dave san
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venerdì 26 aprile 2019
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facce sfregiate
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Dal 2008 a oggi questa serie conserva immutato il suo ascendente. Oggi, probabilmente, gli intrallazzatori si saranno fatti più abili e qualcuno magari, sarà disciolto tra le file dei cittadini. I balordi ritratti nella serie, hanno un loro perché. I loro piani sembravano quasi l’unica scelta o rivalsa possibile per persone nate povere e in condizioni dure. Poco efficaci si mostreranno i moniti dei personaggi coscienza, disseminati nella serie. Scialoja e compagni rappresentano una nemesi zelante e umana. Paladini oberati dalle tenebre. Paradossalmente, si finisce per simpatizzare con eroi e anti-eroi allo stesso tempo. Sorvolando sull’evidenza del loro essere criminali.
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Dal 2008 a oggi questa serie conserva immutato il suo ascendente. Oggi, probabilmente, gli intrallazzatori si saranno fatti più abili e qualcuno magari, sarà disciolto tra le file dei cittadini. I balordi ritratti nella serie, hanno un loro perché. I loro piani sembravano quasi l’unica scelta o rivalsa possibile per persone nate povere e in condizioni dure. Poco efficaci si mostreranno i moniti dei personaggi coscienza, disseminati nella serie. Scialoja e compagni rappresentano una nemesi zelante e umana. Paladini oberati dalle tenebre. Paradossalmente, si finisce per simpatizzare con eroi e anti-eroi allo stesso tempo. Sorvolando sull’evidenza del loro essere criminali. Sollima non dirige un documentario, ma un potente prodotto d’intrattenimento. Questi energumeni sono compari, persone che incarnano uno stereotipo di amicizia diffuso in molte province urbane d’Italia. La loro miseria però (almeno prima di mettersi in affari) sembra più profonda, rispetto al target cui era dedicato il programma. Viene comunque spontaneo sentirsi solidali con questa cumpa di trafficanti, a loro modo e tra di loro, coesi. Più ci si cala nella trama e più le atmosfere diventano torve e intricate. Il cielo di quella Roma raramente è terso. La sequenza in cui il Terribile s’incontra con Libano in mezzo alle rovine di Ostia, è quasi gotica. Le espressioni dei personaggi sono un eccellente esempio di imbruttimento facciale. L’utilizzo di una colonna sonora con le hit del periodo è sovente un marchio d’italianità. La scelta degli effetti ambientali e di atmosfera è indovinata. Pur non essendo un progetto di nicchia e/o indipendente, RC riesce a portarci all’inferno e insieme ad appassionare. Quasi tutto è rappresentato senza troppi filtri. Come Gomorra, RC, riesce a rappresentare uomini cinici ma in più, carismatici: a loro modo “simpatici”. Una gang terribile quanto influente nell’immaginario popolare, di allora e di oggi. Forse per questo una certa critica ha osteggiato la serie. L’operazione di fondo tuttavia non si discosta molto dai miti gangsta americani. Se Brian De Palma/Oliver Stone avevano pensato di raccontare un delinquente e di avvincere in questo modo la platea, direi che RC ha colto a pieno nel segno.
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themaster
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mercoledì 8 luglio 2015
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ineccepibile,sotto quasi ogni punto di vista
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Con la consulenza artistica di Michele Placido,il talentuoso Stefano Sollima,figlio del grande Sergio Sollima firma una serie televisiva che è l'unica,a parte Boris creata in Italia negli ultimi anni che sia degna di essere vista,è brutto infatti utilizzare il termine fiction in quanto,con la classica fiction all'Italiana Romanzo Criminale non ha nulla a che fare è piuttosto un'esperienza da vivere e pur non essendo un capolavoro (La seconda stagione lo è) detta nuovi standard in Italia e incoraggia sicuramente i giovani talenti e anche perchè no quelli vecchi a fare qualcosa di originale e riuscito una volta tanto.
Il cast di attori è fenomenale,da Vinicio Marchioni ad Alessandro Roja hanno tutti delle facce incredibili e funzionano,soprattutto in queste parti dialettali,in cui la romanità dei personaggi è fonte di orgoglio e,stranamente,l'accento aumenta il pathos di tutti i dialoghi i quali con parole semplici e mai troppo forbite e arzigogolate riescono a offrire delle riflessioni incredibili.
