samuelemei
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domenica 10 marzo 2013
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l'impiegato e il circo: allen tra kafka e fellini
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“Ombre e nebbia” non è certo il film più riuscito della lunga carriera di Woody Allen: tuttavia, nel suo piccolo, può essere considerato uno stravagante “gioiellino” scritto e diretto dal regista newyorkese. Il film racconta una spaventosa notte di nebbia in una città claustrofobica e senza nome: Kleinman (Allen) è un impiegatuccio debole e codardo, dapprima costretto a dare la caccia a uno spietato strangolatore seriale, poi obbligato a fuggire per sottrarsi ai giustizieri che, per un equivoco, lo scambiano per l'assassino. A un certo punto il suo destino si incrocia con quello di Irmy (Mia Farrow), una mangiatrice di spade che abbandona il marito, clown infedele (John Malkovich), trova rifugio in un bordello e viene arrestata dalla polizia.
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“Ombre e nebbia” non è certo il film più riuscito della lunga carriera di Woody Allen: tuttavia, nel suo piccolo, può essere considerato uno stravagante “gioiellino” scritto e diretto dal regista newyorkese. Il film racconta una spaventosa notte di nebbia in una città claustrofobica e senza nome: Kleinman (Allen) è un impiegatuccio debole e codardo, dapprima costretto a dare la caccia a uno spietato strangolatore seriale, poi obbligato a fuggire per sottrarsi ai giustizieri che, per un equivoco, lo scambiano per l'assassino. A un certo punto il suo destino si incrocia con quello di Irmy (Mia Farrow), una mangiatrice di spade che abbandona il marito, clown infedele (John Malkovich), trova rifugio in un bordello e viene arrestata dalla polizia. La vicenda si conclude emblematicamente nel circo, luogo in cui il mistero si dissolve nell'ambiguità dell'illusionismo.
“Ombre e nebbia” è soprattutto un film “atmosferico”: sia dal punto di vista fotografico (un bianco e nero perfettamente espressionista); sia dal punto di vista intertestuale. La pellicola infatti è costruita intorno a una costellazione citazionistica molto ricca: a prima vista il film sembra nascere dalla fusione di “M: il mostro di Düsseldorf” di Lang e de “Il circo” di Chaplin. La scena d'apertura ricalca poi l'incipit de “Il processo” di Kafka, mentre lo snodarsi della trama rivela sfumature brechtiane e bergmaniane. D'altra parte la rappresentazione del circo sembra alludere da un lato a “Freaks” di Browning, dall'altro a “La strada” di Fellini. Tutte queste suggestioni sono cementate da un pessimismo filosofico di fondo, squisitamente di matrice ebraica, che ritrae un'esistenza umana precaria e gravata da un destino ingiusto e incomprensibile. All'uomo infelice non resta che rifugiarsi nel mondo delle illusioni, che sono “per l'uomo come l'aria da respirare”, come recita l'ultima battuta del film.
Nel complesso l'architettura di “Ombre e nebbia” si costruisce su due pilastri: l'alone letterario che innerva una trama altrimenti fin troppo essenziale; la presenza di un cast eccezionale che annovera, oltre ad Allen e alla Farrow, personalità come John Malkovich, Kathy Bates, John Cusack, Jodie Foster e Madonna.
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avicenna
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giovedì 19 aprile 2007
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l'universo di woody
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stranamente sottovalutato dalla critica e dal pubblico,ombre e nebbia è uno dei più grandi film di woody allen.La trama non evidenzia soltanto la critica di allen sulla condizione degli ebrei nel mondo contemporaneo,ma espone in maniera evidente la visione del mondo di allen,un mondo fatto di ombre e nebbia,con uomini estremamente logici,studenti universitari delusi,uomini di chiesa corrotti,libertini convinti,e infine maghi che danno l'illusione di incatenare la morte.Intriso di citazioni e rifinito con una grande fotografia,questo film apparentemente pessimista di stampo bergmaniano,offre una strada da percorrere per non farsi circondare dalla nebbia:lasciarsi incantare dalla magia che ci illude piacevolmente.
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fastball
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domenica 18 marzo 2012
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il mondo secondo allen
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Con "Ombre e nebbia", Allen ci ripropone ancora una volta la sua visione cupamente pessimistica del mondo, in cui l'uomo, solo e abbandonato nell'indifferente universo, è incapace di trovare conforto in qualunque forma di umanità. L'unico rifugio sta nelle sue illusioni che come afferma il mago alla fine del film, "sono per l'uomo come aria da respirare". La storia ruota intorno alle vicende di Kleinman e Irmy. Il primo, interpretato da un eccezionale Allen, risulta essere la metafora vivente della condizione umana, che ignara e inconsapevole del significato della propria esistenza brancola per le strade di una cupa e indefinita città , emblema dell'animo umano. Sarà solo l'incontro con Irmy a cambiarlo e a trasformare radicalmente la sua vita.
