paolo ciarpaglini
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martedì 16 febbraio 2010
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picnic
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Il digitale sta portando via e sempre più tutto il fascino di un mondo, quello analogico, umano, reale. Assolutamente migliore credo. Ne sono un esempio molti film degli nni '50 e '60 che lasciano a bocca aperta per la bellezza dei colori, pastosità e naturalezza ormai perse. Sarò un nostalgico, ma preferivo quel cinema. E Picnic si annovera strameritandolo fra quei tempi mitici, fatti di cose semplici, di trama, di fascino indescrivibile ne cito alcuni: Lo specchio della vita, Dalla terrazza, Scandalo al sole, Delitto perfetto, La donna che visse due volte, La finesta sul cortile, Lo spaccone, La gatta sul tetto che scotta... la lista sarebbe immensa. Picnic, è la storia di una piccola comunità della provincia americana del sud, dove Nick Carter (William Holden), porterà scompiglio.
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Il digitale sta portando via e sempre più tutto il fascino di un mondo, quello analogico, umano, reale. Assolutamente migliore credo. Ne sono un esempio molti film degli nni '50 e '60 che lasciano a bocca aperta per la bellezza dei colori, pastosità e naturalezza ormai perse. Sarò un nostalgico, ma preferivo quel cinema. E Picnic si annovera strameritandolo fra quei tempi mitici, fatti di cose semplici, di trama, di fascino indescrivibile ne cito alcuni: Lo specchio della vita, Dalla terrazza, Scandalo al sole, Delitto perfetto, La donna che visse due volte, La finesta sul cortile, Lo spaccone, La gatta sul tetto che scotta... la lista sarebbe immensa. Picnic, è la storia di una piccola comunità della provincia americana del sud, dove Nick Carter (William Holden), porterà scompiglio. Finendo con la sua esuberanza per rompere equilibri che sembravano scontati e fatti di pudore, feste e di persone che si conoscono da una vita. Ma anche di abitudini che rischiano di portare alla deriva la vita nel suo impalpabile ma inarrestabile trascorrere, vite, come quella di una ormai attempata maestra straordinariamete interpretata da Susan Stranberg. Carter è un mezzo vagabondo, spiantato e sognatore. Giunge in paese per andare a trovare un vecchio e ricchissimo rampollo, amico di università e proprietario da parte paterna di un'immensa industria di grano. Inizialmente i due sono felicissimi di rabbracciarsi e rievocare assieme i vecchi tempi. Ma l'inaspettato accade già prima che Benson presenti la sua ragazza, Meggie (Kim Novak) all'amico. I due si erano già visti infatti, anche se per pochi attimi, quando Carte in cerca di un pezzo di pane da mettere in pancia in cambio di una rastrellata al giardino, giunge presso l'abitazione dell'anziana vicina di casa di Maggie, la madre e sua sorella. Accolto con grande entusiasmo da alcuni, la sua esuberanza finisce ben presto per far esplodere la rabbia di Benson e divenire scontro aperto fra i due vecchi amici. "Diglielo, digli che non l'ho rubata la macchina, e che è per Maggie.." urla Carter davanti ai poliziotti che vogliono arrestarlo. L'innamoramento della giovanissima Maggie per Nick, è fonte di pena per sua madre che la vedeva già sposata con il ricchissimo Benson. Ci sono momenti indescrivibili nel film, fatti di rara delicatezza e splendidi sentimenti, ma forti come un temporale in piena estate. Ma poi torna il sereno e l'amore trionfa: "..adesso devo andare, devo prendere quel merci ma... mi ami, tu mi ami , mi ami.." dice a Maggie Carter, mentre fugge dopo averle parlato. E lei lo seguirà anche se nessuno può dire quel che sarà: "non mi sposerò mai!" - dice in camera da letto accanto ad una piangente Maggie la sorella - "per mettere su un branco di marmocchi, scriverò libri che faranno drizzare i capelli. Ma se sono stupida io non è detto che lo debba essere anche tu..". Maggie alza gli occhi e guarda sua sorella con cui spesso si scontrava: lei bellissima ma poco studiosa, l'altra 'solo' carina, ma vinctrice d una borsa di studio. Alcune scene sono memorabili; il ballo alla festa di Newholland, dove Maggie viene eletta reginetta del paese e che sfocia in una violentissima lite e monologo da antologia della Stranberg. L'insegnante 'alticcia' e gelosa della giovinezza dei due, per lei ormai passata, scarica tutta la sua rabbia su Nick, incolpevole dell'accaduto (la sorella di Maggie infatuita di Nick, butta giù un po di alcool e si sente male..). Bellissimo, non ci sono altre parole.
