cry 91
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mercoledì 11 aprile 2007
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il terzo epico capolavoro
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questo film vincitore di un Golden Globe 2004 per migliore film drammatico, miglior regia, miglior canzone (into the west), migliore colonna sonora, 11 premi oscar, 11 academy awards ha letteralmente svuotato i botteghini. questo è l'ultimo capitolo della trilogia più spettacolare che sia mai stata scritta e riprodotta su pellicola. tratto dal romanzo di 1359 pagine scritto da John Ronald Ruel Tolkien un libro avvincente come il film pieno di effetti speciali spettacolari curati nei minimi dettagli, con scene maestose come la planata su Minas Thirit con una delle più epiche battaglie che si possa vedere sul grande scherm. un'orda di orchi e Uruk-hai, mostri di vario genere come Olifanti, elefanti con proporzioni gigantesche, poi l'esercito dei morti che combattono contro questi esseri, è fantastico, ma ci sono anche altre scene come lo scontro tra Sam e il ragno gigante, la distruzione dell'Anello e molte altre ancora.
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questo film vincitore di un Golden Globe 2004 per migliore film drammatico, miglior regia, miglior canzone (into the west), migliore colonna sonora, 11 premi oscar, 11 academy awards ha letteralmente svuotato i botteghini. questo è l'ultimo capitolo della trilogia più spettacolare che sia mai stata scritta e riprodotta su pellicola. tratto dal romanzo di 1359 pagine scritto da John Ronald Ruel Tolkien un libro avvincente come il film pieno di effetti speciali spettacolari curati nei minimi dettagli, con scene maestose come la planata su Minas Thirit con una delle più epiche battaglie che si possa vedere sul grande scherm. un'orda di orchi e Uruk-hai, mostri di vario genere come Olifanti, elefanti con proporzioni gigantesche, poi l'esercito dei morti che combattono contro questi esseri, è fantastico, ma ci sono anche altre scene come lo scontro tra Sam e il ragno gigante, la distruzione dell'Anello e molte altre ancora. per elencarle tutte e descriverle bisognerebbe scrivere un libro come quello di Tolkiencioè molto lungo e pieno di spiegazioni. il film di 3h e 21 minuti fa crescere molte emozioni che vanno dallo disgusto allo stupore, da piccoli momenti di ironicità a momenti di commozione ma quello che è sicuro e che saranno 3hche vi faranno stare con il fiato sospeso. ci sono voluti due anni per costruire quasi tutti i paesaggi come " Gran Burrone" e naturalmente girare i tre film. il film oltre ad essere pieno d'azione parla anche della forza dell'amicizia rappresentata dal forte legame tra Frodo e Sam ma anche tra Pipino e Merry e tra tutti gli altri membri della compagnia delll'anello. si parla anche della forza dell'amore in grado di far rinunciare addirittura all'immortalità. si parla di coraggio, di valori incontrollabili e se questo feeling con lo spettatore è stato creato così bene è anche merito degli attori che dopo due anni lontani da casa e con tanti sacrifici sono riusciti a creare questo capolavoro. potrei ancora scrivere pagine su pagine di quello che mi ha colpito ed entusiasmato, ma finisco col dire che per capire quello che ho scritto va visto sul grande schermo per avere la piena consapevolezza di tutte le emozioni quindi concludo dicendo che l'episodio conclusivo della trilogia del Signore degli Anelli è un autentico, epico capolavoro e ringrazierei non solo gli attori e tutto il casting ma anche J.R.R. Tolkien per averci scritto uno dei più grandi libri della stori, al di fuori del tempo: chiarissimo ed enigmatico, semplice e sublime che si pensi che narri delle vicende realmente accadute in un era ormai lontane.
su una scala da 1 a 100 meriterebbe 1000000000..............
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(di io)
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(di vanessa)
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giorgina
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venerdì 2 febbraio 2007
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il cinema non e' morto!!!
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Ormai sono praticamente inesistenti i film che rimangono nella storia... le trame sono banali, viste e riviste cento volte senza un briciolo di emozione.. poi ci accorgiamo che il cinema non è morto vedendo un film come "Il Signore degli Anelli" che ci fa apprezzare la bellezza e la presenza ancora oggi in un mondo popolato da gente che si rende ridicola in tv, di vere e intense emozioni. Anche se tratto dall'omonimo libro di Tolkien (che a mio parere è completamente diverso dal film e, devo ammettere, troppo noioso..), il film è uno dei pochissimi capolavori che rimarrà nella storia del cinema per il resto della vita. Inoltre "Il ritorno del Re" è secondo me, quello all'apice della maestosità e bellezza.