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Con la consulenza artistica di Michele Placido,il talentuoso Stefano Sollima,figlio del grande Sergio Sollima firma una serie televisiva che è l'unica,a parte Boris creata in Italia negli ultimi anni che sia degna di essere vista,è brutto infatti utilizzare il termine fiction in quanto,con la classica fiction all'Italiana Romanzo Criminale non ha nulla a che fare è piuttosto un'esperienza da vivere e pur non essendo un capolavoro (La seconda stagione lo è) detta nuovi standard in Italia e incoraggia sicuramente i giovani talenti e anche perchè no quelli vecchi a fare qualcosa di originale e riuscito una volta tanto.
Il cast di attori è fenomenale,da Vinicio Marchioni ad Alessandro Roja hanno tutti delle facce incredibili e funzionano,soprattutto in queste parti dialettali,in cui la romanità dei personaggi è fonte di orgoglio e,stranamente,l'accento aumenta il pathos di tutti i dialoghi i quali con parole semplici e mai troppo forbite e arzigogolate riescono a offrire delle riflessioni incredibili. Azzeccate le musiche che vanno da Califano,Claudio Baglioni o anche da successi stranieri. Lo script è ben realizzato se pur con riserve,ad esempio ci sono delle storyline che potrebbero essere approfondite e invece il tutto si risolve in maniera troppo sbrigativa ed eccessivamente semplice,lasciando quel tipico amaro in bocca,tuttavia il tutto è propedeutico a rendere con maggiore enfasi l'epico finale di stagione che apre nuovi spiragli per i personaggi e ne chiude di altri.
La regia è ben realizzata,si vede l'influenza del cinema di serie B italiano come Milano Violenta,Milano Calibro 9 e tutti quei film di Lenzi,Sergio Martino e dello stesso Sergio Sollima a cui gli amanti del cinema dovrebbero essere affezionati,vi sono momenti in cui la camera a mano la fa da padrona riuscendo a proiettare lo spettatore nell'azione e le scene action non risultano mai plasticose e goffe come quelle dei vari Squadra Antimafia,Distretto di Polizia e merda di questo tipo.
Vi sono inoltre dei momenti che mi hanno riportato alla mente lo spaghetti western e i film di Leone in cui lo sguardo e gli occhi erano tutto,infatti è molto interessante notare come molto spesso gli attori comunichino di sguardi e nessuna parola e riescono a rendere benissimo le scene anche solo guardandosi e questa mi riconferma la loro potenza espressiva,in particolar modo Alessandro Roja,che insieme a Emiliano Coltorti è il migliore del cast.
La fotografia è ottima e nel complesso il montaggio,se pur con qualche svarione è di buona fattura.
Tra i difetti si notano alcuni momenti in cui il sonoro è da aggiustare e qualche inquadratura un pò sprecata,oltre che a qualche calo di ritmo sparso qua e la.
Passati sopra a questi difetti Romanzo Criminale è un'opera maestosa che commuove,diverte,intrattiene e destabilizza,mettendo in gioco una cattiveria e una crudezza che elevano il tutto oltre che ad un black humour fantastico e una ricostruzione dell'epoca storica ineccepibile. Se state leggendo questo articolo e non l'avete ancora vista fatelo. Esperitene,è obbligatorio.
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dannynova
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giovedì 5 marzo 2015
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vista e rivista
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vista tutta la serie 3 volte!odio il cinema italiano, ma questa è ai livelli di breaking bad! attori bravissimi!
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hanzo sun
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lunedì 13 febbraio 2012
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la tv che supera il cinema
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Un piccolo grande capolavoro italiano che va ben oltre il cinema, e ci mostra che anche in tv si possono fare prodotti di qualitá così elevata da reggere il confronto con le grandi serie televisive americane. Romanzo criminale - la serie tratto dall'omonimo romanzo, narra le vicende della famigerata banda della Magliana che conquistó Roma da metá anni 70 ad inizio anni 90. Grazie alla scelta della serie televisiva come tipologia narrativa la storia viene approfondita e ben dettagliata senza peró il coivolgimento dello spettatore. Per i costumi, le musiche e le ambientazioni sono stati spesi tanti soldi e si vede. Si vede che se si investe in idee valide anche in Italia si possono realizzare ottimi prodotti e non solo sempre le banalissime fiction o telefilm formato famiglia.
