goruz
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mercoledì 1 settembre 2010
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l'ombra...
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"Tutte le mattine del mondo" è, credo, uno dei migliori film realizzati sulla Musica. La domanda fondamentale alla quale Marais cerca disperatamente una risposta è "che cos'è la musica?", che cosa lo rende semplicemente un musicista con la m minuscola (benchè acclamato e famoso) a differenza del suo maestro, che sembra sentire in ogni suono della natura perfetti staccati, tremoli, discese cromatiche? questo film ha lo straordinario pregio di non scadere mai nel banale, nel patetico-sentimentale, a dominare è l'austerità, la severità di Sainte-Colombe, che attraverso la musica richiama l'ombra delle cose, dei sentimenti, delle emozioni, di cose effimere, evanescenti, che rivivono per un attimo ancora nelle corde della sua viola.
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"Tutte le mattine del mondo" è, credo, uno dei migliori film realizzati sulla Musica. La domanda fondamentale alla quale Marais cerca disperatamente una risposta è "che cos'è la musica?", che cosa lo rende semplicemente un musicista con la m minuscola (benchè acclamato e famoso) a differenza del suo maestro, che sembra sentire in ogni suono della natura perfetti staccati, tremoli, discese cromatiche? questo film ha lo straordinario pregio di non scadere mai nel banale, nel patetico-sentimentale, a dominare è l'austerità, la severità di Sainte-Colombe, che attraverso la musica richiama l'ombra delle cose, dei sentimenti, delle emozioni, di cose effimere, evanescenti, che rivivono per un attimo ancora nelle corde della sua viola... assolutamente da vedere, è un peccato che sia così poco noto.
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goldy
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venerdì 4 dicembre 2015
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incantevole
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Armonie barocche per viola da gamba, suggestive inquadrature di immobili paesaggi del Nord Europa, donne in caldi abiti campestri, grandi case della campagna francese arredate con austera essenzialità: Un mondo di incantevole bellezza che affascina per una verità e un rigore ormai perduti. Tutto questo ci trasmette lo struggentefilm di Corneau. "Un film che ci prende ignoranti e ci lascia colti", così si espresse un critico alla'apparire del film sugli schermi italiani. Ambientato nella Francia del XVII secolo, il film propone la storia del legame tra due grandi musicisti dell'epoca: Sainte-Colombe (Monsieur de) sommo maestro nella viola da gamb e Marain Marais suo giovane allievo.
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Armonie barocche per viola da gamba, suggestive inquadrature di immobili paesaggi del Nord Europa, donne in caldi abiti campestri, grandi case della campagna francese arredate con austera essenzialità: Un mondo di incantevole bellezza che affascina per una verità e un rigore ormai perduti. Tutto questo ci trasmette lo struggentefilm di Corneau. "Un film che ci prende ignoranti e ci lascia colti", così si espresse un critico alla'apparire del film sugli schermi italiani. Ambientato nella Francia del XVII secolo, il film propone la storia del legame tra due grandi musicisti dell'epoca: Sainte-Colombe (Monsieur de) sommo maestro nella viola da gamb e Marain Marais suo giovane allievo. Sainte-Colombe, seguace della dottrina giansenista di Port Royal conduce una vita improntata a una morale religiosa austera poco inclibne a lasciarsi attrarre dalle lusinghe del mondo. Rimasto solo dopo la scomparsa della giovane adorata consorte si chiude sempre più al mondo esterno e la musica diventa per lui essenzialmente un'impossibile comuinicazione cin il mondo degli scomparsi. Il giovane Marais , non senza una qualche esitazione, viene accettato come suo allievo. E' un diciasettenne che si affaccia alla vita e nella musica cerca la propria affermazione, il proprio riscatto dalle sue umili origini. A differenza di Sainte-Colombe vuole suonare per un pubblico. Diventerà il gambista preferito alla corte di Luigi XIV e acquisterà la fama a cui tanto teneva.
Due concezioni antitetiche per il momento inconciliabili. Protagonista è la musica. Una riflessione sulla sua funzione, sul suo scopo, sull'amplificazione dei suoi significati non relegabili a semplkice diletto, sulla dkifferenza che esiste tra "fare musica" e "essere un musicista": E' nel commovente dialogo finale tra i due protagonisti che forse intuiamo una possibile risposta a tante domande: " La musica non è per Dio, non per il potere, non per il re. E' per addolcire la martellata del calzolaio... per l'istante che precede l'infanzia,,,,per la nostra gioia umana":
Ma il divario non investe solo la musica, investe la vita intera nella sua totalitrà e nel suo mistero. Alla fine chi ha motivi di rimpianto è Marais. Dopo tanti successi e allori raccolti a corte dice:" L'ombra datemi l'ombra..... Era tutta austerità e collera e muto come un pesce. Io sono un impostore e non valgo nulla. Ho ambito al nulla e ho raccolto il nulla."
Marais non dfisconoscerà mai il valore del suo maestro e nonostante le divergenze rispetto alla vita di corte la contin uità di pensiero tra i due durerà per tutta la vita.
La serenità e l'armonia dell'epoca viene resa con inquadrature fortenmenmte ispirate ai quadri dei pittori olandesi dell'epoca da Vermeer a Rembrandt.
Di eccezionale interesse la colonna snora, parte integrante del film senza la quale non sarebbe possibile comprendere lo spirito del tempo. Il regista si è avvalso della collaborazione dello spagnolo Jordi Savall che non solo è uno dei più grandi gambisti viventi ma è anche un maestro della divulgazione alta delle musiche del periodo.
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