|
sabato 15 gennaio 2022
|
un film teatralsurreale poderoso
|
|
|
|
Buonasera, ho appena visto su Netflix questo capolavoro, ennesimo, di Sorrentino. Concordo con la sua recensione..Il film ha anche qualcosa delle atmosfere cinematografiche dei film sulle dittature sudamericane, alleggerite però dalla solita commistione di poteri all'italiana...Il ruolo di sole ombre accompagnatrici delle donne italiane, ancora defilate dalle scene di un protagonismo erotico e disinibito degli anni a venire, è altrettanto magistralmente delineato. Un altro film stupendo , capace con suoni, silenzi e inquadrature pittoriche di ricostruire , seppur amplificate, reali pagine della drammatica storia italiana dfl dopoguerra.
|
|
[+] lascia un commento a »
[ - ] lascia un commento a »
|
|
d'accordo? |
|
jeikeingelinavajoho
|
domenica 31 gennaio 2021
|
che cose
|
|
|
|
Una specie di storia assurda che narra vicissitudini abbastanza
deprecabili di influenze diramanti e condizionanti nonchè
il mondo della politica per le quali ci se ne accorge difficilmente e per le quali
non abbassare la guardia sembra di rito. Specie in un momento
e possono essere anni in cui sembrano non avere il voto del cittadino, nonostante il
non avere il voto del cittadino e non averlo mai ricevuto ci porterebbe a
chiederisi cosa sia la democrazia allora, osservare l'adattamento
indidivouale, non molto spettacolo comunque e film incredibile.
|
|
[+] lascia un commento a jeikeingelinavajoho »
[ - ] lascia un commento a jeikeingelinavajoho »
|
|
d'accordo? |
|
fedenisi
|
mercoledì 22 luglio 2020
|
magnifico
|
|
|
|
Schizofrenico nel montaggio... Servillo da Oscar
|
|
[+] lascia un commento a fedenisi »
[ - ] lascia un commento a fedenisi »
|
|
d'accordo? |
|
olivettigiorgia
|
domenica 5 luglio 2020
|
grande opera per tutti
|
|
|
|
Film autoriale ma popolare, lento ma veloce, recitato benissimo da tutti. Un applauso
|
|
[+] lascia un commento a olivettigiorgia »
[ - ] lascia un commento a olivettigiorgia »
|
|
d'accordo? |
|
welles
|
lunedì 30 marzo 2020
|
film decisamente sopravvalutato
|
|
|
|
Oramai quando si parla della coppia Sorrentino-Servillo purtroppo si perde qualsivoglia obiettività. 1 candidatura all'Oscar, 15 al David di Donatello vincendone 6... La parte più bella e avvolgente della pellicola è l'inizio, con la serie di omicidi eccellenti seguita dalla passeggiata solitaria e quasi a passo di danza - sotto le note di un inestimabile Fauré - del Divo. Tutto il resto, purtroppo, è noia. Non convince Servillo nei panni poco credibili e per nulla somiglianti di un Andreotti dagli occhi da triglia, non convincono i coprotagonisti, non convince il montaggio talvolta confusionario, non convince il mix di musiche tra il classico e il pop tanto per dare un tono audace alla vicenda.
[+]
Oramai quando si parla della coppia Sorrentino-Servillo purtroppo si perde qualsivoglia obiettività. 1 candidatura all'Oscar, 15 al David di Donatello vincendone 6... La parte più bella e avvolgente della pellicola è l'inizio, con la serie di omicidi eccellenti seguita dalla passeggiata solitaria e quasi a passo di danza - sotto le note di un inestimabile Fauré - del Divo. Tutto il resto, purtroppo, è noia. Non convince Servillo nei panni poco credibili e per nulla somiglianti di un Andreotti dagli occhi da triglia, non convincono i coprotagonisti, non convince il montaggio talvolta confusionario, non convince il mix di musiche tra il classico e il pop tanto per dare un tono audace alla vicenda. Quello che viene fuori è un pesantissimo minestrone indigesto che annoia dopo mezzora. Ma torniamo a Servillo-Andreotti. L'interpretazione è semplicemente sbagliata. Basti guardare l'Andreotti interpretato da Mario Marchetti in "I banchieri di Dio - Il caso Calvi" per capire quanto sbagliata sia la performance di Servillo. Manca la mimica facciale, lo sguardo, il tono di voce, il modo di fare. Il Divo rappresentato da Servillo è cupamente ironico, un personaggio più inquietante e oscuro di quello che apparisse nella realtà. Il vero Andreotti invece era brillantemente ironico, un'eminenza grigia mascherata da goffo borghese. Morale della favola... Film molto noioso, che rende le acque più torbide solo per farle apparire più profonde, ma se uno ha l'audacia di allungare il braccio riesce a sondare la profondità di una pozzanghera. Sarrentino discreto regista, Servillo grandissimo attore, tuttavia assieme non hanno combinato mai niente di interessante. Anzi, Servillo perde moltissimo a lavorare con Sorrentino, quest'ultimo difatti utilizza ultimamente l'attore solo per poco convincenti mascherate.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a welles »
[ - ] lascia un commento a welles »
|
|
d'accordo? |
|
rob8
|
sabato 28 luglio 2018
|
una delle prove più riuscite di sorrentino
|
|
|
|
Misurarsi con la storia recente della Repubblica e con personaggi politici di spicco, come fu il Moro di Ferrara o di Bellocchio, o come qui con Giulio Andreotti, è impresa ardua e rischiosa.
