peer gynt
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sabato 1 giugno 2019
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il gioco della guerra, il gioco dei morti
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Da una parte i bambini (Paulette e Michel, 5 e 11 anni), dall'altra gli adulti (la famiglia Dollé, cui appartiene Michel, e i loro vicini, i Gouard). Il gioco dei bambini è un gioco funebre: seppellire tutti gli animali morti che trovano, a partire dal povero Jock, il cagnetto di Paulette, ucciso assieme ai genitori della bambina durante un raid aereo. Sembra un gioco funebre, in realtà per due bambini che non capiscono bene cosa sia la morte è un modo ingenuamente religioso di tenere in vita i defunti, gli unici defunti che loro riescono a capire: gli animali. Perché Michel e Paulette gli adulti proprio non li capiscono. Fanno giochi incomprensibili: la guerra, l'odio fra vicini, la zuffa, il dispetto, il senso della proprietà.
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Da una parte i bambini (Paulette e Michel, 5 e 11 anni), dall'altra gli adulti (la famiglia Dollé, cui appartiene Michel, e i loro vicini, i Gouard). Il gioco dei bambini è un gioco funebre: seppellire tutti gli animali morti che trovano, a partire dal povero Jock, il cagnetto di Paulette, ucciso assieme ai genitori della bambina durante un raid aereo. Sembra un gioco funebre, in realtà per due bambini che non capiscono bene cosa sia la morte è un modo ingenuamente religioso di tenere in vita i defunti, gli unici defunti che loro riescono a capire: gli animali. Perché Michel e Paulette gli adulti proprio non li capiscono. Fanno giochi incomprensibili: la guerra, l'odio fra vicini, la zuffa, il dispetto, il senso della proprietà. Il mondo contadino ritratto dal regista non è idealizzato, ma reso con una certa brusca vivezza: questi adulti non capiscono che un loro figlio (colpito da un cavallo) sta morendo, non capiscono che Michel e Paulette soffriranno se separati. E le loro azioni generano ingiustizia e dolore. In questo mondo dominato dall'odio e dalla guerra quelli che ci rimettono di più sono i più deboli: bambini, animali. Il messaggio di regista e sceneggiatori non poteva essere più terso e implacabile. La tristezza ti cresce dentro, e la malinconica chitarra di Narciso Yepes si chiude come una tomba sulla desolante solitudine di Paulette, persa in un mondo di adulti confusi.
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