iron beatrix
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giovedì 13 settembre 2012
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will, genio e sregolatezza
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'Will Hunting, genio e sregolatezza' avrebbe potuto intitolarsi questo film capolavoro di Gus Van Sant, con la sceneggiatura originale scritta da Matt Damon (Will) e Ben Affleck, il fedele amico Chuckie. E' la storia forte di un carattere fragile come quello del giovane Will, spaccato tra un passato difficile, un presente abbastanza triste e un futuro insondabile. Una mente matematica Will, capace di venire a capo in pochi minuti di teoremi che hanno levato il sonno ai migliori professori del Mit.
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'Will Hunting, genio e sregolatezza' avrebbe potuto intitolarsi questo film capolavoro di Gus Van Sant, con la sceneggiatura originale scritta da Matt Damon (Will) e Ben Affleck, il fedele amico Chuckie. E' la storia forte di un carattere fragile come quello del giovane Will, spaccato tra un passato difficile, un presente abbastanza triste e un futuro insondabile. Una mente matematica Will, capace di venire a capo in pochi minuti di teoremi che hanno levato il sonno ai migliori professori del Mit. Iinsieme al genio, la sregolatezza di una vita di periferia trascorsa assieme ad amici sempliciotti e parecchie pinte di birra. Due incontri cambieranno la sua squallida routine, quello col Prof. Lambeau e con lo psicologo Sean, due facce della stessa medaglia. Il primo vuol farlo diventare quello che lui non è riuscito a essere, un premio Nobel o qualcosa di simile; il secondo invece vuole 'solo' lasciarlo essere ciò che è, aprendo una breccia nel muro di sfiducia dovuta ai tanti abbandoni subiti. E Robin Williams non delude le aspettative conquistando l'Oscar come miglior attore non protagonista per un'interpretazione da brividi, seconda solo a quella de 'L'attimo fuggente' e pronunciando uno dei monologhi sull'amore più entusiasmanti della storia. Lo psicologo da lui interpretato è speculare a Will e per questo riesce a scardinare quella sua guardia alta e impenetrabile, degna di un pugile professionista, in una terapia è reciproca: anche Sean ha infatti un abbandono da elaborare e lo rivive attraverso il suo geniale paziente. Un film da vedere una volta per commuoversi e due volte per riflettere e infinite volte per imparare sempre qualche altra cosa, un quadro impressionista della mente umana e dei suoi incredibili meccanismi distruttivi.
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[+] la miglior prova del buon robin williams
(di bella bartok!)
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riccardo-87
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lunedì 19 gennaio 2009
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l'altra faccia di robin williams
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questo film di psicologia ci mostra come non si debba mai dar per scontato un attore:robin williams,solitamente effervescenza e vitalità allo stato puro-l'attimo fuggente,mrs doubtfire,hook-qui è nei panni di uno psicologo,brillante e amante della vita ma non troppo al di sopra delle righe-e sia detto che considero l'attimo fuggente come uno dei film capolavoro della storia del cinema e keatting come il professore che avrei voluto avere-tuttavia il rientrare nelle righe di williams non mi dispiace affatto,ed lo s9i ritrova solo in"risvegli"con de niro-il cambiamento di williams è tale in questo flm che può essere paragonato a quello di fabrizi in"roma città aperta",nel quale da comico si trasforma in un serio rappresentante di dio-.