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jason
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sabato 19 marzo 2005
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kim!
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La critica cinematografica non è mai stata eccessivamente tenera con Kim Novak, rimproverandole una presunta mancanza di espressività e non riconoscendole alcun talento interpretativo nè qualità drammatiche. Tale critica è profondamente ingiusta e superficiale e non rende giustizia a questa splendida attice, oltre che donna stupenda e indimenticabile. Il ritornello della "lavander blonde" che si impone solo in virtù delle sue grazie e del suo look, dovrebbe ormai aver fatto il suo tempo. Del resto, se a distanza di cinquant'anni dall'uscita del film si discute ancora di lei, ciò significa che ha brillantemente superato la prova del tempo, unico vero giudice in fondo e che il suo status di diva leggendaria è solido e inattaccabile.
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La critica cinematografica non è mai stata eccessivamente tenera con Kim Novak, rimproverandole una presunta mancanza di espressività e non riconoscendole alcun talento interpretativo nè qualità drammatiche. Tale critica è profondamente ingiusta e superficiale e non rende giustizia a questa splendida attice, oltre che donna stupenda e indimenticabile. Il ritornello della "lavander blonde" che si impone solo in virtù delle sue grazie e del suo look, dovrebbe ormai aver fatto il suo tempo. Del resto, se a distanza di cinquant'anni dall'uscita del film si discute ancora di lei, ciò significa che ha brillantemente superato la prova del tempo, unico vero giudice in fondo e che il suo status di diva leggendaria è solido e inattaccabile. Ci sarebbe da chiedersi semmai quali e quante, tra le(eccessivamente) celebrate star di oggi, saranno quelle che si confermeranno tali anche tra mezzo secolo... Ad ogni modo in Picnic Kim Novak è la tipica ragazza di famiglia modesta della provincia americana anni '50, combattuta tra diverse pulsioni, in particolare tra il seguire il costume tradizionale della brava ragazza che dovrebbe cercare innanzitutto un buon partito con cui maritarsi prima che la bellezza sfiorisca, come sarebbe nei desideri della madre, nella finzione cinematografica impersonata da una bravissima Betty Field, e l'inseguimento di qualcos'altro, qualcosa magari che rompa la monotonia e al routine della provincia per immettervi alcunchè di imprevedibile e meno certo ma più attraente e irresistibile. E quando l'elemento nuovo si presenta nelle vesti(sporche) e nel volto(vissuto) di un vagabondo, impersonato da un sempre validissimo William Holden, Madge/Kim non avrà dubbi su quale strada imboccare e finirà per seguire il suo cuore verso un destino incerto ma più eccitante. Con un cast in cui spiccano le performance della Russell e della Strasberg e sapientemente diretto da Logan, la sceneggiatura presenta numerosi momenti pregnanti il cui culmine viene raggiunto, a mio avviso, nella scena in cui Madge si avvicina silenziosa, quasi furtiva e con passo felpato alla pista da ballo, battendo il tempo con le mani e contemporaneamente muovendo al ritmo della musica il suo busto da statua greca fasciato in un corpetto rosa-shocking! E' una scena talmente eccitante e innocente nello stesso tempo, pur nella sua affettazione, che va ascritta di diritto tra quelle più memorabili della storia e della mitologia del cinema.
Quando uscirà la versione in DVD?
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samanta
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domenica 20 dicembre 2020
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un picnic con miss neewollah
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Il film del 1955, si colloca nel genere drammatico che descrive le tensioni nelle famiglie della provincia americana (ad esempio: Come le foglie al vento, Qualcuno verrà). La regia è di Joshua Logan, scrittore, sceneggiatore ma anche interessante regista americano, qui al secondo film dopo 17 anni con una atttività non prolifica ma di buon livello. (Fermata d'autobus, Sayonara, Camelot,).
