laurence316
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domenica 19 marzo 2017
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una favola dell'inclusione tremendamente attuale
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Da Steven Spielberg una favola dell’inclusione e dei buoni sentimenti, che prosegue il discorso, iniziato con Incontri ravvicinati del terzo tipo, dell’accettazione del “diverso” e dell’innocenza e purezza dell’infanzia (è infatti Elliott l’unico a capire e a tenere al piccolo alieno che, guarda caso, in una delle sequenza più toccanti e lacrimevoli del film, rischia la morte nel momento in cui viene allontanato dal bambinetto).
Piatto prelibato, adatto ai bambini di tutte le età, con tre ingredienti principali: l’ottimismo, l’umorismo e il melodramma, tutti dosati alla perfezione. A cui si aggiungono comicità, effetti speciali a profusione e spettacolo di grande impatto.
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Da Steven Spielberg una favola dell’inclusione e dei buoni sentimenti, che prosegue il discorso, iniziato con Incontri ravvicinati del terzo tipo, dell’accettazione del “diverso” e dell’innocenza e purezza dell’infanzia (è infatti Elliott l’unico a capire e a tenere al piccolo alieno che, guarda caso, in una delle sequenza più toccanti e lacrimevoli del film, rischia la morte nel momento in cui viene allontanato dal bambinetto).
Piatto prelibato, adatto ai bambini di tutte le età, con tre ingredienti principali: l’ottimismo, l’umorismo e il melodramma, tutti dosati alla perfezione. A cui si aggiungono comicità, effetti speciali a profusione e spettacolo di grande impatto. Ma la vera carta vincente del film, naturalmente, è la figura del patetico esserino verde, autonoma progettato da Carlo Rambaldi, un concentrato di tenerezza e simpatia assolutamente irresistibile per qualunque under 12 (e forse anche oltre), la cui battuta “E.T. telefono casa” è ormai divenuta proverbiale.
Il film rischia ripetutamente di scivolare nel ridicolo e nell’infantilismo più spicciolo, ma, anche grazie alla sceneggiatura di Melissa Mathison, riesce invece a mantenersi quasi sempre su di un ottimo livello, sempre ad alto tasso di zuccherosità e melensaggine certo, ma riuscendo anche a coinvolgere ed appassionare, oltre che a far passare un messaggio di inclusione ed accettazione che non è mai troppo scontato.
E poi alcuni momenti (l’abbandono iniziale di E.T. sulla Terra, il volo delle biciclette e l’addio finale) sono straordinari e memorabili, e sono giustamente entrati nell’immaginario collettivo di intere generazioni.
Alcuni hanno voluto vedere nel film una parabola religiosa, facendo paralleli tra E.T. e Gesù (e anche la Universal ci ha messo del suo, rievocando nel poster cinematografico la Creazione di Adamo di Michelangelo), ma Spielberg ha negato tali congetture.
Tra i più grandi incassi della storia del cinema (supera addirittura Guerre stellari, uscito solo 5 anni prima) il film, costato appena 10 milioni e mezzo di dollari, arriva a sfiorare gli 800 al box-office. Candidato a 9 Premi Oscar ne vince 4: a colonna sonora, effetti speciali, sonoro e montaggio del sonoro. In occasione del ventesimo anniversario, nel 2002, viene distribuita una più che discutibile edizione speciale del film di 119’ che interviene con numerosi, vistosi e irritanti rimaneggiamenti in computer-graphic di parecchie scene, a cominciare da quella della fuga, dove gli agenti dell’FBI invece che pistole “brandiscono” walkie-talkie. E la sequenza inedita di E.T. ed Elliott nel bagno è francamente alquanto inutile. Insopportabile poi il nuovo doppiaggio italiano.
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renato c.
