renato corriero
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lunedì 5 giugno 2006
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un bellissimo spettacolo finora poco capito
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Bisogna risalire all'anno di produzione, il 1956, per capire come Micheal Todd ha concepito questo film. Innanzitutto Todd è stato uno dei pionieri del Cinerama, sistema con cui erano stati realizzati solo documantari dimostrativi ottimi per le panoramiche e le scene di movimento (riprese dal treni, da aerei o altro). Funzionando allora il Cinerama con tre proiettori sincronizzati risultava difficile realizzare e soprattutto distribuire un film a soggetto con quel sistema così Mike Todd realizzò il TODD-AO, un sistema che somigliava un po'al Cinerama ma che utilizzava ua sola pellicola da 70 mm, con la stessa stereofonia del Cinerama. Con questo film ispirato al romanzo di Giulio Verne Todd ha mescolato una piacevole storia con bellissimi paesaggi, scene di movimento e varie panoramiche, che hanno fatto di questo film un grandissimo spettacolo.
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Bisogna risalire all'anno di produzione, il 1956, per capire come Micheal Todd ha concepito questo film. Innanzitutto Todd è stato uno dei pionieri del Cinerama, sistema con cui erano stati realizzati solo documantari dimostrativi ottimi per le panoramiche e le scene di movimento (riprese dal treni, da aerei o altro). Funzionando allora il Cinerama con tre proiettori sincronizzati risultava difficile realizzare e soprattutto distribuire un film a soggetto con quel sistema così Mike Todd realizzò il TODD-AO, un sistema che somigliava un po'al Cinerama ma che utilizzava ua sola pellicola da 70 mm, con la stessa stereofonia del Cinerama. Con questo film ispirato al romanzo di Giulio Verne Todd ha mescolato una piacevole storia con bellissimi paesaggi, scene di movimento e varie panoramiche, che hanno fatto di questo film un grandissimo spettacolo. Intendiamoci il film è molto bello anche in se stesso. favolose le interpretazioni di David Niven (parodia dell'individuo inglese portata all'eccesso)e di Cantinflas(un simpaticissimo Passepartout pasticcione ma che sapeva bene tirar fuori dai pasticci se stesso e gli altri).un po' meno credibile Shirley MacLane come principessa indiana.
Un film che mescola avventura e comicità, parodia e sentimanti,il tutto in una meravigliosa cornice spettacolare.
Ottima l'idea di inserire attori famosi quali Frank Sinatra, Buster Keaton,Fernandel,Marlene Dietrich ed altri in comparsate.Insomma un film tuttora molto apprezzabile che visto in DVD nei moderni televisori a grande schermo da ancora buoni effetti. Peccato che non si usino più le riedizioni nelle sale cinematografiche perchè una sua proiezione in 70 mm. in una di quelle multisale dai grandi schermi sarebbe un bel regalo alle nuove generazioni!
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mondolariano
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venerdì 13 maggio 2011
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chi non l'ha amato?
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Niven indovinato (chi poteva fare di meglio?) nel donare un volto all’imperturbabile Fogg. Senza di lui, questa riduzione cinematografica si troverebbe un po’ in difficoltà. Troppo leggera, infatti, troppo poco avventurosa, tutta giocata sul filo di una commedia che nell’assalto agli indiani scivola miseramente nel ridicolo (oltre che nella retorica). Ma delle cose che amiamo siamo sempre disposti a perdonare tutto, malgrado una sosta in Spagna noiosamente lunga, inesistente nel romanzo e inserita nel film in onore al simpatico Cantinflas. Viaggio in mongolfiera indimenticabile, con David Niven che stacca una manciata di neve dal cocuzzolo della montagna per servirsene come ghiaccio per lo Champagne, mentre risuonano le note dello splendido “Around the world” di Victor Young.
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Niven indovinato (chi poteva fare di meglio?) nel donare un volto all’imperturbabile Fogg. Senza di lui, questa riduzione cinematografica si troverebbe un po’ in difficoltà. Troppo leggera, infatti, troppo poco avventurosa, tutta giocata sul filo di una commedia che nell’assalto agli indiani scivola miseramente nel ridicolo (oltre che nella retorica). Ma delle cose che amiamo siamo sempre disposti a perdonare tutto, malgrado una sosta in Spagna noiosamente lunga, inesistente nel romanzo e inserita nel film in onore al simpatico Cantinflas. Viaggio in mongolfiera indimenticabile, con David Niven che stacca una manciata di neve dal cocuzzolo della montagna per servirsene come ghiaccio per lo Champagne, mentre risuonano le note dello splendido “Around the world” di Victor Young. Altrettanto eccezionale il finale a sorpresa (per chi non lo conoscesse), autentico lampo di genio di Giulio Verne.
