aldo peparoni
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lunedì 7 maggio 2007
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vai con il capolavoro di ogni tempo!!!!!
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E' il film di tutti i tempi reso immortale da un cast insuperabile che ha la sua punta di diamante nella Rossella O'Hara di Vivien Leigh. Unico punto debole di un film perfetto l'Ashley Wilkes di Leslie Howard un po' troppo in su con gli anni per un personaggio che dovrebbe avere meno di trenta anni e decisamente bruttino: non si riesce a capire, infatti, come Rossella per ben 222 minuti insista caparbiamente nel circuire il "povero" Ashley, ormai avviato al malinconico tramonto quando attorno a lei si aggira il Rhett Butler di Gable, la più simpatica canaglia di tutta la storia del cinema hollywoodiano.
Tendenzialmente magniloquente nel creare un'atmosfera che, forse, nella contea di Clayton in Georgia non è mai esistita, il film rimane il prodotto di una Hollywood ormai scomparsa, ma che per tanti anni ci ha fatto sognare a occhi aperti grazie ad attrici, attori e registi che davano il "tu" alla cinepresa e si imponevano con il peso della loro personalità e in Via col vento di queste personalità ve ne sono parecchie: la De Havilland, sensazionale Melania, la MacDaniel, la Mammy di colore ricca di umanità e di simpatia, la Munsun nel ruolo di Bella, Thomas Mithchell, il focoso Geraldo O'Hara fino ad arrivare alla Prissy petulante e piagnucolosa di Butterfly Macqueen.
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E' il film di tutti i tempi reso immortale da un cast insuperabile che ha la sua punta di diamante nella Rossella O'Hara di Vivien Leigh. Unico punto debole di un film perfetto l'Ashley Wilkes di Leslie Howard un po' troppo in su con gli anni per un personaggio che dovrebbe avere meno di trenta anni e decisamente bruttino: non si riesce a capire, infatti, come Rossella per ben 222 minuti insista caparbiamente nel circuire il "povero" Ashley, ormai avviato al malinconico tramonto quando attorno a lei si aggira il Rhett Butler di Gable, la più simpatica canaglia di tutta la storia del cinema hollywoodiano.
Tendenzialmente magniloquente nel creare un'atmosfera che, forse, nella contea di Clayton in Georgia non è mai esistita, il film rimane il prodotto di una Hollywood ormai scomparsa, ma che per tanti anni ci ha fatto sognare a occhi aperti grazie ad attrici, attori e registi che davano il "tu" alla cinepresa e si imponevano con il peso della loro personalità e in Via col vento di queste personalità ve ne sono parecchie: la De Havilland, sensazionale Melania, la MacDaniel, la Mammy di colore ricca di umanità e di simpatia, la Munsun nel ruolo di Bella, Thomas Mithchell, il focoso Geraldo O'Hara fino ad arrivare alla Prissy petulante e piagnucolosa di Butterfly Macqueen.
La regia di Fleming, subentrato a Cukor, è sempre efficace: poco indulge al melò per dare spazio all'intensa drammaticità di alcune scene che vengono interpretate dagli interpreti principali in modo sempre efficace e credibile.