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venerdì 5 giugno 2009
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una bellissima fanta-fiaba per grandi e piccini
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Con un inizio che sembra il seguito diretto di "Incontri ravvicinati del terzo tipo" il film si trasforma poi in una bellissima fiaba! L'extraterrestre, a prima vista un mostriciattolo rivoltante, assume poi un aspetto veramente tenero, anche negli sguardi, che non può non suscitare simpatia! E questo grazie anche al suo ideatore ed animatore Carlo Rambaldi! Ciò che il film fa subito notare è il fatto che i bambini, che d'istinto dovrebbero essere i più terrorizzati di fronte al piccolo mostriciattolo, sono invece quelli che, dopo un comprensibile terrore iniziale, lo accettano, e vedono in lui un amico da amare e da custodire. Al contrario degli adulti, che invece lo vedono, con terrore come l'avanguardia di alieni invasori! Sono molto tenere le scene dei primi approcci in casa, l'ubriacature di E.
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Con un inizio che sembra il seguito diretto di "Incontri ravvicinati del terzo tipo" il film si trasforma poi in una bellissima fiaba! L'extraterrestre, a prima vista un mostriciattolo rivoltante, assume poi un aspetto veramente tenero, anche negli sguardi, che non può non suscitare simpatia! E questo grazie anche al suo ideatore ed animatore Carlo Rambaldi! Ciò che il film fa subito notare è il fatto che i bambini, che d'istinto dovrebbero essere i più terrorizzati di fronte al piccolo mostriciattolo, sono invece quelli che, dopo un comprensibile terrore iniziale, lo accettano, e vedono in lui un amico da amare e da custodire. Al contrario degli adulti, che invece lo vedono, con terrore come l'avanguardia di alieni invasori! Sono molto tenere le scene dei primi approcci in casa, l'ubriacature di E.T. trasmessa anche ad Eliot ed il commovente saluto finale dopo il fantastico volo sulle biciclette! Anche i ragazzini capiscono che è meglio che E.T. torni sul suo pianeta perchè sulla Terra sarebbe infelice ed in continuo pericolo (come minimo di essere "sezionato" come le rane!)
Spielberg in alcuni punti diventa disneyano (in senso positivo!) anche se non fa mancare alcune scene un po' dure come quella della morte dell'alieno con tutto il crudo realismo di come avvviene una morte in un ospedale; cosa che Disney avrebbe evitato! Del resto si butterà ancora sulle fiabe con "Hook-Capitan Uncino" fino all'incotro diretto con Casa Disney in "Roger Rabbit"!
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logan
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mercoledì 8 agosto 2007
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una favola
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Odiato nell'infanzia e rivalutato dopo i vent'anni. Steven Spielberg filma uno dei suoi migliori film di sempre con questa favola sull'alieno che si perde sul nostro pianeta, e grazie alla caparbietà di un bambino e della sua famiglia riesce a tornare a casa.
Il film, a dire il vero un poco furbetto nel perfetto calcolo della costruzione della situazione, mescola abilmente umorismo e pathos in una maniera mai così eguagliata sullo schermo. Spielberg sta dalla parte dei bambini e narra dalla loro visuale, non solo per l'altezza di molte inquadrature, ma soprattutto perché a parte la madre e lo scienzato (che poi altri non è che lo stesso Spielberg in qualche modo) non vengono inquadrati adulti in maniera precisa.
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Odiato nell'infanzia e rivalutato dopo i vent'anni. Steven Spielberg filma uno dei suoi migliori film di sempre con questa favola sull'alieno che si perde sul nostro pianeta, e grazie alla caparbietà di un bambino e della sua famiglia riesce a tornare a casa.
Il film, a dire il vero un poco furbetto nel perfetto calcolo della costruzione della situazione, mescola abilmente umorismo e pathos in una maniera mai così eguagliata sullo schermo. Spielberg sta dalla parte dei bambini e narra dalla loro visuale, non solo per l'altezza di molte inquadrature, ma soprattutto perché a parte la madre e lo scienzato (che poi altri non è che lo stesso Spielberg in qualche modo) non vengono inquadrati adulti in maniera precisa. L'inizio del film cita a piene mani l'intera filmografia di Walt Disney, con quel bosco minaccioso ma allo stesso tempo fatato. Le tematiche sono tante: la vera essenza dell'amicizia, l'età adulta vista come perdita dell'innocenza e della meraviglia, l'incontro con l'altro come conoscenza non solo del diverso, ma soprattuto di noi stessi, e poi il ritorno a casa, vero e propria ossessione del cinema spielberghiano.
