sepp
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lunedì 7 maggio 2018
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ma va' là
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Non capisco come un capolavoro del genere possa avere una media solo sufficiente, immagino ci sia una grande maggioranza di consumatori di cinepanettoni qua. Questo film è una fedele trasposizione dell'autobiografia di Jim Lovell - l'uomo che gli eventi sullo schermo li ha vissuti in prima persona - e con una rispondenza quasi maniacale alla realtà: quasi tutti i dialoghi tra gli astronauti e il Controllo Missione sono un copia-incolla delle reali ed effettive comunicazioni intercorse durante quella missione, le scenografie (e perfino l'adattamento italiano coi suoi tecnicismi) sono di livello quasi documentaristico, le musiche sono tra le partiture più intense mai scritte dal compianto James Horner, e non c'è alcuna profusione di effetti speciali, anzi.
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Non capisco come un capolavoro del genere possa avere una media solo sufficiente, immagino ci sia una grande maggioranza di consumatori di cinepanettoni qua. Questo film è una fedele trasposizione dell'autobiografia di Jim Lovell - l'uomo che gli eventi sullo schermo li ha vissuti in prima persona - e con una rispondenza quasi maniacale alla realtà: quasi tutti i dialoghi tra gli astronauti e il Controllo Missione sono un copia-incolla delle reali ed effettive comunicazioni intercorse durante quella missione, le scenografie (e perfino l'adattamento italiano coi suoi tecnicismi) sono di livello quasi documentaristico, le musiche sono tra le partiture più intense mai scritte dal compianto James Horner, e non c'è alcuna profusione di effetti speciali, anzi... tutto è nella giusta misura ed ogni ingrediente trova il suo posto con la massima naturalezza. Qualche pseudo-cineasta ha elogiato la fotografia in quanto premiata con l'Oscar, quando invece il film non fu nemmeno nominato in tale categoria (e questo già rende l'idea del pressapochismo di alcuni commenti). Film giustamente considerato come uno dei mille più belli della storia del cinema, nonché scevro da qualsiasi accenno di retorica, buonismo o patriottismo dei quali altri qui l'hanno accusato (ed in effetti a queste persone mi piacerebbe chiedere, ancora una volta: ma che film avete visto?). Al di là di tutto ciò, rimane un resoconto appassionante di un'esperienza tra le più esaltanti che si possano vivere, una storia di persone preparatissime, ai massimi vertici dei rispettivi campi, che affrontano le sfide più pericolose poste all'umanità dall'ultima grande frontiera che le sia rimasta, quella dello spazio. E' la storia di come tre uomini in un rottame di alluminio e nell'ambiente più ostile dell'universo, e cioè l'universo stesso, riescano ad arrivare più lontano dalla Terra di quanto chiunque ancora oggi sia mai arrivato (scrivo nel 2018), e con il solo aiuto della propria intelligenza e resistenza, e dell'intelligenza di chi li assisteva via radio a centinaia di migliaia di km di distanza, riescano a far fronte a tutti i pericoli che quel viaggio presenta loro, sopravvivendo infine. Per me resta il miglior film di Ron Howard, superiore perfino a A Beautiful Mind. Una storia tanto più epica in quanto reale e realmente accaduta. Chapeau.
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shiningeyes
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martedì 12 marzo 2013
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fatti reali resi abbastanza bene
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Il film narra la vicenda della missione spaziale Apollo 13, effettuata nel 1970, dove fu rischiata la tragedia per un guasto alla navicella avvenuto tre giorni dopo il decollo.
Ron Howard è bravo quando si tratta di dirigere storie tese e drammatiche, soprattutto nell'uso degli attori, dove ne ricava i giusti gesti ed espressioni.
Poi, stiamo parlando di un cast di alta qualità nel quale c'è il solito eccezionale Tom Hanks ed i bravissimi Ed Harris e Gary Sinise; Bill Paxton e Kevin Bacon anche non sfigurano, ma stanno un poco al di sotto in confronto agli attori citati prima. Poco convinto invece della prestazione di Kathleen Quinlan, che risulta poco più che inutile nella pellicola.