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Ormai sono praticamente inesistenti i film che rimangono nella storia... le trame sono banali, viste e riviste cento volte senza un briciolo di emozione.. poi ci accorgiamo che il cinema non è morto vedendo un film come "Il Signore degli Anelli" che ci fa apprezzare la bellezza e la presenza ancora oggi in un mondo popolato da gente che si rende ridicola in tv, di vere e intense emozioni. Anche se tratto dall'omonimo libro di Tolkien (che a mio parere è completamente diverso dal film e, devo ammettere, troppo noioso..), il film è uno dei pochissimi capolavori che rimarrà nella storia del cinema per il resto della vita. Inoltre "Il ritorno del Re" è secondo me, quello all'apice della maestosità e bellezza. Un film che puoi vedere e rivedere cento milioni di volte senza stancarti mai, provando ogni volta emozioni diverse e notando particolari che ti lasciano a bocca aperta. Anche chi non apprezza questo genere dovrebbe vedere il film perchè ti rende orgoglioso anche solamente il parlare di una creazione così spettacolare...
Credo si sia capito che questo film è il mio preferito e che non c'è una volta in cui non sciupo dieci fazzoletti per asciugare le lacrime!!!
Non credo ci sarà presto un lavoro che supererà questo!!!
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(di odino)
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(di globetrotter2)
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(di samanta)
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dttah
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giovedì 29 luglio 2010
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la speranza... divampa!
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Non c'è orco,occhio o nazgul che possano negare la riuscita di questo capolavoro, un film che ci catapulta instantaneamente in un mondo a metà tra realtà ed immaginazione, tra male e bene, una pellicola che ci spedisce nella terra di mezzo, un luogo pervaso dall'odio e dall'avidità, ma che conserva nelle sue radici amore e pace. La sceneggiatura, l'interpretazione, la scelta dei personaggi e dei movimenti, tutto è assolutamente perfetto, un'armonia di musiche e immagini che ci regalano un campione di incassi e visioni.
L'assoluta riuscita di questo film sta nel regalare allo spettatore la facoltà di immaginare, è questa la chiave di Volta nel racconto tolkeniano, si lascia spazio alla speranza, all'immaginazione, alla fantasia, non è una semplice storia fina se stessa, è un mondo che continua a vivere nella mente di chi ha potuto assisterne al suo sviluppo.
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Non c'è orco,occhio o nazgul che possano negare la riuscita di questo capolavoro, un film che ci catapulta instantaneamente in un mondo a metà tra realtà ed immaginazione, tra male e bene, una pellicola che ci spedisce nella terra di mezzo, un luogo pervaso dall'odio e dall'avidità, ma che conserva nelle sue radici amore e pace. La sceneggiatura, l'interpretazione, la scelta dei personaggi e dei movimenti, tutto è assolutamente perfetto, un'armonia di musiche e immagini che ci regalano un campione di incassi e visioni.
L'assoluta riuscita di questo film sta nel regalare allo spettatore la facoltà di immaginare, è questa la chiave di Volta nel racconto tolkeniano, si lascia spazio alla speranza, all'immaginazione, alla fantasia, non è una semplice storia fina se stessa, è un mondo che continua a vivere nella mente di chi ha potuto assisterne al suo sviluppo. L'immensa metafora dietro al capolavoro di Jackson non è distruttiva, anzi, è propositiva ed è questo il messaggio che il regista (e lo scrittore) vogliono mandarci, un messaggio di speranza, di trionfo del bene, di ambizione, di fede nel proprio obbiettivo. Non c'è utopia ne "Il signore degli anelli", non sarà difficile scorgere le lunghe distese della contea, gli infiniti mari occidentali, le verdi paludi degli Ent, il volo delle enormi acquile. E' sufficiente chiudere gli occhi e lasciar crescere quel piccolo Hobbit dentro di noi.
La scelta dei colori e degli ossimori è eccezionale. Il mondo di Sauron è illuminato unicamente dalle fiamme proveniente dalle fornaci, le tenebre ed il male sono avvolte intorno ad esso.