Protagonista è Hal (William Holden), un uomo giovane (29-30 anni), viene da una famiglia disastrata, è andato in riformatorio, ha avuto una borsa di studio ma per meriti sportivi, non si è mai diplomato e non ha sfondato nello sport, vagabonda di città in città facendo lavori umili, sempre perdendoli, non ha un centesimo ma solo i vestiti che indossa, scende una mattina del 30 settembre clandestino da un treno merci in una cittadina agricola del Kansas.
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Il film del 1955, si colloca nel genere drammatico che descrive le tensioni nelle famiglie della provincia americana (ad esempio: Come le foglie al vento, Qualcuno verrà). La regia è di Joshua Logan, scrittore, sceneggiatore ma anche interessante regista americano, qui al secondo film dopo 17 anni con una atttività non prolifica ma di buon livello. (Fermata d'autobus, Sayonara, Camelot,).
Protagonista è Hal (William Holden), un uomo giovane (29-30 anni), viene da una famiglia disastrata, è andato in riformatorio, ha avuto una borsa di studio ma per meriti sportivi, non si è mai diplomato e non ha sfondato nello sport, vagabonda di città in città facendo lavori umili, sempre perdendoli, non ha un centesimo ma solo i vestiti che indossa, scende una mattina del 30 settembre clandestino da un treno merci in una cittadina agricola del Kansas. Lo scopo è incontrare un vecchio (e unico) amico del college: Alan (Clift Robertson), incontra una cordiale signora anziana Helen (Verna Felton) che gli offre la colazione e gli lava la camicia in cambio lui pulisce il giardino e parla con Madge (Kim Novak) una ragazza di 19 anni dalla folgorante bellezza, commessa in un negozio che vive nella casa vicina con la madre Flo (Bettty Field) e la sorella più giovane Millie (Susan Strasberg figlia di Lee), Flo è su di giri perché ci sarà più tardi un picnic che coinvolge la città durante il quale Madge sarà proclamata Miss Neewollah (Halloween al contrario) e fino al 1 novembre sarà la reginetta cittadina, inoltre verrà annunciato il fidanzamento con Alan, figlio dell'uomo più ricco del posto. Hal vede Alan che gli fa vedere gli immensi silos del padre e gli promette per il giorno dopo un lavoro sia pure come operaio.e gli presenta Madge, Hal farà il cavaliere di Millie. Il picnic sarà un disastro Madge è proclamata Miss, ma dopo un ballo sensuale con Hal che con la sua prestanza attira le ragazze, fugge con lui e stanno la notte insieme facendo l'amore. Alan per vendetta denuncia alla polizia Hal per il furto dell'auto che gli aveva prestato, ma Hal proprio quando arriva la polizia la riporta, Alan lo aggredisce e Hal irrazionalmente fugge dopo aver tramortito 2 agenti. Hal decide di fuggire con il primo treno merci ma prima dichiara il suo amore a Madge che esita ma poi in autobus decide di raggiungerlo e vivere con lui. Nel film si interseca la vicenda di Rosemary (Rosalind Russel) un'insegnate nevrotica e zitella che insegue il buon Howard (Arthur O'Connor) costringendo a sposarla.
Il film è un pò datato, però pur evidenziando l'ipocrisia e le maldicenze della provincia, la guarda con occhio benevolo, ci sono molte brave persone, che magari si divertono con giochi infantili e l'incoronazione della Miss sembra una cerimonia religiosa, ma una volta tanto non è la sola provincia abitata da persone grette e razziste. William Holden non è molto nella parte pur essendo prestante aveva 36 anni 7 anni più vecchio di Hal, ma recita con un'eccezionale bravura (lo sguardo d'odio verso il macchinsta del merci che lo prende in giro per le sue vanterie è da manuale). Il film avrebbe dovuto avere un prologo:in neanche 24 ore succedono troppi avvenimenti, Hal dietro il suo aspetto gioviale è un uomo che non riesce a controllarsi e attira i guai con il suo comportamento disinvolto anche Madge rivela una personalità complessa ma ci sarebbe dovuto alcune momenti in più per la maturazione psicologica dei personaggi. Il finale è troppo conciso, manca un epilogo, anche perchè le frettolose premesse del loro amore fanno pensare ad una relazione di poca durata. Ottima la recitazione dei protagonisti anche di Kim Novak agli inizi della carriera, Arthur O'Connor ebbe una nomination all'Oscar (il film ricevette l'Oscar per la splendida fotografia) . Alcune scene: il ballo e quella di amore (assai casta) tra Hal e Madge sono memorabili, accurata la direzione di Logan.