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Un piccolo grande capolavoro italiano che va ben oltre il cinema, e ci mostra che anche in tv si possono fare prodotti di qualitá così elevata da reggere il confronto con le grandi serie televisive americane. Romanzo criminale - la serie tratto dall'omonimo romanzo, narra le vicende della famigerata banda della Magliana che conquistó Roma da metá anni 70 ad inizio anni 90. Grazie alla scelta della serie televisiva come tipologia narrativa la storia viene approfondita e ben dettagliata senza peró il coivolgimento dello spettatore. Per i costumi, le musiche e le ambientazioni sono stati spesi tanti soldi e si vede. Si vede che se si investe in idee valide anche in Italia si possono realizzare ottimi prodotti e non solo sempre le banalissime fiction o telefilm formato famiglia. Ma questa è un altra storia. Tornando alla serie, la scelta degli gli attori molti dei quali alla loro prima esperienza davanti la macchina da presa é azzecatissima, i personaggi risultano molto convincenti e veramente ben recitati, uno su tutti il personaggio del freddo che arriva e secondo me supera il suo alter ego interpretato nell'omonimo film dal grande Kim Rossi Stuart. Un esempio a cui ispirarsi per le serie di questo genere italiane e non. In ultimo, tv batte cinema 2-0. Purtroppo non capita spesso perlomeno in Italia.
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maria_m
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lunedì 3 gennaio 2011
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una produzione perfetta
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Finalmente.
Una serie (anzi due) perfette, che riescono a fondere verità e fiction proponendo ore di intrattenimento avvincente senza uno sbadiglio, senza nulla concedere ai falsi moralismi edulcoranti di matrice americana.
Una serie che riesce ad ispirarsi a fatti realmente accaduti, senza designare ruoli mitici cedendo alla tentazione di raffigurare la bontà là dove c'era, invece, solo la legge della strada e della banda.
Si partecipa alle vicende personali, ci s'immedesima in ogni personaggio e in nessuno, si ricorda attraverso accenni di cronaca mai troppo insistiti e con oggetti della memoria.
Si vive dentro la scena aspettando il prossimo episodio con impazienza.
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Finalmente.
Una serie (anzi due) perfette, che riescono a fondere verità e fiction proponendo ore di intrattenimento avvincente senza uno sbadiglio, senza nulla concedere ai falsi moralismi edulcoranti di matrice americana.
Una serie che riesce ad ispirarsi a fatti realmente accaduti, senza designare ruoli mitici cedendo alla tentazione di raffigurare la bontà là dove c'era, invece, solo la legge della strada e della banda.
Si partecipa alle vicende personali, ci s'immedesima in ogni personaggio e in nessuno, si ricorda attraverso accenni di cronaca mai troppo insistiti e con oggetti della memoria.
Si vive dentro la scena aspettando il prossimo episodio con impazienza.
Ogni personaggio è meravigliosamente delineato e la recitazione sembra veramente naturale per tutti, anche se personalmente non ho gradito per nulla il personaggio e la recitazione di "Roberta": troppo bambolina incantata e più adatta a fiction tipo "Un posto al sole". In mezzo a tutti gli altri ha veramente sfigurato rendendo il personaggio stonato e poco incisivo, comunque falso e fastidioso.
Sceneggiatura perfetta, dialoghi pure, naturalezza assoluta delle ambientazioni e dei costumi.
Se questo è il nuovo cinema italiano (anche se sotto forma di serie tv) c'è veramente da ben sperare, anzi, ben vedere!
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kronos
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mercoledì 22 dicembre 2010
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un inno al nero italiano
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Non una semplice 'serie', ma uno splendido ponte tra cinema e televisione: la forza del grande schermo con i tempi narrativi (e l'approfondimento dei caratteri) che solo la TV può offrire. E nel contempo un sonoro ceffone a quei babbei che ritengono finito o inutile il cinema italiano di genere.
Adrenalinica, vigorosa, epica, cupa, romantica, magnificamente interpretata ... è forse la miglior 'serie' mai prodotta in Italia.
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marv89
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lunedì 22 febbraio 2010
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ce nnamo a pija roma? no famo domani
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La miglior serie televisiva made in italy, e sul piano internazionale una delle piu belle...un prodotto sicuramente da esportare e da far apprezzare al pubblico estero.