Ma è su Vivien Leigh che vorrei tornare. Atrrice inglese nata in India, ma cabarbia e volitiva come il personaggio che fu chiamata a interpretare: la capricciosa, egoista, egocentrica Rossella che lu fruttò il suo primo Oscar; l'altro verrà qualche anno dopo per il ruolo di Blanche Du Bois in un Tram chiamato Desiderio accanto a Marlon Brando. Orbene questa Rossella domina il film dalle prime battute fino al fatidico "Tomorrow is an other day" per nulla vinta, ma anzi pronta a dare battaglia ancora per riconquistare l'uomo che finalmente si è accorta di amare. Era impossibile che fra Rossella e Rhett l'amore non dovesse nascere: troppo simili, troppo mascalzoni entrambi, troppo avventurieri ma con una differenza di non poco conto: Rhett è l'avventuriero dal cuore d'oro, Rossella è l'avventuriera che, se mai ha posseduto un cuore - cosa di cui dubitare - l'ha seppellito alla fine del primo tempo quando giura che i nordisti non la batteranno e che lei e la sua famiglia non soffriranno mai più fame e miseria a costo di rubare, mentire, tradire e uccidere. Melò allo stato puro in questi momenti reso ancor più melò da una colonna sonora unica al mondo che fonde insieme i sentimenti dei protagonosti con la storia di una società travolta dal vento della guerra. A questo caledoscopio di sentimenti bisogna aggiungere lo splendore di un technicolor curato da Natalie Kalmus, la "maga" del colore, a cui si devono buona parte dei film in technicolor di quelli anni fra cui Sangue e Arena di Robert Mounulion e i Tre Moschettieri di Sidney, solo per citarne alcuni. Insomma nove Oscar tutti meritati perché hanno consentito agli spettatori di tante generazioni di sognare, di piangere, di immedesimarsi in quei ruoli e di uscire dal cinema con la convinzione di avere assistito al "più grande spettacolo del mondo". Grazie Vivien, grazie Clark, grazie Victor e soprattutto grazie David: è alla tua caparbia follia che possiamo ancora godere di un capolavoro.
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[+] bravo
(di ladycat)
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sixoclock
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venerdì 1 febbraio 2008
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per dindirindina!
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Un capolavoro. Poche volte si è assistito ad un film che strappa le regole cinematografiche del suo tempo e le rielabora arricchendo la tecnica del grande schermo, "Via col vento" è un dramma sentimentale ed a tratti comico sull'instabilità e l'incertezza della giovinezza. Rossella si renderà conto solo alla fine dell'importanza di ciò che possiede già(La sua terra, la sua casa, o se si vuole il suo uomo) ed allo stesso tempo incarna la bellezza capricciosa che si contrappone alla sua buona "antagonista":Melania. Ma Melania non è forte come Rossella e muore, solo chi è capace di lottare sopravvive. La ricchezza è quello per cui ci si sposa e solo chi è un servo o è povero si rende conto che essere ricchi non è una gran cosa.
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Un capolavoro. Poche volte si è assistito ad un film che strappa le regole cinematografiche del suo tempo e le rielabora arricchendo la tecnica del grande schermo, "Via col vento" è un dramma sentimentale ed a tratti comico sull'instabilità e l'incertezza della giovinezza. Rossella si renderà conto solo alla fine dell'importanza di ciò che possiede già(La sua terra, la sua casa, o se si vuole il suo uomo) ed allo stesso tempo incarna la bellezza capricciosa che si contrappone alla sua buona "antagonista":Melania. Ma Melania non è forte come Rossella e muore, solo chi è capace di lottare sopravvive. La ricchezza è quello per cui ci si sposa e solo chi è un servo o è povero si rende conto che essere ricchi non è una gran cosa. Mami è un personaggio chiave nella storia, è un tramite, è colei che cerca sempre di aprire gli occhi a chi vuole bene(una sorta di grillo parlante). Si tiene a sottolineare l'importanza della conservazione della giovinezza di una donna al punto che Rossella decide di non avere più bambini. La guerra è l'evento che tutto travolge e stravolge ma che rimane invisibile(non c'è una sola scena di guerra). La parte storica è emozionante ed accurata, le 3 ore e mezza scorrono piacevoli e veloci. Vale gli oscar e la fama che si è conquistati
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francesca
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giovedì 24 agosto 2006
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ci penserò domani...
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Georgia,1861,la volubile Rossella O'Hara ama il mite Ashley Wilkes che le preferisce la dolce Melania ma lo scoppio della guerra di Secessione(che dissolve inesorabilmente il potere e la ricchezza della famiglia O'hara)e il suo carattere orgoglioso la porteranno a sposare due uomini che non ama( da cui resterà vedova)e a rifiutare l'affascinante Rhett Butler,l'unico uomo che abbia mai davvero amato.Film fiume indimenticabile,tratto dal romanzo di Margareth Mitchell,Via col Vento rappresenta il massimo degli sforzi produttivi dell'hollywood degli anni d'oro.Costato quattro milioni di dollari dell'epoca,vincitore di 8 oscar,il film è l'espressione del genio e della follia del produttore David O.