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stefano capasso
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mercoledì 1 aprile 2020
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la passione che risolve i conflitti
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Hal Carter vive alla giornata, dorme sui treni e si arrangia come può. Ha deciso di andare a trovare Alan, un suo vecchio compagno di college, facoltoso imprenditore in un piccolo paese del Kansas. Quando arriva si trova la cittadina intenta nei preparativi del grande picnic di celebrazione del giorno del lavoro. Entra subito in contatto con Madge, la ragazza più bella del paese e fidanzata del suo amico, e tutto un gruppo di donne che vivono nel circondario. L’interessa che suscita porterà a fare emergere una serie di instabilità represse da tempo.
Joshua Logan presenta un melodramma ambientato nella provincia americana, laddove i costumi risentono della morale piuttosto bigotta ed è difficile poter emergere dando spazio alla propria natura umana.
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Hal Carter vive alla giornata, dorme sui treni e si arrangia come può. Ha deciso di andare a trovare Alan, un suo vecchio compagno di college, facoltoso imprenditore in un piccolo paese del Kansas. Quando arriva si trova la cittadina intenta nei preparativi del grande picnic di celebrazione del giorno del lavoro. Entra subito in contatto con Madge, la ragazza più bella del paese e fidanzata del suo amico, e tutto un gruppo di donne che vivono nel circondario. L’interessa che suscita porterà a fare emergere una serie di instabilità represse da tempo.
Joshua Logan presenta un melodramma ambientato nella provincia americana, laddove i costumi risentono della morale piuttosto bigotta ed è difficile poter emergere dando spazio alla propria natura umana. La storia principale d’amore tra i due protagonisti è molto ben supportata da diverse altre storie di contorno che hanno tutte in comune la relazione affettiva ma a ben vedere la capacità di poter scegliere liberi da condizionamenti. L’arrivo del protagonista, fuori dagli schemi permette a tutti di confrontarsi con i propri limiti e di rivederli, grazie alla vampata di passione che porta l'ospite. Anche per lui, d’altra parte l’incontro d’amore diviene opportunità per smettere i panni del bello e dannato e rendersi affidabile nei confronti della donna che ama. Tutti scioglieranno il nodo che li lega all’infanzia, emblematicamente, per tutti è Medge che si scrolla di dosso la madre che vorrebbe continuare ad impedirle di seguire le proprie aspirazioni. Tutte le sottotrame sono caratterizzate da una conflittualità estrema, di opposti che sembrano inconciliabili e che finiscono invece per incontrarsi. L’unico perdente risulta essere Alan, unico vero “cattivo” della stiuazione.
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paolp78
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giovedì 2 luglio 2020
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dramma sentimentale nell''america degli anni ''50
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Film di metà anni '50 che ha il suo punto di forza nella sceneggiatura, ricavata da un'opera teatrale, in cui vengono trattate varie tematiche, sia di natura sentimentale e psicologica, che sociale.
I personaggi sono tutt'altro che originali, infatti ricalcano degli stereotipi ben noti, come classicamente avviene nelle opere teatrali; ciò nonostante sono delineati in modo accurato e sono inseriti efficacemente nel contesto socio-culturale della provincia americana del tempo.
I dialoghi sono ottimi.
Apprezzabilissima la regia di Logan, che ha il pregio di mostrare fedelmente la realtà della piccola cittadina statunitense e della sua comunità, evidenziandone varie peculiarità in modo molto azzeccato.
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Film di metà anni '50 che ha il suo punto di forza nella sceneggiatura, ricavata da un'opera teatrale, in cui vengono trattate varie tematiche, sia di natura sentimentale e psicologica, che sociale.
I personaggi sono tutt'altro che originali, infatti ricalcano degli stereotipi ben noti, come classicamente avviene nelle opere teatrali; ciò nonostante sono delineati in modo accurato e sono inseriti efficacemente nel contesto socio-culturale della provincia americana del tempo.
I dialoghi sono ottimi.
Apprezzabilissima la regia di Logan, che ha il pregio di mostrare fedelmente la realtà della piccola cittadina statunitense e della sua comunità, evidenziandone varie peculiarità in modo molto azzeccato. La festa paesana (denominata appunto picnic, da cui il titolo del film e dell'omonima pièce teatrale) è messa in scena in maniera riuscitissima.