Memorabile anche per l’eccezionale carrellata di attori famosi, da Frank Sinatra a Marlene Dietrich, da Fernandel a Buster Keaton, da John Carradine a Peter Lorre. La principessa indiana è Shirley MacLaine.
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filippo catani
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lunedì 16 luglio 2012
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bellissima trasposizione dall'omonimo romanzo
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Mr. Fogg, un gentilman inglese di fine ottocento, scommette con i soci del suo esclusivo club di riuscire a compiere il giro del globo in 80 giorni. Accompagnato dal maggiordomo Passpartout, l'uomo userà tutti i mezzi a sua disposizione (mongolfiera,treno, barche di qualsiasi genere) per riuscire nella sua impresa.
La pellicola ha una durata notevole ma possiede una scorrevolezza invidiabile. E poi come non restare ammirati dagli splendidi paesaggi che si alternano a seconda dei paesi che vengono toccati durante il viaggio da Suez all'India come da Hong Kong agli Usa. Il film (così come anche il libro del resto) mostra anche, forse un po schematicamente, dei ritratti delle varie popolazioni che via via si incontrano lungo il viaggio.
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Mr. Fogg, un gentilman inglese di fine ottocento, scommette con i soci del suo esclusivo club di riuscire a compiere il giro del globo in 80 giorni. Accompagnato dal maggiordomo Passpartout, l'uomo userà tutti i mezzi a sua disposizione (mongolfiera,treno, barche di qualsiasi genere) per riuscire nella sua impresa.
La pellicola ha una durata notevole ma possiede una scorrevolezza invidiabile. E poi come non restare ammirati dagli splendidi paesaggi che si alternano a seconda dei paesi che vengono toccati durante il viaggio da Suez all'India come da Hong Kong agli Usa. Il film (così come anche il libro del resto) mostra anche, forse un po schematicamente, dei ritratti delle varie popolazioni che via via si incontrano lungo il viaggio. Splendide le scene corali di canto e ballo. Vincitore di 5 meritatissimi Oscar, il film va visto nella sua interezza anche nello splendido montaggio dei titoli di coda e per cercare di individuare le tantissime comparse arruolate per quest'opera che non può non affascinare chi gli si avvicina. Davvero superbo il cast specie David Niven perfettamente a suo agio nei panni del gentilman inglese.
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great steven
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giovedì 3 luglio 2014
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fedele, movimentata riduzione del libro di verne.
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IL GIRO DEL MONDO IN OTTANTA GIORNI (USA, 1956) diretto da MICHAEL ANDERSON. Interpretato da DAVID NIVEN – CANTINFLAS – SHIRLEY MACLAINE – CHARLES BOYER – MARTINE CAROL – ROBERT NEWTON § Phileas Fogg, un distinto gentleman inglese, socio del Reform Club di Londra, accetta per scommessa di compiere il giro del pianeta nel tempo ristretto e risicato di soli ottanta giorni, accompagnato dal fedele maggiordomo francese Jean Passepartout, assunto proprio il giorno della partenza per l’avventuroso e complesso viaggio. Il percorso che i due dovranno attraversare insieme comprende le città di Calais, Parigi, Brindisi, Suez, Bombay, Calcutta, Shanghai, Yokohama, San Francisco, New York e Liverpool per poi rientrare a Londra e ultimare l’impresa.