Tanto più se si punta ad un’identificazione tra uomo e personaggio, nei termini volutamente esasperati che quest’opera persegue. Ma avere a disposizione per tale parte un attore cone Toni Servillo, invoglia a perseguire l’impresa con ferma determianzione. E lo sforzo viene premiato.
Il divo è una delle prove più riuscite di Sorrentino, laddove la geometria visiva si sposa con quella narrativa, in un rigore di forme che rende coerenti anche le deformazioni – non solo fisiche – del protagonista.
[+]
Misurarsi con la storia recente della Repubblica e con personaggi politici di spicco, come fu il Moro di Ferrara o di Bellocchio, o come qui con Giulio Andreotti, è impresa ardua e rischiosa.
Tanto più se si punta ad un’identificazione tra uomo e personaggio, nei termini volutamente esasperati che quest’opera persegue. Ma avere a disposizione per tale parte un attore cone Toni Servillo, invoglia a perseguire l’impresa con ferma determianzione. E lo sforzo viene premiato.
Il divo è una delle prove più riuscite di Sorrentino, laddove la geometria visiva si sposa con quella narrativa, in un rigore di forme che rende coerenti anche le deformazioni – non solo fisiche – del protagonista.
Il lucido disegno delle vicende, di cui Servillo è perno imprescindibile, si arricchisce di un coro di comprimari di prima scelta, dove la bravura degli attori sventa il rischio della parodia, nell’incarnazione pedessiqua di politici, industriali, faccendieri e mafiosi.
Il risultato finale è la reinvenzione originale del cinema civile dei Rosi e dei Petri, nella cornice aggiornata ed illividita dell’ambigua società italiana contemporanea.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a rob8 »
[ - ] lascia un commento a rob8 »
|
|
d'accordo? |
|
alejazz
|
martedì 19 giugno 2018
|
un'altra inconfutabile opera di sorrentino
|
|
|
|
Eppure questo film mi era sfuggito da mano....e dopo 10 anni sono riuscito a ritrovarlo spinto dalla curiosità di vedere un'altra opera di Paolo Sorrentino.
Ma ad esser onesto, ricorderei anche la bravura inconfutabile di Tony Servillo in grado di interpretare personaggi non semplici e di un certo calibro e spessore come Giulio Andreotti.
Il Divo ripercorre la storia del senatore a vita dalla fine degli anni 80 all'inizio delle inchieste su tangentopoli e mani pulite.
Cosa mi è piacuto:
- la fotografia del film con la saggia scelta dei colori e delle inquadrature delle telecamere
- la scelta del passo storico inserito nel film
- l'interpretazione di T.
[+]
Eppure questo film mi era sfuggito da mano....e dopo 10 anni sono riuscito a ritrovarlo spinto dalla curiosità di vedere un'altra opera di Paolo Sorrentino.
Ma ad esser onesto, ricorderei anche la bravura inconfutabile di Tony Servillo in grado di interpretare personaggi non semplici e di un certo calibro e spessore come Giulio Andreotti.
Il Divo ripercorre la storia del senatore a vita dalla fine degli anni 80 all'inizio delle inchieste su tangentopoli e mani pulite.
