo quasi superfluo enunciare il soggetto del racconto, anche per non togliervi nessuna sorpresa.
Ci si potrebbe destreggiare in analisi socio-politiche o addentrarsi in discorsi sul razzismo-xenofobia o sulla assurdita' della ceca burocrazia , ma credetemi, per questa volta lasciamo i commenti ad altri , mettiamoci comodi e gustiamoci quello che io non chiamo troppo spesso.......IL CINEMA.
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carloalberto
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domenica 11 aprile 2021
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tragedia senza presupposti
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Un dramma costruito sul nulla. Una casa contesa acquistata regolarmente all’asta da un rifugiato politico, ex militare iraniano in fuga dagli ayatollah, e precedentemente confiscata dalla Contea alla vecchia proprietaria, Jennifer Connelly, rea di non aver pagato un’imposta, che, peraltro, non era tenuta a saldare in quanto frutto di un errore esattoriale, insomma una cartella pazza americana. La soluzione giuridica è lì sotto gli occhi di tutti, ricorso al tribunale e richiesta di risarcimento dei danni materiali e morali da parte della Connelly alla Contea, ma nessuno la vede, anzi alla fine quello più sveglio ed acuto, il colonnello Kingsley, propone la cosa più improbabile ed inutile e che risulterà fatale, che viene immediatamente accettata acriticamente senza batter ciglio dalla moglie, l’unica scusabile perché non comprende l’inglese e non ha capito nulla della questione legale, dal poliziotto fedifrago, che, invece, qualcosa avrebbe dovuto masticare di diritto, ma viene dipinto come un tipo sempliciotto e un po’ tonto e dalla gatta morta, ex alcolista disintossicata, che evidentemente non si è ripresa del tutto dagli effetti dell’alcol.
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Un dramma costruito sul nulla. Una casa contesa acquistata regolarmente all’asta da un rifugiato politico, ex militare iraniano in fuga dagli ayatollah, e precedentemente confiscata dalla Contea alla vecchia proprietaria, Jennifer Connelly, rea di non aver pagato un’imposta, che, peraltro, non era tenuta a saldare in quanto frutto di un errore esattoriale, insomma una cartella pazza americana. La soluzione giuridica è lì sotto gli occhi di tutti, ricorso al tribunale e richiesta di risarcimento dei danni materiali e morali da parte della Connelly alla Contea, ma nessuno la vede, anzi alla fine quello più sveglio ed acuto, il colonnello Kingsley, propone la cosa più improbabile ed inutile e che risulterà fatale, che viene immediatamente accettata acriticamente senza batter ciglio dalla moglie, l’unica scusabile perché non comprende l’inglese e non ha capito nulla della questione legale, dal poliziotto fedifrago, che, invece, qualcosa avrebbe dovuto masticare di diritto, ma viene dipinto come un tipo sempliciotto e un po’ tonto e dalla gatta morta, ex alcolista disintossicata, che evidentemente non si è ripresa del tutto dagli effetti dell’alcol. Questa non è una tragedia greca, ma è la tragedia dell’imbecillità. Eppure, grazie all’interpretazione di Kingsley, il film, nonostante le evidenti falle nella sceneggiatura, di una incongruenza ed illogicità imbarazzante, mantiene alta la tensione fino alla fine e addirittura all’ultimo commuove, ma non convince, a meno che non si pensi che tutti i protagonisti della storia siano dei bifolchi ignoranti e privi di senno.
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samn97
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martedì 20 gennaio 2015
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drammatico delicatissimo interpretato sublimemente
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Il film ha una grande forza per l'impatto della storia commovente, da seguire con molta cura e attenzione. Con una grandissima delicatezza e belle inquadrature, "La casa di sabbia e nebbia" muove al contempo una critica molto forte al sistema americano o, più in generale "occidentale", ed ha inoltre il merito di voler scandagliare la debolezza umana e le sue radici, pervadendo il tutto con una grande malinconia non solo spirituale ma anche visiva - con grande risultato - (la nebbia che avvolge sempre la casa e le colline). Il finale tragico, che si trascina amaramente per venti minuti con bellezza straordinaria, offre nella tristezza l'opportunità di nuove riflessioni.
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Il film ha una grande forza per l'impatto della storia commovente, da seguire con molta cura e attenzione. Con una grandissima delicatezza e belle inquadrature, "La casa di sabbia e nebbia" muove al contempo una critica molto forte al sistema americano o, più in generale "occidentale", ed ha inoltre il merito di voler scandagliare la debolezza umana e le sue radici, pervadendo il tutto con una grande malinconia non solo spirituale ma anche visiva - con grande risultato - (la nebbia che avvolge sempre la casa e le colline). Il finale tragico, che si trascina amaramente per venti minuti con bellezza straordinaria, offre nella tristezza l'opportunità di nuove riflessioni. Il tutto è acompagnato da musiche meravigliose che contribuiscono a creare un'atmosfera quasi sospesa, diafana, evanescente, nonostante il dramma sia purtroppo pesantissimo e concreto.