L'acqua insieme alla luce del sole,invece, sono il simbolo della natura, della purezza e della salvezza della razza umana.
Anche quì, suggerisce Gandalf, divampano fiamme: di speranza.
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federica
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lunedì 18 febbraio 2008
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un film di tolkien e di jackson
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Anch'io ho letto il libro e ne conservo più che un bel ricordo. Ma voglio sottolineare che c'è una bella differenza tra un libro e un film da esso tratto. Tutti i tentativi di portare "Il Signore degli Anelli" sul grande schermo sono falliti. Solo quello di Jackson no. Perchè ha colto l'essenza del libro. Lo spirito costruttivo di Tolkien, le sue descrizioni minuziose dei paesaggi. La sua infinita lotta tra il bene ed il male. Se Tolkien fosse vivo avrebbe approvato: solo Jackson è riuscito nel miracolo di creare la Terra di Mezzo. Negarlo sarebbe un crimine, non solo alla cinematografia, ma anche alla splendida letteratura di un maestro fantasy. Inoltre i personaggi sono caratterizzati (a mio personale avviso) molto bene: i ruoli che Tolkien aveva a loro attribuito.
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Anch'io ho letto il libro e ne conservo più che un bel ricordo. Ma voglio sottolineare che c'è una bella differenza tra un libro e un film da esso tratto. Tutti i tentativi di portare "Il Signore degli Anelli" sul grande schermo sono falliti. Solo quello di Jackson no. Perchè ha colto l'essenza del libro. Lo spirito costruttivo di Tolkien, le sue descrizioni minuziose dei paesaggi. La sua infinita lotta tra il bene ed il male. Se Tolkien fosse vivo avrebbe approvato: solo Jackson è riuscito nel miracolo di creare la Terra di Mezzo. Negarlo sarebbe un crimine, non solo alla cinematografia, ma anche alla splendida letteratura di un maestro fantasy. Inoltre i personaggi sono caratterizzati (a mio personale avviso) molto bene: i ruoli che Tolkien aveva a loro attribuito. Frodo è antipatico(perchè ci sembra debole, effetto voluto dallo stesso scrittore) anche nel libro, Aragorn è saggio e coraggioso(tipico della letteratura fantasy avere il proprio "eroe"). Legolas è quello che è: un elfo arrogante(come la maggior parte), ma alla fine dal cuore gentile. E' Tolkien, non il film, a dirci questo. A descrivere ogni azione, personaggio con le parole giuste. Per questo sembra che i protagonisti del libro abbiano vita propria. E per questo dò onore a Jackson per averli resi tanto simili a quelli partoriti dalla fantasia di Tolkien. Il libro è più bello, ma avere i personaggi in carne ed ossa in un film ha aumentato a dismisura la magia che il testo mi ha regalato. In tutti e tre i film.
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(di elanor)
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seth89
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mercoledì 12 luglio 2006
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...e jackson creò un mondo nuovo!
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11 Oscar vinti meritatamente (ne meritava un dodicesimo per la fotografia).
La trilogia di Tolkien era già un grande libro, ma Peter Jackson è riuscito in qualcosa di straordinario: ha creato un nuovo mondo e vi ci ha ambientato una storia dalle grandi emozioni.
una volta visto il film, non si pensa più alla Terra di Mezzo come un mondo inventato, ma la sentiamo sempre più familiare, poichè rappresenta, metaforicamente, il nostro mondo.
Le inquadrature del geniale Jackson aprono il cuore, il cast, fatto di attori bravi ma non famosi, è perfetto per ogni ruolo, gli effetti speciali sono semplicemente fantastici e sbalorditivi, la colonna sonora è coinvolgente ed entusiasmante.
Parlo quindi di tutta la trilogia de "il signore degli anelli", ma se dovessi fare una classifica tra i tre film, sarebbe molto difficile: tutti e tre sono meravigliosi.
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11 Oscar vinti meritatamente (ne meritava un dodicesimo per la fotografia).
La trilogia di Tolkien era già un grande libro, ma Peter Jackson è riuscito in qualcosa di straordinario: ha creato un nuovo mondo e vi ci ha ambientato una storia dalle grandi emozioni.
una volta visto il film, non si pensa più alla Terra di Mezzo come un mondo inventato, ma la sentiamo sempre più familiare, poichè rappresenta, metaforicamente, il nostro mondo.