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questo film di psicologia ci mostra come non si debba mai dar per scontato un attore:robin williams,solitamente effervescenza e vitalità allo stato puro-l'attimo fuggente,mrs doubtfire,hook-qui è nei panni di uno psicologo,brillante e amante della vita ma non troppo al di sopra delle righe-e sia detto che considero l'attimo fuggente come uno dei film capolavoro della storia del cinema e keatting come il professore che avrei voluto avere-tuttavia il rientrare nelle righe di williams non mi dispiace affatto,ed lo s9i ritrova solo in"risvegli"con de niro-il cambiamento di williams è tale in questo flm che può essere paragonato a quello di fabrizi in"roma città aperta",nel quale da comico si trasforma in un serio rappresentante di dio-.ma sto divagando..il film non è solo l'altra faccia di robin williams,ma molto altro invece!è passione innervata nella vita-memorabile in questo senso la descrizione dell'amata da parte di williams,con tutte le sue debolezze,che,come ben dice lo psicologo,"la gente le chiama imperfezioni..ma non lo sono..no..sono la parte essenziale della vita.."-.ma straordinaria è l'analisi psicologica del ragazzo che via via prende forma,come pure spettacolosa è la figua dell'amico chuck(ben affleck),e il memorabile dialogo tra i due nella pausa dal lavoro:"startene qui è una perdita di tempo"dice chuck all'amico"non lo puoi sapere"risponde will(matt diamon)"beh,ti dico quello che so:io passo tutti i giorni a casa tua,usciamo insieme,ci facciamo due birre ed è fico.vuoi sapere qual'è la parte migliore della mia giornata?sono circa dieci secondi,da quando giro l'angolo a quando arrvo alla tua porta,perchè penso ch magari busso e tu non ci sei più.niente addio,ciao,niente..sparito.non so molte cose ma questa la so".a prima vista questo discorso sembrerebbe crudele,ma in realtà dimostra la profonda amicizia tra i di chuck nei confronti di will,innervata nel fatto che,ben lontano dal pensarea sè stesso,chuck si augura per l'amico una vita migliore,felice,diversa dalla monotonia,"dallo schifo",a cui è condannato lui.i senso complessivo del film è però innervato nel rapporto analista-paziente.imperocchè il fatto che will si apra proprio con sean(williams),e non con gli altri psicologi ha un motivo ben preciso:sean è l'unico tra i tanti ad aver passato esperienze simili aquelle di will,ad aver patito le sofferenze del ragazzo-la figura del padre alcolista e manesco fa parte dell'infanzia di entrambe-.pertanto sean è l'unico in grado di capire sino in fondo il ragazzo-oltre che l'unico a cui importi di will-e il ragazzo da lui si sente compreso.personalmente io ritengo che sia vero che solo chi ha passato un problema uguale al nostro ci può comprendre a pieno,dal momento che ogniuno di noi vive i suoi problemi come gli unici realmente importanti.dunque solo persone con vissuti e problemi simili possono davvero capirsi a vicenda,e questo perchè solo provando un'esperienza,solo vivendola direttamente,la si capisce a fondo.
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alter
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domenica 8 maggio 2011
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una scommessa vinta da van sant
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Film teso e appassionato, in bilico tra le profondità psicologiche e umane dell' individuo (Will) e un sistema sociale (americano, ma occidentale in genere) aggressivo e divorante, Will Hunting - scritto con sorprendente abilità (considerata anche l' età dei due sceneggiatori-attori) e interpretato stupendamente dallo stesso Damon e soprattutto dal grandissimo Robin Williams - riesce a trascinare lo spettatore all' interno di un vortice inarrestabile, risultante dall' intreccio di alcune storie individuali (quella del ragazzo protagonista, ma anche quella dello psichiatra dal volto umano, un Williams da Oscar, degli sgangherati amici di Will, della ragazza di cui egli si innamorerà), e culminante nella straordinaria sequenza liberatoria - diretta senza fronzoli e falsi sentimentalismi, ma con lacrime vere - nella quale lo psichiatra giungerà con fatica titanica a liberare il ragazzo-genio dal suo complesso di colpa, rendendolo finalmente "umano".
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Film teso e appassionato, in bilico tra le profondità psicologiche e umane dell' individuo (Will) e un sistema sociale (americano, ma occidentale in genere) aggressivo e divorante, Will Hunting - scritto con sorprendente abilità (considerata anche l' età dei due sceneggiatori-attori) e interpretato stupendamente dallo stesso Damon e soprattutto dal grandissimo Robin Williams - riesce a trascinare lo spettatore all' interno di un vortice inarrestabile, risultante dall' intreccio di alcune storie individuali (quella del ragazzo protagonista, ma anche quella dello psichiatra dal volto umano, un Williams da Oscar, degli sgangherati amici di Will, della ragazza di cui egli si innamorerà), e culminante nella straordinaria sequenza liberatoria - diretta senza fronzoli e falsi sentimentalismi, ma con lacrime vere - nella quale lo psichiatra giungerà con fatica titanica a liberare il ragazzo-genio dal suo complesso di colpa, rendendolo finalmente "umano". Come spesso accade nel cinema, un' opera a prima vista "facile" e banalotta (il soggetto è azzardato) si rivela ad una analisi più attenta densa, intensa, tesa, e comunque multidimensionale; questa volta però, rispetto ad altre opere, Van Sant (regista "maudit") è riuscito a coniugare alla consueta critica corrosiva all' establishment culturale tratti evidenti di sincera e profonda partecipazione umana, risultato assai difficile da raggiungere.