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Con "Ombre e nebbia", Allen ci ripropone ancora una volta la sua visione cupamente pessimistica del mondo, in cui l'uomo, solo e abbandonato nell'indifferente universo, è incapace di trovare conforto in qualunque forma di umanità. L'unico rifugio sta nelle sue illusioni che come afferma il mago alla fine del film, "sono per l'uomo come aria da respirare". La storia ruota intorno alle vicende di Kleinman e Irmy. Il primo, interpretato da un eccezionale Allen, risulta essere la metafora vivente della condizione umana, che ignara e inconsapevole del significato della propria esistenza brancola per le strade di una cupa e indefinita città , emblema dell'animo umano. Sarà solo l'incontro con Irmy a cambiarlo e a trasformare radicalmente la sua vita. Un film a mio parere magistrale sia per la carica espressiva delle immagini e delle metafore, sia per la splendida realizzazione tecnica. Assolutamente da vedere.
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'mox'
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martedì 7 dicembre 2010
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un delizioso incubo kafkiano
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Il "piccolo uomo" Kleinmann, svegliato nel cuore della notte per partecipare alla caccia a un misterioso strangolatore, si avventura nella città oscura e minacciosa tentando disperatamente di capire quale sia il suo compito. Incontra Irmy, mangiatrice di spade in fuga dal circo e a sua volta in crisi di identità, che in un bordello si è scoperta diversa da come pensava di essere ed ora fatica a capire quale sia il suo vero volto. I loro destini si incrociano nel breve spazio di una notte magica, in cui la nebbia rende incerto il confine tra realtà e illusione - e l'illusione sembra l'unica via d'uscita da una realtà grottesca e labirintica.
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Il "piccolo uomo" Kleinmann, svegliato nel cuore della notte per partecipare alla caccia a un misterioso strangolatore, si avventura nella città oscura e minacciosa tentando disperatamente di capire quale sia il suo compito. Incontra Irmy, mangiatrice di spade in fuga dal circo e a sua volta in crisi di identità, che in un bordello si è scoperta diversa da come pensava di essere ed ora fatica a capire quale sia il suo vero volto. I loro destini si incrociano nel breve spazio di una notte magica, in cui la nebbia rende incerto il confine tra realtà e illusione - e l'illusione sembra l'unica via d'uscita da una realtà grottesca e labirintica.
Ombre e nebbia è un delizioso incubo kafkiano raccontato con ironia, in cui emergono alcuni dei temi che saranno ricorrenti nell'ultimo Woody Allen: l'irrazionalità della vita, il bisogno di illusioni, la difficoltà di trovare un posto nella commedia dell'esistenza. Qui il regista è davvero in stato di grazia (come gli ricapiterà forse soltanto in Accordi e disaccordi e Match Point) e raggiunge un equilibrio tra poesia e leggerezza che - insieme a ottimi personaggi, a un'ambientazione suggestiva e ad alcuni dialoghi da antologia - fa di questo film un piccolo gioiello.
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parsifal
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venerdì 23 marzo 2018
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la commedia umana in una notte caotica
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Il grande e polimorfico Woody Allen mette in scena ,nel 1991, questo film che riassume in sè varie tematiche ed orientamenti culturali ed artistici , assai variegati. Ispirandosi all'Opera da tre soldi di B. Brecht, da cui trae l'atmosfera caotica e frenetica , di un umanità nevrotizzata dal vivere quotidiano e schiava delle proprie angosce e delle proprie paure ed unendo tutto ciò ad una eccentrica parodia del personaggio K del Processo di Kafka, ovviamente interpretato egregiamente da Woody e conducendo la narrazione sui binari di una notte infinita, popolata dalla materializzazione degli incubi umani, dei sogni , delle speranze tradite, arriva a realizzare un film molto differente dai precedenti, pur mantenendo i punti cardine dei suoi stilemi narrativi, primo fra tutti l' ironia surreale che lo ha sempre contraddistinto.