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Georgia,1861,la volubile Rossella O'Hara ama il mite Ashley Wilkes che le preferisce la dolce Melania ma lo scoppio della guerra di Secessione(che dissolve inesorabilmente il potere e la ricchezza della famiglia O'hara)e il suo carattere orgoglioso la porteranno a sposare due uomini che non ama( da cui resterà vedova)e a rifiutare l'affascinante Rhett Butler,l'unico uomo che abbia mai davvero amato.Film fiume indimenticabile,tratto dal romanzo di Margareth Mitchell,Via col Vento rappresenta il massimo degli sforzi produttivi dell'hollywood degli anni d'oro.Costato quattro milioni di dollari dell'epoca,vincitore di 8 oscar,il film è l'espressione del genio e della follia del produttore David O. Selznik,vero padrone della pellicola che vi spese oltre due anni della propria vita per vederlo realizzato.Selznick assunse e quindi licenziò ben dieci sceneggiatori,coinvolse tre registi,convocò le più grandi attrici ed attori dell'epoca(circa 1400)per poi far ricadere la scelta su Clark Gable e Vivien Leigh che sembravan fatti apposta per la parte.Selznick fece passare il copione attraverso numerose mani,diede a Cameron Menzies la possibilità di occuparsi delle scenografie ed affidò ad Ernest Haller e Ray Rennahan la cura del colore che risultò un technicolor senza precedenti.Via col vento è l'amore allo stato puro per milioni di appassionati,l'amore che travolge e che tutto porta alla deriva,tutti i personaggi sfidano il destino con le proprie scelte anche sciagurate,la sofferenza regna sovrana ovunque e l'amore,anche quello più grande chiede il prezzo più alto.Tutti,da Rossella,a Rhett,a Melania preferiscono,ai limiti dell'autolesionismo,soffrire pur di assaporare almeno per un attimo l'amore vero,sembra quasi che i personaggi voglian soffrire di proposito,Rossella rincorre per anni il fantasma di un amore che non sarà mai suo ed ignora Rhett che l'apprezza e l'ama per quel che è,Rhett stesso quando può averla tutta per sè decide di abbandonarla. Se il motore della storia è l'amore, è anche vero che l'amore genera sofferenza e qui nessuno ne viene risparmiato,l'amore vero,eterno e sublime è quello breve e struggente ma anche soggetto all'egoismo e alla testardaggine propria dell'essere umano.Il personaggio stesso di Rossella,rappresenta le mille sfaccettature dell'amore,di quel dio greco di nome Eros volubile,indomito e capriccioso.Insomma Via col vento,con i suoi tramonti di fuoco,i suoi personaggi a tutto tondo,la sua chiusa immortale"domani è un altro giorno", è un vero monumento Hollywoodiano,un capolavoro che merita più visioni.
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mary93
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domenica 12 ottobre 2008
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un filmche fa volare via col vento
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Durante la guerra di secessione si consuma la storia di Rossella O'Hara figlia di ricchi proprietari terrieri che grazie alla sua sfolgorante bellezza fa strage di cuori , senza però riuscire a conquistare Ashley Wilkes figlio di amici di famiglia,l'unico uomo che le interessa che però ama e sposa Melania Hamilton.Rossella perde tutto :la madre ,i soldi ,i suoi due mariti ,la figlia avuta dal terzo matrimonio con Rhett Butler l'unico uomo di cui è mai stata veramente innamorata, senza però mai accorgersene poichè la sua mente era annebbiata dall' illusione di amare Ashley,quando si rende conto di amarlo è ormai troppo tardi e perde anche lui che la lascia sulla porta di casa piangente con un "Francamente me ne infischio" ,ma Rossella on può perdere anche lui e si propone di riconquistarlo ,d'altronde ne ha passate tante .