Comunque il merito del film, sta nelle situazioni di angoscia e preoccupazione che provoca allo spettatore, tra inconvenienti tecnici e scelte estreme, frutto anche di un montaggio adattissimo a mostrare il lato di difficoltà degli astronauti e quello di impegno della base della NASA.
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Il film narra la vicenda della missione spaziale Apollo 13, effettuata nel 1970, dove fu rischiata la tragedia per un guasto alla navicella avvenuto tre giorni dopo il decollo.
Ron Howard è bravo quando si tratta di dirigere storie tese e drammatiche, soprattutto nell'uso degli attori, dove ne ricava i giusti gesti ed espressioni.
Poi, stiamo parlando di un cast di alta qualità nel quale c'è il solito eccezionale Tom Hanks ed i bravissimi Ed Harris e Gary Sinise; Bill Paxton e Kevin Bacon anche non sfigurano, ma stanno un poco al di sotto in confronto agli attori citati prima. Poco convinto invece della prestazione di Kathleen Quinlan, che risulta poco più che inutile nella pellicola.
Comunque il merito del film, sta nelle situazioni di angoscia e preoccupazione che provoca allo spettatore, tra inconvenienti tecnici e scelte estreme, frutto anche di un montaggio adattissimo a mostrare il lato di difficoltà degli astronauti e quello di impegno della base della NASA.
Nonostante un'alta fedeltà nel ricostruire gli avvenimenti accaduti, ogni tanto il film inceppa sul troppo romanzesco, dettato anche dalle scene di commozione dei familiari, le quali ritengo un poco superflue e inficianti.
Tuttavia è un difetto passabile, grazie anche ad una scenografia e un montaggio curatissimo (in particolare l'interno della navicella spaziale) e che rende l'idea della drammaticità degli eventi (aggiudicati meritatamente i due Oscar); non scordandoci comunque un essenziale e buona fotografia.
Ammetto che è un po' troppo celebrato come film, ma sono dell'idea che meriti tutti i riconoscimenti, giusti per un film ben diretto e ben interpretato.
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razzamateriax
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martedì 20 luglio 2010
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un storia vera raccontata, tecnicamente, bene
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Un film ben fatto, ben recitato ma che oltre il solito bounismo americano non dà niente. R.Howard ci fa entrare nel vivo dell'azione sia per il ritmo che rallenta che per la precisione di quello che accadde all interno dell'apollo 13. quindi, in definitiva, resta un buon film da vedere almeno una volta (ottima la fotografia che tra l'altro ha vinto proprio l'oscar in questa categoria)
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cress95
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lunedì 24 agosto 2015
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ron howard scopre il piacere di fare storia...
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...ma non si limita ai meri orizzonti terrestri, riportando su grande schermo il drammatico episodio dell'Apollo 13, che nel lontano 1970 fece rimanere col fiato sospeso il mondo intero, preoccupato per la sorte dei tre sventurati astronauti protagonisti. Come oggi sappiamo tutto andò alfine per il meglio, ma lo stesso può dirsi della fatica del regista statunitense? Domanda difficile. Andiamo per ordine. Apollo 13 è un'opera chiaramente storiografica, arricchita da quel "pizzico" (forse un po' di più) di componente "hollywoodiana" che aggiunge dramma al dramma, "romanzando" di prepotenza il tutto. Forte di un budget che definire tra i più alti della filmografia dello scorso millennio appare riduttivo, Apollo 13 immerge lo spettatore in un'atmosfera, spaziale si, ma non per questo infinita.