Le inquadrature del geniale Jackson aprono il cuore, il cast, fatto di attori bravi ma non famosi, è perfetto per ogni ruolo, gli effetti speciali sono semplicemente fantastici e sbalorditivi, la colonna sonora è coinvolgente ed entusiasmante.
Parlo quindi di tutta la trilogia de "il signore degli anelli", ma se dovessi fare una classifica tra i tre film, sarebbe molto difficile: tutti e tre sono meravigliosi.
Le difficoltà che ha incontrato Peter jackson sono inennarabili; dalla stazza degli hobbit, alla presenza di Gollum, fino alla mancanza di alcuna scenografia, aggiunta dopo con i computer.
Per non parlare degli attori che dovevano impiegare tre ore la mattina per truccarsi.
Per uno come me che ha letto il romanzo prima dell'uscita del film, l'unica obiezione che posso muovere cntro il regista neozelandese e quella di non aver rispettato in pieno il racconto di Tolkien: la battaglia del fosso di Helm è totalmente diversa e molte informazioni sono state tagliate (come ad esempio il ritrovamento di un anello degli elfi da parte di Gandalf, o la partenza anche di Sam dai Rifugi Oscuri, alcuni anni dopo quella di Frodo).
In conclusione, però, Peter Jackson è riuscito, vincendo sia all'Accademy che al botteghino, a portare sul grande e piccolo schermo la storia di Tolkien nella miglior maniera che gli era possibile fare.
A dicembre dovrebbe uscire, sempre diretto da lui, "Lo Hobbit", la storia, altrettanto stupenda, dell'avventura di Bilbo.
Un posto in prima fila è gia prenotato!
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(di eka)
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renato c.
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martedì 19 giugno 2012
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3^ puntata
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E siamo al terzo episodio della trilogia! Con l'"happy-end", guerra finale, battaglie finali (comunque si sente la mancanza di Christopher Lee-Saruman!). L'anello viene distrutto nel fuoco assieme a Gollum Smeagol; stupende scene di battaglie! Orribile ribrezzo di fronte al gigantesco ragno! E un bel riconoscimento all'amicizia! Si, la vera amicizia! In barba a coloro che avrebbero voluto vedere un'ombra di omosessualità nel rapporto tra Frodo e Sam! Erano due amici, legati da profondo affetto, ma l'amore sensuale è un'altra cosa, ed infatti alla fine Sam spossa la bella Rosie ed hanno due bellissime bambine! La partenza di Frodo con Gandalf fa presagire ad un possibile futuro seguito! Nell'insieme la trilogia è da 5 stelle! Non ho
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E siamo al terzo episodio della trilogia! Con l'"happy-end", guerra finale, battaglie finali (comunque si sente la mancanza di Christopher Lee-Saruman!). L'anello viene distrutto nel fuoco assieme a Gollum Smeagol; stupende scene di battaglie! Orribile ribrezzo di fronte al gigantesco ragno! E un bel riconoscimento all'amicizia! Si, la vera amicizia! In barba a coloro che avrebbero voluto vedere un'ombra di omosessualità nel rapporto tra Frodo e Sam! Erano due amici, legati da profondo affetto, ma l'amore sensuale è un'altra cosa, ed infatti alla fine Sam spossa la bella Rosie ed hanno due bellissime bambine! La partenza di Frodo con Gandalf fa presagire ad un possibile futuro seguito! Nell'insieme la trilogia è da 5 stelle! Non ho mai visto la versione estesa ma credo che la cercherò! Questo, nell'insieme, è un film che più lo si vede, più lo si apprezza!
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prayant
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domenica 14 agosto 2011
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il più grande capolavoro di sempre
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Probabilmente mi criticherete, probabilmente alcuni non saranno d'accordo, ma non posso non dire che questa è una trilogia di film (e di libri) che resterà scolpita negli anni a venire, e che non ha ne potrà avere eguali. In questo epico, meraviglioso, emozionante epilogo assistiamo alla sconfitta di Sauron, passando per la straordinaria battaglia campale davanti a Minas Tirith, attraverso i cunicoli della caverna di Shelob, fino all'ultimo, estremo sacrificio di Sam e Frodo, il quale, seppur allo stremo delle forze e dovendo combattere contro Gollum, trova la forza che il leggendario Isildur non aveva trovato, e scaglia l'anello nella lava da cui era stato forgiato. In questo film si trovano i valori più belli e profondi, basti pensare all'amicizia vera e fedele: quella tra Frodo e Sam, ma anche tra Merry e Pipino.