Straordinarie le interpretazioni del cast principale. Jennifer Connelly offre uno dei suoi ruoli migliori, approfondendo con grandissima complessità e profondità un personaggio già molto elaborato, che sembra aver perso tutto dalla vita. Ben Kingsley è invece un patriarca alle prese con scelte difficili e molti problemi: la solennità che l'attore dà al suo personaggio è qualcosa di a dir poco commovente fin dalle prime scene; parallelamente, la cosa si fa palpabilissima negli ultimi momenti, quando si prepara alla propria fine, ed è di enorme impatto emotivo. Quella che però ritengo essere l'interpretazione migliore del cast è quella della grandissima attrice iraniana Shohreh Aghdashloo, che offre una prova interpretativa superlativa e completa sotto ogni punto di vista: raramente si è visto uno sguardo così intento, che ci racconta con grande profondità dell'amato Iran.
Film consigliatissimo, soprattutto per chi desidera spunti di meditazione e forte coinvolgimento emotivo.
Tre nomination agli Oscar 2004: Miglior Attore (Ben Kingsley); Miglior Attrice non Protagonista (Shohreh Aghdashloo); Miglior colonna sonora.
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hurricane
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venerdì 28 ottobre 2011
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film di forte spessore umano e critico sugli usa
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Capolavoro per la trama tratta da un eccellente romanzo, che sembra voler descrivere e giudicare, almeno secondo la mia modesta chiave di lettura, la follia degli States nella propria politica estera. Una superpotenza che si è sempre creduta nel giusto ed ha sempre creduto di muoversi (e voluto far credere questo) sullo scacchiere internazionale a fin di bene, o per ripristinare la giustizia, o per portare democrazia e o comunque quantomeno disinteressatamente, a scapito di paesi in condizioni svantaggiate rispetto ad essa. Beh i protagonisti di questa storia, quelli americani, vengono descritti al pari della suddetta, non a caso sono degli immaturi, e cercano di prevaricare non dissimilmente al loro paese, persone che per pregiudizi e luoghi comuni si ritengono o meglio loro ritengono inferiori o degni di tale atteggiamento Il personaggio interpretato dalla Connelly si abbandona in un periodo difficile ad una vita svogliata ed irresponsabile, trascinandosi nella quotidianità appunto irresponsabilmente, trascurando un avviso di mancato pagamento ed i ripetuti solleciti perderà un bene a cui è molto legata per riavere la quale, non si farà scrupoli (non si capisce realmente se per deficienza o superficialità) a servirsi dell'uomo che cercherà di aiutarla innescherà così atteggiamenti e situazioni che minacceranno la stabilità famigliare di una famiglia di origini Iraniane che dignitosamente e rispettabilmente viveva le proprie difficoltà cercando di superarle senza l'aiuto di nessuno.
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Capolavoro per la trama tratta da un eccellente romanzo, che sembra voler descrivere e giudicare, almeno secondo la mia modesta chiave di lettura, la follia degli States nella propria politica estera. Una superpotenza che si è sempre creduta nel giusto ed ha sempre creduto di muoversi (e voluto far credere questo) sullo scacchiere internazionale a fin di bene, o per ripristinare la giustizia, o per portare democrazia e o comunque quantomeno disinteressatamente, a scapito di paesi in condizioni svantaggiate rispetto ad essa. Beh i protagonisti di questa storia, quelli americani, vengono descritti al pari della suddetta, non a caso sono degli immaturi, e cercano di prevaricare non dissimilmente al loro paese, persone che per pregiudizi e luoghi comuni si ritengono o meglio loro ritengono inferiori o degni di tale atteggiamento Il personaggio interpretato dalla Connelly si abbandona in un periodo difficile ad una vita svogliata ed irresponsabile, trascinandosi nella quotidianità appunto irresponsabilmente, trascurando un avviso di mancato pagamento ed i ripetuti solleciti perderà un bene a cui è molto legata per riavere la quale, non si farà scrupoli (non si capisce realmente se per deficienza o superficialità) a servirsi dell'uomo che cercherà di aiutarla innescherà così atteggiamenti e situazioni che minacceranno la stabilità famigliare di una famiglia di origini Iraniane che dignitosamente e rispettabilmente viveva le proprie difficoltà cercando di superarle senza l'aiuto di nessuno. La giovave coppia procederà inarrestabilmente passando dall'invadenza alla prevaricazione fino a devastare l'equilibrio e la vita della famiglia di immigrati. Direi una lezione su come trattare indirettamente temi difficili e dando su di essi una propria e chiara opinione. Consigliatissimo soprattutto di questi tempi.
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[+] chiedo scusa per gli errori di ortografia ma..
(di hurricane)
[ - ] chiedo scusa per gli errori di ortografia ma..
[+] il generale iraniano speculatore
(di elpaso)
[ - ] il generale iraniano speculatore
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