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lia
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lunedì 31 ottobre 2005
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dietro la corazza
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Un bel film.La psicologia complessa e contradittoria del ragazzo viene descritta con grande abilità.Poco a poco la maschera aggressiva, con cui Will si proteggeva, si sgretola per rivelare il suo animo sensibile ed indifeso.A Will importa poco della sua grande abilità matematica,ha bisogno solo che qualcuno l'aiuti a tirar fuori il dolore e la rabbia chel'avevano accompagnato dalla nascita.
Uno psichiatra apparentemente fallito, ma intuitivo e sensibile,riuscirà con la sua umanità ad infrangere la corazza di cinismo del ragazzo e lo aiuterà a scoprire i sentimenti autentici per cui vale la pena vivere.Sarà così finalmente in grado di ricambiare l'amore della sua ragazza,senza più sfuggirla per paura di essere deluso.
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Un bel film.La psicologia complessa e contradittoria del ragazzo viene descritta con grande abilità.Poco a poco la maschera aggressiva, con cui Will si proteggeva, si sgretola per rivelare il suo animo sensibile ed indifeso.A Will importa poco della sua grande abilità matematica,ha bisogno solo che qualcuno l'aiuti a tirar fuori il dolore e la rabbia chel'avevano accompagnato dalla nascita.
Uno psichiatra apparentemente fallito, ma intuitivo e sensibile,riuscirà con la sua umanità ad infrangere la corazza di cinismo del ragazzo e lo aiuterà a scoprire i sentimenti autentici per cui vale la pena vivere.Sarà così finalmente in grado di ricambiare l'amore della sua ragazza,senza più sfuggirla per paura di essere deluso.
Ottimi gli interpreti sullo sfondo degradato di una metropoli americana.
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mymovies.it
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venerdì 25 dicembre 2009
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tre geni a confronto.
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Gus Van Sant ci ha regalato una straordinaria storia basata sulla visione introspettiva dei tre protagonisti e di ciò che ha un senso per loro.Il primo, un professore che incarna una genialità ottusa per cui esiste solo la matematica;il secondo,uno psicologo che possiede una genialità innegabile dal punto di vista dell'animo umano ed infine il terzo, un ragazzo la cui genialità così eclettica gli consente di poter sceglier qualunque strada senza avere paura del fallimento.Il professor Lambeau vede in Will Hunting il genio che avrebbe voluto essere e lo indirizza forzatamente verso le formule matematiche e il beneficio che queste possono dare all'umanità.Al contrario Sean McGuire lo convince a fare ciò che vuole veramente, ad assaporare il gusto della vita e non fermarsi solo all' insipida superficie:'se ti chiedessi sulle donne, probabilmente mi faresti un compendio delle tue preferenze, potrai persino aver scopato qualche volta, ma non sai dirmi cosa si prova a risvegliarsi accanto a una donna e sentirsi veramente felice.
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Gus Van Sant ci ha regalato una straordinaria storia basata sulla visione introspettiva dei tre protagonisti e di ciò che ha un senso per loro.Il primo, un professore che incarna una genialità ottusa per cui esiste solo la matematica;il secondo,uno psicologo che possiede una genialità innegabile dal punto di vista dell'animo umano ed infine il terzo, un ragazzo la cui genialità così eclettica gli consente di poter sceglier qualunque strada senza avere paura del fallimento.Il professor Lambeau vede in Will Hunting il genio che avrebbe voluto essere e lo indirizza forzatamente verso le formule matematiche e il beneficio che queste possono dare all'umanità.Al contrario Sean McGuire lo convince a fare ciò che vuole veramente, ad assaporare il gusto della vita e non fermarsi solo all' insipida superficie:'se ti chiedessi sulle donne, probabilmente mi faresti un compendio delle tue preferenze, potrai persino aver scopato qualche volta, ma non sai dirmi cosa si prova a risvegliarsi accanto a una donna e sentirsi veramente felice.'La straordinaria interpretazione di Robin Williams conferisce alla pellicola una serietà sentita e convincente che permette di classificare 'Will Hunting:genio ribelle' sotto la categoria 'Da non perdere'.