Il finale strappa le lacrime, ma la cosa migliore di ciò, è che non ci si sente traditi da un finale volutamente melenso, ma da una vicenda che ci racconta sinceramente di come la tolleranza ed il rispetto sono speculari all'accettare il diverso proprio per quello che è. E forse oggi solo i bambini, essere in qualche modo non sporcati dall'essere adulti, riescono a fare facilmente.
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dr.jones
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sabato 14 marzo 2009
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un capolavoro assoluto nella storia del cinema!!!!
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Praticanmente un capolavoro, ogni volta che lo vedo mi metto a piangere x l'emozione e le sensibilità che questo film riesce a trasmettere, perfetto sotto ogni punto di vista, buoni gli effetti speciali e poi la toccante colonna sonora che fà venire i brividi ogni volta che la sento!Ogni scena e un capolavoro di bravura del maestro Steven Spielberg che ci fà vivere davvero col cuore questa spendida storia facendoci vivere davvero delle emozioni che pochissimi film riescono a dare!!!!! Ci sono tante scene stupende, ma la corsa con le biciclette e il finale sono da antologia del cinema e solo quelle meriterebbero l'oscar a Spielberg x la sua bravura nel saper rendere tutto perfetto! Questo è Un CAPOLAVORO che RESTERA' X SEMPRE NELLA STORIA DEL CINEMA!!!!!!!! E.
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Praticanmente un capolavoro, ogni volta che lo vedo mi metto a piangere x l'emozione e le sensibilità che questo film riesce a trasmettere, perfetto sotto ogni punto di vista, buoni gli effetti speciali e poi la toccante colonna sonora che fà venire i brividi ogni volta che la sento!Ogni scena e un capolavoro di bravura del maestro Steven Spielberg che ci fà vivere davvero col cuore questa spendida storia facendoci vivere davvero delle emozioni che pochissimi film riescono a dare!!!!! Ci sono tante scene stupende, ma la corsa con le biciclette e il finale sono da antologia del cinema e solo quelle meriterebbero l'oscar a Spielberg x la sua bravura nel saper rendere tutto perfetto! Questo è Un CAPOLAVORO che RESTERA' X SEMPRE NELLA STORIA DEL CINEMA!!!!!!!! E.T. X SEMPRE!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
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andrea.bonino.97
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sabato 13 aprile 2013
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alieno per eccellenza!
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Film cult degli anni 80, e poi riproposto negli anni 2000 al cinema con l'aggiunta di scene inedite; E.
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Film cult degli anni 80, e poi riproposto negli anni 2000 al cinema con l'aggiunta di scene inedite; E.T segna un nuovo inizio nella storia delle fantascienza, per via della sua storia, un bambino che fa amicizia con un alieno lasciato dai suo simili sulla terra per sbaglio, che rivoluziona il genere fantascientifico che aveva sempre identificato l'alieno come il cattivo, nei film che ne vedevano far parte. E' una storia di amicizia, l'alieno non più il cattivo, diventa il bambino indifeso lasciato in un luogo sconosciuto. La storia si sviluppa con ritmo lento, forse, ma riesce a incuriosire lo spettatore, intenerito da E.T. Il cast e composto da attori che diventaro famosi proprio grazie a questo film, prima fra tutte Drew Barrymore, sorella minore di Elliot, che prima è spaventata da E.T, ma diventa subito amica. Cresce insieme a Elliot e sopratutto a insieme a E.T che con il tempo impara a parlare, e graze a questo svelerà il suo intento che cercherà di realizzare proprio grazie a i suoi amici. Il legame che con il tempo si sviluppa tra l'alieno e il bambino, è un'invenzione inteligente che serve da ponte con la seconda parte del film più tragica. Buon utilizzo degli effetti speciali, Spilberg da origine a uno dei film forse tra i più importanti della storia, adatto sia ai bambini, ma sopratutto agli adulti. L'epilogo finale è carico di emozioni e potrà far commuovere chiunque.
