kiarasko
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lunedì 3 dicembre 2007
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soldini tra letteratura e cinema
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La sospensione in un tempo indefinito e in un luogo vago, diventa cornice di una vicenda che oltrepassa il proprio realismo e che sfocia in pura lirica, in pura emozione. Soldini ha qui superato quella sua cifra stilistica che dai tulipani alle tempeste lo ha tenuto sul piano di un quotidiano magico, favoleggiante e ironico. Questo film è un libro che lo stesso protagonista ci legge, mentre suona la viola stridente e drammatica di Giovanni Venosta. Ivan Franek recita un personaggio al di sopra del puramente credibile e l'eccellenza della sua interpretazione fa scattare una partecipazione totale alle sensazioni e ai sentimenti di questo poeta senza illusioni, essere ruvido, calcolatore, irrigidito da una vicenda di miseria e immigrazione che non ha mai, mai il sapore di una cronaca.
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La sospensione in un tempo indefinito e in un luogo vago, diventa cornice di una vicenda che oltrepassa il proprio realismo e che sfocia in pura lirica, in pura emozione. Soldini ha qui superato quella sua cifra stilistica che dai tulipani alle tempeste lo ha tenuto sul piano di un quotidiano magico, favoleggiante e ironico. Questo film è un libro che lo stesso protagonista ci legge, mentre suona la viola stridente e drammatica di Giovanni Venosta. Ivan Franek recita un personaggio al di sopra del puramente credibile e l'eccellenza della sua interpretazione fa scattare una partecipazione totale alle sensazioni e ai sentimenti di questo poeta senza illusioni, essere ruvido, calcolatore, irrigidito da una vicenda di miseria e immigrazione che non ha mai, mai il sapore di una cronaca. Soldini in questa pellicola tratta l'amore con grande maestria, perchè dal libro al film riesce a non fargli perdere la sua forza letteraria. Questo film ha qualcosa delle tragedie greche, è il paradigma di un reale che non spaventa chi lo guarda, perchè è tutto elevato a narrazione esemplare. Il poeta operaio ci trascina nel suo inaccessibile intimo, chiuso a tutti gli altri personaggi del film e se nelle primissime battute egli ci appare strano e paranoico proprio come appare agli altri personaggi, con lo srotolarsi della sua vicenda, il pubblico entra in un'intimità totale con lui. E così scatta la partecipazione, così, la personalità di questo individuo diventa occhio stesso del pubblico, che entra nelle vicende del film attraverso la stessa sensibilità del protagonista. Questo film è più che un ottimo film, è la commistione più riuscita tra letteratura e cinema, perchè davvero seduti in poltrona e guardando lo schermo sembra di leggere un libro e la cosa più sorprendente è che le immagini che ci restituisce Soldini, sono esattamente come ce le figureremmo.
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(di piero)
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kat
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martedì 29 gennaio 2002
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l'irrequitezza all'italiana
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il film tradisce una certa "ingenuità italiana", che fa fallire la resa sullo schermo della magia e della forza del libro. il risultato é una passione che risulta appiattita, gli spunti dalle grandi potenzialità si affievoliscono nei momenti cruciali, le irrequitezze dei personaggi non decollano in sogni, rimangono ancorati alla banalità. La colonna sonora é eccessiva, spesso il silenzio sarebbe più eloquente. il protagonista però é pieno di forza ed é molto bello
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