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Durante la guerra di secessione si consuma la storia di Rossella O'Hara figlia di ricchi proprietari terrieri che grazie alla sua sfolgorante bellezza fa strage di cuori , senza però riuscire a conquistare Ashley Wilkes figlio di amici di famiglia,l'unico uomo che le interessa che però ama e sposa Melania Hamilton.Rossella perde tutto :la madre ,i soldi ,i suoi due mariti ,la figlia avuta dal terzo matrimonio con Rhett Butler l'unico uomo di cui è mai stata veramente innamorata, senza però mai accorgersene poichè la sua mente era annebbiata dall' illusione di amare Ashley,quando si rende conto di amarlo è ormai troppo tardi e perde anche lui che la lascia sulla porta di casa piangente con un "Francamente me ne infischio" ,ma Rossella on può perdere anche lui e si propone di riconquistarlo ,d'altronde ne ha passate tante .... e poi "Dopotutto domani è un altro giorno" Via col vento è un capolavoro assoluto del cinema mondiale ,l'apogeo della produzione hollywoodiana ,kolossal e melò per eccellenza è veramente un film perfetto: Regia di Fleming eccellente,interpretazioni sublimi tra cui spiccano Clark Gable e sopratutto Vivien Leigh ancra sconosciuta,fotografia in technicolor sorprendente e infine la sontuosa colonna sonora composta da Max Steiner che riassume tutte le emozioni e i significati del film e che forse è la più bella di tutti i tempi , e nonostante siano quasi quattro ore di durata non è mai noioso e scorre velocemente e quel finale è davvero uno splendore !Che dire un film che fa volare via col vento.....
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daisyowl
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mercoledì 27 maggio 2009
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senza pari
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per tutti i fan di questo meraviglioso film, vi prego, aiutatemi a spiegare a chi non lo apprezza o lo liquida con qualche insulto perchè si sbaglia!!
-innanzitutto consiglio a chi non è arrivato a capirlo fino in fondo
di sforzarsi a leggere le 930 pagine di romanzo, a cui il film è
piuttosto fedele;
-vorrei dire a chi si lamenta della sua lunghezza che le vicende del
romanzo non si sarebbero mai potute stringare ad un'ora e mezza di
film, IMPOSSIBILE!
-a chi dice che è solo un polpettone sentimentale vorrei ricordare la
magistrale ricostruzione della storia statunitense, della guerra, il
messaggio di speranza che dà alla fine (se ci siete arrivati!).
-a chi si lamenta dei colori innaturali vorrei ricordare che era il
1939, che per l'epoca hanno fatto un lavo
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per tutti i fan di questo meraviglioso film, vi prego, aiutatemi a spiegare a chi non lo apprezza o lo liquida con qualche insulto perchè si sbaglia!!
-innanzitutto consiglio a chi non è arrivato a capirlo fino in fondo
di sforzarsi a leggere le 930 pagine di romanzo, a cui il film è
piuttosto fedele;
-vorrei dire a chi si lamenta della sua lunghezza che le vicende del
romanzo non si sarebbero mai potute stringare ad un'ora e mezza di
film, IMPOSSIBILE!
-a chi dice che è solo un polpettone sentimentale vorrei ricordare la
magistrale ricostruzione della storia statunitense, della guerra, il
messaggio di speranza che dà alla fine (se ci siete arrivati!).
-a chi si lamenta dei colori innaturali vorrei ricordare che era il
1939, che per l'epoca hanno fatto un lavoro spettacolare e che molti
dei film moderni di realistico hanno soltanto i colori
-a chi è convinto che dia un messaggio razzista che la vicenda è
scritta dal punto di vista dei sudisti e deve ricostruire fedelmente
le loro reazioni alla guerra e alla liberazione degli schiavi
-a chi pensa che sia vecchio e palloso che sono convinta che i
vostri amati film, magari divertentissime commedie demenziali, fra
qualche anno non piaceranno più, mentre "via col vento" resterà
sempre nella storia
-infine a chi si limita a commentare "che due palle" o "che rottura" o
"che schifo" vorrei dire che se non hanno niente di più intelligente
da dire è meglio che stiano zitti!