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...ma non si limita ai meri orizzonti terrestri, riportando su grande schermo il drammatico episodio dell'Apollo 13, che nel lontano 1970 fece rimanere col fiato sospeso il mondo intero, preoccupato per la sorte dei tre sventurati astronauti protagonisti. Come oggi sappiamo tutto andò alfine per il meglio, ma lo stesso può dirsi della fatica del regista statunitense? Domanda difficile. Andiamo per ordine. Apollo 13 è un'opera chiaramente storiografica, arricchita da quel "pizzico" (forse un po' di più) di componente "hollywoodiana" che aggiunge dramma al dramma, "romanzando" di prepotenza il tutto. Forte di un budget che definire tra i più alti della filmografia dello scorso millennio appare riduttivo, Apollo 13 immerge lo spettatore in un'atmosfera, spaziale si, ma non per questo infinita. Anzi, la componente claustrofobica è talmente accentuata durante tutta la durata del film, che risulta praticamente impossibile non immedesimarsi nella sventura vissuta loro malgrado dai protagonisti. Tra questi ricordiamo un immenso Tom Hanks (l'astronauta Jim Lovell, comandante della missione), l'unico, purtroppo, in grado di farsi realmente notare, grazie ad una delle sue migliori performance. Per il resto il cast vanta tutta una serie di grandi nomi (tra gli altri Gary Sinise, Bill Paxton, Ed Harris, Kevin Bacon, Kathleen Quinlan) la cui recitazione tuttavia appare scialba, quasi disimpegnata (difetti questi peraltro abbastanza accentuati dalla notevole durata della pellicola).
Il comparto sonoro non si scopre, a mio avviso, assolutamente all'altezza del budget investito, con una colonna sonora firmata James Horner, alquanto anonima.
In definitiva Apollo 13 rimane indubbiamente un buon prodotto (anche perché l'unico a trattare cinematograficamente l'omonima vicenda), ma i suoi evidenti difetti gli impediscono di imporsi nella storia della filmografia mondiale allo stesso modo di come invece ha fatto la celeberrima quanto virale frase "Huston abbiamo un problema".
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dqitos
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domenica 20 settembre 2015
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per il progresso sembra l'america volere ilmeglio.
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s'è parlato spesso di luna, allora... un must.
e questo è un film storico, ricorderete, tutte
le persone ricordano la frase famosa, houston we
have a problem... l'impronta lasciata nel suolo
lunare sembra essere indelebile, crediamo che,
avere un rammarico sia possibile, non essere mai stato
nello spazio, a livello ufficiale... ovvio,
se non a casa in qualche giostra... nelle fiere, come tante
altre persone abituate al volo, piloti ecc,
e che non avevano mai messo
i piedi per terra... per un periodo di lungo termine, non aver
fatto parte... di quell'enorme team operator che il
secolo scorso.
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s'è parlato spesso di luna, allora... un must.
e questo è un film storico, ricorderete, tutte
le persone ricordano la frase famosa, houston we
have a problem... l'impronta lasciata nel suolo
lunare sembra essere indelebile, crediamo che,
avere un rammarico sia possibile, non essere mai stato
nello spazio, a livello ufficiale... ovvio,
se non a casa in qualche giostra... nelle fiere, come tante
altre persone abituate al volo, piloti ecc,
e che non avevano mai messo
i piedi per terra... per un periodo di lungo termine, non aver
fatto parte... di quell'enorme team operator che il
secolo scorso.., anche se non tanto per la
ricerca scientifica, più per una specie di
gara... i cui risultati sembrano visibili a tutte le
persone, con quelle spese pazze... e l'impronta, inconfutabile
prova... 'magistrale' come qualche delitto, il cittadino ricco
deve rispondere sempre del come
ti sei arrcicchito? ah, parliamo di ricchezza
reale... eh, realtà per realtà, ed il
fatto che l'urss e cina non abbiano per il futuro
tentato di andarvi ne per
rilevarne le estremità, ne altre cose, ( visto che da
cape canaveral non sono più tornati..., ne per
cancellare eventuali percche o altre cose) ne
abbiano mai voluto in quel caso imitare ne replicare
all'allunaggio se i paesi evoluti e neppure l'europa;
ci fanno vedere l'impresa lunare... come un grande
fallimento, anche economicamente parlando, quell'impronta,
lasciata dopo il passaggio dei kennedy, mentre in italia
agnelli e andreotti regnavano incontrastati il