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michela papavassiliou
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giovedì 28 giugno 2012
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menti superiori
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Will Hunting, interpretato da un intenso Matt Damon , e' un genio matematico allo stato puro. Al suo attivo qualche furtarello tra i sobborghi di una Boston senza facili orizzonti per un giovane spiantato come lui. In eredita' i segni di un' infanzia all'ombra di un padre violento che gli lasciava la scelta per l'arma delle sue percosse, tra cinghia e chiave inglese. Unico conforto un tris di amici ribelli ed allo sbando. Progetto cinematografico voluto dal duo Damon e Affleck, regala tra realta' e finzione l'immagine piena di cosa sia la sintonia e l'intesa di due amici. Questa pellicola americana del 1997 anticipa di quattro anni l'inglese A beautiful mind che riprendera' l'intrigante tematica di menti superiori e libere e del rischio di essere imbrigliati nella tela del potere sfrutta cervelli.
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Will Hunting, interpretato da un intenso Matt Damon , e' un genio matematico allo stato puro. Al suo attivo qualche furtarello tra i sobborghi di una Boston senza facili orizzonti per un giovane spiantato come lui. In eredita' i segni di un' infanzia all'ombra di un padre violento che gli lasciava la scelta per l'arma delle sue percosse, tra cinghia e chiave inglese. Unico conforto un tris di amici ribelli ed allo sbando. Progetto cinematografico voluto dal duo Damon e Affleck, regala tra realta' e finzione l'immagine piena di cosa sia la sintonia e l'intesa di due amici. Questa pellicola americana del 1997 anticipa di quattro anni l'inglese A beautiful mind che riprendera' l'intrigante tematica di menti superiori e libere e del rischio di essere imbrigliati nella tela del potere sfrutta cervelli. Rimarchevole l'indagine psicologica di questa genialita' spontanea che, grazie alla guida dello psicoterapeuta Robin Williams nei panni di Mcguire, riuscira' a non cadere asservita al mero gioco di potere e denaro. 126 minuti da Oscar per la migliore sceneggiatura sotto la regia di Gus Van Sant. Da vedere. MP
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matilde perriera
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domenica 9 settembre 2012
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chiavi inglesi,cinghie,bastoni di matilde perriera
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Delusioni, amarezze, incertezze intessono la trama di Gus Van Sant. WILL HUNTING cattura chiunque lo assapori, insegna a dare e meritare fiducia, migliora le relazioni interpersonali, a vincere i fantasmi dell'inconscio. Il poliedrico artista, in 126 minuti, fa salire alla ribalta dei nomi che riescono a trovare la strada per rigenerare l'animo di un giovane sbandato particolarmente predisposto per le materie scientifiche deciso a distruggere le maschere sociali. Cosa ne sarebbe stato del GENIO RIBELLE se Sean Macguire avesse rifiutato di tessere la tela avviata da Gerald Lambeau e non avesse aiutato il bidello del Massachusetts Institute of Technology a scoprire l'uomo che giaceva addormentato nel ragazzo prodigio? O se Minnie Driver non avesse intravisto la tenera dolcezza nella coltre di ghiaccio? O se Chuckie Sullivan non l'avesse invogliato a sfuggire dalla realtà sonnolenta che impera nei sobborghi di Boston? USA 1997.