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archano_9
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martedì 27 gennaio 2009
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perfezione
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Non c'è nulla di male ad esprimere la propria opinione di gusto, ma non se ne può più di leggere queste opinioni(e quindi opinabili, per ovvie ragioni etimologiche)formulate come attente analisi critiche!"Gone With the Wind" è, dal punto di vista sia della storia del cinema che dell'estetica cinematografica, un capolavoro. Motivazioni come lunghezza spropositata, personaggi insopportabili, colori eccessivamente finti,etc. sono ovviamente inconsistenti da un punto di vista critico: Non poteva non essere un film-fiume, in quanto si poneva come tranche-de-vie ed era la trasposizione filmica del libro più letto dagli americani dopo la Bibbia; i personaggi incarnano in modo perfetto le istanze ideologiche, prima che psicologiche, di cui sono portatori(che poi siano quasi tutti antipatici è un'altra storia, ma del tutto irrilevante ai fini dell'analisi); il technicolor nel 1939 veniva utilizzato per denotare il sogno, la fuga dalla realtà(vedi "The Wizard of Oz" dello stesso anno), l'Altrove dell'epos, mentre il realismo era rigorosamente in bianco e nero.
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Non c'è nulla di male ad esprimere la propria opinione di gusto, ma non se ne può più di leggere queste opinioni(e quindi opinabili, per ovvie ragioni etimologiche)formulate come attente analisi critiche!"Gone With the Wind" è, dal punto di vista sia della storia del cinema che dell'estetica cinematografica, un capolavoro. Motivazioni come lunghezza spropositata, personaggi insopportabili, colori eccessivamente finti,etc. sono ovviamente inconsistenti da un punto di vista critico: Non poteva non essere un film-fiume, in quanto si poneva come tranche-de-vie ed era la trasposizione filmica del libro più letto dagli americani dopo la Bibbia; i personaggi incarnano in modo perfetto le istanze ideologiche, prima che psicologiche, di cui sono portatori(che poi siano quasi tutti antipatici è un'altra storia, ma del tutto irrilevante ai fini dell'analisi); il technicolor nel 1939 veniva utilizzato per denotare il sogno, la fuga dalla realtà(vedi "The Wizard of Oz" dello stesso anno), l'Altrove dell'epos, mentre il realismo era rigorosamente in bianco e nero... D'altra parte chi ha denigrato il film in virtù di sterili paragoni con Ejzenstein, Fellini, Kubrick o Bergman(tra l'altro questi son forse gli autori che preferisco in assoluto), non ha tenuto conto delle profonde differenze che esistono tra la concezione autoriale del cinema europeo( e non solo: vedi Welles) e i modi produttivi ed estetici del cinema hollywoodiano. Son due cose profondamente diverse, ed è alquanto superficiale giudicarle in termini di superiorità/inferiorità: anche Hollywood ha raggiunto incommensurabili profondità artistiche tra le maglie delle sue apparentemente rigide regole. Un'opera necessita di essere letta non solo dall'ottica del valore assoluto, ma anche nella sua complessa rete di rimandi contestuali con le innumerevoli altre discipline che concorrono a darle quel valore assoluto di cui sopra. Forse dovremmo iniziare a scrivere le nostre opinioni di gusto senza pretendere di oggettivarle in profonde analisi estetiche, quando non si possiedono i mezzi necessari per condurle queste analisi. Ah, dimenticavo: il doppiaggio italiano è davvero ridicolo ma non c'entra nulla col film: quelli che si interessano di cinema ad un livello superiore del semplice piacere personale sanno che ogni film andrebbe visto, se possibile, in lingua originale; i doppiaggi, anche i migliori-e in Italia siamo abbastanza bravi-non possono non modificare il flusso audiovisivo dell'opera filmica... Buono studio a tutti quelli che si occupano di Cinema e buona visione a tutti gli altri... Alla fin fine è sempre un piacere perdersi davanti ad uno schermo, anche per chi non ci deve riflettere più di tanto. Non è forse questa una delle stregonerie dell'arte?