paese, alla quale il debito pubblico, di tutte le nazioni, a
favore del cittadino ricco, forse ci dice e dimostra che la
terra non ha mai avuto autentici governanti, che
gli alieni non sembrano esserci sulla luna come uno stato
autentico sulla terra, se non
per proiezione del volere dei ricchi, di ogni genere,
vedremo uno stato autentico, un autentico paese, perchè anche
un invisibile... può dirvi d'essere comunque in grado di
non comprare la luna che tante persone si sono
comprati..., gli stati i paesi e le nazioni daranno
un senso ai loro summit, quando oltre ai problemi ambientali
dell'effetto serra, decideranno come nazioni di esistere e essere,
specie e ancorchè quando qualche cittadino avesse deciso di
sfidare... oltre le regole il sistema, loro, stato, paese, nazione, in tutte
le forme in cui si deve comporre, e altrettanto cittadino,
reali responsabili delle loro colpe, e che sembrano essere quelle
del mozzo... e non del marinaio, per quanto
si deformasse la realtà... qui è impossibile ottenere le cose a cui sono
abituati... come gettare un sasso da terra e voler colpire appunto
la luna..., direi semplice per un film in questo caso alternativo che
descrive le problematiche delle spedizioni
lunari, e riuscito d'altra parte a livello artistico et economico; si sa che a
perseguire con le teorie e furberie varie, come togliere
imposte e tasse varie e specifiche, senza equibilanciare
con patrimoniali, puntando al solo
debito pubblico non è stato paese nazione, avvalersi
dunque dello stato come
strumento non solo di comando ma di vittoria sennò in
realtà non vediamo stati e nazioni concreti,
soltanto ologrammi di quel che
desiderano i più ricchi, la cui fantasia spesso fugge come
il cittadino invisibile inseguito da tale meccanismo,
non sembra corretto inseguire per lo spazio probabile
ricercando sè stesso..., è
dentro di te... la risposta, diceva il maestro di arti marziali,
ed a spese nostre quel qualcosa che...; la
terra è composta da terra e da mare, non è una
cosa ne l'altra, come tante altre
cose e esempi, un'impronta può dire tante
cose, se solo pensiamo che il tnt colombo ci risolveva un caso...
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filippo catani
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venerdì 22 giugno 2012
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un po' troppo retorico
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Nel 1970 la missione dell'Apollo 13 è quella di sbarcare i suoi componenti sulla luna per raccoglierne del materiale. Mentre la navicella spaziale si sta avvicinando al suo obbiettivo, una serie di problemi tecnici mette a repentaglio la vita dei componenti della missione che, insieme al personale della NASA, faranno di tutto per riuscire a tornare a casa. Tratto da una storia vera.
Partiamo dai meriti di questo film che, senza dubbio alcuno, sono almeno due: l'ottimo cast trainato da Tom Hanks a cui si accodano Bacon, Sinise ed Harris e la capacità di coinvolgere lo spettatore. Questi infatti (pur a conoscenza dell'esito della vicenda) viene a immedesimarsi sia con l'equipaggio che nel giro di pochissimo tempo passa dal sogno al peggiore degli incubi ma è anche partecipe dei tentativi che vengono fatti per riportarli a casa sani e salvi.
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Nel 1970 la missione dell'Apollo 13 è quella di sbarcare i suoi componenti sulla luna per raccoglierne del materiale. Mentre la navicella spaziale si sta avvicinando al suo obbiettivo, una serie di problemi tecnici mette a repentaglio la vita dei componenti della missione che, insieme al personale della NASA, faranno di tutto per riuscire a tornare a casa. Tratto da una storia vera.
Partiamo dai meriti di questo film che, senza dubbio alcuno, sono almeno due: l'ottimo cast trainato da Tom Hanks a cui si accodano Bacon, Sinise ed Harris e la capacità di coinvolgere lo spettatore. Questi infatti (pur a conoscenza dell'esito della vicenda) viene a immedesimarsi sia con l'equipaggio che nel giro di pochissimo tempo passa dal sogno al peggiore degli incubi ma è anche partecipe dei tentativi che vengono fatti per riportarli a casa sani e salvi. Quello che davvero non funziona del film è l'eccessiva retorica di cui è permeato. Sono davvero troppe le frasi "patriottiche" e via di seguito per gli americani che, quando possono, non perdono tempo per autoincensarsi. Questo fa perdere qualche tacca al film che forse si poteva anche un pelino accorciare.
