toty bottalla
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sabato 14 marzo 2009
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un altro mistero italiano
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ho rivisto il film dopo tanto tempo e devo dire che l'impressione altamente positiva che mi fece allora si e' ripetuta. la cosa che mi lascia perplesso e' il silenzio di critica ,di media ma soprattutto dallo stesso salemme che nelle sue interviste non ha mai parlato del "tuffo" unico vero film degno di nota di cui e'stato protagonista.il film, secondo me,fotografa perfettamente la fase adolescenziale collocata nell'ambiente scolastico dove spesso puo' essere coinvolto anche chi quel tempo lo ha passato da un po'in questo caso un professore giovane.ottima l'ambientazione la fotografia e la regia in generale rimane il mistero di un film quasi mai trasmesso in tv
e di cui non si parla mai.strano.
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mercoledì 17 dicembre 2008
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un tuffo nei ricordi...
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Un racconto sfuggente, inafferrabile ad un primo incontro, dolce ed angosciante al tempo stesso questo IL TUFFO. Il tempo si cristallizza in una Terni assolata e sgombera, e le dinamiche di Martella fan si' che ogni luogo, strada, piazza o portone , riportino a tutti, i ricordi un po' sfocati di quelle estati bellissime e desolate delle nostre ferie scolastiche.
In questi spazi indefiniti - un plauso al regista, all'inizio le atmosfere mi rimandavano a cittadine del litorale laziale come Formia o Ostia - si intrecciano disinvolte incertezze amorose ( tra gli interpreti c'e' una giovane e solare Carlotta Natoli, figlia del compianto, mai dimenticato, Piero Natoli )e, nella calura di pomeriggi scanditi da ripetizioni scolastiche poco convinte, si erge su tutti un Vincenzo Salemme, nel ruolo di un tediato ma volenteroso maestrino, misurato e convincente.
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Un racconto sfuggente, inafferrabile ad un primo incontro, dolce ed angosciante al tempo stesso questo IL TUFFO. Il tempo si cristallizza in una Terni assolata e sgombera, e le dinamiche di Martella fan si' che ogni luogo, strada, piazza o portone , riportino a tutti, i ricordi un po' sfocati di quelle estati bellissime e desolate delle nostre ferie scolastiche.
In questi spazi indefiniti - un plauso al regista, all'inizio le atmosfere mi rimandavano a cittadine del litorale laziale come Formia o Ostia - si intrecciano disinvolte incertezze amorose ( tra gli interpreti c'e' una giovane e solare Carlotta Natoli, figlia del compianto, mai dimenticato, Piero Natoli )e, nella calura di pomeriggi scanditi da ripetizioni scolastiche poco convinte, si erge su tutti un Vincenzo Salemme, nel ruolo di un tediato ma volenteroso maestrino, misurato e convincente.
Piacevole il resto del cast, un film appagante stilisticamente e meritevole di ben altri passaggi televisivi, che non quelli da algebra notturna.
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