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Delusioni, amarezze, incertezze intessono la trama di Gus Van Sant. WILL HUNTING cattura chiunque lo assapori, insegna a dare e meritare fiducia, migliora le relazioni interpersonali, a vincere i fantasmi dell'inconscio. Il poliedrico artista, in 126 minuti, fa salire alla ribalta dei nomi che riescono a trovare la strada per rigenerare l'animo di un giovane sbandato particolarmente predisposto per le materie scientifiche deciso a distruggere le maschere sociali. Cosa ne sarebbe stato del GENIO RIBELLE se Sean Macguire avesse rifiutato di tessere la tela avviata da Gerald Lambeau e non avesse aiutato il bidello del Massachusetts Institute of Technology a scoprire l'uomo che giaceva addormentato nel ragazzo prodigio? O se Minnie Driver non avesse intravisto la tenera dolcezza nella coltre di ghiaccio? O se Chuckie Sullivan non l'avesse invogliato a sfuggire dalla realtà sonnolenta che impera nei sobborghi di Boston? USA 1997. Il teatro dell'azione è un quartiere povero di Boston, in cui il cervello acutissimo, nel tempo libero, legge libri di ogni genere e possiede una profonda cultura in vari campi del sapere specialmente nella matematica, che riesce a padroneggiare fino ai livelli più sofisticati. Le competenze di Will, a 360° pure nelle discipline giuridiche e nella politica del Paese, lo portano a difendersi da solo in tribunale, a rifiutare colloqui di lavoro che Lambeau gli propone e, fatto ancora più clamoroso, a declinare, con un'analisi spietata, un'attività sottoposta al controllo del governo americano. Meglio spendere le proprie energie più proficuamente, magari difendendo Chuckie dagli attacchi di Clark; il fine per cui Damon interviene è quello di proteggere Sullivan, ma, senza rendersene conto, polarizza su di sé l'attenzione e incanta la studentessa ad Harvard. Il vincitore della medaglia Filtz per il calcolo combinatorio, intanto, lo affida a McGuire, la cui funzione sarà quella di assecondare il processo di liberazione dell'adolescente con alle spalle un passato orribile di bambino seviziato. I primi incontri sono conflittuali, tra di loro nessuna finzione perché ambedue provengono da un retroterra malfamato dominato dalla violenza e conoscono il sapore acido della sofferenza. Matt, lentamente, sfonda la corazza protettiva; l'intelligenza sovraumana, così, comincia ad aggrapparsi a valori nuovi, cementa le basi del suo nuovo edificio spirituale, abbraccia Robin Williams e scarica le ataviche tensioni in un pianto disperato; la sua epifania gli trasmette un benefico senso di liberazione ... Degna di rilievo la locandina italiana, in cui la risata fresca di Will, accompagnata dal sorriso sereno di Robin Williams, è vigorosa prolessi dei messaggi fortemente plastici che ricalcano il percorso spirituale di chi scopre, pur nella genialità, la propria normalità e si salva; altrettanto indicativa la parte posteriore della copertina, in cui Stellan Skarsgård s'intravede solo di scorcio, probabilmente perchè il luminare sollecita il giovane guidato nella velata speranza di trarne dei vantaggi anche per la propria carriera ... Il fertile intelletto, invece, si è ritrovato, ha dimenticato le chiavi inglesi, le cinghie sul tavolo, i bastoni da scegliere, mentre Chuckie è ancora dietro la porta che bussa ... Nessuno gli apre e si sente felice ... L'amico ha ascoltato il cuore ed è volato in California per gustare insieme a Skylar tante succose caramelle ...
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[+] grazie a giacomo augello
(di matilde perriera)
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mira3
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lunedì 15 settembre 2014
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rompere gli schemi
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Peccato per il solito finale americano e scontato, è uno di quei film che ti lascia un messaggio, un messaggio che è facile da comprendere, ma difficile da interiorizzare. Il monologo dello psicologo al lago è il centro dal quale si articola il resto della storia, è un'esplicita critica all'insegnamento meccanico, degna di nota e dal significato più esplicativo la frase di Plutarco: " La mente non ha bisogno, come un vaso, di essere riempita, ma piuttosto , come legna, di una scintilla che l'accenda.