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mondolariano
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sabato 7 maggio 2011
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fiacco
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Non è detto che la fedele ricostruzione della realtà possa sortire grandi effetti. La realtà, in quanto tale, è sempre più vera della finzione, che per essere verosimile ha bisogno dei necessari accorgimenti. Accade quindi che le canzonette e le eccessive battute spiritose siano del tutto fuori luogo, fiaccando purtroppo la suspense della vicenda. Idem per il protagonismo dei parenti degli astronauti: doveroso nel ricostruire l’aspetto umano ma dannoso nella tensione narrativa continuamente interrotta. L’antipatica nonna è quella vera del regista, Jean Howard, e anche il prete muto che assiste la famiglia è impersonato dal vero padre di Ron. Ho detto prete muto: infatti non dice nemmeno una parola, ed è significativo notare come nei dialoghi scambiati tra Houston e il comandante dello shuttle (tutti rigorosamente autentici) non ci sia una sola allusione a Dio.
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Non è detto che la fedele ricostruzione della realtà possa sortire grandi effetti. La realtà, in quanto tale, è sempre più vera della finzione, che per essere verosimile ha bisogno dei necessari accorgimenti. Accade quindi che le canzonette e le eccessive battute spiritose siano del tutto fuori luogo, fiaccando purtroppo la suspense della vicenda. Idem per il protagonismo dei parenti degli astronauti: doveroso nel ricostruire l’aspetto umano ma dannoso nella tensione narrativa continuamente interrotta. L’antipatica nonna è quella vera del regista, Jean Howard, e anche il prete muto che assiste la famiglia è impersonato dal vero padre di Ron. Ho detto prete muto: infatti non dice nemmeno una parola, ed è significativo notare come nei dialoghi scambiati tra Houston e il comandante dello shuttle (tutti rigorosamente autentici) non ci sia una sola allusione a Dio. Un’atmosfera di ateo idealismo è presente durante le suggestive inquadrature lunari, anche se il paesaggio è sacrificato a vantaggio dei primi piani degli attori. Uno dei motivi musicali è l’ennesima fotocopia del brano “Saturno”, di Holst.
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unmistakable_
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domenica 27 gennaio 2008
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buon prodotto per un finale troppo banale
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Nel suo contesto lo posso reputare un buon film! La trama e' pure convincente, un po' noiso il resto del film, ma sicuramente interessante pecatto che un film che prometteva molto in realta viene completamente svalutato dal finale.
Solito finale eroico, con i soliti ragazzi americani divenuti gli eroi nazionali...
Tutti li ad applaudire e a piangere, per finire a ridere...
Insomma il solito eroismo e buonismo americano il regista in fine poteva anche risparmiarlo.
Sicuramente neanche le interpretazioni spiccano per la loro bravura. Mi aspettavo di piu anche da Tom Hanks. Collona sonora praticamente inesistente, e scene abbastanza scontate.
Mi dispiace perche', sicuramente le mie aspettative su questo movie erano piu alte.
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Nel suo contesto lo posso reputare un buon film! La trama e' pure convincente, un po' noiso il resto del film, ma sicuramente interessante pecatto che un film che prometteva molto in realta viene completamente svalutato dal finale.
Solito finale eroico, con i soliti ragazzi americani divenuti gli eroi nazionali...
Tutti li ad applaudire e a piangere, per finire a ridere...
Insomma il solito eroismo e buonismo americano il regista in fine poteva anche risparmiarlo.
Sicuramente neanche le interpretazioni spiccano per la loro bravura. Mi aspettavo di piu anche da Tom Hanks. Collona sonora praticamente inesistente, e scene abbastanza scontate.
Mi dispiace perche', sicuramente le mie aspettative su questo movie erano piu alte.
In realta si piazza benissimo accanto a gli altri film mediocri americani.
Tre stelle il voto solo perche' prende spunto da una storia vera (?).
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[+] scusa se è una storia vera
(di paleutta)
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(di tonyman89)
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[+] finale...
(di echse)
[ - ] finale...
[+] conosci la storia dell'apollo 13?
(di ratedwarrior96)
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