Riproduzione del reale dettagliata, bravissimi gli attori Montanari (tagliato per il ruolo del libanese) Marchioni, Roja e Sartoretti (spettacolare nella parte del bufalo)...la banda della magliana viene trasposta in video così come appariva negli anni di piombo, dietro la violenza e il potere si toccano i temi dell'amore entrando anche nei meandri dei personaggi. CAPOLAVORO MADE IN ITALY....ah dimenticavo l'omonimo film di Placido non merita neanche di essere messo vicino alla serie
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meggie87
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venerdì 9 ottobre 2009
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abbozzo di un'analisi personale..
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Innanzitutto,diversamente da come mi aspettavo, la serie mi è piaciuta molto; è da ammirare secondo me la bravura dello sceneggiatore e del regista nell'aver sviluppato in ben 12 episodi solo una "piccola" parte di quella che è stata la storia della banda della magliana,parte che Michele Placido nell'omonimo film del 2005 è riuscito brillantemente a sintetizzare. Nonostante non manchino tracce forse troppo "accelerate", la serie a mio parere è riuscita alla grande; da rilevare il talento degli attori, quasi tutti emergenti; in particolar modo, quello che più degli altri è riuscito ad incanalarsi nella parte è Francesco Montanari( Libanese).Oso dire che mi ha colpito e coinvolto emotivamente più lui di Pierfrancesco Favino nel film di Placido.
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Innanzitutto,diversamente da come mi aspettavo, la serie mi è piaciuta molto; è da ammirare secondo me la bravura dello sceneggiatore e del regista nell'aver sviluppato in ben 12 episodi solo una "piccola" parte di quella che è stata la storia della banda della magliana,parte che Michele Placido nell'omonimo film del 2005 è riuscito brillantemente a sintetizzare. Nonostante non manchino tracce forse troppo "accelerate", la serie a mio parere è riuscita alla grande; da rilevare il talento degli attori, quasi tutti emergenti; in particolar modo, quello che più degli altri è riuscito ad incanalarsi nella parte è Francesco Montanari( Libanese).Oso dire che mi ha colpito e coinvolto emotivamente più lui di Pierfrancesco Favino nel film di Placido. Con questo non voglio dire che il film è me meno bello della serie,ma che forse quest'ultima è da apprezzare maggiormente perchè in un certo senso ha vinto i pregiudizi del pubblico, mettendo sul campo un cast eccezionale e una regia molto attenta ai dettagli, agli spazi, ai personaggi.. Forse dovrei rivedere il film per poter dare un'analisi maggiormente accurata, ma da quel che ricordo l'ambiente del quartiere emergeva di meno rispetto alla serie.. Tuttavia, anche qui il leit motiv ricorrente è la bisca, il tavolo da bigliardo.
Inoltre, se il film iniziava con un flashback(la banda "junior",chiamiamola così), nella serie la prima scena si svolge al presente e alla fine dell'intera serie ancora non abbiamo capito chi è l'anziano signore che uccide il ragazzo davanti al bar. Possiamo sicuramente pensare a un membro della ex banda, ma quale? Da questa prima scena iniziano le altre, probabilmente sono il ricordo del signore della scena iniziale. Infine vorrei dare un mio giudizio critico analitico sui personaggi: comincio dal Libanese.. Il "capo", quello che spicca più degli altri per la sua brama di potere e di dominio, colui che vuole conquistare Roma andando contro i pareri discordanti degli altri. E' forse l'unico personaggio che rimane coerente a 360° con i suoi obbiettivi, le sue idee.. Segnato dal ricordo della violenza ai danni della fidanzata da parte del Terribile, brucia di vendetta e di giustizia; riuscirà a portare dalla sua parte i fratelli Gemito, scorta del Terribile, per poi far uccidere quest'ultimo.. Contrariamente a quello che ci si potrebbe aspettare, non sarà lui ad ucciderlo ma il Freddo. A differenza di quanto succede nel film, il freddo non si presenta come amico di infanzia del Libanese, ma emerge in un secondo momento.. Personaggio caratterizzato da un rilevante profilo psicologico, "Er" Freddo è il personaggio " a parte" della vicenda, l'introverso, l'attento osservatore di poche parole. Sempre un delinquente, certo, ma sicuramente più coscienzioso degli altri; pervaso dal dubbio,restare o andare, si innamora di Roberta e progetta una vita insieme a lei, in un altro posto, in un altro continente.. Ma l'intento di rifarsi una vita, lasciando quel mondo di droga, denaro sporco e clandestinità, viene frenato con la morte del Libanese e sarà proprio questo evento a bloccare la sua "fuga". Infine, il Dandy.. Giovane sfacciato, le sue aspirazioni sono il sesso e il denaro.. La chiave del suo essere( e del suo nomignolo) la si ritrova nel ricordo di quand'era bambino,quando un vecchio signore accompagnato da una donna più giovane, gli diede dei soldi con l'avvertenza che per conquistare una donna, bisogna pagarla. Questo più o meno è quello che avevo in mente di scrivere..