Cosa mi è piacuto:
- la fotografia del film con la saggia scelta dei colori e delle inquadrature delle telecamere
- la scelta del passo storico inserito nel film
- l'interpretazione di T. Servillo ( e anche degli altri attori che l'hanno affiancato come Carlo Buccirosso per citarne qualcuno nei ruoli di Cirino Pomicino)
Cosa non mi è piaciuto:
- sarà una cosa banale però l'audio del film è stato registrato abbastanza basso che qualche volta ho avuto difficoltà a seguire le battute.
Conclusione:
- Visione molto consigliata
[-]
|
|
[+] lascia un commento a alejazz »
[ - ] lascia un commento a alejazz »
|
|
d'accordo? |
|
raffele
|
mercoledì 9 maggio 2018
|
potere, ragion di stato, manierismi brillanti
|
|
|
|
me l’ero perso nel 2008. non è alla politica, alla storia di questo paese che mi fa pensare, non immediatamente. senza mediazioni mi colpisce sorrentìno sapiente nella fotografia, nelle sottolineature musicali, gli stacchi traumatici, e frasi storiche talmente solenni da sfiorare una specie di onanismo cinematografico. e più scorrono i fotogrammi, le allegorie, gli arredi del palazzo e quelle facciacce di santoni democristiani e di mafiosi, più sono costretto a constatare che il film è fatto bene. servillo/andreotti è un totem che prende vita, imperturbabile come andreotti vero, con in più quel momento della “confessione” concitata, parossistica, sulla strategia della tensione per la sopravvivenza del moderatismo, la ragion di stato italiana.
[+]
me l’ero perso nel 2008. non è alla politica, alla storia di questo paese che mi fa pensare, non immediatamente. senza mediazioni mi colpisce sorrentìno sapiente nella fotografia, nelle sottolineature musicali, gli stacchi traumatici, e frasi storiche talmente solenni da sfiorare una specie di onanismo cinematografico. e più scorrono i fotogrammi, le allegorie, gli arredi del palazzo e quelle facciacce di santoni democristiani e di mafiosi, più sono costretto a constatare che il film è fatto bene. servillo/andreotti è un totem che prende vita, imperturbabile come andreotti vero, con in più quel momento della “confessione” concitata, parossistica, sulla strategia della tensione per la sopravvivenza del moderatismo, la ragion di stato italiana. bello il duello rapido e sanguinoso con Scalfari. belle altre cose, fastidiosa la sensazione dello spettinato napoletano dietro la macchina da presa, ripreso dal basso, accigliato, che rimugina: “il divo, il divo sono io, io voglio offuscare Fellini”
[-]
|
|
[+] lascia un commento a raffele »
[ - ] lascia un commento a raffele »
|
|
d'accordo? |
|
shingo tamai
|
sabato 1 aprile 2017
|
il politico
|
|
|
|
Tutto ed il contrario di tutto si può dire Andreotti,ma nessuno può permettersi di mettere in dubbio che è stata una delle figure politiche più carismatiche della storia italiana.
Pensando un attimo a quello che passa il Governo oggi,in tutti i sensi,quasi quasi mi metto a piangere.
Dunque condivido a pieno la scelta di avergli dedicato una pellicola.
Servillo lo interpreta al meglio,dandoci la sensazione di averlo studiato profondamente.
Sorrentino ha,almeno in questo caso,fatto un buon lavoro tuttavia mi sembra,anche se in maniera molto furba e ben celata,che questa sia una pellicola palesemente a sfavore del protagonista reale.
Di fatto vengono insinuati,talvolta in uno spettacolare stile americano,con incidenti ed omicidi ad alta velocità,mille dubbi su come Andreotti abbia gestito il suo potere.
[+]
Tutto ed il contrario di tutto si può dire Andreotti,ma nessuno può permettersi di mettere in dubbio che è stata una delle figure politiche più carismatiche della storia italiana.
Pensando un attimo a quello che passa il Governo oggi,in tutti i sensi,quasi quasi mi metto a piangere.
Dunque condivido a pieno la scelta di avergli dedicato una pellicola.
Servillo lo interpreta al meglio,dandoci la sensazione di averlo studiato profondamente.
Sorrentino ha,almeno in questo caso,fatto un buon lavoro tuttavia mi sembra,anche se in maniera molto furba e ben celata,che questa sia una pellicola palesemente a sfavore del protagonista reale.
Di fatto vengono insinuati,talvolta in uno spettacolare stile americano,con incidenti ed omicidi ad alta velocità,mille dubbi su come Andreotti abbia gestito il suo potere.
