matteobettini15gennaio
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lunedì 25 dicembre 2017
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uno dei classici natalizi
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Quando la tv ripropone film come 'Sette spose per sette fratelli' significa che si è nel pieno delle festività natalizie. In effetti, già dalle prime scene (e grazie anche ad una colonna sonora portentosa, che schizza brio da ogni poro, composta da Adolph Deutsch e Saul Chaplin e vincitrice più che legittima agli Oscar 1955), ben si comprende che si assisterà ad un film tutto da gustare, gioioso, in perfetta sintonia con il clima natalizio. Un risultato reso possibile grazie anche all'entusiasmo contagioso di Jane Powell e di Howard Keel, gli attori protagonisti (anche se, in realtà, la vera protagonista è la musica stessa).
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Quando la tv ripropone film come 'Sette spose per sette fratelli' significa che si è nel pieno delle festività natalizie. In effetti, già dalle prime scene (e grazie anche ad una colonna sonora portentosa, che schizza brio da ogni poro, composta da Adolph Deutsch e Saul Chaplin e vincitrice più che legittima agli Oscar 1955), ben si comprende che si assisterà ad un film tutto da gustare, gioioso, in perfetta sintonia con il clima natalizio. Un risultato reso possibile grazie anche all'entusiasmo contagioso di Jane Powell e di Howard Keel, gli attori protagonisti (anche se, in realtà, la vera protagonista è la musica stessa). Il regista Stanley Donen (che tre anni prima aveva firmato, assieme a Gene Kelly, la regia di capolvaori come 'Cantando sotto la pioggia'), avrebbe voluto effettuare le riprese di questo musical davvero elettrico nell'Oregon, dove è ambientata la storia. Ma, a causa degli alti costi che un modus operandi simile avrebbe comportato, fu costretto a girare negli interni degli Studios ('Seven brides for seven brothers' è una pellicola targata Mgm). Il risultato che ne sortì fu comunque vigoroso e molto efficace. La trama vede protagonisti i sette fratelli Pontipee, tutti boscaioli, che vivono e lavorano nei boschi dell'Oregon e che sono stati chiamati con nomi biblici (dal maggiore, Adamo, fino al più piccolo, Gedeone). Avendo deciso che è tempo di metter su famiglia, i sette fratelli (seguendo l'esempio del fratello maggiore Adamo, novello sposo di Milly, la cameriera dell'unica locanda del villaggio) rapiscono, letteralmente, altrettante fanciulle dalle proprie abitazioni (il film è chiaramente ispirato a "Il ratto delle Sabine"). Ma i loro modi sono rudi e volgari. Solo grazie alla pazienza e alla compostezza di Milly riusciranno, dopo aver sfidato in una tenzone quanto meno originale i fidanzati delle ragazze "sequestrate" (che non hanno potuto essere raggiunte in quanto la strada che conduce all'abitazione dei fratelli Pontipee è ostruita da una valanga: solo a primavera l'accesso, grazie allo scioglimento della neve, potrà essere liberato), a conquistare definitivamente il cuore delle ragazze.
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rettorer
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sabato 6 ottobre 2012
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grandissimo musical
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Inizia in sordina, con un mix delle arie che accompagneranno il film, uno dei più bei musical di sempre.
Oscar per la migliore colonna sonora. Incalzante, romantico e divertente, si conferma ancora oggi uno splendido capolavoro di genere, conservando tutta la freschezza e l'incanto di sessant'anni fa.
Un film per tutti, da vedere e rivedere. Confezionato alla classica maniera Hollywodiana, con fondali in cartone dipinto (più veri del vero) e colori improbabili (ma più vivi che mai) possiede tutta la maestria della vecchia scuola e l'energia delle più irresistibili musiche di sempre. Assolutamente da non perdere. Un vero ricostituente dalle tristezze e brutture della vita moderna..
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aristoteles
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sabato 5 settembre 2015
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musical boscaiolo
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Un musical semplice,diretto e divertente.
Bella l'ambientazione,in un paese di montagna del 1850 e simpaticissimi tutti i personaggi.
Sette fratelli dai capelli rossi ,grezzi ma di gran cuore conquistano lo spettatore con la loro immensa semplicità.
Di gran pregio le canzoni e divertenti i balletti.
La trama è spicciola ,come i modi dei boscaioli,insomma ci si deve sposare in fretta e ci si innamora al primo sguardo,anche in maniera un poco troppo rude.
Il tutto potrebbe risultare troppo superficiale, ma in realtà non intacca lo spirito del musical immerso in una genuinità che conquista.
Mitica Milly quando insegna le buone maniere.
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Un musical semplice,diretto e divertente.
Bella l'ambientazione,in un paese di montagna del 1850 e simpaticissimi tutti i personaggi.
Sette fratelli dai capelli rossi ,grezzi ma di gran cuore conquistano lo spettatore con la loro immensa semplicità.
Di gran pregio le canzoni e divertenti i balletti.