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melody
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martedì 13 gennaio 2009
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dove finisce la storia e inzia la bravura
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Mi sono avvicinata a questa serie con un certo scetticismo. Il cinema italiano non mi ha mai entusiasmata, le fiction anche meno. Era la storia ad intrigarmi, è quello che mi ha fatto sedere in poltrona a guardare per la prima volta.Ero curiosa di sapere di più sulla parabola di questi criminali. Criminali umani in qualche modo perchè vicini. Vestiti come i miei da ragazzi, romani esattamente come me, cresciuti e vissuti non molto lontano da casa mia. La forza era la verità della loro storia.
Se ho seguito tutta la serie aspettando spasmodicamente l episodio successivo però non è stato solo per la curiosità di una cronaca passata ma non remota, è stato perchè un cast di attori pressochè ignoti ha saputo stimolare le mie emozioni, lasciare che mi calassi nei panni di ciascuno,lasciare che deprecassi e apprezzassi, ovvero ha fatto vivere dei personaggi con la loro complessità umana.
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Mi sono avvicinata a questa serie con un certo scetticismo. Il cinema italiano non mi ha mai entusiasmata, le fiction anche meno. Era la storia ad intrigarmi, è quello che mi ha fatto sedere in poltrona a guardare per la prima volta.Ero curiosa di sapere di più sulla parabola di questi criminali. Criminali umani in qualche modo perchè vicini. Vestiti come i miei da ragazzi, romani esattamente come me, cresciuti e vissuti non molto lontano da casa mia. La forza era la verità della loro storia.
Se ho seguito tutta la serie aspettando spasmodicamente l episodio successivo però non è stato solo per la curiosità di una cronaca passata ma non remota, è stato perchè un cast di attori pressochè ignoti ha saputo stimolare le mie emozioni, lasciare che mi calassi nei panni di ciascuno,lasciare che deprecassi e apprezzassi, ovvero ha fatto vivere dei personaggi con la loro complessità umana.Il resto ha completato l'opera, e per resto intendo una buona fotografia, una buona ricostruzione storica, un' attenzione ai dettagli (le piastrelle da interno!), all'abbigliamento, alle mode dell'epoca. Per resto intendo una buona colonna sonora, usata con sagezza. Era facile scadere nella canzonetta italiana anni 70 a ogni ripresa, cosa che non si verificata, anche i pezzi più popolari dell'epoca sono stati selezionati finemente e trasformati esaltazione della storia pura e semplice. Un plauso particolare meritano i dialoghi, i botta e risposta che solo i romani forse possono davvero apprezzare, traccia di un mondo quasi scomparso e così caratteristico.
Per la prima volta ho pensato che l'Italia è riuscita a sfornare un prodotto televisivo di qualità, per la prima volta non ho preferito guardare l'ennesima puntata di Dot. House o di CSS, per la prima volta ero avvinta e rapita.
Ora mi chiedo. Quanto sarà costata una serie del genere e quanto la disponibilità economica sia incisiva nella realizzazione di un prodotto di livello. Non so quanto sia stato sborsato per questa produzione, ne tanto meno da chi....ma chi ha il coraggio di investire sul talento secondo me difficilmente resta a secco.
Spero che ci sia una seconda serie, anzi direi che sia dovuta, dato che siamo rimasti a ciondolare tutti quanti dalle labbra del Libanese accartocciato su stesso sotto la pioggia battente. Morte di un Re. Così mi è parsa. Sarà che i giovani non hanno più re ne regine, sarà che l'eroismo, anche nero, anche al contrario, è cosa che la mia generazione ignora totalmente. Per lo meno ora la vediamo passare attraverso un piccolo improbabile schermo.
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[+] prodotto eccellente!!
(di capolord)
[ - ] prodotto eccellente!!
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