E mille dubbi si sa,sono come gli indizi,portano alla colpevolezza.
Quanto appena scritto non intacca,comunque, la godibilita' della pellicola,che si attesta su buoni livelli senza sfociare nel capolavoro assoluto.
Forse un giorno lontano qualcuno ci dirà tutta la verità anche se ne dubito fortemente.
In fondo stiamo parlando di politica.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a shingo tamai »
[ - ] lascia un commento a shingo tamai »
|
|
d'accordo? |
|
catcarlo
|
mercoledì 8 marzo 2017
|
il divo
|
|
|
|
Un film così legato alla realtà politica nostrana e ai bizantinismi connessi parrebbe impossibile da comprendere all’estero, ma ‘Il divo’ è stato ben accolto quasi ovunque, tanto che il regista ha vinto il Premio della Giuria a Cannes: il che vuol dire che il suo lavoro e quello dei suoi collaboratori ha saputo andare al dilà delle contingenze imponendosi come opera a sé stante. Per lo spettatore italiano è comunque inevitabile prescindere dalla dimensione storica: costruito in flashback a partire dai primi anni Novanta con la delusione per la mancata elezione alla Presidenza della Repubblica e l’avvicinarsi implacabile del maxiprocesso di Palermo, la pellicola ripercorre la parabola della massima influenza andreottiana da diversi punti di vista, ma sempre sottolineando la sottile eppure mefistofelica perizia del divo Giulio nel muovere le pedine giuste al momento giusto senza stare troppo a badare alle motivazioni o alla fedina penale.
[+]
Un film così legato alla realtà politica nostrana e ai bizantinismi connessi parrebbe impossibile da comprendere all’estero, ma ‘Il divo’ è stato ben accolto quasi ovunque, tanto che il regista ha vinto il Premio della Giuria a Cannes: il che vuol dire che il suo lavoro e quello dei suoi collaboratori ha saputo andare al dilà delle contingenze imponendosi come opera a sé stante. Per lo spettatore italiano è comunque inevitabile prescindere dalla dimensione storica: costruito in flashback a partire dai primi anni Novanta con la delusione per la mancata elezione alla Presidenza della Repubblica e l’avvicinarsi implacabile del maxiprocesso di Palermo, la pellicola ripercorre la parabola della massima influenza andreottiana da diversi punti di vista, ma sempre sottolineando la sottile eppure mefistofelica perizia del divo Giulio nel muovere le pedine giuste al momento giusto senza stare troppo a badare alle motivazioni o alla fedina penale. Una capacità di controllo che si basa sul ‘troncare e sopire’, si tratti di terrorismo, del rapimento Moro o di mafia: quello che ne esce è un ritratto di caduta (a)morale più feroce di qualsiasi giudizio sulle connivenze criminali o sulla politica politicante. Piaccia o meno, la presa di posizione è netta e la figura del protagonista ne è quasi una rappresentazione plastica: Toni Servillo, con un mimetismo encomiabile, ne rende un’immagine gelida e sfuggente che pare impalpabile, ma che tutto annota per cercare di avere chiunque in pugno: voce bassissima (in certi passaggi si fatica a capire le battute) e presenza iconica in un modo d’essere che si trasmette anche alla moglie (un’altrettanto brava Anna Bonaiuto). Ne scaturisce una gestione del potere ben più insidiosa di quella caciarona che gira intorno, dall’esuberante Evangelisti di Flavio Bucci al macchiettistico ministro Altissimo interpretato da Carlo Bucirosso, la caratterizzazione del quale e della società che lo circonda, fra arrivismo e feste romane di pessimo gusto, sembra a tratti una prova generale de ‘La grande bellezza’. Questo per dire che i sorrentinismi non mancano, ma la maniera del regista napoletano risulta per qualche verso compensata dal contatto con la realtà, mantenendo un equilibrio che a volte va perso nelle opere successive. In compenso, la scrittura di Sorrentino, autore della sceneggiatura, condensa alcuni decenni di storia recente in una vicenda efficace e convincente, ma nella buona riuscita del film hanno parte rilevante i collaboratori partendo dalle belle musiche di Teho Teardo e con menzione speciale per la bella fotografia, tra brillanti esterni e inquietanti chiaroscuri, del fido Luca Bigazzi.
3 stelle e mezzo
[-]
|
|
[+] lascia un commento a catcarlo »
[ - ] lascia un commento a catcarlo »
|
|
d'accordo? |
|
|