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IL GIRO DEL MONDO IN OTTANTA GIORNI (USA, 1956) diretto da MICHAEL ANDERSON. Interpretato da DAVID NIVEN – CANTINFLAS – SHIRLEY MACLAINE – CHARLES BOYER – MARTINE CAROL – ROBERT NEWTON § Phileas Fogg, un distinto gentleman inglese, socio del Reform Club di Londra, accetta per scommessa di compiere il giro del pianeta nel tempo ristretto e risicato di soli ottanta giorni, accompagnato dal fedele maggiordomo francese Jean Passepartout, assunto proprio il giorno della partenza per l’avventuroso e complesso viaggio. Il percorso che i due dovranno attraversare insieme comprende le città di Calais, Parigi, Brindisi, Suez, Bombay, Calcutta, Shanghai, Yokohama, San Francisco, New York e Liverpool per poi rientrare a Londra e ultimare l’impresa. I mezzi di trasporto che i due utilizzano spaziano dall’elefante alla slitta, dalla mongolfiera al treno, dal piroscafo alla barca a vela, e gli ostacoli che la coppia deve superare non si fanno certo attendere e minacciano di ritardare la loro inarrestabile marcia verso l’ambizioso obiettivo da raggiungere. Tra le altre cose, salvano anche una principessa indiana da morte sicura per sacrificio durante un mefistofelico rituale religioso, e la donna si unisce a loro nel viaggio. Inoltre, alle calcagna dei due ci si mette l’ispettore Fix, un poliziotto che è stato incaricato di pedinare Mr. Fogg perché sospettato di aver rapinato un’ingente somma di denaro alla Banca Nazionale Inglese e di essersi messo in cammino all’estero per nascondersi alle pubbliche autorità, ma ovviamente si tratta di un equivoco, anche se l’agente di polizia non demorde e grazie alla sua irriducibilità non manca mai di inseguire Fogg, Passepartout e la principessa Auda per tutto l’intricato percorso, in attesa che arrivi il mandato di cattura. Al rientro nella capitale britannica la sfida sembra persa per un ritardo di ventiquattr’ore, ma siccome l’affiatato gruppo ha viaggiato verso est, i fusi orari han permesso loro di guadagnare un giorno, così scoprono felicemente che la scommessa è vinta e il titolo nobiliare di Phileas Fogg è salvo. Il gentiluomo inglese non ha guadagnato nulla da quest’impresa, se non l’amore ricambiato di Auda, con la quale si sposa. E, come dice anche l’ultima frase del libro di Verne da cui il film è tratto, «non si farebbe anche per molto meno il giro del mondo?». La trasposizione cinematografica del capolavoro verniano è fedele, puntigliosa, precisa e non dimentica di riportare le emozioni e le sensazioni piacevoli che la lettura delle mille avventure di Fogg & Passepartout porta allo spettatore, senza lesinare in colpi di scena e spettacolarità, e senza l’ingenuità tipica delle elementari riduzioni filmiche che mirano soltanto a solleticare il nervo ottico con la faciloneria caratteristica delle avventure strambe e classiche che non approfondiscono la psicologia dei personaggi. Le scene di treni e navi sembrano molto lunghe, ma i duetti fra Niven e Cantinflas – l’uno perfetto e inappuntabile lord britannico con molto stile e arguta raffinatezza, l’altro colorito, verace, loquace e forzuto avventuriero francese senza paura e con energia da vendere – danno al film l’acqua della vita, illuminandolo di una luce positiva e arzilla, che ci si mette d’impegno a trasformare la versione cinematografica del romanzo scientifico in un’opera che sprizza da tutti i pori ironia, divertimento, grandezza e genuina materialità. Il montaggio aiuta a seguire con maggiore velocità e vivacità lo spandersi delle avventure attraverso foreste, mari, deserti, metropoli, lande ghiacciate e aree portuali, mentre la fotografia pregna il film di un magnifico Technicolor molto avanzato per quei tempi, una bellissima tecnica di filigrana che dà alla pellicola uno stupendo colore artigianale e godibilissimo. Brava anche S. MacLaine nell’impersonare la coraggiosa e istruita principessa che i due protagonisti salvano dal rito satanico, anche se la sua prestazione risulta inferiore a quella di Niven e Cantinflas (attore messicano che gioca a fare il francese), che in coppia non vengono battuti da nessuno, nemmeno da R. Newton, un ispettore Fix molto simile a quello che compare sulla carta: testardo, insistente, audace e incallito tutore della legge ad ogni costo. Il ritmo del film è piuttosto sostenuto e non ci sono significative cadute di tono, nemmeno fra i passaggi tra una città e l’altra dopo l’attraversamento di oceani e immensi spazi d’acqua. Nel corso della proiezione compaiono molte star, fra cui Fernandel che interpreta un cocchiere e Frank Sinatra che impersona un pianista in un bar. La sceneggiatura è scoppiettante e allegra, e non disdegna le battute di spirito e i rapidi cambiamenti di sequenza, che mantengono alte la prosecuzione e la scorrevolezza del film, benché a volte ci siano dei vuoti o delle differenze tutto sommato inutili fra la pellicola e il romanzo (come la lunga scena della corrida ambientata in Spagna, ben girata ma assente fra le pagine, e quindi evitabile). Nel complesso, comunque, l’opera è ben fatta, ed emoziona chiunque gradisca l’avventura mozzafiato e i viaggi interplanetari, seppur coi mezzi relativamente limitati che si avevano a disposizione nel XIX secolo. Ma il genio di Verne, insuperabile mago e professionista del romanzo scientifico, sta proprio nell’aver immaginato imprese pressoché irrealizzabili per la sua epoca e aver anticipato di quasi cento anni i tempi che poi giunsero puntualmente e completamente secondo le sue ottimistiche e azzeccate previsioni.