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Probabilmente mi criticherete, probabilmente alcuni non saranno d'accordo, ma non posso non dire che questa è una trilogia di film (e di libri) che resterà scolpita negli anni a venire, e che non ha ne potrà avere eguali. In questo epico, meraviglioso, emozionante epilogo assistiamo alla sconfitta di Sauron, passando per la straordinaria battaglia campale davanti a Minas Tirith, attraverso i cunicoli della caverna di Shelob, fino all'ultimo, estremo sacrificio di Sam e Frodo, il quale, seppur allo stremo delle forze e dovendo combattere contro Gollum, trova la forza che il leggendario Isildur non aveva trovato, e scaglia l'anello nella lava da cui era stato forgiato. In questo film si trovano i valori più belli e profondi, basti pensare all'amicizia vera e fedele: quella tra Frodo e Sam, ma anche tra Merry e Pipino. C'è la forza di volontà di Eowin, c'è la disperata voglia di essere all'altezza agli occhi del padre di Faramir, e c'è il profondo, straordinario amore di Aragorn e Arwen, per il quale la bianca elfa decide addirittura di rinunciare all'immortalità. Si potrebbero scrivere pagine e pagine ancora, ma credo di aver detto ciò che davvero conta; Tolkien ci ha dato la possibilità di immergerci in un mondo senza tempo.....beh prendiamola, prima che anche questa scompaia nel lucente mare dell'ovest salpando sull'ultima nave degli elfi :)
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tony montana
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domenica 17 ottobre 2010
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un capolavoro
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Si conclude dopo sei anni di lavorazione la trilogia dedicata al Signore degli Anelli. E Peter Jackson firma quello che è probabilmente il suo capolavoro, dirigendo con una maestria acquisita in quattro anni d’attività (quelli necessari a realizzare i precedenti due capitoli), che sfocia qui in una delle più straordinarie e perfette rappresentazioni di un mondo mitologico. Jackson ha creato un crescendo d’emozioni che non si smorzano mai lungo tutto il film. Assolutamente straordinario l’arrivo di Gandalf a Minas Tirith o l’accensione dei fuochi di segnalazione che svettano sulle più alte cime delle montagne, oltre le nuvole, perfetta metafora della fratellanza umana nel momento del bisogno; la preparazione alla guerra dell’esercito di Sauron nella Torre Nera e, naturalmente, la battaglia dei cavalieri di Rohan capeggiati da Re Thèoden che falciano, letteralmente, l’armata degli orchi.
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Si conclude dopo sei anni di lavorazione la trilogia dedicata al Signore degli Anelli. E Peter Jackson firma quello che è probabilmente il suo capolavoro, dirigendo con una maestria acquisita in quattro anni d’attività (quelli necessari a realizzare i precedenti due capitoli), che sfocia qui in una delle più straordinarie e perfette rappresentazioni di un mondo mitologico. Jackson ha creato un crescendo d’emozioni che non si smorzano mai lungo tutto il film. Assolutamente straordinario l’arrivo di Gandalf a Minas Tirith o l’accensione dei fuochi di segnalazione che svettano sulle più alte cime delle montagne, oltre le nuvole, perfetta metafora della fratellanza umana nel momento del bisogno; la preparazione alla guerra dell’esercito di Sauron nella Torre Nera e, naturalmente, la battaglia dei cavalieri di Rohan capeggiati da Re Thèoden che falciano, letteralmente, l’armata degli orchi. Ma la cosa che più sorprende è che, nonostante le tre ore e venti di durata, si senta a tratti la necessità da parte di alcune scene di un maggior e più ampio respiro, perché a volte si ha la sensazione che il film corra troppo e che alcuni tra i protagonisti compiano un percorso evolutivo di cui viene mostrato allo spettatore solo lo stato iniziale e quello finale, suscitando qualche dubbio. Per il resto Jackson si districa magistralmente nei meandri di una storia che mescola alla perfezione strepitose ed epiche battaglie con i più profondi sentimenti umani d’amore, odio, fratellanza e solidarietà. La sceneggiatura, firmata