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Gli italiani su Netflix, Pierfrancesco Favino


di Paola Casella

Pierfrancesco Favino è Niccolò Polo, padre di Marco, nella serie Netflix Marco Polo, racconto delle avventure del famoso esploratore alla corte del Kublai Khan.
giovedì 10 marzo 2016 - Netflix

Fra gli interpreti italiani della sua generazione Pierfrancesco Favino è il più internazionale: ha lavorato con Ron Howard in Angeli e demoni e Rush, con Spike Lee in Miracolo a Sant'Anna, con Shawn Levy in Una notte al museo ed Andrew Adamson ne Le cronache di Narnia, e ora è Niccolò Polo, il padre di Marco, nella serie americana Marco Polo creata da John Fusco in streaming su Netflix.

Non è solo merito della sua dimestichezza con la lingua inglese e della sua capacità di lavorare secondo i ritmi e la mentalità anglosassone, ma anche dell'autorevolezza con cui Favino affronta ogni interpretazione, senza alcun atteggiamento di sudditanza nei confronti anche della produzione più imponente.


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La serie Marco Polo è ambientata in un mondo dominato da avidità, tradimenti, intrighi sessuali e rivalità.
Pierfrancesco Favino è in Marco Polo il padre del celebre esploratore, intepretato dall'attore italiano Lorenzo Richelmy.
Marco Polo è stato girato in Italia, in Kazakistan e ai Pinewood Studios in Malesia.
Un talento immensamente versatile

Pierfrancesco Favino è imponente anche fisicamente, e non si può parlare della sua carriera a prescindere dalla sua fisicità: importante, sensuale, mediterranea.

Favino ha sempre avuto l'intelligenza di usare la sua fisicità per dare corpo, letteralmente, alle sue caratterizzazioni, diventando uno dei pochi attori italiani contemporanei in grado di usare ogni parte della propria anatomia per costruire l'identità specifica di ciascun personaggio.
Paola Casella

La sua gravitas, derivante dal metro e 85 di altezza e dalla corporatura robusta, si è trasformata di volta in volta in goffa tenerezza (Cosa voglio di più, ma anche Romanzo di una strage, dov'era un indimenticabile anarchico Pinelli), pesantezza esistenziale (Senza nessuna pietà), minaccia incombente (ACAB), prodezza atletica (Gino Bartali - L'intramontabile, Rush, dov'era Clay Regazzoni), o maestosità storica (Niccolò Polo in Marco Polo).


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Pierfrancesco Favino in una scena del film Romanzo di una strage, dove veste i panni dell'anarchico Pinelli, morto in circostanze mai realmente chiarite.
In ACAB - All Cops Are Bastard, esordio alla regia cinematografica di Stefano Sollima, Pierfrancesco Favino è un poliziotto della celere chiuso in una psiche scultorea che non riesce a fugare le ombre di un pensare barbaro e radicale.
Pierfrancesco Favino in una scena del film Rush, dove interpreta il pilota italiano Clay Regazzoni. Il film di Ron Howard racconta il duello tra l'austriaco Niki Lauda e l'inglese James Hunt.

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