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great steven
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venerdì 18 luglio 2014
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science-fiction senza età, cinema assai suggestivo
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E.T. – L'EXTRATERRESTRE (USA, 1982) diretto da STEVEN SPIELBERG. Interpretato da HENRY THOMAS – DEE WALLACE – PETER COYOTE – DREW BARRYMORE – ROBERT MACNAUGHTON § Extraterrestre nano e indifeso, abbandonato in un bosco della California dalla sua astronave sulla Terra, viene trovato da un bambino che lo porta a casa con sé e lo presenta ai suoi fratelli, guardandosi bene dal farlo scoprire dagli adulti. Il piccolo alieno dimostra poteri rivitalizzanti (fa risorgere le piante morte) e facoltà sensoriali potentissime (apprende perfino il linguaggio degli umani, usando il quale comunica coi ragazzi che lo ospitano), cosicché il bambino possa aiutarlo a contattare i suoi compagni affinché lo vengano a riprendere.
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E.T. – L'EXTRATERRESTRE (USA, 1982) diretto da STEVEN SPIELBERG. Interpretato da HENRY THOMAS – DEE WALLACE – PETER COYOTE – DREW BARRYMORE – ROBERT MACNAUGHTON § Extraterrestre nano e indifeso, abbandonato in un bosco della California dalla sua astronave sulla Terra, viene trovato da un bambino che lo porta a casa con sé e lo presenta ai suoi fratelli, guardandosi bene dal farlo scoprire dagli adulti. Il piccolo alieno dimostra poteri rivitalizzanti (fa risorgere le piante morte) e facoltà sensoriali potentissime (apprende perfino il linguaggio degli umani, usando il quale comunica coi ragazzi che lo ospitano), cosicché il bambino possa aiutarlo a contattare i suoi compagni affinché lo vengano a riprendere. L’operazione, rischiosa e impegnativa, avrà successo, dopo che gli affiatati amici e la creatura galattica saranno catturati e imprigionati da un esercito di poliziotti e scienziati. Favola accolta trionfalmente in tutto il pianeta nella quale E.T., il pupazzo elettronico ideato e animato grazie ad un radiotelecomando da Carlo Rambaldi – e costato un milione e mezzo di dollari – fa la parte del leone, assumendosi la responsabilità di carta vincente di questa fiaba per bambini di ogni età. Un felice miscuglio di carineria, un macchinario impeccabile in cui la benzina è fatta di zucchero e di un cocktail calcolatissimo di umorismo e melodramma, pathos e invenzioni divertenti, sentimenti validi e polemica ai valori costituiti, enorme spettacolo tecnologico e coinvolgimento sensazionale, rinvii culturali ed effetti speciali. La pellicola non disdegna neppure un messaggio etico ed emotivo: bisogna avere gli occhi, il cuore e la fantasia di un pargolo per comprendere e accettare i “diversi”. Uno dei maggiori successi del cinema mondiale. La fotografia è stupenda nel carezzare i paesaggi verdeggianti e la penombra vellutata e velata della casa dei bambini, della foresta in cui atterra il veicolo spaziale e del buio in cui H. Thomas (perfetto nell’incarnare il fanciullo generoso e attivo che accoglie una creatura sconosciuta senza farsi scrupoli e appellandosi a tutta la sua buona volontà per celarlo agli adulti materialistici, increduli e scettici) incontra l’alieno, ed è particolarmente suggestiva la scena in cui quest’ultimo allunga a dismisura il collo snodabile e ridacchia e sghignazza sotto l’acqua della vasca da bagno. Altre sequenze memorabili sono quelle del travestimento carnevalesco, la passeggiata notturna in bicicletta con la figura oscura che si staglia sullo sfondo bianchissimo e immacolato del disco lunare, l’invasione medica in cui E.T., moribondo su un letto è intravisto dai bambini mediante un vetro appannato e ovviamente la partenza finale per il corpo celeste originario. Apprezzabile pure il montaggio, che segue serratamente e operosamente il viaggio d’iniziazione che si conclude con una lieta fine tutt’altro che scontata e animosamente struggente. Nel 2001 Spielberg – che dirige l’opera con mano lieve ma pur sempre presente e onesta, praticamente incorruttibile per l’alta foriera di messaggi blasonati e misericordiosi che lascia trapelare dal film e ai quali affida il compito di indottrinare i giovani spettatori in senso puramente educativo – ha ridistribuito un’edizione aggiornata del film. La copia è stata rimasterizzata e sono stati aggiunti circa quindici minuti di scene inedite. Sono stati eseguiti anche interventi informatici per correggere certi particolari. Uno è significativo: gli agenti di polizia che cacciano E.T. non impugnano più la pistola ma un telefono cellulare. Vincitore di tre premi Oscar: musica, sonoro, effetti visivi speciali.
