elgatoloco
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giovedì 26 agosto 2021
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film, comunque valido, da rivedere
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"Donatella"(Mario Monicelli, coautore della sceneggiatura insieme con Roberto AMoroso , Sandro Continenza, Rugggero Maccari, Piero Tellini, da un soggetto di Vittorio André e Mario Rappini, 1956), uno dei pochi film a colori dell'epoca, in Italia, racconta di una giovane ragazza, fidanzata, che casualmente trova la borsetta, piena di documenti di pregio, di una signora altolocata che, per ricomprensa, per vario tempo diventa sua"sostituta"nella principesca villa romana, lei, figlia di un modesto rilegatore di libri. Solo che, tra le altre cose, conoscerà un giovane avvocato, abituato al "gran mondo", che però, dopo qualche malinteso, se ne innamora.
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"Donatella"(Mario Monicelli, coautore della sceneggiatura insieme con Roberto AMoroso , Sandro Continenza, Rugggero Maccari, Piero Tellini, da un soggetto di Vittorio André e Mario Rappini, 1956), uno dei pochi film a colori dell'epoca, in Italia, racconta di una giovane ragazza, fidanzata, che casualmente trova la borsetta, piena di documenti di pregio, di una signora altolocata che, per ricomprensa, per vario tempo diventa sua"sostituta"nella principesca villa romana, lei, figlia di un modesto rilegatore di libri. Solo che, tra le altre cose, conoscerà un giovane avvocato, abituato al "gran mondo", che però, dopo qualche malinteso, se ne innamora. Lei, molto ligia alla famiglia e al padre , oltre a tutto essnedo la figlia maggiore, molto seria, dopo qualche"scompenso"dovuto all'incontro con il nuovo ambiente(sentirà anche un concerto di Abbie Lane e del suo inseprabile "maestro concertatore"Xavier Cugati, mago del cha cha cha , spagnolo ma cubano ad honorem-si parla dlel'epoca in cui a Cuba c'era ancora Fulgenico Batista, dunque del dittaore filoamericano, prima della rivoluzione di Fidel Castro e Che Guevara- che inrerpretano come altrove in film coevi, se stessi,) capoirà che, nonsotante la differenza sociale, il suo futuro è con quel giovane avvocato e con il fidanziato "ufficiale", un beniinaio pronto a smaniare per ogni donna famosa8la stess Lane ma po anche la Monroe)-Tutto bene, anche se con qualche batticuore ...Film che si avvale della fotografia a colori di Tonino delli Colli, quasi esordiente, ancora tardo-neorealista nella sottolineatura del gap sociale(le scene in famiglia con il papà di Donatella, reso da uno straodrinario Aldo Fabrizi)tra la famiglia d'origine di Donatella e l'ambiente in cui viene, per un momento, "proiettata", è una commedia con spunti drammatici, presto"rientrati".fatti rientare, che vede anche una coraggiosa proposta di superamento delle classi, allora molto marcate, pur se in un'ottica di sostanziale"embrassons.nous"postbellico, con la guida democristana di De Gesperi e dei leaders dell'epoca. Un film che consente di rivedere, tra gli altri, Elsa Martinelli e Gabriele Ferzetti(gli sposi), Walter CHiari, enlla parte del fidanzato che"nno vuole legami"ma non disdegna scene di gelosia, il citato Fabrizi, Abbie Lane che, con Cugat propone il suo cha cha cha, quaclhe altra presenza di interpeti che oggi non conosciamo o meglio i cui nomi non ci dicono molto o nulla(dove sarebbe quasi indospensabile aggiungere , relativizzando, un"più). Storie di vita quotidiana del tempo, ben narrate, certamente, senza pretese socioantropoloigche, senza fughe in avanti che non avrebbero neppure avuto"ragione d'essere", in un clima che era di continuo rinnovamento(urbanizzazione, "modernità", per quanto il concetto valga praticamente sempre, ion goni tempo e in ogni condizione), dove un grande regista e dei bravi scenggiatore erano ancora"in fieri". El Gato
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domenica 13 settembre 2020
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accadde a roma...
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Roma, il boom economico e una classica commedia diretta con maestria. Attori con mestiere alle spalle noti già al grande pubblico. Aldo Fabrizi e tutti gli altri dietro, con il simpatico zio di Donatella che... mangia sempre! Elsa Martinelli nella parte di Donatella è perfetta e ricorda non poco Audrey Hepburn di "Vacanze Romane", anche se la storia si muove su binari diversi. Donatella trova una borsetta e la riconsegna alla proprietaria, una ricchissima signora americana, che anziché una ricompensa le offre un posto da segretaria e donna di fiducia durante le sue assenze. Subito i domestici la prendono con simpatia, attratti dalla sua onestà e spigliatezza.