La trama è spicciola ,come i modi dei boscaioli,insomma ci si deve sposare in fretta e ci si innamora al primo sguardo,anche in maniera un poco troppo rude.
Il tutto potrebbe risultare troppo superficiale, ma in realtà non intacca lo spirito del musical immerso in una genuinità che conquista.
Mitica Milly quando insegna le buone maniere.
Se vi piacciono i musical dovreste assolutamente vederlo.
Frizzante e originale.
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hanzo sun
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martedì 19 febbraio 2013
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i grandi film non invecchiano
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quasi ogni anno con piacere rivedo questo bel musical, uno dei piú belli e divertenti che abbia mai visto.
dopo tutti questi anni il film non accusa il trascorrere del tempo, e rimane fino ad oggi pietra miliare del genere.
il suo segreto stá forse nella sua storia semplice, ma allo stesso tempo divertente e allegra. é sicuramente un musical che fá appassionare al genere. la storia altro non é che la versione moderna del "ratto delle sabine", forse non conosciuta da tutti, sicuramente non nota alla maggioranza degli americani che lo accolsero con grande entusiasmo. un oscar meritato a questo musical che risuona come una piacevolissima armonia.
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elgatoloco
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lunedì 26 dicembre 2016
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musical straordinario, ancora oggi
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"Seven Brides for Seven Brothers"rimane nella storia del cinema e del musical, come il suo autore Stanley Donen. Bellezza delle canzoni, alcune delle quali memorabili, ma ancora di più puro spettacolo e capacità di usare la finzione("scene dipinte")facendo "giocare"(nel senso del "playing", del jouer, actuar, spielen, speel)sette più sette in numeri-performances, con balli eccelsi e memorabili cazzottate, ma anche con un procedimento pedagogico da parte della prima sposa, che riesce a"convertire"all'urbanità i restanti sei fratelli taglialegna, ma anche suo marito, facendo loro incontrare le promesse spose. Rimangono in mente i mesi freddi nel desolato biancore, in contrasto con la primavera, "rinascita vera", i contrasti caratteriali, la sfida della costruzione di un recinto con premio, pur se ostacolato da continui boicottaggi cui i fratelli(Ormai"civilizzati")vengono sottoposti e poi quanto segue al ratto delle ragazze di cui si sono innamorati ad una festa-poi future spose-, ispirato dal"ratto delle Sabine(che la prima sposa ha letto nelle"storie parallele"plutarcheee, unico libro in casa oltre alla Bibbia), comunque perpetrato dai fratelli, convinti dal maschilista di casa, il"capofamiglia"Adamo, il"pirmo sposo"; ancora una volta, con feroci contrasti con la dolce, ma forte e decisa sposa.
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"Seven Brides for Seven Brothers"rimane nella storia del cinema e del musical, come il suo autore Stanley Donen. Bellezza delle canzoni, alcune delle quali memorabili, ma ancora di più puro spettacolo e capacità di usare la finzione("scene dipinte")facendo "giocare"(nel senso del "playing", del jouer, actuar, spielen, speel)sette più sette in numeri-performances, con balli eccelsi e memorabili cazzottate, ma anche con un procedimento pedagogico da parte della prima sposa, che riesce a"convertire"all'urbanità i restanti sei fratelli taglialegna, ma anche suo marito, facendo loro incontrare le promesse spose. Rimangono in mente i mesi freddi nel desolato biancore, in contrasto con la primavera, "rinascita vera", i contrasti caratteriali, la sfida della costruzione di un recinto con premio, pur se ostacolato da continui boicottaggi cui i fratelli(Ormai"civilizzati")vengono sottoposti e poi quanto segue al ratto delle ragazze di cui si sono innamorati ad una festa-poi future spose-, ispirato dal"ratto delle Sabine(che la prima sposa ha letto nelle"storie parallele"plutarcheee, unico libro in casa oltre alla Bibbia), comunque perpetrato dai fratelli, convinti dal maschilista di casa, il"capofamiglia"Adamo, il"pirmo sposo"; ancora una volta, con feroci contrasti con la dolce, ma forte e decisa sposa. L'ideologia maschilista permea peraltro questo sgtraordinario"sposalizio"tra cinema e musical e oggi risulta giustamente insopportabile ma diviene"accettabile"nel film se lo stesso viene storicizzato, inserito in un contesto(siamo nel 1954, prima di metà anni Cinquanta, dunque prima di ogni"rivoluzione sessuale", di ogni femminismo radicale, quando, per es.i matrimoni gay e altro erano assolutamente impensabili, neppure concepibili astrattamente, almeno a livello ufficiale...). Puro"gioco"delizioso, pur se appunto viziato da elementi ideologici come quelli accennati, ma, appunto, felicissimo incontro e"sintesi"tra film e musical, dove ricordo invece, dieci anni fa circa, una scadente versione teatrale italiana, anche per colpa di traduzione e altro. A livello di"elevatezza", apparentabile, nel senso del jeu, del play, al balletto tschaikovskyano dello"Schiaccianoci". El Gato
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