Attrice sensibile e versatile, regista inquietante e matura, tra le poche grandi registe del cinema, donna decisa e dotata di grande carattere, non abbastanza apprezzata in vita, Ida Lupino può entrare a far parte a pieno merito della Storia del Cinema. Figlia di apprezzati attori di teatro di origine italiana, viene scoperta quindicenne da un regista americano, Allan Dawn, che la sceglie per un piccolo ruolo intrigante di seduttrice nel film The Love Race (L'altalena dell'amore, 1931), che le vale il trasferimento a Hollywood, presso la Paramount. Per diversi anni è chiamata ad impersonare ragazze vagabonde o poco di buono: tiene testa ad Humphrey Bogart in Dead End (Strada sbarrata, 1937) e in High Sierra (Una pallottola per Roy, 1941), una delle sue più intense interpretazioni, a Ronald Colman in The Light That Failed (Luce che si spense, 1939) e a Robert Ryan in On Dangerous Ground (Neve rossa, 1951), confermandosi interprete più interessata al ritratto psicologico che all'immagine divistica. Attrice energica e combattiva, dagli anni '50 si dedica anche alla regia firmando pellicole anticonvenzionali che riflettono sui drammatici problemi della grande metropoli, come The Hitch-Hiker (La belva dell'autostrada, 1953) e The Trouble with Angels (Guai con gli angeli, 1966). Si spegne a causa di un cancro nel 1999, a settantasette anni, dopo una vita combattuta e vissuta fino in fondo.