tritacarne automatico_92
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martedì 17 aprile 2007
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magie di olmi a parigi...
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La leggenda del santo bevitore è uno dei film più acclamati di Olmi (Leone d'Oro a Venezia, David di Donatello...) forse perché si scorge quel talento magico de L'albero degli zoccoli, il capolavoro del Maestro. In questo film, invece, un vagabondo di una Parigi non bene identificata (non può forse essere una Parigi degli anni'40 cosiccome degli anni '50?, nonostante sulla copertina venga indicata una improbabile Ville Lumiere del 1932) vive del "bere", è un bevitore. Un distinto passante gli stravolge la vita con 200 franchi. E qui Olmi si scatena e potenzia le pagine del già affascinante racconto di Roth. In un turbine di scene criptiche e difficilissime da interpretare (Robert de Niro si era "offerto" come protagonista, ma non capì il significato del film e rifiutò)"i chiodi fissi" del Poeta Solitario affiorano: la religione fatta dall'uomo, il Cristo materiale e quotidiano, il Dio semplice: i miracoli sono materiali, piccoli, rivolti ad un peccatore.
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La leggenda del santo bevitore è uno dei film più acclamati di Olmi (Leone d'Oro a Venezia, David di Donatello...) forse perché si scorge quel talento magico de L'albero degli zoccoli, il capolavoro del Maestro. In questo film, invece, un vagabondo di una Parigi non bene identificata (non può forse essere una Parigi degli anni'40 cosiccome degli anni '50?, nonostante sulla copertina venga indicata una improbabile Ville Lumiere del 1932) vive del "bere", è un bevitore. Un distinto passante gli stravolge la vita con 200 franchi. E qui Olmi si scatena e potenzia le pagine del già affascinante racconto di Roth. In un turbine di scene criptiche e difficilissime da interpretare (Robert de Niro si era "offerto" come protagonista, ma non capì il significato del film e rifiutò)"i chiodi fissi" del Poeta Solitario affiorano: la religione fatta dall'uomo, il Cristo materiale e quotidiano, il Dio semplice: i miracoli sono materiali, piccoli, rivolti ad un peccatore. Ed è un miracolo anche il risultato: coniugare la leggerezza di una straordinaria fiaba con un messaggio estremamente corposo, difficile, forse mai è stato capito il messaggio intenzionale di Olmi. Ma qui sta il genio, qui sta il Maestro, quando ognuno attinge da un opera immensa plasmando gli stimoli intellettuali alla propria esperienza di vita. Grazie Olmi.
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toty bottalla
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giovedì 26 marzo 2009
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olmi hauer quayle: straordinari!
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io non ho letto il libro di roth da cui il film trae ispirazione e confesso che questo è uno di quei film che pur avendomi colpito subito per la sua bellezza misteriosa, dovuta all'arte sofisticata di ERMANNO OLMI
ho dovuto rivedere più volte per poterne apprezzare fino in fondo tutte le sfumature surreali intrise da pochi dialoghi che lasciano spazio alle immagini e ai silenzi che si fondono coerenti al racconto.
l'interpretazione di RUTGER HAUER è straordinaria, leggera, quasi onirica. la favola di questo film si presta a soggettive interpretazioni che però finiscono
sempre per sgretolarsi davanti al grande mistero.
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taniamarina
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giovedì 10 novembre 2011
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i sussurri di olmi
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Olmi crea opere d'arte rudi e al contempo raffinate. Tutto sussurra, gli attori con lui devono imparare il linguaggio degli alberi, delle piante, della natura. Gli attori diventano alberi. e anche se, come in questo caso, la natura non è protagonista, in verità i sentieri e le querce e le montagne stanno lì, da qualche parte, ma non si vedono. Rutger è impressionante nella sua interpretazione, forse una delle più belle che il cinema abbia mai donato. Storia magnifica, film capolavoro.
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luca scial�
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martedì 30 dicembre 2014
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i miracoli quotidiani per un povero barbone
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Andreus è un ex minatore caduto in disgrazia dopo aver ucciso accidentalmente il marito di una collega, collega anch'egli. Vive a Parigi sotto i ponti, ma un giorno un uomo gli da' 200 franchi che dovrà portare un giorno a Santa Teresa. Ma ogni domenica capita un imprevisto che non gli permette mai di saldare il debito. Eppure, una serie di fortune gli permette di vivere dignitosamente. Sebbene il vizio del vino gli porti via molti soldi, e la salute...
Adattamento dell'omonimo racconto autobiografico di Joseph Roth, la prima volta per Ermanno Olmi. Il risultato è valido, soprattutto grazie all'interpretazione di Anthony Quayle
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