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aristoteles
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mercoledì 22 luglio 2015
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e.t. telefono casa
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L'Alieno di Spielberg conquista tutti , bambini e adulti, con la sua camminata buffa , il collo allungabile , il dito guaritore e una grande gigantesca bontà.
A dispetto dei paurosi alieni invasori ,spesso proposti in tutti i film di fantascienza, questo extraterrestre vuole solo ritornare a casa ,nel suo pianeta .
Fortunatamente incontra Elliot ,un bambino buono e umile che lo aiuterà nel suo intento.
Il film risulta una grande fiaba ,non di certo per una sceneggiatura particolarmente complessa o straordinari effetti speciali ,ma per il rapporto che si innesca tra il protagonista e l'alieno.
Proprio i bambini sono i protagonisti di questa meravigliosa avventura (che siano alieni o umani poco importa) perchè se ognuno di noi conservasse la purezza infantile di certo il mondo sarebbe un posto migliore per tutti.
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L'Alieno di Spielberg conquista tutti , bambini e adulti, con la sua camminata buffa , il collo allungabile , il dito guaritore e una grande gigantesca bontà.
A dispetto dei paurosi alieni invasori ,spesso proposti in tutti i film di fantascienza, questo extraterrestre vuole solo ritornare a casa ,nel suo pianeta .
Fortunatamente incontra Elliot ,un bambino buono e umile che lo aiuterà nel suo intento.
Il film risulta una grande fiaba ,non di certo per una sceneggiatura particolarmente complessa o straordinari effetti speciali ,ma per il rapporto che si innesca tra il protagonista e l'alieno.
Proprio i bambini sono i protagonisti di questa meravigliosa avventura (che siano alieni o umani poco importa) perchè se ognuno di noi conservasse la purezza infantile di certo il mondo sarebbe un posto migliore per tutti.
Memorabile la scena del volo in bicicletta con la Luna sullo sfondo.
Grande Spielberg
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keanu
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venerdì 9 luglio 2010
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un altro capolavoro del genio spielberg !!!!!
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Un film assolutamente magnifico, indimenticabile e immortale ...
Bellissimi gli effetti speciali, la colonna sonora, la fotografia, la regia, la sceneggiatura, la scenografia, il montaggio e discrete le recitazioni.
Un piccolo grande capolavoro che rimarrà nella storia !! !! !! !! !!!
[+] ha 30 anni, ma è ancora puro come un bambino…
(di antonio montefalcone)
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ultimoboyscout
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venerdì 18 febbraio 2011
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capolavoro assoluto.
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Sono particolarmente legato a questo film, che mi ricorda molti momenti della mia infanzia oltre ad essere stato il primo film in assoluto che i miei genitori mi hanno portatto a vedere al cinema da bambino. Beh devo dire che sono passati tantissimi anni ed "E.T." mi emoziona ancora, è il classico film che la lacrimuccia me la fa scendere ogni volta mi ricapita di vederlo. Sarà vecchio, sarà visto e rivisto, sarà obsoleto come effetti speciali ma quella creaturina dolcissima non passerà mai di moda ne ce ne dimenticheremo mai perchè con la sua dolcezza e semplicità ci ha conquistati tutti e quel "telefono casa" è una frase che tutti conoscono e che solo a sentirla dire un sorriso lo strappa sempre.