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alessandra verdino
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giovedì 27 agosto 2009
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rossella o'hara
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"Tutto ciò non mi interessa".
"Oseresti dire che questo posto non é nulla per te? La terra é l'unica cosa che conta. Noi siamo irlandesi. Prima o poi, l'amore per questo luogo ti arriverà.
Lascia fare al tempo".
Le parole di Rossella giovane e di suo padre.
Tara é la chiave della storia.
Si ritorna sempre lì, nella vita. Per ricostruirsi, aiutare la famiglia, trarre, da lì, la forza per andare avanti.
Tara. La gioventù, l'incontro con i suoi due grandi amori.
La distruzione. La rovina.
Il coraggio di ricostruirla.
Aiutata da Rhett che, nel drammatico finale, riconoscerà come il suo vero, grande amore.
Non perdendo la speranza.
Cercando la forza nelle sue radici.
Chi é Rossella O' Hara?
La chiave della sua personalità é racchiusa nelle parole del finale del film e del libro: "Domani é un altro giorno".
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"Tutto ciò non mi interessa".
"Oseresti dire che questo posto non é nulla per te? La terra é l'unica cosa che conta. Noi siamo irlandesi. Prima o poi, l'amore per questo luogo ti arriverà.
Lascia fare al tempo".
Le parole di Rossella giovane e di suo padre.
Tara é la chiave della storia.
Si ritorna sempre lì, nella vita. Per ricostruirsi, aiutare la famiglia, trarre, da lì, la forza per andare avanti.
Tara. La gioventù, l'incontro con i suoi due grandi amori.
La distruzione. La rovina.
Il coraggio di ricostruirla.
Aiutata da Rhett che, nel drammatico finale, riconoscerà come il suo vero, grande amore.
Non perdendo la speranza.
Cercando la forza nelle sue radici.
Chi é Rossella O' Hara?
La chiave della sua personalità é racchiusa nelle parole del finale del film e del libro: "Domani é un altro giorno".
Il coraggio. L'esporsi, in prima persona, di fronte alla vita.
Cercando, soprattutto, la forza dentro di sé.
Misurandosi e sfidando la vita.
Irlandese nel midollo, testarda, capricciosa, con l'egoismo tipico della gioventù.
Dotata di un coraggio estremo. Cade, si rialza, tentenna, regala ombre e sorrisi.
Una donna che non si arrende mai. Facendo tutto da sola, chiedendo pochissimo aiuto.
La vera forza di carattere.
Se non c'era lei, e Rhett, come sopravvivevano tutti gli altri?
Melania. La grande signora. Ma che non riesce, senza di lei, a essere nessuno.
Rhett. Il sogno di migliaia di donne. Mascalzone, spaccone, con una grande bontà nel cuore.
Ashley. Il debole di turno, che non riesce a capire nulla, e vive sulle spalle di due donne eccezzionali.
La vicenda di Rossella: dura, serrata, intensa, bella, tragica.
Che lei riesce a dominare giorno per giorno, non arrendendosi mai, a muso duro.
Una ragazzina costretta, dal fato, a diventare una donna che cerca solo, in verità, l'amore.
Rossella é una vera donna.
Moderna, da prendere ad esempio.
Anche se é un pò egoista. Di difetti, é pieno il mondo.
Completamente riscattata dalla sua forza d'animo, dalla voglia di non essere mai considerata vinta, una vera combattente.
Il significato del film sta nella sua figura.
Non arrendersi mai.
Cercando l'aiuto dentro di sè. Per darlo a se stessa ed agli altri.
Una vera individualista. Nel senso positivo del termine. Usando il coraggio e la volontà di vivere.
Non rinunciando, assolutamente, ad essere una bambolina per gli uomini che ama.
Una donna che ha lasciato un'impronta incancellabile in tutta la storia del cinema.
"Via col vento" é lei.