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Roma, il boom economico e una classica commedia diretta con maestria. Attori con mestiere alle spalle noti già al grande pubblico. Aldo Fabrizi e tutti gli altri dietro, con il simpatico zio di Donatella che... mangia sempre! Elsa Martinelli nella parte di Donatella è perfetta e ricorda non poco Audrey Hepburn di "Vacanze Romane", anche se la storia si muove su binari diversi. Donatella trova una borsetta e la riconsegna alla proprietaria, una ricchissima signora americana, che anziché una ricompensa le offre un posto da segretaria e donna di fiducia durante le sue assenze. Subito i domestici la prendono con simpatia, attratti dalla sua onestà e spigliatezza. Si sentono liberi e possono anche sedersi mentre lei mangia, altrimenti vietato dal rigido protocollo. E poi Donatella è molto bella ed elegante, non è snob e porta in modo splendido i vestiti della ricca signora. Ovvio che attrae subito l'attenzione di Maurizio, fidato procuratore della signora, che la porta subito fuori a cena con gran successo. Maurizio è colto, bello, ricco e guida una Mercedes decapottabile. Donatella ne subisce il fascino ma c'è un problema: lei è fidanzata con Guido, benzinaio donnaiolo e un po' cialtrone, seppure con animo sensibile. Nella vicenda Abbe Lane e il marito attempato Xavier Cugat interpretano loro stessi e la loro presenza è indispensabile per aggiungere un po' di brio e allegria alla storia. Alla fine comunque Guido viene a sapere che Donatella e Maurizio escono insieme e le cose si complicano. Guido si irrita e non gli basta più il bacio con autografo ricevuto da Abbe Lane durante un rifornimento. Donatella non sa come districarsi, prende tempo. Poi Guido e Maurizio si incontrano casualmente e cercano di chiarirsi. Ma il finale riserva un colpo di scena. Guido stesso, a malincuore, dice apertamente a Donatella che non può sposare una donna innamorata di un'altro ed escogita un abile stratagemma per "bloccare" la Mercedes di Maurizio in modo che lui e Donatella possano confessarsi l'amore reciproco. Il lieto fine giunge all'istante e i tormenti di Donatella sono risolti. Elsa Martinelli ha vinto un premio davvero meritato, la commedia è gradevolissima con personaggi di contorno appropriati. Si respira un'aria leggera e serena, tipica di quel periodo straordinario, con poco traffico e i dialoghi privi di qualsiasi volgarità. - di "Joss" -
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elgatoloco
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mercoledì 12 settembre 2018
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tipico film anni 50
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A meta dei"Fifties"Maccari, Monicelli, Sandro Continenza(famoso per il nome, ma è stato il coautore di tanti film e sketeches di Raimondo Vianello)scrivono questo"Donatella"(1056)direto da Roberto AMoroso per alcuni, per Monicelli stesso da molti. Storia di una ragazza buona e onesta(i valori tradizionali allora vigevano ancora, pur se dietro il velame degli stessi si nascondeva un intreccio di ipocrisie e di corruzione)che s'innamora di un pretendente ricco quanto serio(quasi una contradictio in adjecto, almeno per la vulgata dei"Poveri ma belli"...)provocando la rottura con il fidanzato"in carica", un"hombre vago", un tipo dal "cambio di ragazza" facile, che s'era incapricciato di un0attice-cantante allora famosa(Abbie Lane, allora in gran voga, con Xavier Cugat come direttore d'orchestra), con il papà povero e serio molto apprensivo, reso da Aldo Fabirizi.
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A meta dei"Fifties"Maccari, Monicelli, Sandro Continenza(famoso per il nome, ma è stato il coautore di tanti film e sketeches di Raimondo Vianello)scrivono questo"Donatella"(1056)direto da Roberto AMoroso per alcuni, per Monicelli stesso da molti. Storia di una ragazza buona e onesta(i valori tradizionali allora vigevano ancora, pur se dietro il velame degli stessi si nascondeva un intreccio di ipocrisie e di corruzione)che s'innamora di un pretendente ricco quanto serio(quasi una contradictio in adjecto, almeno per la vulgata dei"Poveri ma belli"...)provocando la rottura con il fidanzato"in carica", un"hombre vago", un tipo dal "cambio di ragazza" facile, che s'era incapricciato di un0attice-cantante allora famosa(Abbie Lane, allora in gran voga, con Xavier Cugat come direttore d'orchestra), con il papà povero e serio molto apprensivo, reso da Aldo Fabirizi. Gabrele Ferzetti era in parte, come decisamente Elsa Martinelli, come la stessa Lane, come Cugat, come un Walter Chiari che doveva ancora ridurre la propria interpretazione entro confini non"debordanti", ossia non essere troppo trasgressivo. Film decisamente d'altri tempi, con una Roma non ancora stra-invasa da turisti(pur se c'erano e non erano pochi...), ma soprattutto non sommersa dall'immondizia ai livelli tragicament stratosferici di oggi... Comicità, un po'di dramma, certo passeggero, un film piacevole e decisamente aderente allo spirito del suo tempo, con tutte le già accennate contraddizioni, relative anche alla morale sessuale, sempre assolutamente sessista e discriminatoria nei confronti della donna, con tutti i giusti rimbotti rivolti agli Italiani da un loro grande conoscitore come Jean-François Revel in"Pour l'Italie", libro che esce solo due anni dopo questo film e solo due anni prima de"La dolce vita", che comunque segna una decisa rivoluzione di costume e per come il cinema lo racconta. . El Gato
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onufrio
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sabato 25 novembre 2017
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la cenerentola de roma
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Donatella è una bellissima ragazza che vive una vita modesta impegnata con saltuari lavori con magri stipendi, un padre rilegatore, uno zio parassita ed un fidanzato benzinaio che sogna le bellezze dello spettacolo. Il ritrovamento di una borsa ed il corretto gesto di Donatella di restituirla ai legittimi proprietari, apre alla ragazza nuovi scenari, un nuovo e divertente lavoro e nuovi incontri. Commedia sentimentale diretta da Mario Monicelli che ripercorre in alcune scena la fiaba di Cenerentola. Splendida Elsa Martinelli.
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