dallo stesso regista con la moglie Fran Walsh e con Philippa Boynes, tocca a tratti livelli d’altissimo cinema e con richiami ad un’atmosfera teatrale degni delle migliori trasposizioni scespiriane (il sacrificio di Faramir ad opera del padre che si cosparge d’olio per essere bruciato vivo assieme al figlio è assolutamente strepitoso!). Tuttavia i fedelissimi seguaci del libro di Tolkien avranno di che lamentarsi, dato che moltissime sequenze mancano del tutto o intraprendono una strada completamente diversa: se però ad esempio non si sente la mancanza di un nuovo scontro tra Gandalf e Saruman, cosa che nel libro invece c’è ma che nel film avrebbe distolto troppo l’attenzione e spodestato la sovranità del vero protagonista cattivo (Sauron), non si riesce proprio a comprendere perché una storia di tale potenza e coinvolgimento emotivo possa sfociare in una molteplicità quasi infinita di finali tanto da toccare, aimè, il ridicolo involontario di alcune scene. Infatti, nonostante tutti i tagli, il regista sembra aver voluto tenere con tenacia una parte finale di quasi venti minuti per mostrare i destini dei vari componenti della compagnia, senza però riuscire a celare completamente il vero scopo di alcune scene, del tutto auto celebrative, in cui i protagonisti entrano in una stanza ad uno ad uno, come per ricevere un applauso finale quando ancora ci sono quindici minuti buoni di film! A dimostrazione di ciò, il fatto che manchi il finale con Saruman che vaga per i boschi della Contea e quello tra Gimli e Legolas.
Qualche incongruenza di sceneggiatura, ma molte delle scelte fatte risultano azzeccate: la cantata di Pipino mentre Faramir va verso una morte certa (anche se lo sciagurato doppiaggio italiano ha completamente rovinato la scena), o il bacio in fronte di Frodo a Sam come addio; e altre meno: mostrare Aragorn che canta alla sua incoronazione (bastava la sua voce off). Gli interpreti sono tutti eccellenti: se Sean Astin ha avuto un’evoluzione sorprendente (la sua interpretazione è migliorata a vista d’occhio da film a film), convince meno proprio il protagonista Mortensen, penalizzato forse dalla mancanza di alcune scene che affinino il suo personaggio. Sorprendente invece l’interpretazione di John Noble nel ruolo di Denethor, perfetto nella sua ascesa alla pazzia, e assolutamente grandioso (come sempre) McKellen che meriterebbe l’Oscar solo per il primo piano del suo viso straziato dal dolore e con gli occhi ricolmi di lacrime, mentre immagina di aver perso Sam e Frodo. Tutti gli altri, a cominciare da Wood, se la cavano egregiamente, anche se una menzione speciale va fatta per Mirando Otto, col dubbio però che sia il suo personaggio di eroina a destare risalto più che la sua interpretazione. Niente di speciale invece ha da offrire Liv Tyler, un po’ insipida nel ruolo di Arwen e Serkis per la prima volta con la sua faccia, interpreta Smèagol nel prologo iniziale. Non vivono di rendita gli effetti speciali, curati dalla Weta, assolutamente sorprendenti che, pur mostrando un progresso (basta confrontare il primo piano di Gollum ad inizio film, con quelli del secondo), non si discostano dai toni dei precedenti due episodi: ma le miniature sono assolutamente perfette, vedi Minas Tirith, e gli effetti sonori veramente strepitosi, come quelli della colonna d’energia scaturita dalla Torre Nera. Perfetta anche la fotografia di Andrei Lesnie, che se aveva destato qualche sospetto nel secondo film, qui non ci fa accorgere della distinzione tra miniature e realtà, e riesce a riprendere i personaggi alla perfezione nel contesto in cui si trovano. Come l’epico Ben Hur di Wyler nel 1960 e l’inaffondabile Titanic di Cameron, questo terzo grandioso capitolo finale di un’altrettanto grandiosa trilogia, raccoglie la preziosa eredità degli 11 premi oscar confermandosi il terzo miglior film della storia del cinema. Meravigliosa come sempre la colonna sonora di Howard Shore, uno dei pilastri portanti del film, più liricheggiante che mai e capace di missare perfettamente tutti i temi d’accompagnamento principali dei vari popoli e con un nuovo motivo, quello degli uomini, assolutamente eroico e trionfale.