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Il grande e polimorfico Woody Allen mette in scena ,nel 1991, questo film che riassume in sè varie tematiche ed orientamenti culturali ed artistici , assai variegati. Ispirandosi all'Opera da tre soldi di B. Brecht, da cui trae l'atmosfera caotica e frenetica , di un umanità nevrotizzata dal vivere quotidiano e schiava delle proprie angosce e delle proprie paure ed unendo tutto ciò ad una eccentrica parodia del personaggio K del Processo di Kafka, ovviamente interpretato egregiamente da Woody e conducendo la narrazione sui binari di una notte infinita, popolata dalla materializzazione degli incubi umani, dei sogni , delle speranze tradite, arriva a realizzare un film molto differente dai precedenti, pur mantenendo i punti cardine dei suoi stilemi narrativi, primo fra tutti l' ironia surreale che lo ha sempre contraddistinto. In una imprecisata città europea, dove si svolge una vera e propria caccia all'uomo, a causa di alcuni omicidi irrisolti, troviamo dunque il signor Kleimhan, oscuro e grigio impiegato, con scarse attitudini e privo di aspirazioni, che viene coinvolto, suo malgrado, nella caccia all'assassino. Pavido e desideroso fuga come non mai in vita sua ,incontra durante la notte , avvolta nella nebbia, vari personaggi che si aggirano nei meandri della buia città : Prima fra tutti Irmy, artista circense ( mangiatrice di spade) interpretata da Mia farrow, in fuga dal circo e dal marito adultero Paul ( J. MAlchovich) clown presuntuoso e donnaiolo, oltrechè egocentrico ed accentratore. Dopo la fuga, la piccola Irmy , in virtù di strane circostanze , si rifugia in una casa di tolleranza. Le ragazze sono molto ospitali e gentili con lei; sopraggiungono degli studenti ed uno di loro( J. Cusak) si invaghisce di Irmy e del suo candore. La prega di accontentarlo e le offre una somma da capogiro; per lei sarà una esperienza del tutto nuova e conturbante. Confusa ed al tempo stesso lusingata, dopo aver accontentato lo studente si allontana ed incontra il signor Kleiman e lo segue nella nebbia. Si scatena una sarabanda a base di colpi di scena, ribaltamenti della realtà ( se esiste una realtà nella nebbia) umorismo surreale ed ogni possibile sfaccettatura della commedia umana. IL finale si svolgerà nel circo, con una girandola di scene divertenti ed accattivanti al tempo stesso. Memorabile la frase pronunciata dal mago " gli uomini non possono fare a meno delle proprie illusioni" . Girato in bianco e nero ,interamente in interni, con la direzione della fotografia di Carlo di PAlma. è uno dei migliori film di Woody Allen per temtiche affrontate ed alta cifra stilistica.
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fedeleto
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lunedì 24 settembre 2012
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allen tra ombre e nebbia
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Kleinman(uomo piccolo in tedesco),si sveglia in preda al panico quando a casa sua bussano dei cittadini allarmati con l'ordine di pattugliare la citta' alla ricerca del mostro che uccide senza una logica in quella notte buia e nebbiosa.Il povero Keinman,oltre a non essere un prode impavido,cerca in tutti i modi per prima cosa di capire quale e' il suo compito visto che non lo ha capito,e si ritrova a incontrare una ragazza fuggita dal circo per colpa del suo uomo,che oltre ad aver fatto occasionalmente la prostituta si ritrova a vagare nella notte buia nelle strade desert con la possibilita' di incontrare la morte per mano del mostro.Niente paura c'e' Kleinman,che non risolvera' la soluzione nonostante incontri il suo idolo mago e intrappolino il mostro in catene,ma comunque puo' Kleinman puo' scegliere se andare con il mago o rimanere.
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Kleinman(uomo piccolo in tedesco),si sveglia in preda al panico quando a casa sua bussano dei cittadini allarmati con l'ordine di pattugliare la citta' alla ricerca del mostro che uccide senza una logica in quella notte buia e nebbiosa.Il povero Keinman,oltre a non essere un prode impavido,cerca in tutti i modi per prima cosa di capire quale e' il suo compito visto che non lo ha capito,e si ritrova a incontrare una ragazza fuggita dal circo per colpa del suo uomo,che oltre ad aver fatto occasionalmente la prostituta si ritrova a vagare nella notte buia nelle strade desert con la possibilita' di incontrare la morte per mano del mostro.Niente paura c'e' Kleinman,che non risolvera' la soluzione nonostante incontri il suo idolo mago e intrappolino il mostro in catene,ma comunque puo' Kleinman puo' scegliere se andare con il mago o rimanere.Meglio la prima,in fondo il mondo ha bisogno ancora di illusione proprio come l'aria che si respira.Parola di mago.Woody Allen(Zelig,Hannah e le sue sorelle,Radio days) torna con un piccolo gioello,che cita Fritz Lang(per quanto riguarda il mostro di Dusseldorf) e il cinema di Fellini (il circo).passando per Bertol Brecht e Kafka.La primo idea di Allen e' di rendere un film in bianco e nero pieno di ombre e nebbia,essi sono appunto sinonimi di Falsa identita' e rappresentazione,che portano appunto a vagare alla ricerca di una meta,e pertanto nel percorso di Kleinman-Allen,ci si ritrova a incontrare tutti i suoi concittadini che pattugliano,e quasi ognuno di loro sembra il mostro.La genialita' di Allen sta prima di tutto nel concepire un viaggio direzionale di vicoli in un finale di cerchio(il circo) inteso appunto come un ritorno necessario per concludere,ma la vera conclusione e' ancora illudersi e illudere (le parole finali del mago).Gli stessi protagonisti subiscono una metamorfosi comportamentale( la ragazza diventa prostituta per una notte andando contro i suoi principi,il clown del circo decide di adottare una figlia orfana,un ragazzo si innamora appunto della ragazza finta prostituta) c'e' pertanto un cambiamento di idea che porta a questa trasformazione appunto Zelighiana ,proprio come il finale,e' finzione necessaria il cinema per il cinema,forse in quell'illusione c'e' una verita'?Allen firma un piccolo capolavoro che oltre ad un aspetto tecnico ottimo(merito ancora una volta di Carlo di Palma alla fotografia) crea anche una buona storia(ancora una volta soggetto e sceneggiatura interamente di Allen).Cast ricco per le piccole parti,Madonna,Katy Bates,Jodie Foster,John Malcovich,Donald Plesance.Da vedere.Tra i migliori Allen di sempre.