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filippo catani
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venerdì 6 gennaio 2012
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un film epico di guerra e d'amore
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Nella Georgia sconvolta dalla guerra di secessione, la giovane Rossella O'Hara cerca di portare avanti la sua tenuta di Tara. Allo stesso tempo si innamorerà di un uomo che finisce per sposare un'altra donna e lei finirà per risposarsi tre volte.
Film pluripremiato che ha fatto la storia del cinema. Soprattutto uno dei film più lunghi della storia con i suoi 222 minuti di durata. Questo perchè le vicende si snodano attraverso un vasto lasso di tempo coinvolgendo innumerevoli personaggi. Oltre a Rossella bellissima e sfrontata ragazza non si può non restare colpiti sia dal personaggio di Mami che accompagna le vicende della famiglia con la sua saggezza di donna semplice.
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Nella Georgia sconvolta dalla guerra di secessione, la giovane Rossella O'Hara cerca di portare avanti la sua tenuta di Tara. Allo stesso tempo si innamorerà di un uomo che finisce per sposare un'altra donna e lei finirà per risposarsi tre volte.
Film pluripremiato che ha fatto la storia del cinema. Soprattutto uno dei film più lunghi della storia con i suoi 222 minuti di durata. Questo perchè le vicende si snodano attraverso un vasto lasso di tempo coinvolgendo innumerevoli personaggi. Oltre a Rossella bellissima e sfrontata ragazza non si può non restare colpiti sia dal personaggio di Mami che accompagna le vicende della famiglia con la sua saggezza di donna semplice. Così come suggestivo è il personaggio del chiacchieratissimo comandante ricchissimo che finirà per essere il terzo marito di Rossella. Guerre, amori a lieto fine e non e un tragico destino che finisce per unire tutti i personaggi fanno di questo film un'opera unica e imperdibile così quanto le sue celeberrime battute divenute ormai note specie quelle finali dove al francamente me ne infischio si risponde con domani è un altro giorno.
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laurence316
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martedì 1 novembre 2016
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filmone magniloquente datato, razzista e xenofobo
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Uno dei più celebri film della storia del cinema, Via col vento è un interminabile e sconfinato film-fiume, tratto da un altrettanto strabordante romanzo campione di vendite (oltre 60 milioni le copie vendute) di Margaret Mitchell, scritto e rimaneggiato più e più volte dai più svariati autori, di cui accreditato rimarrà soltanto Howard, le cui riprese si sono svolte tra proverbiali difficoltà. Diretto da Fleming, come dai non accreditati Cukor e Wood, oltre che dallo scenografo Menzies, è probabilmente il film di maggior successo di sempre, quantomeno in termini di spettatori (pare che quasi il 90% degli americani lo abbia visto almeno una volta).
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Uno dei più celebri film della storia del cinema, Via col vento è un interminabile e sconfinato film-fiume, tratto da un altrettanto strabordante romanzo campione di vendite (oltre 60 milioni le copie vendute) di Margaret Mitchell, scritto e rimaneggiato più e più volte dai più svariati autori, di cui accreditato rimarrà soltanto Howard, le cui riprese si sono svolte tra proverbiali difficoltà. Diretto da Fleming, come dai non accreditati Cukor e Wood, oltre che dallo scenografo Menzies, è probabilmente il film di maggior successo di sempre, quantomeno in termini di spettatori (pare che quasi il 90% degli americani lo abbia visto almeno una volta).
Peccato che si tratti, più che altro, di un'abile e scaltra operazione commerciale studiata a tavolino messa in piedi dal vero autore del film, il produttore David O. Selznick, più che un vero film. La sua vera importanza risiede nell'enorme sforzo produttivo che ha richiesto per essere prodotto (quasi 4 milioni del 1939!). Il resto è trascurabile e viene trascurato: regia, sceneggiatura, coerenza, tutto è sacrificabile sull'altare del profitto.
Via col vento è un film razzista, xenofobo, sessista, moralistico, didascalico, nostalgico e antistorico, un film che risente e molto del tempo. Malamente sceneggiato, è un film in cui i sudisti (ricchi) vengono raffigurati quali degli eroi, veri baluardi della civiltà occidentale che fieramente si oppongono alla terribile avanzata del progresso (totalmente, volontariamente e colpevolmente ignorando il tema della schiavitù). Ci si prende ripetutamente beffe della Storia, modificandola e piegandola ai propri biechi scopi (in questo, come giustamente osservato da David Reynolds, storico britannico, il film è paragonabile a Nascita di una Nazione di Griffiths).