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hal 9000
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lunedì 25 maggio 2009
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l'epilogo trionfale di una saga indimenticabile
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La trilogia si conclude nel segno del gigantismo e dello spettacolo, finisce così una delle più grandi (e costose) imprese cinematografiche della storia del cinema. Un film che non verrà mai dimenticato e che rimarrà impresso nell'immaginario collettivo di tutti, entrando nella nostra cultura per creare nuovi miti e leggende.
Sul piano visivo è un'opera straordinaria e rivoluzionaria , che non finisce mai di stupire con sequenze indimenticabile come l'assedio di Minas Tirith, la struggente cavalcata dei Rohirrirm e la battaglia finale al Cancello Nero. Un film carico di sentimenti, che però non rinuncia ad un finale di morte: le Terre Immortali sono di fatto l'Aldilà.
Peter Jackson viene definitivamente consacrato come regista e sfoggia il proprio talento con prospettive azzardate incredibili nelle sequenze di Minas Tirith.
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La trilogia si conclude nel segno del gigantismo e dello spettacolo, finisce così una delle più grandi (e costose) imprese cinematografiche della storia del cinema. Un film che non verrà mai dimenticato e che rimarrà impresso nell'immaginario collettivo di tutti, entrando nella nostra cultura per creare nuovi miti e leggende.
Sul piano visivo è un'opera straordinaria e rivoluzionaria , che non finisce mai di stupire con sequenze indimenticabile come l'assedio di Minas Tirith, la struggente cavalcata dei Rohirrirm e la battaglia finale al Cancello Nero. Un film carico di sentimenti, che però non rinuncia ad un finale di morte: le Terre Immortali sono di fatto l'Aldilà.
Peter Jackson viene definitivamente consacrato come regista e sfoggia il proprio talento con prospettive azzardate incredibili nelle sequenze di Minas Tirith. Come sempre ottimo il cast (anche se spiace l'assenza di Christopher Lee) e incredibili effetti speciali, scenografie, costumi e trucco. Imperdibile la colonna sonora di Howard Shore e la meravigliosa canzone "Into the West" di Annie Lennox.
Strepitoso successo di pubblico e anche alla fine Hollywood ha meritatamente premiato l'opera colossale con 11 statuette (un record che detiene insieme a "Ben-Hur" e "Titanic"): miglior film, regia, sceneggiatura non originale, colonna sonora, canzone, montaggio, scenografia, costumi, trucco, effetti speciali, sonoro. Inspiegabile l'assenza della nominations per la fotografia.
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bella earl!
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lunedì 1 agosto 2011
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l'epilogo della trilogia fantasy per eccellenza.
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- La scacchiera è pronta, le pedine si muovono -
Frodo, Sam e Gollum sono a Mordor e la loro grande avventura sta per giungere al culmine. Aragorn è in viaggio con l'esercito di Rohan verso Minas Tirith accompagnato da Legolas, Gimli e da un Pipino in incognito mentre Merry è già la accompagnato da Gandalf. La battaglia finale ha inizio. Peter Jackson tira fuori dal cappello il grande trucco, la grande magia che gli permette di vincere undici oscar e una grande scommessa: trarre da un libro un grande epopea cinematografica. Lui ci riesce grazie alla sua innata bravura, al cast d'eccezione che lo ha accompagnato per questa epopea e a dei collaboratori da premiare con un oscar ciascuno: costumi, trucco, scenografia e quant'altro.
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- La scacchiera è pronta, le pedine si muovono -
Frodo, Sam e Gollum sono a Mordor e la loro grande avventura sta per giungere al culmine. Aragorn è in viaggio con l'esercito di Rohan verso Minas Tirith accompagnato da Legolas, Gimli e da un Pipino in incognito mentre Merry è già la accompagnato da Gandalf. La battaglia finale ha inizio. Peter Jackson tira fuori dal cappello il grande trucco, la grande magia che gli permette di vincere undici oscar e una grande scommessa: trarre da un libro un grande epopea cinematografica. Lui ci riesce grazie alla sua innata bravura, al cast d'eccezione che lo ha accompagnato per questa epopea e a dei collaboratori da premiare con un oscar ciascuno: costumi, trucco, scenografia e quant'altro. Viggo Mortensen è sempre grande nella parte del re Aragorn erede che finalmente arriva sul suo trono e Elijah è un grande Frodo e conclude in maniera stra convincente quest'epopea. Grande, grandissimo Jackson. Tanto di cappello.
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