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Sono particolarmente legato a questo film, che mi ricorda molti momenti della mia infanzia oltre ad essere stato il primo film in assoluto che i miei genitori mi hanno portatto a vedere al cinema da bambino. Beh devo dire che sono passati tantissimi anni ed "E.T." mi emoziona ancora, è il classico film che la lacrimuccia me la fa scendere ogni volta mi ricapita di vederlo. Sarà vecchio, sarà visto e rivisto, sarà obsoleto come effetti speciali ma quella creaturina dolcissima non passerà mai di moda ne ce ne dimenticheremo mai perchè con la sua dolcezza e semplicità ci ha conquistati tutti e quel "telefono casa" è una frase che tutti conoscono e che solo a sentirla dire un sorriso lo strappa sempre. Che dire ancora: ho detto troppo per un cult anzi un mito vero, assoluto, film da non smettere mai di guardare mantenendo sempre il cuore leggero e gli occhi puliti da bambino. Emozionante.
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[+] la magia del vero cinema…
(di antonio montefalcone)
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elgatoloco
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venerdì 29 dicembre 2017
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et, un manifesto
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"E.T.the Extraterrestrial"(1982), nasce un lustro dopo l'altro grande "affresco"dedicato da Spielberg agli alieni, in genere al mondo incognito, "Close Encounters of the Third KInd"(1977, "incontri ravvicinati del terzo tipo"). La stessa sensibilità(inutile ricordare che gli alieni sono anche metafora di altro, dell'"ignoto"-"incognito", delle culture che nonà di comprensione umana conosciamo-mai dimenticare le radici ebraiche di Stephen Spielberg...), la capacità di comprendere l'"altro"(in una dimensione dialogica, certo), che porterà a capolavori anche solo apparentemente"diversissimi"come"Schindler's List"), si esplica in quella capacità di rendere quanto , oltre pregiudizi sciocchi e convinzioni aprioristiche, contino i sentimenti.
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"E.T.the Extraterrestrial"(1982), nasce un lustro dopo l'altro grande "affresco"dedicato da Spielberg agli alieni, in genere al mondo incognito, "Close Encounters of the Third KInd"(1977, "incontri ravvicinati del terzo tipo"). La stessa sensibilità(inutile ricordare che gli alieni sono anche metafora di altro, dell'"ignoto"-"incognito", delle culture che nonà di comprensione umana conosciamo-mai dimenticare le radici ebraiche di Stephen Spielberg...), la capacità di comprendere l'"altro"(in una dimensione dialogica, certo), che porterà a capolavori anche solo apparentemente"diversissimi"come"Schindler's List"), si esplica in quella capacità di rendere quanto , oltre pregiudizi sciocchi e convinzioni aprioristiche, contino i sentimenti. Qui, in una dimensione adulta assente o quasi, il rapporto del bambino con E.T:, ossia il "nuovo", l'incognito dapprima, che poi invece diventa l'amico indispensabile(non l'amico immaginario, ma quello reale)è assolutamente centrale. Il film è stato fin troppo"parodiato", da un lato per la fisicità del piccolo alieno, dall'altro per il suo appello al"Home", "Casa", che era diventato quasi un richiamo indispensabile, un qualcosa di sentito-risentito, che però per molte persone veniva inteso come motto di spirito, come motto di spirito e di scherno, mentre naturalmente guardando il film con attenzione si capisce subito come l'intenzione di Spielberg sia assolutamente diversa. Se c'è qualche momento di comicità "straniante", grottesca, il fil rouge è quello anzidetto... Da osservare con attenzione anche le scene"aliene"(atterraggio dell'astronave, ripartenza ET)che non ripetono in alcun modo il fim precedente. Spielberg, in altri termini, non copia mai neppure da sue opere precedenti. Gli /le interpreti sono validi, incluso Peter Coyote, attore spesso sottovalutato ma da recuperare nella sua dimensione piena. El Gato
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