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Peccato per il solito finale americano e scontato, è uno di quei film che ti lascia un messaggio, un messaggio che è facile da comprendere, ma difficile da interiorizzare. Il monologo dello psicologo al lago è il centro dal quale si articola il resto della storia, è un'esplicita critica all'insegnamento meccanico, degna di nota e dal significato più esplicativo la frase di Plutarco: " La mente non ha bisogno, come un vaso, di essere riempita, ma piuttosto , come legna, di una scintilla che l'accenda.
Ho percepito un bellissimo invito, un invito a fare. A non nascondersi dietro a qualche schema fittizio premeditato, per la sola paura di essere feriti o di provare emozioni, inoltre condanna la presunzione di sapere qualsiasi cosa, anche come andrà a finire la fine di un film che si sta guardando.
L'indole dell'uomo è quello di supporre, e lo fa in continuazione, anche e soprattutto nelle relazioni. Si immagina e si va oltre, a volte per puro bisogno di evadere, ma questo meccanismo ci distrae da quello che è il flusso della vita, anzi cerchiamo quasi di controllarlo, disconoscendo le miriadi di possibilità ed emozioni che si nascondono dietro ad ogni scelta.
La paura del protagonista di farsi conoscere è giustificata, non è facile esprimere se stessi all'interno di una società malsana, pronta solamente a giudicare e ad incanalare ogni cosa in uno standard da rispettare con assoluto rigore, e il solo ribellarsi alle regole denota diversità ed emarginazione ai confini della società stessa.
Questo film, se interpretato sotto una giusta chiave di lettura, può funzione da risveglio per la coscienza.
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alex
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martedì 2 gennaio 2024
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le imperfezioni sono parte essenziale della vita
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Film semplicemente magico, in cui nulla è scontato e banale ma anzi ogni minuto, ogni secondo regala sensazioni intense e non dimenticabili. Il film si presenta come una commedia romantica con una narrativa psicologica e introspettiva della vita, dando la visione di due personaggi principali: Will (Matt Damon) un ragazzo ribelle e geniale pieno d’albagia e carisma che dalla vita non chiede nient’altro che delle sigarette e dell’alcool, e dall’altra parte McGuire (Robin Williams) uno psicologo speculativo che la vita l’ha assaporata e vissuta, facendo da insegnante di vita e amore a Will e anche ad ogni spettatore che guardandolo si magnetizza alle sue parole sagge e sincere.
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Film semplicemente magico, in cui nulla è scontato e banale ma anzi ogni minuto, ogni secondo regala sensazioni intense e non dimenticabili. Il film si presenta come una commedia romantica con una narrativa psicologica e introspettiva della vita, dando la visione di due personaggi principali: Will (Matt Damon) un ragazzo ribelle e geniale pieno d’albagia e carisma che dalla vita non chiede nient’altro che delle sigarette e dell’alcool, e dall’altra parte McGuire (Robin Williams) uno psicologo speculativo che la vita l’ha assaporata e vissuta, facendo da insegnante di vita e amore a Will e anche ad ogni spettatore che guardandolo si magnetizza alle sue parole sagge e sincere. Infatti questi due personaggi insieme costruiscono una vera monografia sulla vita, sottoponendo lo spettatore a continue riflessioni sul capire il vero valore della vita,sul guardare dentro se stessi per capire le proprie potenzialità, ma soprattutto il non guardarsi indietro, offuscare il passato, in particolare se esso è stato disagevole, e pensare al presente, perché un passato ormai morto ma non curato può sopprimere un presente ancora vivido e pretenzioso.
Un’opera in cui si nota che dietro se c’è stato un grande lavoro sia da parte del regista ovvero Gus Van Sant, che ha ostentato la sua grande tecnica con delle riprese e una tecnicità generale molto rigorosa e diligente, e poi i due attori/ redattori: Matt Damon e Ben Affleck di cui si può esprimere una sola parola: formidabili, capaci di nutrire lo spettatore da una passione e una commozione fuori dal comune, e questo film per i due attori fu sicuramente il gradino di slancio verso il successo mondiale. In seguito il film salpa tra le melodie di “Miss Misery” canzone dal significato simile a quello del film in cui le parole di Elliot Smith all’interno della canzone incarnano lo spirito e la vita di Will, trattando l’afflizione e la malinconia che è stato di grande ostacolo nel corso della vita di Will. Film che infine non faccio altro che consigliare, che ci porta ad esplorare gli aspetti più importanti ma spesso velati della vita, catturando l’animo ingenuo di ogni spettatore.