Molto bravi gli interpreti. William Holden forse è un po' in là con l'età, ma in definitiva risulta lo stesso credibile nei panni dell'aitante sciupafemmine, dal cuore puro ma un po' tonterello; Kim Novak poco più che ventenne ed ancora non celebre, è adattissima al ruolo della bella ragazza di provincia. Si ricordano anche la giovane sorella, intelligente, ma afflitta dai classici problemi adolescenziali; la professoressa zitella, un bel po' antipatica e inacidita, che infine incastra il malcapitato e simpatico fidanzato di vecchia data; ed in ultimo, la madre protettiva e cinicamente determinata a mettere a frutto la bellezza della figlia.
Nel complesso la pellicola è sicuramente riuscita: ha infatti il doppio pregio di restare gradevole per tutta la durata e di saper emozionare in modo autentico, soprattutto nel finale.
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eugen
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mercoledì 4 ottobre 2023
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decisamente"on the road", ma non poi troppo...
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Tratto da una pie'ce teatrale-omonima- di William Inge del 1953 e sceneggiato da Daniel Taradash, questo"Picnic"(Joshua Logan, 1955)risente certamente dell'influenza della "beat generation", in particolare, anche se non direttamente del libro-che sara'"cult"di Jack Keroauc "On the Road", scritto nel 1951 ma pubblicato solo nel 1957, motivo per il quale un'influenza diretta sulla pie'ce e sul film e'da escludere., ma il clima dell'epoca e lo"spirito del tempo"(che coinvolse direttaemnte Inge, certo con"riserve"notevoli rispetto a Kerouac) e'lo stesso, con un vagabondo che arriva in una localita'del Kansas(piccola cittadina di provincia, in realta')e , con il suo fisico e con i suoi"modi" innamora molte donne del posto e in particolare una ragazza del luogo Il tutto si svolge durante una chiassosa e"spettacolare"festa di Halloween (non propriament un"picnic", nonsotan te sia questo il titolo originale sia della pie'ce sia del film), con comportamenti ispirate alla gelosia da parte di varie donne del luogo e di una c erta vistosa"indipendenza"da parte dell'uomo, certo tradito anche da un ricco e "integrato" amico del luogo.
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Tratto da una pie'ce teatrale-omonima- di William Inge del 1953 e sceneggiato da Daniel Taradash, questo"Picnic"(Joshua Logan, 1955)risente certamente dell'influenza della "beat generation", in particolare, anche se non direttamente del libro-che sara'"cult"di Jack Keroauc "On the Road", scritto nel 1951 ma pubblicato solo nel 1957, motivo per il quale un'influenza diretta sulla pie'ce e sul film e'da escludere., ma il clima dell'epoca e lo"spirito del tempo"(che coinvolse direttaemnte Inge, certo con"riserve"notevoli rispetto a Kerouac) e'lo stesso, con un vagabondo che arriva in una localita'del Kansas(piccola cittadina di provincia, in realta')e , con il suo fisico e con i suoi"modi" innamora molte donne del posto e in particolare una ragazza del luogo Il tutto si svolge durante una chiassosa e"spettacolare"festa di Halloween (non propriament un"picnic", nonsotan te sia questo il titolo originale sia della pie'ce sia del film), con comportamenti ispirate alla gelosia da parte di varie donne del luogo e di una c erta vistosa"indipendenza"da parte dell'uomo, certo tradito anche da un ricco e "integrato" amico del luogo...A parte i due protagonisti, molto "in parte"il muscoloso e"ribaldo" WIlliam Holden e la romantica e sensuale Kim Novak, la matura ma gelosissima Rosalind RUssell, il"competitor"del protagonista, Cliff Robertson, Susan Strasberg la sorella ancora adolescente della protagonsita, altri ancora, in un film ch e'giustamente un"cult movie", che si stacca comunque dal"modello beat"per il fatto che il vagabondo protagonista esibisce la sua forza(cio'che nel romanzo di Kerouac non appare molto, in realta)e anche per un'accentuazione dei ruoli e degli status sociali, che negli USA naturalente non si spinge mai fino a un'epslcita condanna della condizione borghese e a una critica del suo rulo socio.economico, pena uno stigma di"socialismo"o peggio di"comunismo".... Eugen
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