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samanta
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lunedì 23 settembre 2024
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il flemmatico fogg
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Il film uscito nel 1956 con un ottimo Technicolor è tratto dal romanzo di Jules Verne ,; la regia è di Michael Anderson (che ebbe la nomination all'Oscar) regista inglese con un buono curriculum, dirigendo film appartenenti a diversi generi dal thriller alla fantascienza (Acqua alla gola, Il dubbio, Operazione Crossbow, Cronache marziane). Il film ambientato nel 1872 sostanzialmente rispetta la trama del romanzo, pur con diverse differenze (ad esempio la prima tappa non è in Spagna anziché in Francia). Un accenno al produttore Michael Todd che sposerà nel 1957 Elisabeth Taylor e l'anno dopo morirà in un incidente aereo, Todd volle "fortissimamente" il film che ebbe un grande successo commerciale e vinse ben 5 Oscar tra cui quello come migliore film.
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Il film uscito nel 1956 con un ottimo Technicolor è tratto dal romanzo di Jules Verne ,; la regia è di Michael Anderson (che ebbe la nomination all'Oscar) regista inglese con un buono curriculum, dirigendo film appartenenti a diversi generi dal thriller alla fantascienza (Acqua alla gola, Il dubbio, Operazione Crossbow, Cronache marziane). Il film ambientato nel 1872 sostanzialmente rispetta la trama del romanzo, pur con diverse differenze (ad esempio la prima tappa non è in Spagna anziché in Francia). Un accenno al produttore Michael Todd che sposerà nel 1957 Elisabeth Taylor e l'anno dopo morirà in un incidente aereo, Todd volle "fortissimamente" il film che ebbe un grande successo commerciale e vinse ben 5 Oscar tra cui quello come migliore film.
Il protagonista Phileas Fogg (David Niven) è un agiato gentiluomo britannico che vive a Londra di rendita metodico e preciso in modo implacabile, passa molte ore del giorno al suo club Reform. Durante una discussione al club con 4 soci (uno di essi è interpretato da Trevord Howard) sul fatto che i nuovi mezzi moderni (treni, navi a vapore, telegrafo) permettono facilmente i viaggi, Fogg sostiene che è in grado fare il giro del mondo in 80 giorni, gli altri soci lo negano e scommettono 20.000 sterline (diverse centinaia di migliaia attuali) che non ce la può fare; Fogg s'impegna a partire subito e fra 80 giorni il 21 settembre alle ore 12 sarà di nuovo al club, ad ogni tappa telegraferà. Mette subito in atto il suo proposito, facendosi accompagnare dal maggiordomo appena assunto Passepartout (Cantinflas), un saltimbanco disoccupato. Il viaggio è subito avventuroso partono in mongolfiera e atterrano in Spagna con vari incidenti tra cui la partecipazione del maggirdomo ad una corrida, per proseguire il viaggio in Egitto India, Cina, Giappone e USA. Durante il tragitto succedono le più disparate avventure, innanzitutto i nostri sono seguiti da un uomo che diventa amico di Passeppartout, nascondendo l'identità è: l'ispettore Fix di Scotland Yard che sospetta che Fogg sia l'autore di una rapina in banca di 20.000 sterline avvenuta il giorno prima della partenza . In India Fogg salva una principessa indiana Auda (Shirley MacLaine) che sta per essere sacrificata sul rogo con il marito morto, Fogg la porta via con sé e i 2 durante il viaggio s'innamorano.Dopo varie peripezie Fogg arriva a Londra con 1 giorno di ritardo mesto e rovinato economicamente,apprende da Passepartout che in realtà è puntuale perché viaggiando da Occidente a Oriente ha recuperato 1 giorno, così la scommessa è vinta.
Perché il film ha avuto notevole successo? La storia (grazie a Verne) è simpatica e intrigante: vincere una scommessa così azzardata è ancora più coinvolgente adesso , poi la fotografia a colori e la colonna sonora sono di alto livello, la sceneggiatura è buona e agile, ha rispettatato il contenuto del romanzo adattandolo al ritmo cinemaografico, anche se all'inizio la vicenda è un pò lenta con l'avventura in Spagna che mostra un ballo degli zingari troppo lungo. Il film si avvale di un cast cinematografico notevole: David Niven è un impareggiabile Fogg, dimostrando di essere una delle migliori star del cinema, bravi i comprimari tra cui la quasi esordiente Shirley MacLaine e azzeccata la scelta di Cantinflas un attore messicano sconosciuto ad Hollywood, ma molto noto nel cinema dell'America Latina che interpreta un maggiordomo acrobatico e simpatico. Inoltre c'è la presenza in innumerevoli camei di star e personaggi illustri dello spettacolo, tanto per citarne solo alcuni: Fernandel, Marlene Dietrich, John Carradine, Buster Keaton, Peter Lorre, Frank Sinatra, Charles Boyer, Martine Carol e Noel Coward; in conclusione un fim più che discreto.
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