Su una nave diretta a Creta s’incontrano uno scrittore inglese, Basil, e un multiforme greco, Zorba, uomo navigato e maturo, d’incontenibile generosa passionalità. Basil si reca sull’isola per prendere possesso di una singolare eredità: una miniera abbandonata. Zorba, intuisce nel giovane scrittore una certa convenzionale goffaggine e si offre, anzi, decide, di aiutarlo. Ma a modo suo. Basil resta ammaliato dalla prorompente personalità del greco e ne asseconda l’esuberante cifra emotiva lasciandosi guidare in un’avventura seducente quanto sconsiderata e dai risvolti anche tragici. Tutto da scoprire il prosieguo della rocambolesca della vicenda tratta dal romanzo di Nikos Kazantzakis.
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Su una nave diretta a Creta s’incontrano uno scrittore inglese, Basil, e un multiforme greco, Zorba, uomo navigato e maturo, d’incontenibile generosa passionalità. Basil si reca sull’isola per prendere possesso di una singolare eredità: una miniera abbandonata. Zorba, intuisce nel giovane scrittore una certa convenzionale goffaggine e si offre, anzi, decide, di aiutarlo. Ma a modo suo. Basil resta ammaliato dalla prorompente personalità del greco e ne asseconda l’esuberante cifra emotiva lasciandosi guidare in un’avventura seducente quanto sconsiderata e dai risvolti anche tragici. Tutto da scoprire il prosieguo della rocambolesca della vicenda tratta dal romanzo di Nikos Kazantzakis.
Reinventare la progettualità, ridare respiro agli asfittici ripiegamenti, annichilendo i pragmatismi e rimestando le regole, piegandole a una amabile sfrenata fantasia più ardimentosa che creativa, più innocente che ragionata. Un’azzeccata metafora sulla vacuità della vita dove, come dice John Lennon: “vita è ciò che ti succede mentre fai progetti”. E la morale è un filosofico incitamento a vivere quegli accadimenti al meglio da dentro le proprie emozioni, distillandole e liberandole col proprio istinto, unico timone per navigare senza àncore nel mare dell’imponderabile, districandosi fra fascino e incubo, fra dolore ed allegria. Carpe diem, sì, ma con sentimento genuino e senza cinici sofismi.
Ottima fotografia, ottima recitazione. Al di là dei due oscar e della quattro nominations ottenuti, un film che ha sicuramente fatto epoca, famoso anche per aver lanciato in tutto il mondo il celebre ballo del Sirtaki (musicato da Mikis Theodorakis), derivato dal tradizionale Hasapiko.
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