Le scene spettacolari non riescono in alcuno modo ad oscurare la cocente banalità di fondo, la presenza di personaggi stereotipati e bidimensionali e la generale ambiguità di alcune scene mascherate da romanticismo. Visto al giorno d'oggi non può che lasciare allibiti e disgustati. Ed è inoltre inutile negare che si tratti di un film estremamente noioso (alzi la mano chi non si è quantomeno assopito almeno una volta!)
Buona, in ogni caso, la recitazione. Per la gioia di Selznick e soci, il film verrà premiato da grassi incassi un po' in tutto il mondo, e in particolare negli Stati Uniti. E, inoltre, candidato a 13 premi Oscar risce a vincerne addirittura 8: a miglior film, regia, attrice prot. (Leigh), attrice non prot. (McDaniel, prima attrice di colore a cui viene conferito tale premio), sceneggiatura, fotografia, scenofrafia e montaggio, oltre che un Premio Speciale per Cameron Menzies, il già citato scenografo, e un Premio alla memoria Irving G. Thalberg. Decisamente un ottimo tornaconto.
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mariofontanam@libero.it
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venerdì 6 marzo 2009
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film capolavoro*****
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film"straordinario"(nel senso autentico della parola!)non solo perché è il primo film ufficialmente a colori(siamo nel 1939!!) della storia del cinema, che ha coinvolto per primi tutto il cast tecnico(eccellente!!!)ed esecutivo(quello giusto!!)durante la preparazione e la lavorazione del film con tutte le controversie possibili ed immaginabili che mettevano a rischio le riprese del film stesso..ma risolte fortunatamente dall'ingegno e soprattutto dal coraggio che il produttore Selznick è riuscito a manifestare con la compiuta realizzazione del medesimo film...e poi c'è la magnifica colonna sonora di Max Stainer il quale ancora una volta non si smentisce,specie in questo capolavoro,nel catturarti l'anima e farti vivere intense ed infinite emozioni che ancora oggi la sua musica con le immagini può,credo,coinvolgere anche l'ultimo degli spettatori che,provocato dal film,voglia trovare dentro se stesso quelle risposte forse un pò celate ma senz'altro risolutive alle proprie esigenze interiori che vogliano uscire fuori ed essere difese a denti stretti dalle frastornanti controversie quotidiane che già elegantemente aveva sollecitato a fare Margaret Mitchell nel leggere l'omonimo romanzo da lei scritto.
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film"straordinario"(nel senso autentico della parola!)non solo perché è il primo film ufficialmente a colori(siamo nel 1939!!) della storia del cinema, che ha coinvolto per primi tutto il cast tecnico(eccellente!!!)ed esecutivo(quello giusto!!)durante la preparazione e la lavorazione del film con tutte le controversie possibili ed immaginabili che mettevano a rischio le riprese del film stesso..ma risolte fortunatamente dall'ingegno e soprattutto dal coraggio che il produttore Selznick è riuscito a manifestare con la compiuta realizzazione del medesimo film...e poi c'è la magnifica colonna sonora di Max Stainer il quale ancora una volta non si smentisce,specie in questo capolavoro,nel catturarti l'anima e farti vivere intense ed infinite emozioni che ancora oggi la sua musica con le immagini può,credo,coinvolgere anche l'ultimo degli spettatori che,provocato dal film,voglia trovare dentro se stesso quelle risposte forse un pò celate ma senz'altro risolutive alle proprie esigenze interiori che vogliano uscire fuori ed essere difese a denti stretti dalle frastornanti controversie quotidiane che già elegantemente aveva sollecitato a fare Margaret Mitchell nel leggere l'omonimo romanzo da lei scritto... VIA COL VENTO = una sfida tuttora invincibile!!!
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