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venerdì 19 agosto 2016
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"nessuno mi ha detto niente"
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Ombre e nebbia
Si comincia in maniera caotica e ci vuole un po' per mettere a fuoco.
Il film poi scorre nelle sue vicende e capita che non si colga tutto all'istante.
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Ombre e nebbia
Si comincia in maniera caotica e ci vuole un po' per mettere a fuoco.
Il film poi scorre nelle sue vicende e capita che non si colga tutto all'istante.
Arriva il finale e mi ritrovo a pensare , come spesso mi capita , al film, e alla domanda se abbia colto o meno le sue sfumature. E devo dire che piu' ci riflettevo e piu' mi venivano in mente sfaccettature diverse.
Spesso , quando è lui stesso il protagonista dei suoi film , Woody si trova in balia degli eventi e questo caso non fa eccezione.
È come se avesse la sensazione di aver saltato la lezione fondamentale del corso , e i compagni di classe non gli avessero passato gli appunti , si ritrova a non sapere rispondere a temi profondi come la religione e a altri pratici come "da che parte stai?" , una domanda essenziale nel piccolo cosmo del film dove tutti vogliono dividersi , per potersi riaggregare in gruppi dove fare da capostipite.
Capita che diventi perfino lui , il piu' inerme e mite di tutti , il colpevole di turno , salvo scoprire che non ci sono crimini da imputare.
Il significato centrale del film per me sta nel fatto che nella fosca baraonda della vita , una sragionevole illusione
puo' rappresentare una torcia da seguire.
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venerdì 19 agosto 2016
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"nessuno mi ha detto niente"
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Ombre e nebbia
Si comincia in maniera caotica e ci vuole un po' per mettere a fuoco.
Il film poi scorre nelle sue vicende e capita che non si colga tutto all'istante.
Arriva il finale e mi ritrovo a pensare , come spesso mi capita , al film, e alla domanda se abbia colto o meno le sue sfumature. E devo dire che piu' ci riflettevo e piu' mi venivano in mente sfaccettature diverse.
Spesso , quando è lui stesso il protagonista dei suoi film , Woody si trova in balia degli eventi e questo caso non fa eccezione.
È come se avesse la sensazione di aver saltato la lezione fondamentale del corso , e i compagni di classe non gli avessero passato gli appunti , si ritrova a non sapere rispondere a temi profondi come la religione e a altri pratici come "da che parte stai?" , una domanda essenziale nel piccolo cosmo del film dove tutti vogliono dividersi , per potersi riaggregare in gruppi dove fare da capostipite.
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Ombre e nebbia
Si comincia in maniera caotica e ci vuole un po' per mettere a fuoco.
Il film poi scorre nelle sue vicende e capita che non si colga tutto all'istante.
Arriva il finale e mi ritrovo a pensare , come spesso mi capita , al film, e alla domanda se abbia colto o meno le sue sfumature. E devo dire che piu' ci riflettevo e piu' mi venivano in mente sfaccettature diverse.
Spesso , quando è lui stesso il protagonista dei suoi film , Woody si trova in balia degli eventi e questo caso non fa eccezione.
È come se avesse la sensazione di aver saltato la lezione fondamentale del corso , e i compagni di classe non gli avessero passato gli appunti , si ritrova a non sapere rispondere a temi profondi come la religione e a altri pratici come "da che parte stai?" , una domanda essenziale nel piccolo cosmo del film dove tutti vogliono dividersi , per potersi riaggregare in gruppi dove fare da capostipite.
Capita che diventi perfino lui , il piu' inerme e mite di tutti , il colpevole di turno , salvo scoprire che non ci sono crimini da imputare.
Il significato centrale del film per me sta nel fatto che nella fosca baraonda della vita , una sragionevole illusione
puo' rappresentare una torcia da seguire.
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