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great steven
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giovedì 8 agosto 2013
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un film intelligente, ricco, maturo, appassionante
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WILL HUNTING – GENIO RIBELLE (USA, 1997)
Diretto da GUS VAN SANT. Interpretato da MATT DAMON – ROBIN WILLIAMS – STELLAN SKARSGARD – BEN AFFLECK – MINNIE DRIVER
Protagonista di questa interessante storia d’iniziazione e maturità affettiva è il ventenne Will Hunting, ragazzo di un quartiere povero di Boston, che passa le serate con gli amici in birreria e pensa bene di sporcare la sua fedina penale con risse e altri piccoli crimini stradali. Lavora come bidello al Massachusetts Institute of Technology, ma ha un talento straordinario per la matematica: riesce a risolvere teoremi su cui i professori universitari faticano per anni; inoltre, la sua memoria fotografica gli permette di tenere a mente un intero testo dopo averlo letto.
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WILL HUNTING – GENIO RIBELLE (USA, 1997)
Diretto da GUS VAN SANT. Interpretato da MATT DAMON – ROBIN WILLIAMS – STELLAN SKARSGARD – BEN AFFLECK – MINNIE DRIVER
Protagonista di questa interessante storia d’iniziazione e maturità affettiva è il ventenne Will Hunting, ragazzo di un quartiere povero di Boston, che passa le serate con gli amici in birreria e pensa bene di sporcare la sua fedina penale con risse e altri piccoli crimini stradali. Lavora come bidello al Massachusetts Institute of Technology, ma ha un talento straordinario per la matematica: riesce a risolvere teoremi su cui i professori universitari faticano per anni; inoltre, la sua memoria fotografica gli permette di tenere a mente un intero testo dopo averlo letto. Messo davanti alle proprie responsabilità dal tribunale e preso in consegna dal professor Lambeau, uomo avido di ricchezza dai pochi scrupoli, dovrà adempiere a due compiti: coadiuvare gli insegnanti nella risoluzione di problemi matematici di alto livello e parlare con uno psicologo, il simpatico e cordiale Sean McGuire. Il rapporto fra Will e Sean, vedovo da due anni e ancora innamorato della moglie defunta, andrà ben oltre la semplice dinamica dottore-paziente e porterà il ragazzo, nel frattempo innamoratosi di una bella studentessa e compreso amorevolmente dall’amico del cuore Chuckie, a sfoderare un potenziale di emozioni tanto magnifico quanto quello che sa usare coi numeri. Lambeau resterà dunque senza il suo pupillo, che partirà immantinente per la California per inseguire la ragazza che ama.
Un film intenso e godibilissimo, che mescola le caratteristiche di una commedia sobria ed elegante a quelle di un dramma psicologico da salotto, esaminando a fondo ogni personaggio e facendo scaturire da ciascuno un’ottima energia interpretativa. È uno dei rari casi di pellicole americane dove sono i personaggi a dirigere la danza, data la forte predominanza degli attori e dei rapporti che instaurano, assistiti anche dai brillanti dialoghi di M. Damon e B. Affleck, i due giovani interpreti autori anche della sceneggiatura premiata con l’Oscar. Il premio è andato anche meritatamente a R. Williams (attore non protagonista) che, con il suo professore garbato, altruista ed esperto ci regala momenti di sana allegria e di interessante riflessione. Il quadro dei temi affrontati è variegato: si passa dall’emarginazione alla difficoltà nel creare rapporti umani, dalla ricerca di figure parentali stabili e affidabili al diritto, che è poi anche dovere, di lasciarsi alle spalle un’infanzia insoddisfacente, condotta fra la miseria e la criminalità di quartiere, puntando sulle proprie doti e sulla capacità di crescere. Dalla notte dei tempi i geni, o comunque i "diversi", hanno faticato ad essere accettati dalla società e ad integrarsi in un sistema che non è molto clemente e permissivo nei loro confronti.
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